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INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO

L'indice dei prezzi al consumo misura il livello dei prezzi medi al consumo ed esprime il costo in valuta euro, ad esempio di un determinato paniere di consumo di un tipico consumatore urbano. Il tasso di variazione dell'IPC rappresenta il tasso di inflazione.

Come si costruisce un IPC?

  • Scegliere un anno base
  • Fare un indagine sulla spesa dei consumatori per determinare il paniere medio di beni e servizi dell'anno base
  • Misurare i prezzi nell'anno base e i prezzi correnti per il paniere dell'anno base

L'indice dei prezzi al consumo quindi viene calcolato come rapporto tra il costo del paniere ai prezzi dell'anno corrente e il costo del paniere ai prezzi dell'anno base.

ESEMPIO: €IPC

Ne consegue che il costo della vita nel del il costo della vita nel , il tasso di inflazione è pari al e il numero indice dei prezzi nel è .

INDICIZZAZIONE

L'indicizzazione è una pratica che consiste nell'aumentare un valore.

nominale in base alle variazioni percentuali registrate da un indice dei prezzi. Viene utilizzata perché la variazione dei prezzi va a diminuire il potere d'acquisto di un valore o comunque di un ammontare di denaro. In sintesi, il suo scopo è quello di prevenire l'erosione del potere d'acquisto ad opera dell'inflazione. Ad esempio, in Italia le pensioni sono parzialmente indicizzate fino al 2021, mentre tutti i salari e stipendi erano indicizzati con la scala mobile. La correzione statistica dell'inflazione: è interesse dell'Istat correggere le variabili per l'inflazione, quindi si applica una correzione statistica. Ad esempio, una variabile di interesse economico generale e macroeconomico è il salario. Il salario reale è il salario pagato ai lavoratori valutato in termini di reale potere d'acquisto. Per ogni periodo, è calcolato dividendo il salario nominale per l'IPC del periodo preso in considerazione. ESEMPIO: il salario annuo nel 2022 è di euro. L'IPC nel 2022 è del X%.è la sostituzione dei beni​ ​● Quando il prezzo di un bene aumenta, le persone tendono a sostituirlo con un bene più economico● Questo comporta una variazione nella composizione del paniere di beni utilizzato per calcolare l'IPC● Se l'IPC non tiene conto di questa sostituzione, potrebbe sovrastimare l'aumento dei prezzi complessivi● Ad esempio, se il prezzo delle mele aumenta del 10% e il prezzo delle arance rimane lo stesso, le persone potrebbero iniziare a comprare più arance e meno mele● Se l'IPC non tiene conto di questa sostituzione, potrebbe sovrastimare l'aumento dei prezzi complessiviè distorsione da sostituzione● L'IPC si calcola in base a un paniere fisso di beni e servizi● La procedura non tiene in considerazione che gli individui possono spostare i loro consumi dai prodotti i cui prezzi sono in forte aumento a quelli caratterizzati da prezzi stabili, in diminuzione, o in meno rapido aumento. Il problema era particolarmente importante in passato, quando il paniere veniva cambiato ogni anno, meno ora, perché è aggiornato annualmente. Mentre una possibile causa di sottostima dell'IPC potrebbe essere dovuta alla marca dei prodotti inseriti. EFFETTI DI SOVRASTIMA DELL'IPC● Può far aumentare più del necessario la spesa pubblica● Sottostima l'effettivo miglioramento nel tenore di vita. Dato il valore del PIL nominale, se sovrastimo l'inflazione tra e , necessariamente sottostimo la crescita del PIL reale nello stesso periodo. DEFLATORE DEL PIL E IPC L'indice dei prezzi al consumo e il deflatore del PIL mostrano trend.molto simili nel tempo Entrambicatturano l inflazione Però ci sono state delle evidenti eccezioni, in particolare nel , nel enel , l IPC è aumentato in misura leggermente inferiore rispetto al PILIl PIL si basa sui beni prodotti mentre l IPC si basa sui beni consumati, quindi quando il prezzo deibeni importati dall estero ma importati all intento del paese si riduce rispetto al prezzo dei beniprodotto all interno dell area euro, l IPC aumenta meno del deflatore del PILPerché gli economisti si preoccupano dell inflazione?● Durante le fasi inflattive, non tutti i prezzi e i salari aumentano proporzionalmenteL inflazione altera i prezzi relativi e influenza la distribuzione del reddito colpisce meno iredditi indicizzati e di più quelli non indicizzati● L inflazione crea altre distorsioni Se i prezzi cambiano molto velocemente chi deveprogrammare degli acquisti può avere delle difficoltà a capire quali saranno le risorsenecessarie●

inflazione favorisce i debitori e svantaggia i creditori

In un sistema impositivo a scaglioni, la crescita del valore nominale dei redditi aumenta la base imponibile fiscal drag

TASSO DI INFLAZIONE NEGATIVO

Come mai nell'ultimo periodo molta enfasi è stata posta sul problema della deflazione? La deflazione è spesso il sintomo di una domanda aggregata calante e quindi dell'arrivo, oppure del protrarsi, di una fase recessiva. Essa causa un aumento del valore reale dei debiti mettendo in difficoltà chi ha contratto prestiti, inoltre tende ad aumentare il costo dell'indebitamento e quindi scoraggia gli investimenti produttivi delle imprese.

IN CHE MODO SONO COLLEGATE LE VARIABILI MACROECONOMICHE?

Le relazioni più importanti tra queste variabili sono la legge di Okun e la curva di Phillips

LEGGE DI OKUN

La legge di Okun esprime la relazione tra la crescita della produzione e le variazioni del tasso di disoccupazione, si tratta di una relazione

inversa cioè all'aumentare del tasso di crescita diminuiscono le variazioni del tasso di disoccupazione.

LA LEGGE DI OKUN IN ITALIA

Il grafico rappresenta la variazione del tasso di crescita e del tasso di disoccupazione Italia dal al.

All'aumentare del tasso di crescita del PIL, la disoccupazione si riduce.

Nel dettaglio, la retta di regressione suggerisce che se il PIL cresce dell', la disoccupazione in media si riduce dello, pendenza pari a.

L'intersezione della retta con l'asse orizzontale ci dice che per mantenere costante la disoccupazione è necessario un tasso di crescita del PIL pari a circa.

CURVA DI PHILLIPS

La curva di Phillips definisce la relazione tra il tasso di disoccupazione e inflazione, anch'essa è una relazione inversa perché all'aumentare del tasso di disoccupazione diminuisce la variazione del tasso di inflazione (quindi l'inflazione stessa).

LA CURVA DI PHILLIPS IN ITALIA

La relazione tra inflazione e disoccupazione

non è così forte come quella evidenziata tra crescita del PIL e disoccupazione, tuttavia, all'aumentare del tasso di disoccupazione, il tasso di inflazione tende a ridursi. I dati utilizzati evidenziano che per mantenere costante l'inflazione è necessario un tasso di disoccupazione pari a circa il significato dell'intersezione della retta polante con l'asse. BREVE, MEDIO E LUNGO PERIODO Il livello di produzione aggregata (PIL) è una variabile che cambia nel tempo e viene influenzato da diversi fattori: - Nel breve periodo (qualche anno), la produzione aggregata è influenzata dalla domanda di beni (principio della domanda effettiva). - Il livello di tecnologia, lo stock di capitale e la dimensione della forza lavoro nel medio periodo, cioè nell'arco di un decennio. - Infine, nel lungo periodo (un secolo o più), il PIL è influenzato da altri fattori come il sistema educativo, il tasso di risparmio e la qualità del governo. INFLAZIONE ED EURO In Italia, l'inflazione ed il valore dell'euro sono strettamente correlati. L'introduzione dell'euro come moneta unica ha avuto un impatto significativo sull'inflazione nel paese. L'adozione dell'euro ha portato ad una maggiore stabilità dei prezzi e ad una riduzione dell'inflazione. Tuttavia, l'inflazione può ancora essere influenzata da fattori interni ed esterni, come la politica monetaria della Banca Centrale Europea e i cambiamenti nei prezzi delle materie prime.È molto diffusa l'idea che quando fu introdotto l'euro, i prezzi aumentarono moltissimo. Spesso si parla di un aumento del 100%, i prezzi raddoppiano circa, ma in realtà i dati ufficiali e tutti gli studi noti effettuati da economisti o da enti indipendenti indicano un aumento medio dei prezzi nella norma, inoltre nessuno ha mai parlato della riduzione dell'output che si è realmente verificata nello stesso anno. Supponiamo però che i prezzi siano effettivamente cresciuti del 100%. Che cosa succede? Se il PIL nominale non cresce e i prezzi raddoppiano, il PIL reale diminuisce del 50%. L'impatto dell'euro in Italia dunque sarebbe come quello che ebbe la seconda guerra mondiale e il paese si troverebbe in forte recessione. Dunque è impossibile che i prezzi siano raddoppiati. Un aumento del 100% dei prezzi però potrebbe causare un aumento del PIL nominale del 100%, che l'ISTAT non ha rilevato. È impossibile che l'ISTAT non abbia rilevato questo aumento perché l'Italia sarebbe in una situazione di iperinflazione.Certamente! Ecco il testo formattato con i tag HTML:

sarebbe un paese con

  • enorme redistribuzione del reddito
  • basso rapporto debito pubblico PIL
  • bassa pressione fiscale
  • uno dei più alti PIL pro capite al mondo.

IL MERCATO DEI BENI E DEI SERVIZI

Nel breve periodo la produzione aggregata nel breve periodo è influenzata dalla domanda. Nel mercato dei beni e dei servizi domanda aggregata e offerta aggregata si incontrano.

LA COMPOSIZIONE DEL PIL

Consideriamo la composizione del PIL dal punto di vista della spesa, questo ci permetterà di identificare chi sono i soggetti che domandano un bene e quindi che creano la domanda aggregata nel mercato dei beni. Tutti i beni e servizi finali prodotti all'interno di un paese in un certo anno sono acquistati e utilizzati da soggetti economici: le famiglie, le imprese, il settore pubblico e il settore estero.

A ognuno di questi gruppi di utilizzatori finali corrispondono quattro diverse componenti di spesa:

  • consumi privati (famiglie e certi enti no profit)
  • investimenti (imprese e...
famiglie● acquisti del settore pubblico consumi pubblici● esportazioni nette esportazioni importazioniLa domanda aggregata sarà definita da questi soggetti e da queste componentiVARIABILI singole componenti della spesa :​​● Il consumo (C): ci dice qual è l ammontare di beni e servizi acquistati dai consumatoriSolitamente è la componente più consistente del PIL​● Investimenti (I): talvolta chiamato investimento fisso per distinguerlo dalle scorte dimagazzino L investimento aggregato è dato dalla somma dell investimento non residenzialeimpianti acquistati dalle imprese e residenziale abitazioni acquistate dalle famiglie​● Spesa pubblica (G): beni e servizi acquistati dallo stato e dagli enti pubblici Non include per
Dettagli
A.A. 2019-2020
103 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher estellesantini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Mendolicchio Concetta.