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AGROECOSISTEMA OLIVETO:

I fitofagi primari sono insetti che creano problemi come Mosca dell’olivo, la Tignola e la

Cocciniglia; poi ci sono una serie di fitofagi secondari: sono secondari rispetto a quelli

primari e non raggiungono mai livelli d’infestazione di primaria importanza. Quando

facciamo un nuovo impianto d’oliveto (che andrà in produzione dopo 4-5 anni) è

possibile che non ci siano i fitofagi primari, ma che quelli secondari possano diventare

infestanti primari es. Palpita unionalis che è un fitofago secondario defogliatore.

FITOFAGI PRIMARI

Bactrocera ( Dacus ) oleae Diptera, Tephritidae

Prays oleae Lepidoptera, Yponomeutidae

Saissetia oleae Rhynchota, Coccidae

FITOFAGI SECONDARI

FITOMIZI

Liothrips oleae Thysanoptera, Tubulifera

Euphyllura olivina Rhyncota, Aphalaridae

Pollinia pollini Rhynchota, Asterolocaniidae

Lichtensia viburni Rhynchota, Coccidae

Fillipia follicularis Rhynchota, Coccidae

Parlatoria oleae Rhynchota, Diaspididae

DEFOGLIATORI

Metriochroa latifoliella Lepidoptera, Gracillaridae

Palpita unionalis Lepidoptera, Pyraustidae

Otiorhynchus cribricollis Coleoptera, Curculionidae

XILOFAGI

Phleotribus scarabeoides Coleoptera, Scolytidae

Zeuzera pyrina Lepidoptera, Cossidae

NUOVI INSETTI DANNOSI:

philaenus spumarius sputacchina: non è abituale degli oliveti, la forma giovanile si

trova nelle piante erbacee. Gli adulti si trovano sugli olivi (sono ospiti occasionali).

Negli ultimi anni è diventato il fitofago chiave

BACTROCERA OLEAE – MOSCA DELL’OLIVO

(Dittero: tefritidi)

Distribuzione geografica: Bacino mediterraneo, inoltre Sudan, Sud Africa, Libia, Kenia,

India, Pakistan e California; ci permette di capire se è un insetto del territorio o

importato con l’importazione della pianta – in questo caso è un insetto che ha seguito

lo sviluppo territoriale della pianta.

Piante Ospiti: piante genere olea (olivo, Lingustro, Gelsomino); è importante sapere

perché, come in questo caso, l’insetto può essere polivoltino (fare più generazioni

all’anno), si sviluppa solo su olivo, ma raramente lo vediamo su altre piante come ad

esempio l’olivastro (stiamo parlando della zona d’origine dell’olivo e dell’insetto) cioè

olivi selvatici, anche se qui, la popolazione si sviluppa più velocemente perché non è

pianta oggetto di coltivazione.

Note morfologiche:

allungato di colore bianco opaco con corion liscio; dimensioni 0,8 -1 mm di

Uovo

lunghezza.

Larva di forma conica, apoda, bianca. Si nutre della polpa ed a maturità s’impupa

all’interno del frutto o nel terreno; dimensioni 6-7 mm di lunghezza. Sono larve

microcefale, quindi il capo non è sviluppato e le mandibole sono a forma d’uncino per

dilaniare i tessuti. La larva è di forma conico-cilindrica, ristretta anteriormente.

Sviluppa attraverso tre stadi (larva di 1ª, 2ª e 3ª età).

a forma di bariletto, di colore bruno-nerastro con leggere solcature trasversali di

Pupa

segmentazione; 4-5 mm di lunghezza.

con capo globoso e giallastro fornito di antenne chiare e moderatamente

Adulto

allungate, apparato boccale lambente succhiante; protorace nero opaco ricoperto di

pubescenza grigia con tre linee longitudinali nerastre, maggiormente definite e

complete nella femmina. Ali ialine con riflessi leggermente iridescenti, debolmente

sfumate di nero all’estremità e con una macchiolina nera posta a metà del margine

costale. Solo le ali anteriori sono sviluppate, mentre le posteriori sono trasformate in

bilancieri. Scutello giallastro. Addome castano con macchie nerastre trasversali di

ampiezza e numero variabili. L’estremità addominale della femmina è fornita di

ovopositore telescopico; dimensione 5 mm di lunghezza. Dittero, brachicero (meno di

7 segmenti), tripetide.

Ciclo Biologico: è geneticamente predisposto ad effettuare più generazioni all’anno.

INVERNO: La larva di 3° età cade a terra e produce il pupario: sorta di bozzolo

costituito dall’esuvia dell’ultima età larvale più filamenti sericei che vanno a formare

questa struttura rigida (coriacea) con funzione di protezione dal freddo invernale, dai

nemici naturali.

Il bozzolo è costituito invece da fili intrecciati.

Avviene la trasformazione in pupa che rimane dentro il pupario. Vedendo il grafico

sotto, possiamo notare come le pupe si formano in inverno, ma possiamo trovare pupe

anche a fine maggio (Scalarità) sono indicazioni relative che variano dall’oliveto ed

alla zona in cui si trova. Non tutte le larve cadono nello stesso momento, ma in

maniera scalare, questo effetto provoca un effetto scalare anche nella formazione

delle pupe e di conseguenza anche nello sfarfallamento degli adulti. Abbiamo casi in

cui le larve passano direttamente allo stato adulto senza impuparsi: se l’inverno è

rigido allora muoiono.

L’insetto è carpoforo cioè si nutre del frutto.

Lo stadio successivo alla pupa è l’adulto. Questo avviene quando le condizioni

ambientali sono favorevoli (fotoperiodo e temperatura esterna).

APRILE: cominciano a fuoriuscire gli adulti (scalarità) dal terreno sfarfallamento.

Gli adulti, sia maschi che femmine, non sono maturi sessualmente e devono maturare

le gonadi. Per permettere la maturazione hanno bisogno di proteine (attraverso il

polline) oltre che degli zuccheri (es. melata) utile per produrre energia e poi

successivamente sia zuccheri che proteine verranno impiegati come sostanze di

riserva da accumulare. Possono andare anche sui fruttiferi per nutrirsi. Le gonadi

necessitano di 10-15 gg per maturare.

Si vedono spesso girare verso le zone più calde sia dell’appezzamento che della pianta

stessa: zone a Sud ed Est.

Una volta avvenuta la maturazione, avviene l’accoppiamento, quindi la femmina

richiama il maschio con il feromone sessuale. Gli accoppiamenti avvengono

solitamente nelle ore crepuscolari.

FINE GIUGNO – INIZIO LUGLIO: avviene l’ovideposizione: si cercano le olive e vengono

deposte le uova con un ovodepositore sclerificato nel frutto sotto l’epicarpo

(abbastanza in superficie): quando si schiuderà, la larva inizierà a creare gallerie ed

andare in profondità che diventeranno sempre più grandi fino a creare delle aree di

necrosi (larva di 3° età).

La femmina adulta può locarsi sull’oliva o sulla foglia e distendere l’apparato boccale

per assumere la microflora batterica che verrà incamerata e poi traslocata

sull’apertura anale. Ogni volta che avviene un’ovideposizione dell’uovo viene

associato un microinoculo qu esta microflora.

Spruzzando il rame sulla pianta, abbiamo una riduzione della flora batterica ed una

diminuzione della popolazione dell’insetto: la larva, una volta sgusciata assimila

questo microinoculo che permette lo sviluppo.

L’oliva è verde e si vede molto bene il triangolino necrotico dell’ovideposizione. Le

punture possono essere però di due tipi:

- di ovideposizione: la femmina rilascia quindi l’uovo.

- di nutrimento: l’insetto utilizza l’ovopositore per pungere, ma al posto d’inserire

un uovo, utilizza l’apparato boccale per la suzione delle sostanze.

Dall’esterno le punture appaiono uguali perché viene utilizzato lo stesso “strumento” .

Compie tutto il suo sviluppo, si trasforma in pupa e quando l’oliva è verde, nel 90-95%

dei casi circa, le larve non cadono nel terreno, ma rimangono sull’olivo e quindi la

trasformazione della larva in pupario, sarà quindi la pupa ad uscire dall’oliva e farà

uscire l’adulto. Solo il 5-10% delle larve cadono sul terreno.

Quindi a FINE AGOSTO – INIZIO SETTEMBRE escono i nuovi adulti e sarà quindi la

generazione che attacca le olive che sono prossime all’invaiatura o hanno iniziato

l’invaiatura e si ripete quanto descritto sopra. Questa volta però la puntura è meno

visibile perché l’epicarpo ha una colorazione più scura in questa fase. In questo caso,

la maggior parte delle larve invece cade nel terreno (siamo ad ottobre circa) ed

abbiamo la terza generazione.

Quando le larve fanno le gallerie, non si nutrono del nocciolo perché la deposizione

avviene dopo l’indurimento e non riescono a cibarsene. Altri insetti invece si nutrono

del nocciolo perché ha ancora consistenza gelatinosa.

La femmina produce al massimo 300 uova, è caratteristica della specie, ma la quantità

dipende dall’alimentazione.

L’adulto può vivere 10-15gg. I maschi vivono meno. L’accoppiamento definisce i giorni

di vita, in quanto è lo scopo finale per i maschi e per la femmina è l’ovideposizione.

L’insetto inserito in un determinato habitat subisce una sincronizzazione del ciclo

biologico con l’habitat in cui vive.

Danni: i danni compiuta dalla mosca variano sensibilmente da un’annata all’altra,

anche per la medesima zona, essendo legati alla densità delle sua popolazioni ed alle

condizioni ambientali. I danni maggiori si hanno con estate umida e con temperature

non troppo elevate, che nei casi più gravi può interessare la quasi totalità della

produzione.

Le olive infestate dalla mosca, oltre a fornire una minore resa in olio, forniscono una

produzione con elevato grado d’acidità e odore di muffa e di terra.

In base alla tipologia di oliva (se da olio o da mensa).

Come danni Diretti abbiamo la cascola e sottrazione della polpa dalle drupe

determinata dalla larva che indirettamente porta ad un aumento dell’acidità dell’olio

ed un aumento di perossidi.

Fattori di limitazione: abiotici: la temperatura gioca un ruolo importantissimo se < a

10°C o > 32°C sia su larve che possono essere danneggiate dal freddo che su adulti

che non volano se troppo freddo e quini non ovidepongono. Le alte temperature

colpiscono sia le larve che le uova “cuocendole” dentro l’oliva e gli adulti con queste

temperature volano pochissimo.

I fattori biotici non svolgono un ruolo importante per la mosca. Abbiamo un

parassitoide braconide Opius concolor, ma non ha un grosso effetto. Predatori carabidi

che si nutrono delle larve nel terreno, possono fare qualcosa, ma non sono fattori

importanti nei momenti critici. Prolasioptera berlesiana.

Metodi e mezzi di controllo: uso di mezzi biotecnici che sono fondamentali per il

monitoraggio trappole a feromone sessuale e/o cromotropiche per cattura degli

adulti maschi.

Se ne mettono 3 per ettaro e vengono posizionate in base all’oliveto. Se sono oli

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A.A. 2018-2019
63 pagine
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SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/11 Entomologia generale e applicata

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher met94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lotta biologica integrata e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Politecnica delle Marche - Ancona o del prof Nunzio Isidoro.