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Il problema del disorientamento degli studenti

E’(23). (24) un problema più profondo di disorientamento (25), di scarsa reattività, di poca fantasia.che non conosceva la risposta a una domanda d’esameNel passato lo studente (26) (27) si“arrampicava sugli specchi” (28), inventava, in ogni caso non faceva scena muta (29): oggi, senon sanno la nozione, gli studenti tacciono. Significa che la scuola e l’università non li hanno messiin grado di “arrampicarsi sugli specchi”, di cavarsela (30) nella vita. Persuaso (31) che a monte cisia il fatto che gli studenti (32) di oggi sono figli di genitori che hanno smesso di credere alla Befanafin da piccoli o che, addirittura (33), non ci hanno mai creduto, famiglie che non trasmettono sognie non scaldano i cuori, mi auguro che nel 2010 la vecchia Befana faccia (34) irruzione (33) neicamini d’Italia e ricacci (34) Babbo Natale là dove deve stare, nei supermercati (35).MOLTE COSE DELL’ANALISI POSSIAMO TROVARLE NEL VOCABOLARIOANALISI:1.

1. crescerà: ortografia oppure morfologia (futuro: cosa vuol dire);

2. Babbo Natale: babbo da solo vuol dire una cosa, mentre babbo natale sono due parole che scriviamo separate ma costituiscono un'informazione unica (è un'unità lessicale superiore: il valore supera la somma delle due parole);

3. Siano, esista: perché usa il congiuntivo

4. Nelle prime due rughe ci sono solo 2 parole tronche: NON (non può trovarsi alla fine) e SPOT (può trovarsi alla fine della frase); parola composta da "tele" + "vis" + "iv" (suffisso dell'aggettivo) + "o" (morfema)

5. Televisivo: del maschile singolare); è una parola dialettale che prima non c'era ed è entrata nell'uso dell'italiano;

6. Panettone: parola composta da "pan" + "et" + "on" (suffissi apprezzativi) + "e" opposizione dell'italiano

fra le 7. Camino vs cammino: consonanti semplici e le consonanti doppie. Le due parole hanno significati diversi; formata con il suffisso “-enza”. È connesso a “credere” (morfologia derivativa). 8. Credenza: “in-” 9. Indifferenza: parola formata dal prefisso che ha almeno due significati; una delle parole più polisemiche dell’italiano. In questo caso ha il significato di… 10. Storia 11. Avranno: futuro, dal punto di vista morfologico hanno la sincope, ovvero la caduta della vocale intermedia (averà); 12. Vedrà: futuro, dal punto di vista morfologico hanno la sincope, ovvero la caduta della vocale intermedia (vederà < vedere ha); Si vedrà tra una quindicina d’anni: c’è stata un’inversione tra la frase principale e quella 13. dipendente; nella prima espressione volva concordare “mio” con “di me 14. Problema mio / mioproblema: docente nella seconda espressione l'aggettivo possessivo viene anteposto;
15. Docente: ex participio presente che è diventato aggettivo e che infine è stato sostantivato. Possiamo anche dire che è una parola dotta;
16. Costante: è un aggettivo anche se la sua desinenza ci fa capire che in origine era un verbo (participio presente);
17. Degrado: degradare vs digradare (comunemente sappiamo che il prefisso internazionale è "de-", in italiano questo suffisso molto "di-" (è una traccia toscana). Le parole è diventato parole che non hanno il "di-" ma hanno il "de-" sono non toscanizzate, straniere, dotte. Le parole dotte conservano il prefisso "de-". Lo stesso vale per i prefissi "re-" e "ri-";
18. Avere a disposizione: unità lessicale superiore. Avere da solo non ci fa capire il significato complessivo (perifrasi); non mette

l'apostrofo per ben due volte (non usa l'elisione);

19. Una università: parola apocopata che aveva una sillaba in più (universitate); "–bn-".

20. Abnorme: nella lingua italiana non è frequente il nesso consonantico Parola composta da tre parti: desinenza "e" attribuita al maschile; "-istico"). "-ista"

21. Specialistico: aggettivo che ha due suffissi ("-ista", è un suffisso di origine greca che viene usato per indicare una persona e corrisponde per un certo senso al suffisso -ismo (idealismo, idealista, idealistico: parola astratta, parola concreta riferito a una persona, aggettivo).

22. Oserei: è un condizionale che non ha valore di futuro nel passato. Si trova in frase principale. Indicare che differenza c'è fra "oserei", "oso", "osavo". (usi modali: uso il condizionale con varie funzioni).

All'ignoranza si può porre rimedio:

è un’inversione;23. utilizzo di “si” in maniera generale: non è un “si”(Frequente riflessivo o passivo);E’: scritto con l’apostrofo per colpa della tastiera, ma non è la forma corretta;

24. “dis-”

25. Disorientamento: utilizzo del prefisso come prefisso negativo (in disorientamento la“s” è sonora e non è doppia perché la /z/ non si può raddoppiare; in dissennato la “s” è sorda);non possiamo usare l’articolo maschile “il” perché in italiano facciamo fatica a

26. Lo studente: Questo è l’uso corretto dell’articolo “lo” davanti adpronunciare due consonanti consecutive.“s” impura. Sappiamo che l’articolo “lo” è quello più antico, mente “il” è un articolo nuovo.Però c’è una tendenza centro-meridionale “non dirne per

“non giocare perdi dire: ischerzo”, con l’aggiunta della “i” per non far succede due consonanti (prostesi); istrada” 27.

Esame: parola polisemica, infatti la parola ha più significati in base al contesto in cui è usato. Una parola può essere usata con il significato comune, oppure con il significato specialisticorelativo al settore. La sonorizzazione della “s” è un fenomeno di tipo settentrionale; 28.

Arrampicava sugli specchi: unità lessicale superiore, è un modo di dire, ha un significato figurato, infatti lo mette fra virgolette “” per far capire che non intende il senso letterale; 29.

Faceva scena muta: sono parole strettamente connesse (polirematica). È una metafora; non ha il semplice significato del verbo da cui deriva (cavare). Con l’aggiunta di 30. Cavarsela: “se” + “la” (doppio clitico, che in questo caso si trovano dopo il verbo perché

è alla forma molto diverso il "cavare" transitivo dal "cavare" indefinita) assume un altro significato.pronominale; 31. Persuaso: sintassi raffinata. È la forma nominale di un verbo. Per/su/a/so: 4 sillabe, in questo caso la "u" è una vocale e quindi fa sillaba. In altri casi potrebbe essere una semiconsonante (uomo) o semivocale (laura); 32. Studenti: indica solo i maschi o entrambi i generi? – MARTINA PITTALIS UNIBO 33. Arrampicare, addirittura, irruzione: le doppie in seconda posizione, ovvero dopo una sillaba. Questo porta all'assimilazione consonantica. In irruzione in prefisso "in" ha significato di ingresso; 34. Faccia, ricacci: due desinenze diverse del congiuntivo che dipendono dalla diversa coniugazione; è una parola adattata dalla parola inglese "supermarket". Usando parole italiane 35. Supermercati: che già ci sono andiamo a formare una parola nuova; parola polisemica che inquesto caso è usato nel senso di "dis-sennato" (da dissennato: il prefisso "dis-" in questo caso è usato come negativo). La doppia "s" non indica il raddoppiamento sintattico perché è "dis-sennato". Cercare: Scuola dell'obbligo: polirematica, unità fissa che ha assunto un significato indipendentemente dal significato delle tre parole. Un duro colpo: collocazione. Tradizione, storia, mito: sono quasi sinonimi e vanno a formare un TRICOLON. Tradizioni: parola dotta dal lat. "traditio" nel senso filologico di "tramandato". Mito: semplificazione della lingua italiana di questa parola rispetto alle lingue europee (è scritto con la "y", che noi abbiamo trasformato in "i", e "th"). Che tempo verbale usa maggiormente? Perché? So.scritta la costituzione;

  • la lingua nella costituzione (l'italiano). La costituzione italiana non contiene alcun riferimento riguardo la lingua italiana. Sono da tenere in considerazione anche le minoranze linguistiche, di cui la costituzione si occupa.
  • La costituzione nasce in un periodo storico molto particolare e in un momento di passaggio dalla monarchia alla repubblica. Per questo deve fare i conti con la lingua precedente e in particolare deve fare i conti con il fascismo, che ha avuto un ruolo linguistico. Bisognerebbe leggere meglio la costituzione. I regolamenti sono confusi, male articolati e a volte anche sgrammaticati. La costituzione è un modello per il presente. - MARTINA PITTALIS UNIBO
  • La costituzione è il frutto del lavoro di un anno e mezzo e viene firmata a palazzo Giustiniani (a Roma) il 27 d
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Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Martina_Pittalis di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e grammatica italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Marri Fabio.
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