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STORIA DEL DESIGN

Lezione 15-10-2014 ; Prof. A.Ubertazzi, Prof.ssa Patti, Prof. Guglielmi.

[5.0.1] Dal Modernismo alla Bauhaus (riepilogo tratto dalle lezioni dei precedenti A.A.).

Per Modernismo s’intendono quelle correnti artistiche che nell’ultimo decennio del XIX secolo e i primi anni

del XX secolo, si propongono di assecondare lo sforzo economico e tecnologico della società industriale.

Il termine “Modernismo” non va dunque confuso con il termine “Moderno” il quale, fonda radici storiche di

molto antecedenti. I contenuti del Modernismo si riassumono nei seguenti concetti:

1 – si rinuncia a riferirsi ai modelli antichi, sia sul tema che nello stile. Non si producono opere

simili a quelle già esistenti.

2 - Viene abbattuta la barriera che intercorre tra arti maggiori e arti minori: lʼarchitettura, la pittura e la

scultura vengono applicate con il medesimo valore.

3 – Si ricerca una funzionalità decorativa : non deve più esistere una decorazione fine a se stessa (il decoro

viene messo in relazione alla forma).

4 - Aspirazione a uno stile e a un linguaggio internazionale o europeo, per la prima volta s'intende la cultura

tecnica materiale come un linguaggio universale.

5 - Ricerca di spiritualità: Argan afferma che la società industriale si occupa per la prima volta di una

progettazione che abbia anche una componente spirituale.

Nel Modernismo nasce il concetto di città industriale, il personaggio chiave di questo processo si chiama

Tony Garnier (1869-1948). Garnier concepisce la città in rapporto alla funzione industriale (questa non è più

concepita quale luogo esclusivamente abitativo), inizia ad entrare in contatto con una funzione progettuale

che ne determina la struttura urbana. In quest’ottica in forte contrasto con quella della “città borghese” o

“città giardino” propria del pensiero illuminista, i lavoratori sono considerati come i veri cittadini. I maggiori

architetti che colgono questo aspetto sono: Gropius (1), Oud (2), Le Corbusier, essi pongono la progettazione

dello spazio urbano in primo piano, rispetto a quella architettonica. Non si costruisce più, come avveniva

nell’800, all’interno di uno spazio determinato: è l’inizio della pianificazione urbanistica, la progettazione

dello spazio necessario al soddisfacimento di determinate necessità. Eʼ lo stesso concetto che troveremo nel

prodotto industriale: la prefabbricazione permette di produrre tanti edifici che creano un progetto urbanistico.

Eʼ un’idea d'industrializzazione che opera allʼinterno della ricerca artistica, in uno sviluppo storico che va dal

1890 al 1910. Il Modernismo (architettonico in particolare) combatterà gli stili storici in quanto inadeguati ai

tempi correnti, esprimendo il sentimento del presente affine con le nuove tecnologie disponibili.

[5.0.2] Il Funzionalismo.

Il Funzionalismo è una corrente europea che si sviluppa all’interno del Modernismo. Esso nasce dal

superamento del fattore ornamentale, prediligendo componenti dedite alla funzione: logica deduzione delle

forme architettoniche a seconda degli obbiettivi; ricorso sistematico della tecnica industriale, della

standardizzazione; uso della prefabbricazione in serie; concepire lʼarchitettura e la produzione industriale

come rapporto qualificato al progresso sociale e allʼeducazione democratica della comunità. Secondo le

logiche del Funzionalismo architettonico, un edificio deve essere funzionale allo scopo per cui è stato creato.

Questa corrente nasce negli anni della prima Grande Guerra (1914) e prospera sino agli anni ’30. Il conflitto

mondiale, ha ovviamente accelerato la produzione industriale e il conseguente sviluppo tecnologico e

qualitativo. Si parla di funzionalismo perché la città viene concepita come un organismo produttivo, un

congegno architettonico che deve sviluppare una forza lavoro, liberarsi da tutto ciò che intralcia o ritarda il

suo funzionamento (città futuristica, città macchina). La macchina della città funzionalista rappresentata da

Antonio SantʼElia è posta in modo verticale e ha lo scopo di utilizzare meno territorio possibile oltre ad

essere più funzionale.

29. Frank Lloyd Wright, Casa sulla cascata, meta-progetto.

30. Frank Lloyd Wright, Casa sulla cascata, Western Pennsylvania Conservancy, 1936.

La priorità di questa città è la pianificazione urbanistica, prima di costruire bisogna fare un progetto. Il

secondo aspetto è la massima economia dellʼimpiego del suolo al fine di poter risolvere il problema

dell’abitazione. Il terzo aspetto è la rigorosa razionalità delle forme architettoniche. Un altro aspetto

importante è il ricorso sistematico alla tecnologia industriale (prefabbricazione, standardizzazione). Il

disegno industriale fa parte della filosofia e del pensiero legato al funzionalismo. Lʼultimo punto riguarda il

progresso sociale e lʼeducazione democratica della società. Walter Gropius sarà fautore di questo aspetto di

democratizzazione della comunità. Nellʼambito di questa etica fondamentale della progettazione moderna si

distinguono diverse posizioni con diversi problemi: la Francia con Le Corbusier, la Germania con Walter

Gropius e la Bauhaus , la Russia con il razionalismo ideologico, lʼOlanda con il razionalismo formalistico e

il neoplasticismo di Mondrian (3), il razionalismo organico con lʼamericano Frank Lloyd Wright (4), i Paesi

Scandinavi con il razionalismo teorico di Alvar Aalto (5).

[5.0.3] La Bauhaus.

Tra le correnti già accennate, è quella tedesca di Gropius (la Bauhaus) che incarna la parte sociale del

progetto. Dobbiamo ricordare che esiste un rapporto stretto tra le due figure principali di questo dibattito, Le

Corbusier e Gropius. I loro pensieri vanno analizzati da due punti di vista che poi alla fine si integrano: Le

artista , un provocatore ; mentre Gropius

Corbusier viene interpretato come un agitatore culturale, unʼ

sostiene in modo fermo lʼidea di un programma didattico. Tuttavia Gropius non crede nell’università

dell’arte, ossia in modello universale per il trasferimento del sapere, crede invece nella costituzione di piccoli

centri culturali di sperimentazione, in cui fondere arte e artigianato. Questa celebre scuola oggi conosciuta

come Bauhaus, si basa su “l’integrazione tra le arti”, una scuola che ha intorno a se personalità che Le

Corbusier non avrebbe mai chiamato, in quanto li avrebbe visti come potenziali rivali. Le Corbusier

progettava direttamente le sue opere in ogni singolo particolare (comprese vetrate, decorazioni, ecc.),

Gropius crede invece nella specializzazione della professionalità. Ecco il motivo per cui Kandinsky,

Molinari, Klein, Albers (6) e Feininger si pongono al servizio del grande maestro tedesco. La loro

collaborazione ebbe anche un compito sociale, la finalità di Gropius era quella di riannodare tra lʼarte e

lʼindustria produttiva quell’antico legame che univa lʼarte all’artigianato. L’arte per la prima volta non è più

quella disciplina legata all’intuito, come avveniva nella sua forma critica del ‘600, essa diviene un elemento

concreto, indissolubile con lo stesso oggetto che viene prodotto. Pittori del calibro di Albers si cimentano

nella pianificazione di opere, dedite all’esposizione in apposite sale. Questo concetto andrà avanti sino agli

ʼ30,

anni nulla nasce a caso, e anche lʼaspetto e la funzione del design hanno delle premesse filosofiche e

estetiche che nel tempo hanno acquisito valori diversi. Proprio a causa dei precetti democratici su cui era

orientata, la Bauhaus fu soppressa dal nazismo nel 1933.

[5.0.4] Progettazione, superamento del modello classico.

La nostra concezione di progettazione è sempre stata quella del considerare lʼoggetto come una parte unica.

Brunelleschi e Leonardo ragionavano in termini di forma conclusa, non certo di un’opera che potesse essere

realizza attraverso unʼaggregazione di forme. Il vero cambiamento che ha consentito di arrivare alla

progettazione dellʼoggetto industrializzato nasce con la distruzione del concetto classico, cioè con il

Manierismo (7) che inserisce un concetto di bellezza estetica che è quella dei molteplici elementi aggregati

che creano lʼoggetto finito, in cui ogni parte è tuttavia indipendente dall’altra. Parlando di un designer come

Pier Giacomo Castiglioni (8) scopriamo che senza lʼapplicazione di questo concetto anticlassico non avrebbe

mai progettato il famoso “telefono Phonola” insieme al fratello. Il concetto di anticlassicismo manierista

influenzerà il concetto di design industriale.

[5.0.5] Il Manierismo, riflessioni.

Con il Manierismo l’architettura si scompone diventando un sistema di componenti, di cui il design si

occupa. Discostandosi dalla concezione del tempio greco di carattere inscindibile, il Borromini (9)

nell’ambito dell’anticlassicismo prende i singoli elementi e gli rinnova (crea il timpano separato).

[5.0.6] La Bauhaus, riflessioni: Walter Gropius e Le Corbusier.

Possiamo considerare la Bauhaus una come una vera scuola democratica nel senso pieno del termine: fondata

come collaborazione di una ricerca comune tra allievi e docenti. In tal senso, Argan parla di scuola

funzionale e non gerarchica, legata agli effettivi bisogni del comprendere e del sapere, una società anche un

poʼ utopistica perché era collegata ad un tentativo di autodeterminarsi, sviluppare da se, organizzare il

progetto. Per questa tendenza utopistica molto forte possiamo accostare Gropius a William Morris.

31. Kandinsky, Wassily, Mosca (Russia), 1866.

32. Pier Giacomo Castiglioni, ricevitore Phonola 547 Tipo L, 1939.

Il termine Bauhaus vuol dire “casa della costruzione”, Gropius era di formazione architettonica, e per molti

anni il design che noi conosciamo è stato frutto di questa provenienza, oggi non si può dire la stessa cosa.

Gropius era un progettista e il suo operato era il frutto di un ragionamento logico, al contrario, nel caso di Le

Corbusier il progetto era ancora unʼopera dʼarte, nelle sue creazioni si percepisce questa sua matrice artistica.

Le Corbusier è il padre di tutti i geometri, ciononostante nelle sue opere non vi è un sistematico

ragionamento. Le Corbusier lavorava in solitario, a differenza di Gropius che era un uomo di team, aperto

alla collaborazione.

5.1 L'oggetto e la creatività artistica (Lezione-5 ; 29-10-2014)

Il momento del gesto artistico va distinto dal gesto di carattere progettuale (il ragionamento). Se lo stimolo

artistico è chiaramente distinguibile, il concetto di ragionamento progettuale risulta ancora confuso. Non

necessariamente l'oggetto risponde all'esigenze, prendiamo per esempio il settore dell'auto: un'auto ideale per

spostarsi sul territorio sarebbe necessariamente comod

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A.A. 2014-2015
85 pagine
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I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher matteo.cappelloni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ubertazzi Alessandro.