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ITHINK).
5.6 esempio: DLF PER LA SUPPLY CHAIN
Tutti i livelli sono caratterizzati da un flusso entrante e un flusso uscente. Se uno dei due è pari a zero
possiamo non metterlo. Sempre meglio pensare che tutte le risorse hanno un punto di ingresso e un
punto di uscita.
La variazione nel tempo del livello è dato dalla differenza fra flusso entrante e flusso uscente. Derivata
di destra meno derivata di sinistra. (Flussi sono le derivate). Livello è quello che accumula la sua
derivata è la velocità di consumo o di incremento del livello.
Derivata totale del livello è dato dalla derivata di ingresso meno la derivata di uscita. Ossia il
flusso entrante e flusso uscente. I flussi non sono altro che una rappresentazione storica di una
derivata e quindi unità di misura, esempio pere, sarà kg nel tempo, giorni anni mesi ecc. mentre lo stock
sarà solo in kg (esempio di pere).
Condizione iniziale: livello al tempo zero uguale costante, condizione di “CAUCHY”. (Matematico).
40
ESEMPIO della scorsa lezione.
Il problema erano le rotture di stock. Materie prime ordinate, in magazzino MP e magazzino PF. Se
rappresentiamo questo problema e otteniamo una struttura (fatta dal prof su ITHINK).
Ci sono i due stock magazzino MP e PF. C’è un altro stock nella rappresentazione di Ithink e viene
usato dal software per indicare i ritardi (sembra tapin roulant), le trasporta alla fine e semplificare il
concetto di ritardo. Due segmenti paralleli nel casual link è un segno di ritardo viene tradotto nel
programma ithink, l’ordinazione diventa un meccanismo che genera nel tempo e ha un suo lead time.
Valori iniziali del magazzino PF, target prodotti finiti sarà una leva. Curva che va in giù da 1 a 0 riferita
alla capacità produttiva (esempi fatti al PC dal prof).
Mantenimento vantaggio competitivo si fa anche attraverso barriere all’ingresso. Utilizzo come questo
modello? Faccio tanti esperimenti stocastici e vado per tentativi per capire il problema. Tipo
diminuisco leve anche senza chiedermi il perché. Oppure faccio un ragionamento specifico, cosa posso
modificare nella produzione? Aumento capacità? Potrebbe essere un idea, allora facciamo una prova
aumentandola al massimo.
Con aumento capacità non ho eliminato problema però si nota che un sistema si tiene sempre in tiro
sul target ma non abbiamo risolto il problema. Se invece abbasso rendimento delle macchine, magari
le rendo più morbide? Mi crea situazione di discontinuità.
Se aumenta soglia del circolante cosa succede? abbiamo ridotto i periodi di rottura di stock e anche il
fatturato perso è cambiato è diminuito.
Lead time del fornitore, è una produzione tutta fatta fuori qui off shore. Faccio una prova aumento lead
time do più tempo al fornitore magari per un prodotto più di qualità. È significativa mi consente di
utilizzare meglio i buffer. Eliminare tempi di riattrezzaggio, aumentando soglia circolante ecc. questo
41
processo seguito dal prof è di ANALISI SENSITIVITA’ COGNITIVA, si procede per tentativi e si discute
in gruppo.
N.B. TUTTE QUESTE PROVE SONO STATE FATTE DAL PROFESSORE SU ITHINK PROCEDENDO
PER TENTATIVI. Non sempre può comunque essere utilizzato questo problema perché magari è
molto complesso e allora chiedo al programma di trovarmi l’ottimo.
5.8 SIMULAZIONE
5.9 CONCLUSIONE 42
CAPITOLO 2: IL PROCESSO DI MODELLAZIONE
Come fare a modellare?
2.2 GLI ATTORI DEL MODELLO
MANAGER, come modellatore di strutture: pilotare e progettare. Quello che pensa i modelli.
Chiunque, ad ogni livello, abbia responsabilità decisionali. Simulazione ottimo strumento per
tutti.
Modellatore: (vero e proprio e fa il modello)
Consulente
o Group model building
o
Etica del modellatore. Etica importante forte. In particolare il consulente essere uno che tira
fuori dagli altri il modello mentale.
Personale dell’azienda
2.3 IL PROCESSO DI MODELLAZIONE 43
È un processo creativo. Rigore scientifico matematico ma anche creatività. È una combinazione di cose.
Un percorso preciso non c’è ma definiamo un problema, fare ipotesi dinamiche (stendere diagrammi
circolari causali e ricercare feedback), fatte ipotesi dinamiche si stende il modello vero e proprio di
simulazione. Si fa una test di funzionamento e si dimostra che riproduce situazioni già ottenute nel
passato e vediamo così se è significativo o meno.
2.4 FASI DEL PROCESSO
Strumenti utilizzati, modellare sistema contenuto nel problema. Modellizzare il problema e non il
sistema! Qual è orizzonte temporale in cui lavoriamo?
44
45
Quello delle variabili, endogene,
esogene.
Molti mettono variabili escluse, il
prof non sempre, queste ti dicono
quello che il modello non fa. 46
47
Da qui in avanti il lavoro diventa più specialistico.
Passo al PC e ragiono su interfacce costruite.
Faccio delle storie, e passo a delle politiche. Faccio esperimenti che nella realtà non potrei farla.
48
CONCLUSIONE 49
Lezione 28 Aprile
CAPITOLO 8: LA SUPPLY CHAIN
Problema equilibrio dinamico. Avviene l’equilibrio più sistemi interagiscono contro intuitivo
generando fra loro resistence. E si riporta verso un equilibrio. Si chiama dinamico perché non si
raggiunge subito ma si raggiunge nel tempo. Si manifestano con fenomeni oscillatori. Consideriamo dei
sistemi che evolvano nel tempo in condizione di attrito, di policy resistance. Mercato fa da attrito a
qualunque azione che impresa propone.
Osservo fenomeno dal grafico nel trend (comunque è semplificata come rappresentazione).
Interpretiamo e applichiamo modello.
Oscillazioni, amplificazioni e ritardi.
La legge equilibrio dinamico comporta non soltanto un ritardo nella risposta delle filiere secondarie,
terziarie, ma anche un fenomeno oscillatorio.
È un trend di
crescita, con un
trend medio di
crescita del 3,4%.
Ci sono
oscillazioni di tipo
più o meno
regolari. 50
Nella curva di
sotto c’è un
ritardo. (quella
rossa). Si leggano
anche delle
oscillazioni, quella
rossa amplifica il
fenomeno in media
più evidente.
Paragona, filiera primo livello
consumo petrolio. Poi
consumo e poi secondo livello
di supply chain. Ad una
variazione visibile, filiera di
produzione (di secondo
livello) diventa oscillante. E la
estrattiva. 51
Il primo trend è PIL, ha una sua variazione contenuta. E le macchine. Ci sono tante differenze. Si
percepisce ritardo curva blu rispetto alla curva nera. Curva rossa ha ritardo direzione rispetto curva
blu.
In tutte le supply chain troveremo questi fenomeni.
52
Abbiamo una risorsa e sappiamo che si accumula o decresce. La rappresentiamo con uno stock. Quindi
avrà flusso in entrata e flusso in uscita.
Un LOSS RATE E ACQUISITION RATE. QUESTA è LA STRUTTURA DI BASE.
Un asset resta a bilancio e viene regolato dall’ammortamento. Ciclo di vita. Introducendo questo
concetto, ci sarà una variabile che in qualche modo rappresenterà il tempo medio di vita.
Come viene drenato il capital asset? Forma della sezione del loss rate? Ammortamento è fatto da tanti
ratei e questi sono stock nel tempo. Il loss rate dipende da quello che c’è in asset e anche
adjustment.
Accanto al capital asset ho bisogno anche di una soglia desiderata. Devo avere una leva che mi
permette di utilizzare impianti aumento-diminuisco che stabilisca il valore desiderato dell’asset. Devo
prendere un’altra variabile ausiliaria.
La funzione di aggiustamento dello stock, per esemplificare l’aggiustamento dello stock? Dalla
differenza fra desiderd stock e adjustment stock. Se voglio 100 e ne ho 80. Funzione algebrica di
differenza. Però qui lavoriamo in un sistema dinamico, andrebbe bene se fosse immediata, ma
la correzione richiede tempo. Quindi introduciamo uno STOCK ADJUSTMENT TIME. Vuol dire
che deve essere accompagnato in quanto tempo voglio ripristinare lo stock, 1 anno, 3 mesi… devo
avere questa informazione. 53
Al numeratore abbiamo la differenza fra valore attuale e quello desiderato, diviso lo stock adjustment
time. Devo colmare 20 se lo faccio in un tempo 1. Lo divido per 1. Altrimenti se lo faccio in due mesi
sarà 10 al mese e dividerò per due. La compensazione della parte mancante dello stock dipende
dal tempo.
Potrei pensare di “sparare” adjustmant stock all’acquisition rate. Per incrementare lo stock. È
sufficiente compensare capital asset con una semplice differenza del valore di risorsa??? Compensando
una risorsa persa con ingresso quantità è sufficiente? La variazione di stock deve essere compensata
nell’istante in cui faccio operazione e compensata da uscita istantanea. Per avere un equilibrio
dinamico completo l’acquisition rate deve essere compensato dallo stock adjustment + la quantità
uscita. Questo è l’equilibrio dinamico.
Giustifica compensazione loss rate: La rata di ammortamento (cioè tempo che fraziono in uscita) non è
detto sia uguale allo stock adjustment time cioè al tempo richiesto alla differenza di stock per
reintegrarsi. La porzione di tempo che entra nello stock non è la stessa.
Problema di istantaneità (devo compensare valore istantaneo) e problema di qualità del valore
istantaneo. Per cui stock adjustment time non è detto sia uguale all..(?) time.
Struttura di gestione dello stock di primo livello. Dove abbiamo inserito il loss rate era legato
all’acquisition rate, e adjustment stock anche questo legato direttamente all’acquisition rate. Per tener
conto delle percezioni. (ritorna poi sul modello il prof).
54
Produzione = valore misurato.
Loss rate abbiamo il rapporto fra lo stock.
Adj stock= desidered stock – capital asset /stock adj time
Adj stock + esp loss rate
Expected = loss rate come se non ci fosse.
Modo più semplice per simulare un cambiamento?
Abbiamo un problema dove lo stock adj time (ciclo di vita) 8 anni e adj time è 3 anni. Non c’è nessuna
variazione del design. E ci sarà uno stock adj time = 0.
Stock farà sempre 100.
Devo adottare stock alla domanda che cambia. Modo più semplice per rappresentare adj stock,
funzione a scala.
Calcolo variazione attraverso incremento percentuale.
Esempio di variazione, ci dice il modello che in queste condizioni di stock adj, l’aggiustamento avviene
dopo circa l’ottavo anno. E se design stock è primo livello, ci fa già vedere un ritardo di adeguamento.
Parto al tempo 0 ad uno stock 100 e desiderato 100. L adj stock al tempo zero è zero.
Calcolo loss rate al tempo zero, stock