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TEMPORALE
fenomeno tendenzialmente relativo
Tendenzialmente: dopo la seconda guerra mondiale nacquero dei movimenti per
evidenziare i diritti universali che misero in discussione la validità del diritto. Sono
giuridicamente vincolanti per gli Stati, ad esempio la pena di morte: non esiste un
documento giuridicamente vincolante. Divieto di tortura: non è ancora universalmente
valido.
Relativo: la relatività del diritto va a vincolare la certezza dello stesso, è basilare e
irrinunciabile.
“Meglio una legge ingiusta che nessuna legge”
Es: leggi razziali, non sono giuste ma hanno portato delle conseguenze.
Merita di essere valido per la tutela dei diritti (diverso dal diritto alla vita > sono io che
decido)
Non si può definire una volta per sempre la DIGNITA’ UMANA.
divieto di utilizzare l’uomo per raggiungere un fine (C. Beccaria) perché ha in sé una
dignità umana.
“un insieme di regole” > sono norme giuridiche che si distinguono perché prevedono una
sanzione esterna (al mio volere) e istituzionalizzata (prevista dall’ordinamento)
La distinzione non deve portare all’assurdo e alla privazione del dialogo, bensì devono
collaborare.
Es: il vecchio e i problemi ai polmoni > etica, morale.
NON GIURIDICHE: adulterio > sono io che mi sanziono, è una mia regola; etica morale.
IL DIRITTO PUBBLICO
- Insieme di regole che disciplinano i rapporti tra individui e stato
- È diverso dal diritto privato (tra privati – contratti) > tutela interesse generale
Tuttavia
- Lo stato è un privato e utilizza strumenti di diritto privato, non solo per produrre
diritto.
comuni, regioni, UE (legislazione fondamentale), ONU (consiglio di sicurezza,
adotta decisioni giuridicamente vincolanti per gli stati).
Santi Romani > il diritto pubblico è un ramo del diritto costituzionale
COME SI STUDIA IL DIRITTO?
Ci sono tre diversi approcci indipendenti e autonomi:
- Deontologico: guarda il diritto ragionando in termini di giustizia (il dover essere)
- Ontologico: guarda il diritto per quello che è, per garantirne la certezza (l’essere)
- Fenomenologico: guarda la performance, l’efficacia del diritto.
Il parlamento tutti i giorni inventa reati che rimangono sulla carta (es: omicidio stradale) ma
non per questo gli approcci devono incontrarsi e mischiarsi.
A questi approcci si è ribattuto che la certezza è importante ma la giustizia deve prevalere
> quando il rapporto è intollerabile.
DIRITTO INGIUSTO > è un ossimoro, non ha senso perché non può esistere un diritto che
sia ingiusto
DIRITTO INESISTENTE > es: leggi razziali (eseguivano l’ordine del Fuhrer) la legge nega
di proposito l’eguaglianza – non puoi dire di star eseguendo degli ordini in dubbio è la
base certa del diritto.
= CRITICA IL DIRITTO PER LA QUESTIONE DELLO STATO
LO STATO (A LIVELLO GIURIDICO)
CONDIZIONI NECESSARIE:
- Popolo
- Territorio
- Sovranità
- Riconoscimento internazionale > richiesta di entrare nell’ONU, dove ci sono solo
stati che sono i veri e propri membri (es: Israele)
È diverso dagli stati osservatori, cioè che non sono propriamente stati (es: autorità
palestinese).
POPOLO insieme dei cittadini di uno stato
È diverso da POPOLAZIONE insieme dei cittadini e dei residenti (anche apolidi)
CITTADINANZA > 55 milioni di cittadini sono italiani / su 60 milioni, 5 milioni sono stranieri,
80% hanno più di 18 anni, mentre in Africa è la situazione opposta.
Per ottenere la cittadinanza, purtroppo, la legge in materia risale al 1992 (Andreotti) e
necessita di un aggiornamento perché il fenomeno dell’immigrazione è diverso tra ieri e
oggi.
COME SI OTTIENE LA CITTADINANZA:
- In modo automatico (IUS SANGUINIS): figlio riconosciuto (anche adottato) di
cittadini italiani o nato in Italia da genitori apolidi o ignoti.
- Chi nasce in Italia da entrambi genitori stranieri diventa cittadino solo su richiesta
sua entro un anno dopo i 18 anni, dimostrando la residenza ininterrotta su territorio
italiano per 18 anni.
- Coniuge di un cittadino italiano: prima del 92, la cittadinanza si acquisiva in modo
autonomo; dopo il 92 il coniuge può fare domanda per la cittadinanza se: risiede in
Italia da più di 6 mesi, o se risiede all’estero ma ha 3 anni di matrimonio.
- La cittadinanza può essere concessa dal potere politico (Alfano) se lo straniero
risiede in Italia da almeno 10 anni (IUS SOLI).
- Il consiglio di stato concede la cittadinanza quando ha reso servizi all’Italia o ricorre
all’utilità della stessa.
DIFFERENZA CITTADINI E NON: non ci sono differenze, tranne che per il diritto di voto. Il
cittadino italiano residente all’estero può votare mentre lo straniero no, anche se in quanto
cittadino europeo può votare per il comune di residenza.
TERRITORIO:
- Suolo – terraferma > confini naturali/ artificiali
- Mare territoriale > 12 miglia dalle coste
- Spazio aereo statale > entro l’atmosfera
- Piattaforma continentale > fondo marino entro 12m.
- Territorio mobile > navi e aerei che battono bandiera italiana
- Sedi di ambasciate e consolati > garanzie
= immunità diplomatica.
SOVRANITA’: sottoposta allo stress della globalizzazione perché il potere economico
influenza la sovranità degli stati (con le multinazionali nascono molti problemi, ad esempio
in materia fiscale).
Quando uno stato ha una sovranità:
- Originarietà > la sovranità non deriva da nessuna entità superiore. No
riconoscimento esterno, ma grazie a se stesso.
- Indipendenza > principio cardine. Tutti gli stati sono uguali e giuridicamente e quindi
indipendenti. Il peso dei voti è uguale (riforma potere di veto ONU).
- Potestà d’imperio > monopolio dell’uso della forza legale possibilità di ricorrere
alle armi per mantenere la compattezza dello stato (anche altre attività come la
possibilità di arrestare). Consiste nel mantenere l’ordine e la sicurezza
*riferimento alla Repubblica di Salò > no stato, potestà solo nel nord.
FORME DI STATO
rapporti verticali succeduti tra stato e individui
Stato assoluto > 1500 – 1700
Stato liberale > 1700 – 1800
Stato democratico
+ ALTRE:
stato dittatoriale, stati in via di transizione e stati socialisti
STATO ASSOLUTO > dal 1500 perché nel 1000 e Roma antica c’erano associazioni ma
non erano stati a livello giuridico; o sono stati moderni o non lo sono.
Il potere è concentrato in una sola persona > capo dello stato e questo potere deriva da
dio, non da elezioni
ES: abdicazione imperatore del Giappone
Di conseguenza tutti i poteri erano nelle mani del sovrano (leggi e giustizia come voleva)
Lo stato assoluto nasce perché la corona diviene sede impersonale del potere (in quel
periodo) > secondo principio di ereditarietà.
Indipendentemente da chi lo occupa, la corona ha quel potere.
COSA SI CREA?
Nasce con lo stato assoluto l’esercizio professionale (leva obbligatoria)
Nasce l’imposizione fiscale (I^ apparato amministrativo pubblico per le imposte)
= con il tempo tutto questo limita di fatto l’assolutezza del sovrano.
Cosa segna il passaggio tra stato assoluto e liberale?
Lo stato assoluto entra in crisi dopo la nascita di alcuni ceti diversi dal sovrano dello
stesso stato assoluto. Nasce la classe borghese che aveva un forte potere economico. Le
borghesie cominciano a fare rivoluzioni per far si che il sovrano accetti il compromesso e
riconosca il fortissimo potere economico.
STATO LIBERALE (1700 – 1800)
È uno stato di diritto: tutti i poteri sono assoggettati alla legge a cui devono sottostare
Il potere dei nobili, clero e sovrano diminuiscono mentre acquista potere la borghesia. È
uno stato monoclasse.
Lo Stato liberale è uno Stato minimo, ovvero utilizza la dottrina del laissez faire. Lo stato
interviene al minimo, cioè si disinteressa ma non completamente. Garantisce solo la
sicurezza dei cittadini (es: no sanità per tutti)
—> libertà negativa: stato escluso
SEPARAZIONE DEI POTERI
Esecutivo: re, persone della corte; si creano poi le istituzioni grazie alle quali nacquero i
governi.
Legislativo: parlamento democraticamente eletto.
Giudiziario: problemi di indipendenza dal potere esecutivo. È un potere autonomo.
Con lo Stato liberale non è non è che esistono migliaia di diritti ma esistono diritti dallo
Stato cioè le libertà negative: sicurezza, sanità ovviamente non per tutti. Da un punto di
vista costituzionale nascono quei documenti giuridici dette costituzioni nel senso moderno
della parola:
Scritta > diversa da leggi normali
Corta > pochi articoli
Flessibile > modifica facile. Con lo stesso procedimento delle leggi ordinarie e
perché non esiste ancora una corte costituzionale che garantisca la rigidità
ES: leggi razziali contro lo statuto albertino > tutti uguali davanti alla legge = eguaglianza
formale.
STATO DEMOCRATICO
Entra in crisi lo stato liberale perché nascono partiti politici di massa > aggregazioni che
erano già in parlamento, perché le esigenze erano diverse.
aggregazioni extra parlamentari
- Nascono i sindacati (per chi è escluso, portano le richieste dove necessario)
- Estensione del suffragio universale per approvare leggi migliori
- Diviene stato interventista (nella vita quotidiana) > sociale economico
- Stato dei diritti > aumentano i diritti (costituzioni lunghe) liberali e sociali.
Lo stato non interviene più solo politicamente per il diritto di voto, ma si affaccia il
referendum.
Eguaglianza sostanziale aggiunta a quella formale > che cosa è libero di fare un barbone
se non di bestemmiare? (Pertini)
- Porta tutti sulle stesse condizioni di partenza, poi vinca il migliore
- Eviti che una persona malata muoia
Le donne in magistratura dal 1970 > no uguaglianza sostanziale
violazione del principio: corte costituzionale rigida.
Le costituzioni democratiche prevedono un procedimento aggravato (rigidità) e sono
diverse dalle leggi ordinarie
serve la maggioranza assoluta.
FORME DI STATO IN BASE ALLA DISTRIBUZIONE TERRITORIALE > stati unitari,
federali e regionali
DIRITTO COSTITUZIONALE, LE FORME DI GOVERNO
distribuzione del potere politico tra gli organi di vertice di un ordinamento. Si tratta di un
potere orizzontale. È influenzata dalla costituzione, dai sistemi elettorali e dai sistemi di
partito (si parla di usi e c