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GRUPPI E RETI SOCIALI
Simmel, coetaneo di Weber, è uno dei primi a riflettere sul tema dei gruppi, partendo dall'osservazione di
quello che succede nella vita di tutti i giorni. Osserva come cambia la comunicazione a seconda del numero
dei membri del gruppo. Nota che in un gruppo di due persone c'è una comunicazione diversa rispetto ad un
groppo di tre persone. Nella comunicazione a tre c'è una comunicazione meno diretta, qualcuno resta
escluso, oppure può svolgere un ruolo di arbitro e quindi scambia la dinamica comunicativa.
Negli Stati Uniti c'è una tipologia proposta da Cooley, che fa un ragionamento simile a socializzazione
primaria e secondaria, parlando di gruppi primari > gruppi di persone con cui si ha un rapporto più stabile,
affettivo, emotivo, più legato a forme di socializzazione primaria, e poi ci sono gruppi secondari > con cui si
hanno relazioni più formali e legate alla socializzazione secondaria.
Un ragionamento diverso e quello che pensa l'idea del gruppo in termini di dentro e fuori, il mio gruppo e gli
altri gruppi, magari in competizione con il mio gruppo. Questa idea e pensata da Sumner come una cornice
che si può creare volta per volta.
Questa idea si collega anche al come noi ci comportiamo dentro al gruppo. Nel gruppo si tende più spesso ad
avere un atteggiamento di tipo conformistico, perché si vuole essere sicuri della solidarietà all'interno del
gruppo, si ricerca sicurezza, se ci si comportasse in modo diverso si rischierebbe di essere espulsi dal
gruppo. Ci sono state molte ride perchè per vedere come le persone si comportano nei gruppi.
Il ragionamento in termini di di gruppi segue un aspetto formale, ma è stato messo in discussione da chi ha
iniziato a ragionare sul gruppo come rete. Questo discorso è iniziato prima della nascita di internet e che il
discorso della rete si diffondesse, ma è nato già all'inizio del novecento da parte di chi invece di considerare
il singolo nel gruppo o al gruppo, ha iniziato a pensare alla connessione tra i singoli elementi del gruppo, che
tipo di legame hanno tra loro. Il primo a formalizzare questo ragionamento è stato Granovetter che è
diventato famoso per la differenziazione tra legami deboli e legami forti. I legami forti sono quelli di persone
che comunicazio più spesso tra loro, con una comunicazione più intensa e quindi emotiva, più vicini anche
nello spazio. I legami deboli riguardano persone che comunicazio di meno, si conoscono meno, hanno meno
occasione di incontrarsi. In alcuni casi però i legami deboli hanno una maggiore importanza dei legami forti.
Conoscere tante persone, avere tanti contatti anche se deboli, aiutava le persone per la loro mobilità sociale.
In tempi più recenti si sono aggiunti dei nuovi ragionamenti sull'idea delle connessioni. Per es si è
cominciato a pensare a tenere presenti non solo le connessioni con le persone ma anche quelle con le cose,
con gli oggetti. Questa è alla base della proposta dell'attore rete, cioè il fatto che noi siamo costituiti da
connessione non solo con persone ma anche con oggetti. Anche gli oggetti possono essere degli attori nella
connessione e prendono nome di attanti. Lo studio si è ampliato anche alle reti digitali e dei social network,
erti Lee,toni tipici della dinamica dei gruppi offline si ritrovano anche in internet. La questione della rete è
importante anche a livello più astratto, anzi lo diventa sempre di più. La metafora della rete è talmente
diffusa da essere un nuovo modo di rappresentare il sociale. La società come sistema è diventato un modo
obsoleto, non più adatto alla scoperta contemporanea. Il modo più adatto di pensare la società
contemporanea e il modello reticolare, delle connessioni degli individui con la cose. È un modo di pensare il
sociale che scardina la visione passata. Il rapporto individuo società è considerato dagli attori che si
richiamano al gra giornalmente reticolare, è considerato obsoleto. La di manica micro, macro individuo ,
società è scardinata per una visione reticolare, dove il centro sono le connessioni. Gli individui si muovono
tra connessioni e punti di riferimento diversi, tutto è più defocalizzato. C'è chi porta il ragionamento ad un
livello più astratto, considerando la produzione della conoscenza. La metafora classica della modernità è
quella dell'albero, per es Darwin, l'Encyclopédie… Albero con radici di una tradizione comune da cui si parte
e poi la ramificazione con il progredire del tempo. La conoscenza ha i aspetto genealogico. La metafora del
rizoma, modo diverso di svilupparsi delle radici di alcune piante, si sviluppa negli anni 70 con alcuni
sociologi che capiscono il cambiamento in corso. Nella società di oggi conm ci può essere una conoscenza di
tipo cumulativo ma una reticolare, caratterizzata da simultaneità e pluralità. Si può tentare di vedere se c'è
una logica nella reticolarità. Per es in biologia si pensa che si sia una complessità organizzata degli esseri
viventi.
LOGICA AMICO-NEMICO
Carl Schmitt ha creato la formula amico-nemico e si trova agli antipodi rispetto ad Habermas. Schmitt segue
l affiliazione filosofica di Machiavelli e Hobbes. Le relazioni umane funzionano attraverso rapporti di forza,
rapporti di autorità. In chiave realistica ragionano sulla india cia amico nemico è seguendo il filone filosofo c
del realismo machiavellico e hobbesiano. È uno degli intellettuali che restano vicini alle politiche del regime
nazista. Propone una chiave di lettura agli antipodi rispetto alla comunicazione dialogica e approfondisce il
discorso di ingroup e outgroup. Secondo lui tutto funziona secondo rapporti di amicizia e inimicizia. Dice
che non esisterebbe la dimensione politica, caratteristica degli esseri umani, se non ci fosse l'inimicizia. C'è
sempre una dinamica noi loro. Il nemico non solo si propone più o meno sempre spontaneamente al nostro
orizzonte ma è anche sempre necessario alla dinamica stessa del nostro in group. Per tenere assieme il
gruppo serve sempre trovare un nemico esterno e interno. Schmitt e anche il teorico del concetto dello stato
di eccezione. Ha elaborato questo concetto che lo lega alla questione della sovranità. Dove c'è la sovranità ,
dove ci sono le regole legittime di un gruppo, è probabile che ci siano anche spazi di stati di eccezione
possibili perché la sovranità stessa li legittima e rende possibile. Sono spazi in cui la legge non c'è, viene
sospesa. Questi ambiti sono presenti a livello politico , ma il suo ragionamento è stato preso da autori
diversi per esaminare elementi diversi, come il campo.
Per quanto riguarda il discorso della conformità nel gruppo c'è una lunga tradizione di studi, come gli
esperimenti di Milgram e Zimbardo.
Esperimento di Milgram > fatto tra gli anni 50 e 60, quando l'interrogativo su come era stato possibile
l'olocausto era una domanda presente nella società. Milgram cerca di misurare fino a che punto si può
spingere la conformità delle persone in un gruppo e si basa sul tentare di misurare fino a che punto
qualcuno si fida dell'autorità. Nota che molte persone arrivavano a dare scosse elettriche potenziale ten
mortali perché obbedivano al l'autorità del medico e rispondevano di farlo perché gli era stato detto di
dover fare così.
Esperimento di Zimbardo > successivo a quello di Milgram e si ispira agli studi degli anni 20 e 30 sulla
conformità delle masse. Elabora una situazione sperimentale: in una finta prigione recluta degli studenti di
Stanford, alcuni di loro sono guardie, altre sono prigionieri. L'esperimento verrà fermato quasi subito
perché i comportamenti sadici della guerre ed isterici dei diete tui erano preoccupanti.
Un altro tema è quello della conformità rispetto al gruppo, in cui Hesh dimostra come una persona in un
gruppo rispondendo in modo uguale agli altri, anche se la risposta è sbagliata.
La devianza in Europa
Partendo dalla genealogia storica: il modo che noi intendiamo la devianza, è una modalità legata al contesto
e alle caratteristiche culturali della modernità che confrontiamo con il passato. La modalità moderna di
intendere la devianza è legata alle caratteristiche strutturali della razionalizzazione, dell’istituzione dello
stato moderno e di un modo di controllare ciò che è deviante rispetto alle norme sociali in modo controllato
da parte dello stato (monopolio della violenza legittima). Lo si fa perché si ritiene che si viva in uno stato di
diritto, dove c’è accordo tra le norme e la loro applicazione e perché la violenza è relativamente tenuta sotto
controllo da parte degli individui stessi. Più ci avviciniamo alla modernità, più le persone si civilizzano.
Questa situazione è tipica della modernità, diversa dalla situazione che c’era e c’è nelle situazioni pre
moderne, caratterizzate invece da devianza e violenza più diffusa, da una minore socializzazione, una scarsa
presenza di un’istituzione che garantisca il monopolio della violenza (le persone si fanno giustizia da sole,
applicano vendette).
Nel medioevo esisteva una situazione in cui i pazzi erano messi in navi o istituzioni ambulanti che
circolavano da un posto all’altro perché non avevano dove andare. Il percorso moderno europeo si
caratterizza per questo netto passaggio.
Il caso americano è legato alla diversa storia degli USA e c’è stato questo passaggio con piccole differenze
che sono particolarmente evidenti, dal fatto che ancora oggi in alcuni stati americani è in vigore la pena di
morte, il diffuso uso delle armi. Storicamente, per gli studiosi, questa diversa caratteristica della gestione
della devianza e violenza da parte dello stato americano è legata al fatto che non è avvenuto completamente
questo passaggio ma è rimasto legato alla giustizia fatta da sé e chiedo che lo stato si vendichi.
In Europa questo passaggio è netto e comincia con l’illuminismo (es: Beccaria e Verri): riflettono in modo
illuministico e sono controcorrente, affermando che il reato non va identificato come idea di peccato, che va
represso con la violenza ma ha a che fare con l’idea di un’errata o mancata socializzazione. L’idea è far si che
esista il monopolio della violenza legittima in modo equamente applicato, ad esempio anche in riferimento
all’intensità della pena applicata. Essi sono contro la pena di morte, chiedono il rispetto dei diritti dell’uomo
e raccoglieranno l’interesse delle élite