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Il verso conclusivo dell'Odissea per Aristofane

Questo era il verso conclusivo dell'Odissea e ciò che venne dopo non era autentico: ἀσπάσιοι λέκτροι παλαιοῦ θέσμον· [felici, andarono al luogo del letto antico.]

Apollonio invece conclude le Argonautiche così: ἀσπασίως ἀκτὰς Παγασηίδας εἰσαπέβητε. [felicemente sbarcaste sulla spiaggia di Pegase.]

Quindi anche per Apollonio l'Odissea terminava con il verso 296 del 23° libro e ne allude così filologicamente con la conclusione della sua opera riprendendo aggettivo/avverbio- L'allusione è la ripresa di un testo antico che attraverso

questa evocazione viene ripreso puòàessere per omaggiare, criticare o orientare il lettore verso la constatazione di una presa di posizioneda parte del poeta in una questione discussa dai dotti del tempo (come in questo caso)

CHI È UN POETA DOTTO?- Filita di Cos, il precettore del Filadelfo, il Soter lo vuole come educatore del figlio- A proposito di questo uomo dotto Strabone ci dice che è stato poeta e critico binomio daàconsiderare come punto di partenza da considerare come poeta doctus- Callimaco allievo di Filita, nacque prima del 300 a Cirene (a ovest di Alessandria) e perdiamo le suetracce dopo il 246 anno della morte del Filadelfo e inizio del regno di Tolomeo III°à 18- Nel 246 datata un’elegia “Chioma di Berenice” tradotto da Catullo e da Foscolo che ebbe grandeàinfluenza nella letteratura- Con Callimaco inizia la tradizione dell’autore-editore- Questa situazione originaria deve essere messa in

Relazione con il fatto che la poesia greca fino a quest'epoca veniva creata per essere poi eseguita davanti al pubblico, da questa epoca in poi inizia l'epoca libresca. L'epoca a partire dalla quale la fruizione della letteratura è mediata dalla lettura.

Callimaco (p.2): Callimaco, grande operatore della biblioteca di Alessandria al pari del suo maestro, è anche il primo autore greco che non solo raccoglie i suoi testi in un'edizione, ma addirittura cura un'edizione attentamente meditata di tutta la propria opera, facendola iniziare con uno dei suoi testi e facendo terminare con un altro dei suoi testi.

L'opera omnia di Callimaco iniziava con gli Aitia (origini) e proseguiva con carmi, giambi lirici e finiva con un pometto. Questa trasposizione della letteratura dalla situazione vissuta alla mediazione del libro ha delle conseguenze sui generi letterari. Generi che erano disciplinati da convenzioni instaurate nel tempo (es. un poeta epico).

Greco Perforza scriveva in esametri e aveva dei modelli di riferimento sui quali prendeva una posizione sull'estensione, il rapporto tra narratore e testo narrato...)- Il poeta che voleva innovare si prendeva una grande responsabilità. Callimaco lo fa.- Il genere trasposto riceve degli stimoli a rinnovarsi, essi richiedono delle spiegazioni apologetiche.- Nessun poeta dell'antichità greca era stato così presente come SOTTOFORMA DI IO che commenta, difende, prende posizione o enuncia programmi.- Le 4 fondamentali caratteristiche della poetica di Callimaco:
1. Brevità
2. Raffinatezza
3. Dottrina
4. L'esigenza di originalità.
- Uno dei motti di Callimaco è "NON CANTO NULLA DI NON TESTIMONIATO" tutto ciò che canto ha un fondamento.- Egli volle presentarsi con gli Aitia (non sono il primo testo con cui Callimaco si presenta).- Il prologo degli Aitia era stato composto in tarda età.- Aitia= raccolta di 4 libri.

di elegie precedute da un prologo, libri riuniti in coppie che si chiamano così perché hanno per argomento "le origini di una qualche realtà significativa nel presente" (un edificio, un culto, un modo di dire...). Per svolgere bene un compito del genere BISOGNA DOCUMENTARSI. Nel prologo Callimaco reagisce a delle calunnie effettuate dai cosiddetti Telchini (fabbri e maghi che erano gelosi della loro arte e capaci di inviare il malocchio), li definisci Telchini perché lo aggrediscono imputandogli dei difetti che però x lui sono pregi. Perché non fa nulla di unitario... DA RIASCOLTARE. Gli Aitia ci sono pervenuti dai papiri prologo con diverse lacune. PROLOGO APOLOGETICO DEGLI AITIA La musa deve essere raffinata e la curatezza si vede nella brevità dell'opera. Seconda esortazione: non incamminarti come poeta in una via larga e già battuta MA vai per una strada nuova, dice Apollo, fallo anche se lastrada sarà molto stretta ORIGINALITÀ - OriginalitÀ si ma sempre nel quadro della tradizione! Cioè ad esempio un nuovo tipo di epos, digiambo- (tenue leptotes tenuitas raffinatezza)à à à- Prologo che ebbe una grande influenza nella letteratura19GLI AITIA- 4 libri uniti in 2 volumi:- 1° volume (1 e 2 libro): una serie di interviste che lui fa nel suo sogno mentre viene portato sulMonte Elicona e interroga le muse su una questione peregrina (serve uno studio dei miti locali) àla persona che pone il quesito è esperto risponde la Musa dell’epos, Calliope la + importante:à“Tieni a mente Apollo, i Mini ….. se vuoi avere una risposta incomincia a pensare al punto in cui gliargonauti ripartono” (ripresa praticamente della storia di Esiodo)- Callimaco inscena quindi il poeta che chiede aiuto alla Musa con la differenza che qui sembra cheun personaggio parla ad un altro personaggio- Lerisposte prodotte nel sogno dalle Muse nella realtà proverranno dalle fonti, dai libri che costituiscono le basi del sapere, i libri della Biblioteca di Alessandria GNEO NEVIO - Origine campana non è romana - Combatte nella prima guerra punica (264-241 a.C.) - Esordì come poeta drammatico nel 235 o 231 a.C. poco dopo che Livio Andronico mise in scena una tragedia e una commedia - Morì alla fine del secolo in Africa - Attribuibili 6/7 commedie di argomento troiano - La sua fama si deve alle commedie (più di 30) che contengono il suffisso -aria- (Carbonaria, Corollaria) - Forse autore di una Satura - POETA DEL BELLUM POENICUM POETA DELLA GUERRA CARTAGINESE - BELLUM POENICUM: carmen di 5000 saturni c.a. che fu successivamente diviso in 7 libri e diede voce alle imprese in un momento di grave crisi per lo Stato romano - Questo poema non ci è arrivato per tradizione diretta, solo pochi frammenti - Il primo libro nomina un evento del 263 quindi siaffrontava la materia storicaà- Sappiamo che Enea figurava nel 1° e nel 3° libro- Enea veniva pensato come figura con ruolo rilevante nella guerra contro i Cartaginesi perché l'azione del primo libro si spingeva fino al 261 quindi data della presa di Agrigento e sul frontone della città c'è una gigantomachia ma anche scene della guerra troiana quello poteva essere un pretesto per parlare della fuga di Enea dalla città- Nel secondo libro dell'Epos di Nevio inizio con l'assemblea degli dei dove forse veniva trattato l'incontro tra Enea e Didone- 4° libro dell'Eneide Didone pronuncia una maledizione in cui profetizza che un hultorà(vendicatore) nato dal suo sangue perseguiterà con ferro e fuoco la città dei Troiani a partire da ora- Questa scena di maledizione poteva essere parte anche della narrazione di Nevio e creare così un ponte tra preistoria e

Attualità vissuta - 5° libro fondazione di Roma e comparsa di Romolo - Dal 4° al 7° libro tutti narrano la guerra punica (probabilmente 5 anni per libro sono 23 anni di guerra totali) - Lo studioso italiano: Scevola Mariotti che lavorò sul Bello Poenicum ritenne che il poema di Neviosi basò su 2 dati:

  1. Argonautiche di Apollonio Rodio raggiungono i 4500 versi questo sulla base dell'araccomandazione di Aristotele (nella "Poetica" disse che una narrazione in versi non dovrebbe estendersi oltre a una trilogia tragica) e queste hanno la precisa estensione quindi per Nevio quello era il perfetto limite
  2. Che Nevio avesse un interesse nei confronti della poesia ellenistica è confermato dal fatto che in ambito ellenistico si produssero poemi epici di argomento storico Nevio andò in una direzione diversa da quella di Livio anche se come Livio decide di usare il saturnio per la narrazione epica
Poiché è largamente plausibile che la presenza di Enea (quindi nel corrispondente di Odisseo) fosse ben attestata nel Bellum Poenicum e che d'altra parte avesse come interesse dominante uno scontro tra popoli, dobbiamo constatare che i due tipi principali di epos (Iliade e Odissea) lasciati in eredità sono copresenti nel Bellum Poenicum. A proposito della guerra, la prima fonte più importante a cui fece riferimento Nevio era se stesso, che prese parte nella prima guerra Punica. ATTUALITÀ VIVA. Poiché si è trattato di una grande vittoria dei romani sul nemico e poiché essa simboleggia la progressiva espansione di Roma sul Mediterraneo e poiché le origini della forza dei Romani sono nobilissime perché provengono dalla vicenda di Troia nel passaggio di Enea da Troia e si manifesta come grande forza, ecco che si configura IL DESTINO SPECIALE DI ROMA. L'oggetto dei poemi epici. In questo quadro, Enea si.

Pone come iniziatore di questa storia- Nel Bellum Poenicum è il mito lo sfondo della storia, nel poema che sarà il punto di arrivo nell'Eneide noi abbiamo il fuoco del racconto collocato sul mito e la storia come profezia, la storia all'orizzonte- Il Bellum Poenicum accentua le caratteristiche dell'Odusia: la tendenza al patetico, all'espressionismo o alla drammatizzazione del racconto epico- Nevio come Livio Andronico fu uomo di teatro, autore di tragedie e commedie, anche qui come nell'epica si mostrò + innovatore di Livio: nella lingua accolse i composti nominali epici e tragici greci, avviò la mescolanza di greco e latino; nella tecnica drammatica, adottando la contaminazione e accrescendo la musicalità dei ritmi rispetto ai suoi modelli greci- Anche in Virgilio come in Ennio egli è sintesi di Odissea ed Ilia

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
80 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/04 Lingua e letteratura latina

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chiara1515 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lingua e letteratura latina e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Fernandelli Marco.