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Giove
Stessa radice con il vero greco elissomai, che significa girare, l'Orsa Maggiore gira attorno al polo nord celeste; dunque, fa riferimento al movimento della costellazione → forse tale denominazione è nata prima del catasterismo di Helice.
VII. i fenici si affidano in alto mare a questa come guida notturna (Orsa Minore), ma quella prima (Orsa Maggiore) rifugge di più ornata di stelle, e appare evidente subito prima a notte per una larga estensione, questa in verità è piccola, ma i marinai ne fanno uso: infatti si volge con un breve movimento con un percorso più interno.
Si ricordi che gran parte del lessico latino ha una base agricola poiché originariamente il letus popolo romano era dedito all'agricoltura e alla pastorizia. Ad esempio, viene da letamen.
L'Orsa Minore viene utilizzata come punto di riferimento poiché più precisa dell'Orsa Maggiore e più vicina al polo nord celeste, sebbene
più piccola. I greci utilizzano l’Orsa Maggiore per orientarsi, mentre i Fenici l’Orsa Minore → questa notazione è un topo letterario, ricorre molto in letteratura.
VIII. fra queste come un fiume che avanza con un gorgo rapido, il torvo dragone s’insinua sotto e sopra, avvolgendosi su sé stesso, e formando con il suo corpo curve flessuose.
Torvu’ draco → dattilo, sequenza di lunga breve breve caduta della -s in fine di parola: fenomeno della poesia latina arcaica che ricorre nella letteratura fino a metà del I secolo a.C.
Costellazione del dragone che s’insinua tra le due orse (→ vedi immagine sopra) 24Lezione 8 20/03
IX. in questa costellazione non una sola stella riluce ondandogli la testa, ma le tempie sono contrassegnate da un duplice fuglore, e dagli occhi truci risplendono delle dervidi luci (o stelle) e il mento riluce per un’unica stella radiosa (o che emana raggi); il capo inclinato piegato dal collo tornito,
diresti che fissi lo sguardo sulla coda dell'Orsa Maggiore. Lo sguardo della costellazione del dragone è fisso sulla coda dell'Orsa Maggiore. A partire dal Seicento negli Atlanti le singole stelle delle costellazioni vengono indicate con una lettera greca, seguita dal nome della costellazione al genitivo: nel caso del dragone abbiamo beta e ni per gli occhi, gamma e csi per le tempie e mi per il mento. X. questo capo si nasconde per poco tempo e all'improvviso laddove in una sola parte si mescolava la levata e il tramonto. [...] → espunzione (l'accusativo in questo caso non avrebbe senso) Admiscetur ha due soggetti, ortus e obitus La testa della costellazione, il Dragone è circumpolare, tramonta per un breve periodo, quindi scende sotto l'orizzonte. Le due orse sono in occidue, cioè non tramotano mai. XI. un'immagine stanca come di un sofferente avanza (o si volge) Il primo verso non è completo,mentre del secondoabbiamo solo il piede iniziale. Cicerone cita questo passo nel De Natura deorum, dove gli serviva solo l'immagine trasmessa dal messaggio. Si parla di una costellazione che perlopiù nei testi astronomici antichi non ha un nome preciso, ma è anonima, cioè di engonasin, dell'inginocchiato. In alcuni casi è chiamata Ercole ed è la denominazione che è prevalsa oggigiorno. A volte è detta anche di Orfeo. XII. chiamano questa figura celeste engonasin, poiché si muove (o avanza) appoggiata sulle ginocchia. Vocitant -> valore frequentativo, esprime un'azione continua. Genibus nixa -> glossa semantica nel lessico poetico questa costellazione viene indicata come genibus nixus o con semplicemente nixus. Cicerone usa il grecismo, ma non se ne assume la responsabilità, usa, infatti, vocitant, e propone una glossa per la resa in latino del termine engonasin. È una proposta di Cicerone, maNon sappiamo se un autore precedente lo abbia proposto prima, è un'ipotesi. 25XIII. Qui è stata posta la corona con il suo eccezionale fulgore. Si fa riferimento alla corona boreale. Secondo Eratostene di Cirene, era la corona donata da Bacco ad Arianna, dopo che quest'ultima fu abbandonata da Teseo sull'isola di Nasso.
XIV. La costellazione che i greci denominano Ofiuco con un nome evidente.
- Costellazione di Ofiuco, rappresenta un uomo con un serpente attorcigliato al suo corpo, viene dal greco ofis + eko, cioè colui che ha il serpente.
- Claro nomine è una sinestesia ed indica che il nome è molto evidente, in relazione all'Ofiuco indica che questo è un nome parlante, cioè che spiega la sua natura, indica com'è fatta la costellazione.
XV. Questo trattiene la pressione delle due mani, il serpente e rimane legato dal suo corpo attorcigliato ed infatti il serpente cinge l'uomo a metà del suo corpo.
sotto il petto. Egli, tuttavia, pianta i piedi apporggiandosi pesantemente e schiaccia con i piedi gli occhi e il petto dello scorpione.
Anguem e Serpens fanno riferimento alla costellazione del serpente → l’Ofiuco è composto da due costellazioni intrecciate → abbiamo due denominazioni differenti del Serpente. Per alcuni serpens è un participio: […] cinge avvinghiandosi l’uomo […]
Cicerone usa nepa per indicare lo Scorpione, è un termine di orgine africana ed usato raramente nel lessico astronomico. Ha desinenza in genitivo arcaico -ai: prima si aveva as, poi per analogia con i pronomi ai, poi per abbreviazione e trasformazione ae e infine monottogazione dal pdv fonetico.
XVI. Artofilace che dal popolo viene detto essere Boote, poiché porta davanti a sé l’Orsa come se fosse legata al timone sotto il petto fissa appare una stella risplendente di raggi con il nome evidente di Arturo, confinata sotto i piedi di Boote,
la Vergine con il suo corpo splendente, che tiene in mano una spiga luminosaLa croce indica che la lezione è corrotta, non originale dell'autore: L'editore non può proporre una lezione sicura e le altre proposte non sono convincenti. Non la traduciamo.
Profertur è corrotto per motivi metrici, poiché nell'esametro non possiamo avere una sequenza di tre lunghe: rispettivamente dattilo (lunga breve breve), spondeo (lunga lunga), lunga lunga lunga.
Arturo → stella più luminosa di Artofilace: alpha bootis
Nomine claurus → nome parlante
Artofilace → arktos + fulacs, quindi guardiano dell'Orsa
Bootes → il bovaro
Arturo aktos + uros guardiano dell'Orsa
È probabile che prima siano state denominate le stelle più luminose, a cui poi successivamente sono state associate stelle meno luminose, infine assieme sarebbe nata la costellazione, poi denominata. Di conseguenza, forse,
è nata prima la denominazione di Arturo e poi Artofilace,così come il Carro è precedente ad Orsa poiché le stelle del timone del carro sono più luminose delle altre .XVIII. preferivano vivere accontentadosi di un’esistenza sobria
Segue il mito delle età dell’uomo secondo cui gli uomini vivevano in pace, liberi da ogni fatica e al riparo da ogni pericolo, nutriti dalla generosa terra che procurava loro ciò di cui avevano bisogno. Il furto del fuoco ad opera di Prometeo segnò la caduta dell'uomo; alla aurea aetas seguì così una lenta e progressiva corruzione della storia e dell'umanità nelle quattro ere successive: dell'argento, del bronzo, degli eroi e del ferro.XVIII. allora in verità all’improvviso nacque la generazione del ferro ed io so per prima costruire la spada che dà la morte e gustare il giovenco accocciato e domato con la sua mano.
Manu iunctum -
que invictum → -i- consonantiche e quindi no sinalefe
Durante l'età del ferro gli uomini cominciarono a farsi la guerra a vicenda ed a cibarsi degli animali che un tempo erano loro compagni di lavoro. Questo aspetto si ritrova nel quindicesimo libro delle Metamorfosi di Ovidio, in cui si racconta del re di Roma Numa Pompilio che, per completare la propria formazione, decise di frequentare delle lezioni di Pitagora. Il maestro predicava il vegetarianismo, sostenendo che cibarsi della carne degli animali era un delitto poiché si cibava di un proprio compagno di lavoro.6 Oggigiorno le stelle di una costellazione sono di norma ordinate secondo una gerarchia di luminosità. 27
Lezione 9 21/03
XIX. e s'insediò nel regno di Giove e in una regione del cielo.
Dike → Vergine → Giustizia: precede la Bilancia, suo simbolo, indica come ci siano connessioni tra alcune costellazioni
XX. in questa costellazione sopra le due spalle appare fissata
Unastella che brilla con un tale aspetto e un tale splendore
Huic → dativo d’interesse
Tali talique → introduce una consecutiva andata perduta o enfatizza lo splendore della stella
Vindemiatrix o epsilon virginiis: quando si leva questa stella, comincia il periodo dellavendemmia
XXI. una terza stella diffonde la sua luce sotto la coda e presso lo stesso ginocchio
Stella appartenente all’Orsa Maggiore
7Genus declinato alla terza Cicerone declina in modo anomalo questo termine
XXII. e vedrai sotto la testa dell’Orsa i figli gemelli e il cancro è posto sotto la metà del corpodell’Orsa e il grande Leone lanciando dal suo corpo una fiamma tremolante è trattenuto dalle zampe.
Si parla delle costellazioni boreali, Leone, Cancro e Gemelli.
Al terzo verso abbiamo la caduta della -s finale, fenomeno che coinvolge i termini di IIdeclinazione: māgnŭ’ lĕo
XXIII. con questo movimento del radioso gli estesi (soffiano) sui
flutti del mare- Radiantis potrebbe essere il Leone, le cui stelle sono molto luminose
- Gli Etesi sono venti che soffiano sull'Egeo da nord a sud e sono annuali, cominciano a soffiare in estate quando si leva il Leone
- una volta distrutte le navi ricercare gli aplustri che galleggiano
- Aplustri elementi decorativi di navi
- Secondo alcuni, tale frammento è posto nel posto sbagliato poiché gli Etesi sono venti positivi e non possono provocare tempeste
- Questo fenomeno accade anche in altri autori latini, tra cui Sallustio, e per altre parole, come senatus, che, pur essendo un sostantivo di IV declinazione, presenta un genitivo in senati
- (L'Auriga) avanzerà nascosto sotto la parte sinistra dei Gemelli, Helice feroce ne osserva il capo posto di fronte, e la capra luminosa occupa la spalla sinistra
- L'Auriga è rappresentata con una capra sopra la spalla e tre capretti, chiamati Haedi. La sua stell