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DUE FUNZIONI DISTINTE VENGONO "FUSE" IN UN UNICO MORFEMA, SENZA CHE PERMANGA VISIBILE UN CONFINE TRA ESSE

L'italiano dal punto di vista della tipologia morfologica è fondamentalmente una lingua flessiva. Molte lingue amerindiane (es. eschimese), paleosiberiane, molte lingue australiane... presentano una struttura della parola più complessa. Concentrano all'interno della stessa unità un numero impressionante di morfemi, lessicali o grammaticali (compaiono due o più radici lessicali), giungendo a densare in una sola parola informazioni che in italiano richiederebbero normalmente la costruzione di un'intera frase. Tali lingue realizzano nella morfologia valori semantici che di solito sono affidati al lessico. L'indice di sintesi medio è di 4:1 o superiore. Presentano fenomeni di fusione che rendono a volte poco trasparente la struttura della parola, come nel tipo flessivo.

MORFOLOGIA: STUDIO DELLA FORMA, DELLA STRUTTURA

DELLA PAROLA → PAROLA = minima combinazione di elementi minori dotati di significato, i morfemi, costruita spesso attorno ad una base lessicale, che funzioni come entità autonoma della lingua e possa quindi rappresentare isolatamente, da sola, un segno linguistico compiuto, o comparire come unità separabile costitutiva di un messaggio

MORFEMA = unità minima di prima articolazione, il più piccolo pezzo di significante di una lingua portatore di un significato proprio. Minima associazione di un significante e un significato. Es. dentale parola composta da 3 morfemi

Dent- = col significato “organo di masticazione”

Al- = aggettivo “relativo a”

E- = col significato di “singolare”

Il sistema nominale

Funzioni: casi > preposizioni

Gli elementi che esprimono la funzione della parola (oggetto diretto, oggetto indiretto…), che vanno a sostituire il latino, rendono più stabile l’ordine delle parole e consolidano

La struttura della frase. Le lingue romanze vanno a supplire i casi del latino.

Il nome

Riduzione delle declinazioni: 5 > 3

Cambi di genere

Dichiarare un genere, è tipico delle lingue indoeuropee. Molte lingue i generi non ce li hanno. Il genere esprime la natura della cosa; genere per gli animati (persone/animali) e genere per inanimati (cose). Il genere naturale veniva diviso sulla base del genere naturale fra maschile e femminile. Quindi si ha maschile e femminile per animati e neutro (= ne uter dal latino "né questo né quello) per inanimati. La distribuzione di genere riguarda solo la forma grammaticale di un determinato elemento; la natura della cosa non ha alcun ruolo nell'assegnazione del genere. Quindi non sempre l'attribuzione del genere corrisponde alla natura dell'oggetto. Alcuni elementi del latino terminanti in -us (che sarebbe una terminazione maschile) sono femminili (es. i nomi delle piante)

Perdita del neutro

Esso si unisce

con il maschile per motivi fonetici Riduzione dei casi: fattori fonetici - Declinazione del rumeno + articolo Funzione Caso > preposizione / posizione del modificatore Sost + caso = T+M Prep + sost + caso = M+T+M Prep + sost = M+T L'aggettivo Riduzione delle classi: 3>2 Comparativo e superlativo Forme sintetiche > analitiche (conservazione di forme di largo uso) Numerali Cardinali Ordinali Distributivi (l'uno per volta, due per volta) Avv. Moltiplicativi (una volta, due volte) LE GRANDI AREE DELLA ROMANIA Iberoromania (spagnolo - portoghese) Galloromania (francese - franco/provenzale - provenzale - guascone) Italoromania (italia + gallia cisalpina) (italiano - sardo - ladino) Dacoromania (penisola balcanica) = qui il latino ha avuto meno fortuna in quanto l'area era più orientata verso il greco (romeno) IBEROROMANIA Standardizzazione: quando una lingua deve diventare ufficiale, deve trovare una norma per la grafia,

Per le norme morfologiche. Asturiano in corso di normalizzazione, attende il riconoscimento che già hanno le altre lingue regionali della Spagna. Basco non è una lingua neolatina. Parlata oltre i Pirenei verso la Francia. Catalano circa 10 milioni di parlanti. Parlato in Catalogna, Valencia, Isole Baleari e Alghero (Sardegna). Divisa in più comunità autonome. Può essere considerata una via di transizione tra aree ibero-romanza e gallo-romanza.

Galloromania. La politica linguistica è molto centrale. La lingua è il francese; politica linguistica molto rigida. Ci sono comunque alcune lingue regionali che sono ancora utilizzate.

Area gialla lingua d'oïl.

Area rossa/viola occitano/provenzale.

Area blu franco-provenzale (alta Savoia, Borgogna..) = varietà di transizione fra meridione e settentrione tra francese e provenzale. Nel 1878 vengono descritti i caratteri della lingua-provenzale.

Francese.

Tedesco nella zona.

dell'Alsazia e della Lorena (zone che divennero parte della Francia dopo la II G.M. - Bretone nella zona della Bretagna = unica sopravvivenza del celtico in Europa - Corso in Corsica = non è una varietà francese ma sarda con elementi toscani (più precisamente Pisani) ITALOROMANIA Linea La Spezia-Rimini = divisione fra lingue gallo-italiche e centro-meridionali. Zona marroncina sardo: due tipi Area logodorese (zona settentrionale) = sardo più conservativo, più forte Area campidanese (zona meridionale) Le due varietà presentano differenze notevoli, nessuna delle due vuole rinunciare alla propria particolarità per fondersi in un' unica lingua comune Aree germanofone Bolzano, Tirolo meridionale = minoranza linguistica tedesca Dalmatico via di transizione tra italo-romanza e dacoromanza 09.11.2018 DACOROMANIA Rumeno con i suoi dialetti. Per molti motivi è la lingua romanza più particolare, presenta fenomeni importanti di

contatto con le lingue slave. È la lingua neolatina che ha la più importante presenza di elementi greci, turchi, ungheresi; lingua che ha visto sopravvivere alcune strutture del latino delle lingue slave.

Area linguistica rumena coincide con Romania e Moldavia attuale. Moldavia nata dalla parte storica rumena (uno dei principati rumeni) con capoluogo Chişinău. Divisa al termine della II G.M. per la sconfitta insieme ai paesi balcani alleati con la Germania.

Dacoromeno si parla anche in Serbia nella regione del Banato.

Arumeno comunità di 500.000 parlanti tra Bulgaria, Macedonia, Grecia settentrionale. Comunità diffusa, non compatta.

Meglenorumeni (o meglenitici) nella zona alle spalle di Salonicco (penisola calcidica) + puntino in Istria (= istro-romeni).

Area balcanica dal 1389 (crollo del regno di Serbia) sotto l'impero ottomano.

1571 Battaglia di Lepanto = flotta veneziana sconfisse flotta ottomana. Venezia >> l'arsenale era la

fabbrica delle navi. I veneziani erano in grado di costruire una nave in un giorno grazie all'invenzione della catena di montaggio. I turchi arrivarono fino in Italia (Friuli), in realtà erano slavi turchizzati (= bosniaci). CARTA DEI DIALETTI D'ITALIA Gianbattista Pellegrini realizzò la carta dei dialetti d'Italia. Raccolse le informazioni relative alle diverse parlate storiche di tutto il paese. Rappresentazione più attenta, più precisa della diffusione delle diverse parlate in Italia. Nella costituzione italiana del '48 c'è una parte dedicata alle norme di tutela delle lingue minoritarie. La repubblica italiana adotta una serie di azioni per la tutela delle lingue alloglotte (= lingue diverse) in particolare quelle che fanno riferimento a lingue parlate al di fuori dell'Italia (tedesco in Alto-Adige, sloveno in Friuli, "francese" in valle D'Aosta). ISOGLOSSA = termine della fonetica che significa

“area di diffusione” di un certo tratto. Area dove c’è unastessa particolarità, una stessa struttura. Essa definisce la diffusione di un certo fenomeno. Si possonosovrapporre più isoglosse, arrivando così a tipologie dialettali differenti.

Aree tratteggiate aree di transizione fra due o più parlate

Minoranze linguistiche nazionali, storiche area di diffusione all’interno dei confini della repubblica. Ilprovvedimento che le tutela, è la legge 482 del ’99. Essa si occupa delle comunità minoritarie storicheproprie del territorio italiano, che da sempre sono presenti e non delle nuove minoranze. Tutela anchequelle territoriali ma non delle comunità rom e sinti.

La legge definisce quali sono le comunità linguistiche, i settori dove si ha la tutela e i regolamenti chespiegano i movimenti della legge e in che modo applicarla.

La legge tutela ben 12 lingue d’Italia:

  • Friulano
  • Sloveno

Comunità germanofone (arco alpino)- Tedesco dell'Alto-Adige (no il tirolese, ma il tedesco comune)- Ladino dolomitico (riconosciuto e tutelato dalle province di Bolzano e Trento)- Francoprovenzale- Occitano- Croato (in molise)- Albanese (in italia meridionale)- Grico (nel salento)- Sardo- Catalano

La normativa interviene su due settori:

La pubblica amministrazione: essa garantisce la presenza della lingua nella pubblica amministrazione (raccolta dati dei censimenti, sportelli, manifesti elettorali...). Così facendo ogni persona può rivolgersi alla pubblica amministrazione nella sua lingua e avere risposte o aiuti nella medesima

Istruzione: essa impegna le istituzioni scolastiche a erogare insegnamenti nella lingua messa a tutela

In più interviene su:

  1. Uso delle lingue locali nelle istituzioni di massa (es. Rai nelle lingue minori)
  2. Toponomastica: cartellonistica, segnali stradali
  3. Prevede che sia possibile ripristinare la grafia originaria del proprio nome.

Ciò riguarda soprattutto la comunità slovena che nel periodo interbellico hanno subìto la modifica del cognome, venendo così italianizzati.

G.I. Ascoli e la tipologia linguistica - padre della linguistica italiana

Nato nel 1829 a Gorizia, di famiglia ebrea, morto a Milano nel 1907.

Graziadio I. Ascoli si formò tra Vienna e Praga (ovvero nel cuore degli studi glottologici). Successivamente fondò a Milano all'università statale la cattedra di linguistica comparata (glottologia). Fu un grande studioso, si occupò anche delle lingue semitiche (ebraico, celtico, dialetti italiani moderni e antichi) e della toponomastica. Aveva interessi vari. Il suo primo lavoro (a 16 anni)

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
48 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mikimiki9810 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fondamenti di linguistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Vicario Federico.