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ELASTICITA’
Elasticità della domanda rispetto al prezzo: sappiamo che la quantità domandata è funzione del prezzo: se il
prezzo aumenta la domanda diminuisce. Mettiamo che un kg di sale aumenta da 50 centesimi a 1uero: la
domanda non calerà più di tanto.
Se raddoppia il prezzo dei cd la domanda calerà molto più significativamente. Nel primo caso la domanda è
poco sensibile alle variazioni di prezzo, è poco elastica rispetto al prezzo. Nel secondo caso la domanda è
molto elastica e sensibile rispetto alle variazioni di prezzo. Ci sono beni che chiamiamo necessari che
avranno una elasticità bassa, i beni voluttuari o non necessari avranno una differenza significativa
Come rileviamo l’elasticità? Devo misurarla:
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Rappresentiamo due curve di domanda: due beni diversi, oppure lo stesso bene in 2 paesi diversi o in due
tempi diversi.
Uno potrebbe dedurre che c’è una relazione tra elasticità e pendenza della curva.
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Stessa pendenza, elasticità diversa delle domande: lo yen e l’euro hanno una valuta differente. La pendenza
dipende anche dalle unità di misura. Varia la pendenza ma non l’elasticità può essere
La pendenza della curva non val bene come unità di misura dell’elasticità.
Come la misuro allora? Mi serve una unità di misura diversa dalla misura del grafico. Basta usare le
variazioni percentuali. Invece di dire di quante unità varia la quantità al variare del prezzo, dico come
cambia percentualmente al variare del prezzo. Se il prezzo aumenta del 10% di quanto varia la domanda?
Elasticità. Indicata con eta, lettera greca ή
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A una variazione del prezzo segue una variazione della quantità misurata intermini percentuali. Se al variare
del 10 percento del prezzo varia del 10 per cento la il rapporto è -1. L’elasticità è sempre negativa: se cala il
prezzo aumenta la quantità se aumenta la quantità cala il prezzo.
Possiamo dire che in valore assoluto l’elasticità è uguale maggiore o inferiore a 1.
Quella espressione posso scriverla in un altro modo
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Ho scomposto l’elasticità in due componenti
C’è solo un caso in cui l’elasticità non cambia, è sempre uguale a 1, non la troveremo mai però
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ELASTICITA’
1
: tre deduzioni dalla seconda formula sul concetto di elasticità che stiamo usando: (non sul concetto
generale di elasticità, ma su quello che stiamo usando noi) Sappiamo che il segno è sempre negativo, ma
non lo mettiamo per comodità. Il secondo prodotto tra reciproco della pendenza.
1. Non è mai positiva; La pendenza è sempre negativa; ETA a causa della pendenza della curva è
sempre negativo;
2. ETA non è costante neanche su una retta. C’è solo un caso se la curva è equilatera. Normalmente
non è costante. Se la curva di domanda è una retta è facile da capire, il primo pezzo è costante ma
p/q non è costante. Se il prodotto si trova tra una costante e una variabile sarà variabile;
2 ETA tende a infinito quando stiamo tendendo all’asse y e tende a zero quando ci avviciniamo
all’asse della quantità, tutto sempre in valore assoluto.
3. Siccome in ogni punto ETA è inversamente correlata alla pendenza avremo che una curva è
mediamente più elastica se è meno pendente perché è inversamente correlata alla pendenza. ETA
mi da l’elasticità nel punto, infatti è variabile, e in ogni punto ha un valore.
3
Se il prezzo è p1 avrò q1. Se io moltiplico il prezzo (0,A) e lo moltiplico per AB ho l’area del rettangolo.
Economicamente equivale al prodotto prezzo per quantità.
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Se faccio scendere il prezzo a p2 è aumentato q. Ho una perdita in spesa totale dovuto alla diminuzione di
prezzo (quadrato colorato) l’effetto positivo è il quadrato di righe. L’incremento di spesa è aumenta.
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Da cosa dipende ETA?
Più un prodotto è sostituibile più la sua domanda è elastica e viceversa;
La quota sulla spesa totale: ogni prodotto ha una quota sulla spesa totale del consumatore. Per far
variare ad esempio il prezzo del sale deve variare moltissimo perché è una quota irrisoria. Diverso è
per i vestiti scarpe ad esempio, che se aumenta cambia le mie possibilità. Maggiore è la quota sulla
spesa totale di un prodotto maggiore è l’elasticità e viceversa.
TEMPO: Modifica molte cose; l’elasticità dipende dal tempo: più considero il tempo lungo più la
domanda è elastica; nel lungo periodo si verificano tante condizioni. L’elasticità è funzione del
tempo.
Altri concetti di elasticità un po’ meno importanti. Più imp domanda
Elasticità incrociata: Come varia la quantità del bene x se varia la quantità del bene y? Elasticità
incrociata.
6 Se aumenta il prezzo dei carciofi e vado a vedere la domanda degli asparagi. Può essere che se
aumenta molto il prezzo dei carciofi aumenti la richiesta di asparagi, diverso per il settore
automobilistico, in quanto i due campi sono completamente diversi quindi uno non è diverso
dall’altro. I due beni di prima sono tra loro sostituti perché aumenta il prezzo dei carciofi e in parte
posso sostituirli con gli asparagi.
Elasticità dell’offerta: Epsilon è sempre positivo e non è un valore costante lungo la curva.
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Se si sposta a destra la curva di offerta che si sposta a destra perché sono calati i prezzi di fattore ad
esempio, lo stato tassa di meno, ecc…
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Immaginiamo che si sposti a destra la curva di domanda, perché magari si sono modificati i gusti.
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Se si sposta a destra la cura di domanda aumenta sia il prezzo che la quantità.
Accisa: imposta sullo scambio. Le accise possono ricadere, incidere dal punto di vista legale o sul
produttore o sul consumatore, dipende da chi la paga. Incide sul consumatore. Quello che conta non è
l’incidenza legale ma quella economica. L’imposta alla fine la paga il soggetto economico più debole. Se la
domanda è rigida com’è il consumatore? DEBOLE. Se la domanda è elastica il soggetto è MOLTO FORTE.
Rappresentiamo il mercato in una situazione di equilibrio:
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Immaginiamo che lo stato imponga una imposta di produzione al lavoratore. Aumenta l’imposta, si sposta
a sinistra, mettiamo sia aumentato di 10 euro quindi la curva si sposta verso l’altro di 10.
Il “nuovo prezzo” è p1 e la quantità scambiata è q1. Il prezzo è p2 perché al prezzo sottraggo metà. Il
produttore prima prendeva pe adesso prende p2 quindi meno. La cisa si è scaricata in parte sul
consumatore, triangolo colorato e in parte sul produttore triangolo strisce
2 argomenti oggi:
Accise: imposte sullo scambio
Funzione di produzione
L’incidenza economica della accisa viene spartita tra consumatore produttore. Il produttore è in grado di
scarica metà nell’accisa sul consumatore.
E se abbiamo un’accisa sul consumatore? Seconda figura: l’ascissa si sposta a sinistra.
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Proviamo a rendere le curve di domanda più elastiche: il rettangolo c diminuisce quello aumenta: l’incidenza
economica si modifica. Se la domanda è elastica l’incremento di imposta che mi porta ad un aumento
complessivo mi fa diminuire di molto la domanda. Se sale il prezzo cala la domanda, e l’imposta va
a ricadere sul produttore. Se la domanda è rigida si riduce l’area dei rettangoli p e aumenta il c. Il
produttore scarica quasi completamente l’imposta sul consumatore.
SURPLUS DEL CONSUMATORE/PRODUTTORE
DEL CONSUMATORE: Abbiamo detto che lo scambio comporta un sovra più, un beneficio netto. Il
consumatore trae dallo scambio di mercato un vantaggio, un guadagno netto, un beneficio.
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La curva di domanda mi dice quanto il consumatore è disposto a domandare a ogni livello di prezzo.
Ogni quantità marginale Per avere unità marginali è disposto a pagare un prezzo via via decrescente,
perché la domanda viene fatta per soddisfare un bisogno. C’è un processo di saturazione del bisogno, utilità
decrescente.
Il consumo di un bene mi porta utilità e disutilità (do del denaro, ma non deriva dalla cessione del denaro
di sé: se io cedo quel denaro non lo posso spendere per altri beni).
SURPLUS DEL
PRODUTTORE: 13
Strumento del surplus: indicatore:
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PRODUZIONE:
Consumo per avere utilità. La produzione è qualsiasi utilità che crea utilità.
Dualismo economico:
Funzione di produzione: ci dice semplicemente come si arriva al prodotto; lo forma più semplice è
che il prodotto è funzione del capitale del lavoro. Il prodotto dipende (funzione di) risorse naturali:
minerali, terra, acqua, del capitale fisico, del progresso tecnico, del capitale umano e sociale. Il
capitale umano sono le conoscenze che possiedono gli individui: più conoscenze abbiamo più
produciamo. Capitale sociale è la rete delle relazioni sociali
Capitale: insieme delle conoscenze Marshall: il capitale consiste in gran parte nelle cognizioni e
nell’organizzazione e di questi parte è di proprietà privata e parte no (……) capitale marshaliano.
Propagazione dello sviluppo: ci sono alcuni paesi che si sviluppano prima di altri. La crescita
economica normalmente si avvantaggia di economie di sistema: spesso è più facile svilupparsi
quando ci si è già sviluppati.
Apertura dei sistemi territoriali / movimenti capitale umano: che ci sia la possibilità di circolazione
delle persone
Processi di aggregazione economica: possiamo economicamente individuare delle regioni, una
regione economica è una realtà individuale che individuiamo perché all’interno di queste regioni ci
sono addensamenti, moltissimi scambi all’interno e meno al di fuori
Nazione economica/ macro aggregazione economica = aggregazione di più regioni;
a cura di becattini, bellandi e altri il caleidescopo dello sviluppo locale , 2000
Vigilia dell’unificazione: dal punto di vista economico, c’erano 2 aspetti fondamentali: c’erano delle regioni
economiche in Italia. Il regno delle 2Sicilie era suddiviso in tante regioni economiche;
Differenze strutturali diversissime strutturalmente l’una dall’altra; queste realtà economiche erano
scarsamente integrate tra di loro
Divari significativi nel reddito; in particolari questi divari erano tra le vari