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Diritti trovano tutela in ambito giudiziario
Vi provvede l'autorità giudiziaria con sentenza. Sentenza passata in giudicato non può essere impugnata, è definitiva. Anche se si è in primo grado passa un anno basta diventa definitiva.
Fascicolo informatico quando una parte inizia un processo viene costituito il fascicolo che riporta il numero del processo, ogni parte deposita i propri atti, c'è notifica.
Principio dell'onere della prova. Norma fondamentale: chi vuole far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti. È in base alle prove che il giudice può decidere. Vince una causa chi produce le prove più convincenti.
Mezzi di prova. Principalmente sono divisi in documentali e testimoniali.
- Prova documentale:
- Atto pubblico fa piena prova finché con procedimento di querela di falso non si riconosca la falsità.
- Scrittura privata fa piena prova finché con querela di falso si provi sia falsa. La disciplina è la stessa per
Telegramma diffuso, un tempo era vale come scrittura privata.
Carte e registri domestici fanno prova contro chi li ha scritti (scrivo che ho ricevuto somma di denaro).
Scritture contabili di impresa fanno prova contro imprenditore quando scrive che riceve somma di denaro, possono essere oggetto di ordine di esibizione del giudice.
Riproduzioni meccaniche: tutti i documenti audio e video, fa prova se non ne viene disconosciuta la veridicità.
Copie: sono le fotocopie, costituiscono prova finché non ne viene riconosciuta la falsità.
Prova testimoniale: si può vincere o perdere una causa, è ammessa sempre e i testimoni sono interrogati dal giudice sulla base delle domande formulate da chi ha chiesto l'ammissione dei testimoni. Il giudice può anche porre domande. L'avvocato di controparte deve rivolgersi al giudice e chiedere a lui di porre le domande per lui.
Confessione: dichiarazione di una parte sfavorevole a sé stessi e favorevoli alla controparte.controparte, è revocabile se si prova che è stata basata su un errore. Può essere giudiziale o stragiudiziale a seconda che sia fatta durante il processo o no. Giuramento: dichiarazione solenne della veridicità di un fatto. Può essere richiesta da una parte o dal giudice, si chiede a una parte di giurare su un fatto e da esso dipende l'esito del giudizio. È chiesto dal giudice quando non esistono sufficienti mezzi di prova. Presunzioni sono le conseguenze che il giudice trae da un fatto noto per risalire a un fatto ignoto. Si può provare il contrario che le esclude. Sentenza avrà un condannato, nel processo civile ci sarà il risarcimento. È meglio lasciar perdere se il debitore non ha beni, è nullatenente. Il debitore risponde dell'adempimento con tutti i suoi beni presenti e futuri (finché non interviene una prescrizione). Se i beni ci sono le possibilità sono due: se il condannato paga finisce lì, se invece non paga si possono intraprendere azioni esecutive per ottenere il pagamento.
Paga i beni vengono aggrediti, cioè vengono pignorati, c'è un vincolo di destinazione di quei beni al pagamento del creditore, venduti all'asta. Oppure si può pignorare il credito, ovvero se è un lavoratore dipendente gli pignora una certa parte dello stipendio fino al raggiungimento della cifra.
Procedure adottate per ridurre il carico di lavoro degli organi giudiziari chiudendo una controversia senza aspettare anni e sostenere spese per andare davanti all'autorità giudiziaria.
Mediazione: volontaria obbligatoria (legge 2010). Può essere chiunque può ricorrervi, o (condomini, diritti reali, locaz, resp medica) possono rivolgersi al giudice mostrando l'esito negativo della mediazione. Gli avvocati hanno come obbligo di raccontare la possibilità di ricorrere alla mediazione piuttosto che alla giustizia. Non può durare più di 3 mesi.
Domanda indirizzata da una parte all'altra con la quale ha una controversia indicando
presso quale organismo di mediazione vuole ricorrere, rispettando la regola che si usa quella del proprio territorio, organismo che deve essere accreditato dal ministero della giustizia, e indicando una sommaria descrizione della lite. In ogni organismo ci sono almeno 5 mediatori. I mediatori sono dei laureati che hanno seguito e superato un corso di formazione. Ricevuta la domanda l'organismo nomina un mediatore che ha il fine di condurre le parti ad un accordo, può condurre liberamente l'incontro. Non vi è nessuna norma giuridica, c'è libertà. Accordo ha la forma scritta ed è un contratto che stabilisce le condizioni alle quali le parti risolvono la lite, ha efficacia esecutiva. Mediazione si può chiudere con verbale negativo non c'è stato niente obbligo di riservatezza da fare per riappacificarle. Il mediatore è un terzo che ha impossibilità di essere chiamato come testimone in un successivo giudizio. Le partidevono andare personalmente alla mediazione. Il giudice in ogni momento del giudizio può disporre che le parti tentino la mediazione e imporre un termine per almeno tentare la mediazione. Anche in caso obbligatorio il giudice può disporre un secondo tentativo.
Negoziazione assistita: legge 2014. Presenza di un avvocato, ci sono due casi in cui è obbligatoria:
- tutti i casi di risarcimento danno derivante da circolazione stradale
- tutti i casi in cui si chiede pagamento di una somma entro 50.000 euro
È informale gli avvocati negoziano, se ha successo viene redatto un verbale contenente gli obblighi delle parti.
Si può fare ricorso anche per separazione consensuale e per il divorzio, non è possibile se ci sono figli minori disabili.
10 dicembre. Codice del consumo è del 2005, in esso sono disciplinati tutti i rapporti che riguardano solo i consumatori. La maggior parte delle norme sono la ricezione di direttive comunitarie, in modo da armonizzare il diritto. La prima
La direttiva del consumo del 85 è la responsabilità del venditore per prodotti difettosi viene recepita nell'88, essi non possono essere messi in commercio nell'UE. È costantemente aggiornato. Inizia con delle enunciazioni generali, riordina le varie norme del consumatore, ai consumatori sono garantiti interessi individuali e generali (diritto salute, trasparenza informativa, educazione al consumo).
Il consumatore, associazione del consumatore Art 3 definizione di: è una formazione sociale professionista che ha come scopo la tutela dei diritti e interessi dei consumatori, è la produttore controparte contrattuale del consumatore cioè è l'imprenditore, è il fabbricante del bene o fornitore del servizio o l'importatore.
Educazione del consumatore favorisce la consapevolezza dei loro diritti e interessi.
Le etichette devono contenere informazioni fondamentali del prodotto: come la denominazione del prodotto, nome ragione sociale, marchio.
sede del produttore/importatore; presenza di materiale o sostanze che possono creare danno all'ambiente; indicazione d'uso nella lingua dove il bene è venduto. Devono essere presenti in modo chiaro e sintetico. Devono essere in lingua italiana, in caso contrario in teoria sono prodotti che non possono essere commercializzati nell'UE. Devono recare il prezzo di vendita finale e prezzo per unità di misura. Nella prima edizione del cdc c'era la pubblicità norme per evitare quella ingannevole, oggi queste norme non sono più nel cdc perché alcune norme sono diventate di ordine generale non più riguardanti solo i consumatori. Conteneva anche contratti di viaggio organizzato ma ora non c'è più perché non è più norma speciale ma generale nel codice del turismo. Ci sono regole su pratiche commerciali cioè azioni o comunicazioni per promuovere un microimprese prodotto, però il cdc crea il termine alle qualiSono destinate queste norme insieme ai consumatori, esse sono imprese con meno di 10 persone con un fatturato entro i 2mln euro all'anno, sono equiparate ai consumatori nell'ambito delle pratiche commerciali scorrette sono equamente deboli.
Le pratiche commerciali sono quando dichiarano il falso e influisce sulla decisione del consumatore medio facendogli stipulare un contratto che non avrebbe stipulato, es. riguardano i vantaggi o caratteristiche principali del prodotto, reclami, o ci sono omissioni ingannevoli, anche pratiche aggressive come effettuare visite presso la casa, telefonate continue, rivolgersi ai bambini affinché convincano i genitori, dire che potrà "autorità" vincere qualcosa.
I comportamenti che violano queste norme sono sanzionati dall'garante della concorrenza e del mercato originariamente aveva solo funzioni di controllo della concorrenza, oggi le materie di competenza si sono ampliate si occupa anche di sanzionare pratiche commerciali.
scorrette.
Clausole vessatorie
Sono contenute in un contratto scritto predisposto dal professionista e imposto ai consumatori, esse comportano a carico dei consumatori un significativo squilibrio dei diritti e obblighi derivanti dal contratto.
Non sono valide se non sono espressamente approvate per iscritto, da qui nasce la doppia firma sui contratti, questo vale per tutti tranne che per i consumatori.
Per i consumatori una clausola vessatoria è sempre nulla, ad esempio escludere o limitare la responsabilità del professionista per morte o danno al consumatore, limitare i diritti del consumatore in caso di inadempimento del professionista, prezzo determinato al momento della consegna. Le clausole devono essere redatte in modo chiaro e comprensibile, se non lo sono si applica la formula meno favorevole al professionista.
Azione giudiziaria individuale: il contraente dopo aver firmato il contratto lo legge e si accorge di una clausola vessatoria, allora si scrive una raccomandata dicendo che è nulla, di solito.
è meglio se la parte si fa assistere da una associazione di consumatori o avvocato allora spontaneamente la clausola viene abbandonata. Si puo chiedere rimborso.
Se non funzionano le buone maniere si coinvolge un organo giudiziario per farla dichiarare nulla (giudice di pace).
Azione inibitoria: verifica preventiva, le associazioni dei consumatori possono promuovere un giudizio per far verificare che in un determinato contratto del professionista ci sono clausole vessatorie, in questo caso si ottiene una sentenza che preclude la possibilità di inserire quella clausola e quindi è generalizzata ed è efficace per tutti non solo per consumatore come prima.
All’autorità garante della concorrenza e del mercato si puo ricorrere si pronuncia affermando la responsabilità amministrativa dell’impresa che emana clausole vessatorie. Non puo concedere risarcimento.
Garanzie del consumatore ne risponde il venditore per difetti di conformità imputabili al venditore.
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