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BANCA UNIVERSALE
Banca che può operare su tutte le scadenze. I prodotti che offre sono molto ampi e sono contenuti nell'elenco di attività bancarie che il TUB ha recepito da quello della seconda direttiva CEE -> estesa attività creditizia, operazioni sul mercato dei capitali, partecipazione al capitale di rischio delle imprese non finanziarie. Può inoltre essere articolata al suo interno in divisioni (si internalizzano attività che potrebbero essere svolte da società esterne) ed è solitamente di grandi dimensioni. Può svolgere tutte le attività consentite ad eccezione delle attività che, per riserva di legge, competono ad altri intermediari finanziari. Riguardano l'attività di proporzione assicurativa, riservate alle compagnie di assicurazione, e le attività di gestione collettiva del risparmio, che spetta alle società di gestione del risparmio (SGR/SICAV). La banca universale è un
intermediario multi business, multi client, multiprodotto. Essa persegue un elevato livello di diversificazione. Che vantaggi posso avere? - Beneficio di economie di diversificazione, cioè sono più efficiente, il costo del mio processo produttivo tende ad essere inferiore. - Offerta completa di prodotti e servizi. - Riesco a stabilizzare i profitti della banca. È efficiente come modello perché tipicamente poggia sulle divisioni e questo è un elemento positivo che fa risparmiare un po' di costi. Alcuni costi bisogna comunque sopportarli. Le divisioni vanno infatti coordinate e controllate nello svolgimento della loro attività. Inoltre, quando hai delle divisioni potrebbero svilupparsi delle forze centrifughe, delle spinte autonomistiche. Vantaggi: Destinata ad intermediari di dimensione significativa. Allora può perseguire economia di scala o economie di scopo. Ogni divisione mi può dare un contributo di tipo informativo allaConoscenza di un cliente. Il poter lavorare su molti ambiti mi determina economie di costo dal punto di vista informativo per effetto dell'esercizio congiunto dell'attività creditizia e finanziaria.
Criticità:
- Possibili conflitti di interesse - si possono limitare attraverso dei meccanismi di controllo, adozione di regole di governance e inserimento di specifiche norme.
- Difficoltà organizzative ed elevati costi di integrazione.
Differenza tra una banca universale e una banca mista - la banca mista può assumere delle partecipazioni, anche di controllo, in una impresa. Questo è un problema quando l'impresa va in crisi e rischia di saltare poiché di tutti gli impegni di quell'impresa rispondono gli azionisti e quindi anche la banca. La banca universale potrebbe essere mista, potrebbe assumere partecipazioni di controllo ma non è necessario. Essa può semplicemente assumere partecipazioni nel
capitaledelle imprese non di controllo per gestire meglio i rischi e ridurre le asimmetrieinformative. La banca mista presenta sempre, nel rapporto con l’impresa, deiproblemi di separatezza tra banca e impresa.
GRUPPO BANCARIOC’è una capogruppo, una banca oppure una holding. In ogni caso, la capogruppoassume delle partecipazioni in società che sono specializzate. In questo modol’offerta del gruppo è ampia. La capogruppo non partecipa e basta, ma coordina egoverna le società del gruppo.
Disciplinato dal TUB. La capogruppo può essere una holding pura oppure mista(banca che si chiama mista poiché si occupa di controllare e governare da un latoma anche di svolgere attività bancaria dall’altro).Il disegno strategico è uno ed è elaborato dalla capogruppo. I vantaggicomprendono le economie di specializzazione perché ogni società specializzata èattiva in un determinato ambito.
Modello
adottato in prevalenza dalle banche italiane a partire dagli anni '90 (legge Amato-Carli). Esistono anche le subholding, cioè società finanziarie che aiutano la capogruppo nel coordinare e governare delle tipologie omogenee di società specializzate. I gruppi bancari possono avere delle fisionomie molto specifiche: 1. Modello funzionale: è un modello diffuso, non presenta una sofisticazione gestionale eccessiva e il gruppo spesso scaturisce da delle strategie di integrazione orizzontale. Nel tempo sono state acquisite determinate società che poi vengono integrate tra di loro all'interno del gruppo per consentire al gruppo stesso di costituire un polo di offerta il più possibile completo. Queste società che sono state acquisite generalmente vengono lasciate relativamente libere. I costi di struttura sono contenuti. 2. Modello federale: è un modello che poggia su una logica di federalismo, cioè sono gruppi che cercano di preservare iRapporti esistenti con specifiche comunità locali. Possono convivere più intermediari bancari che sono stati oggetto di acquisizione nel tempo e che operano in aree geografiche diverse, non sovrapposte. E quindi si vuole mantenere quest'impronta di vocalismo lasciando libere di comportarsi nei loro territori questi intermediari. Non sono quindi in concorrenza tra di loro. Queste banche spesso sono espressione di una cultura aziendale del territorio. Queste diverse culture devono essere gestite al meglio.
Modello divisionale - solitamente utilizzato da banche di grandi dimensioni e altamente diversificate. Suddivisione per aree strategiche d'affari che possono essere per prodotto, segmento di clientela e area geografica. La capogruppo dovrà valutare la performance delle singole divisioni.
Modelli ibridi.
Conglomerati finanziari - sono assoggettati ad un comune controllo, perché sono dei soggetti che tipicamente operano nel settore bancario.
assicurativo e dei servizi di investimento, e hanno all'interno almeno un'impresa assicurativa e una operante nel settore bancario o dei servizi di investimento ed hanno al vertice un'impresa regolamentata. Sono relativamente pochi. In materia di regolamentazione possono esserci una serie di problematiche quando operano tra un paese e l'altro. 3. Banche specializzate e Fintech BANCA SPECIALIZZATA La specializzazione è pura scelta strategica dei vertici della banca. Ci si specializza su determinati prodotti e servizi, su canali distributivi, su clientela e su zona geografica. Spesso nascono da processi di trasformazione di scorte finanziarie di vario genere in banca. Chi si trasforma in banca? Società di leasing, società di intermediazione mobiliare che si occupano quindi dei patrimoni mobiliari, società di credito al consumo. Possono anche nascere dal nulla, tipicamente per finalità di copertura di una certa area geografica. La clientelaChe va da queste nuove banche è quella più residuale, quella che le altre banche non vogliono o a cui non concedono finanziamenti.
Se parlo di sistemi a rete/network, tipicamente si pensa ad intermediari che non hanno un'integrazione degli assetti proprietari, cioè non sono tipicamente realtà partecipate perché altrimenti noi andremmo a replicare il modello del gruppo. Quindi fanno parte di un network dei soggetti che presentano esigenze omogenee che vogliono superare, mettendosi insieme, il limite della piccola dimensione, ma che non sono tra loro legati da rapporti di partecipazione azionaria. È una soluzione piuttosto rara poiché il sistema finanziario è interessato da fenomeni di concentrazione e se una di queste cinque banche, dell'esempio, dovesse diventare oggetto di acquisizione da parte di una banca più grande perderebbe un elemento che le consente di far parte del network, cioè l'omogeneità.
La concentrazione attenua quegli elementi di omogeneità che costituiscono il prerequisito per la costituzione di un network. Le BC per luoghi anni hanno rappresentato una sorta di sistema a rete perché c'erano singole piccole banche operanti in ambito locale che venivano messe in comune a livello di network da un istituto di categoria (il CREA) che sotto il suo coordinamento offriva servizi a tutte le banche più piccole. L'elemento di ambiguità è il gruppo bancario cooperativo perché se scrivo gruppo presuppongo l'esistenza di rapporti di partecipazione azionari che non sono più coerenti con il concetto di network puro.
Diverse tipologie di specializzazione operativa -> per segmento di clientela (banche ad esempio che con le imprese non lavorano, ma solo con le persone fisiche), prodotto, area geografica, canale distributivo utilizzato. La normativa imponeva dei limiti di specializzazione. Posso decidere di lavorare con
Diversi canali distributivi. Uno dei motivi principali è che vado a segmentare il mio mercato e vado a coprire specifici segmenti con il canale ritenuto il più opportuno. Disporre di canali distributivi efficaci costa quindi alla fine trovi qualcuno che inevitabilmente si specializza. Un ridotto numero di grandi intermediari per definizione devono essere forti su tutti i canali distributivi, ma per molti altri bisogna scegliere. Il rischio è di dotarsi di canali che si cannibalizzano tra loro e che generano una sorta di concorrenza interna sugli stessi clienti.
Sta crollando progressivamente il numero degli sportelli bancari. Essa va di pari passi con l'orientamento alla tecnologia, cioè al fintech.
FINTECH = applicazione della tecnologia alla fornitura dei servizi bancari e finanziari. Fenomeno pervasivo che coinvolgerà una molteplicità di attori. Non è solo un mondo destinato agli specialisti, ma coinvolge anche le università, i centri di ricerca.
Va a competere ed integrarsi con il ruolo della banche tradizionali. Le BigTech hanno un mercato potenziale enorme. I costi fissi sono molto ridotti e hanno una base informativa vastissima. Poter disporre di big data consente di poter effettuare una serie di valutazioni interessanti. Alcune banche utilizzano i big data per trovare informazioni al fine di concedere credito.
REGOLAMENTAZIONE E VIGILANZA
- Regolamentazione
Un sistema finanziario dev'essere regolamentato poiché gli intermediari finanziari svolgono funzioni che lo necessitano. Devo regolamentare l'attività bancaria per evitare che le banche falliscano per evitare che la fiducia in quella banca e nel sistema venga minata e inoltre si può generare un effetto domino. La regolamentazione ha inoltre una natura pubblica, adeguata ma non assoluta. Il primo obiettivo della regolamentazione è quello di tutelare la fiducia del pubblico e dei risparmi.