Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 284
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 1 Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 284.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari Pag. 41
1 su 284
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

STILE DI VITA

È uno dei fattori determinanti maggiori sulla salute e necessita di vari indici per essere misurato, tra cui:

  • Consumo di tabacco (numero di sigarette al giorno per persona, percentuale di fumatori adeterminate età, per sesso, intensità,..): è una delle cause maggiori per tumori e malattie dell'apparato respiratorio quindi è un fattore da tenere in considerazione. Di solito le politiche di questo settore sono state di regolamentazione dell'uso e dei luoghi, con anche discreti successi, e di aumento dei prezzi.
  • Consumo di alcool (per persona e per genere, come causa di incidenti): diverse patologie sono legate al consumo eccessivo di alcool.
  • Consumo di droghe: un ruolo importante ha l'informazione.
  • Incidenti stradali: anche in questo caso sono necessarie regole e leggi.
  • Calorie assimilate (per persona, al giorno).
  • Consumo di cereali, vegetali e le abitudini alimentari.
  • Incidenti.
domestici• incidenti e i morti sul lavoro: servono politiche di sicurezza sul lavoro.• disponibilità di acqua corrente e servizi legati all’igiene: questo problema nei paesi sviluppati è stato completamente risolto, ma ci sono regioni del mondo in cui ha ancora un peso importante.Si nota come il consumo di frutta e verdura abbassa la mortalità per danni alle coronarie.Qui si riportano i dati relativi al consumo di tabacco per persone di età superiore ai 15 anni. In questo caso l’Italia è sopra la media dei paesi dell’OECD: poco meno del 20% fuma abitualmente. In ogni paese si può immaginare una politica di salute diversa, facendo campagne informative e disincentivando il consumo di sigarette. 31Questo è un confronto di consumo di tabacco tra 2009 e 2019 per vedere se le politiche adottate hanno sortito degli effetti. Si osserva una diminuzione generale; solo la Slovacchia ha invertito l’andamento.Anche in questo caso,nel consumo di alcool, non ci sono stati significativi cambiamenti. Anzi, in Italia il consumo è aumentato leggermente ma i cambiamenti sono meno sensibili; inoltre, i valori sono comunque più bassi della media dell'OECD. Il consumo è anche influenzato da altri fattori, come ad esempio la religione. Un'altra grandezza da analizzare è l'attività fisica e la sedentarietà. Questa è una misura dell'insufficiente attività fisica e in Italia i dati non sono buoni. La salute dipende molto dall'attività fisica, quindi sarebbe opportuno adottare delle politiche di incentivazione. L'Italia non è messa bene. Questo grafico rappresenta il consumo di cocaina in Europa. Un altro aspetto significativo da considerare per lo stile di vita è il livello di obesità; il primo grafico in alto riguarda l'obesità dichiarata negli adulti nel 2018. Ovviamente dipende molto dall'alimentazione edallacultura di nutrizione. Il grafico sottostanteinvece rappresenta il livello di sovrappeso peri quindicenni e l'Italia non è messa bene. Ènecessario portare avanti politiche diinformazione. Confrontiamo ora il numero di incidentistradali con lesioni in Italia e in Norvegia. LaNorvegia ha evidentemente fatto unapolitica sulla mobilità e sulla sicurezzastradale più efficace dato che il numero diincidenti continua a diminuire. Per l'Italial'andamento è più frastagliato; il piccoseguito dalla decrescita della curvacorrisponde all'introduzione della leggedella patente a punti. Talvolta, ilmiglioramento delle condizioni di salute nonsi ottiene con grandi investimenti ma conregole e leggi. Consideriamo ancora gli incidentidal 1934 al 2010 in Italia: spesso idati dipendono anche dallasituazione economica del paese eda altre condizioni, quali adesempio il numero di automobili eautomobilisti. Per esempio, daglianni 60 siè ancora necessario implementare misure di sicurezza stradale.

questo ancora non avviene.Ci sono decine di grandezze per misurare lo stile di vita e tutte devono essere attentamente monitorate.

SANITA'

Il primo aspetto da considerare in questo ambito è il personale, in particolare il numero di medici e infermieri.

Nel grafico a lato il numero di medici è rapportato a 1000 abitanti: per ogni paese si riportano i valori del 2000 e del 2019. In generale, il numero di medici è aumentato nel periodo di tempo considerato. Le grandi diversità in termini di numero di medici tra i paesi industrializzati non sono facilmente spiegabili: si deve avere una visione d'insieme dei paesi. Il numero medio di medici per i paesi dell'OECD è di 3.6; l'Italia ha invece un valore superiore alla media, di 4.1. Se la si confronta con altri paesi, come gli Stati Uniti (2.6) o il Giappone (2.5), il risultato è notevole. Negli ultimi anni, il numero di medici in Italia si è abbassato (da circa 6 a 4) ma è ancora

molto elevato: il problema principale nel nostro caso riguarda la distribuzione delle competenze e del personale. Quindi, la maggiore difficoltà non è legata al numero chiuso di medicina ma devono essere cambiate le regole; servono maggiori investimenti e una migliore organizzazione. Le varie specializzazioni sono numericamente composte in base alla situazione attuale nelle università: è necessario aumentare il numero di studenti per specifici ambiti sanitari (come quello dell'anestesia).

Il grafico permette il confronto del numero di medici per età e per genere. In Italia i medici sono più anziani, per la mancanza di ricambio e per le difficoltà di accesso per i giovani neolaureati: per questo bisogna cambiare le regole. Per quanto riguarda la divisione in genere c'è un importante divario tra uomini e donne; in generale, nel nostro paese questo si riscontra spesso nelle posizioni di alto livello. Qui analizziamo invece il vero

problemaitaliano: il numero eccessivamente basso di infermieri (6.2, poco più dei medici) ed inferiore alla media dei paesi dell'OECD. Se si confronta con la Svizzera (18) o con la Germania (13.8), la gravità del problema appare evidente. Anche in Giappone, in cui il numero di medici era inferiore, gli infermieri sono molti di più. Il numero di infermieri è fondamentale per garantire un'ottima assistenza ed è quindi necessario aumentarlo. Non solo, è anche fondamentale aumentarne lo stipendio e trasferire delle conoscenze dai medici agli infermieri stessi, dato che sono assolutamente in grado di compiere operazioni anche delicate. Questo secondo aspetto è più complesso perché spesso i medici sono troppo concentrati sul loro operato: servono delle regole in funzione della garanzia della salute e non per assecondare i medici. Ovviamente l'aumento del numero di infermieri richiede necessariamente importanti

investimenti. Si misura il rapporto tra infermieri e medici per avere maggiori informazioni riguardo l'assistenza. In Giappone si arriva addirittura ad un rapporto di 4.7: per ogni medico ci sono quasi 5 infermieri. In Italia questo rapporto è di appena 1.5, molto inferiore alla media di 2.6. Nei primi anni '50 del 1900 spesso i reparti erano governati dalle suore quindi l'assistenza era spesso associata alla religione: queste reminiscenze, soprattutto in Italia, ci sono ancora. Infatti, un ulteriore problema riguarda il fatto che, ancora oggi, spesso la figura dell'infermiere è associata solo al genere femminile. Per meglio testimoniare quanto detto, si riporta la remunerazione in dollari degli infermieri a parità di potere d'acquisto (PPP- non si considera il dollaro di cambio ma il dollaro che considera anche il costo della vita nei paesi). È evidente che lo stipendio in Italia è molto più basso rispetto alla media.

dell'OECD e di altri paesi industrializzati, come il Lussemburgo, il Belgio o gli Stati Uniti. Dopo l'Italia nell'elenco di paesi europei c'è solo la Grecia, tutti gli altri sono sopra. Il lavoro degli infermieri deve essere reso più attrattivo, quindi è assolutamente necessario aumentare la retribuzione (anche perché gli infermieri sono alla base del corretto funzionamento ospedaliero). Questi dati già evidenziano i punti di forza e di debolezza dei diversi sistemi sanitari nei paesi. Ora passiamo alla valutazione della percentuale di lavoratori per le cure a lungo termine per pazienti con più di 65 anni. Si confrontano il 2011 e il 2019 anche se non sono evidenziabili importanti differenze. Anche in questo caso, l'Italia non è in una buona posizione: ha infatti un valore di circa 3, che è molto basso se confrontato con altri Stati, quali ad esempio la Norvegia o la Svezia. Un altro problema dell'Italia.i anziani non autosufficienti che necessitano di assistenza. Tuttavia, la mancanza di risorse e di personale sanitario adeguato crea una situazione critica. Il problema principale è la scarsa attenzione alla salute degli anziani da parte del settore pubblico. Spesso, l'assistenza è delegata esclusivamente alle famiglie, che si trovano a dover fronteggiare da sole le esigenze di cura dei propri cari anziani. Questo crea un carico eccessivo sulle famiglie e può portare a situazioni di stress e burnout. Il numero di badanti e badanti è vicino al milione, mentre gli infermieri sono solo 400.000. In totale, il personale sanitario, compresi medici e amministrativi, ammonta a circa 600.000/700.000. Questa differenza significativa è dovuta a due motivi principali. In primo luogo, l'assistenza a lungo termine degli anziani è principalmente a carico delle famiglie. Questo significa che le famiglie devono assumersi la responsabilità di prendersi cura dei propri anziani non autosufficienti, senza un adeguato supporto da parte delle istituzioni. In secondo luogo, le strutture, i servizi e il personale sanitario sono estremamente limitati. Ciò significa che le risorse disponibili per l'assistenza agli anziani sono insufficienti rispetto alla domanda crescente. Questo crea una situazione in cui molte persone anziane non ricevono l'assistenza di cui hanno bisogno. In conclusione, il settore dell'assistenza agli anziani in Italia è in rapida espansione a causa dell'aumento della popolazione anziana non autosufficiente. Tuttavia, la mancanza di risorse e di personale sanitario adeguato rappresenta una sfida significativa. È necessario un maggiore impegno da parte del settore pubblico per garantire una migliore assistenza agli anziani e un adeguato supporto alle famiglie che si prendono cura di loro.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
284 pagine
1 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-INF/06 Bioingegneria elettronica e informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher a.marti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Crivellini Marcello.