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OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nota anche come WHO (World Health Organization), fa riferimento all'ONU ed ha sede a Ginevra. È stata creata nel 1946 e conta la partecipazione di 193 paesi. L'OMS è organizzata in 6 uffici regionali che si occupano della situazione sanitaria dei paesi nelle 6 regioni geografiche.

L'OMS si occupa di analisi, studio e controllo dei sistemi sanitari, organizza programmi di prevenzione e di sviluppo e fornisce ausilio se richiesto. Dispone anche di una banca dati con le principali grandezze di salute e sanità. L'OMS propone piani di intervento in ambito sanitario, ma non ha alcun potere reale di intervento. Può solo studiare, suggerire e proporre, ma non ha alcun comando diretto.

Le 6 zone geografiche in cui l'OMS è suddivisa sono: America (sia nord che sud), Africa (tranne la parte nord-est), Est Mediterraneo, Pacifico Occidentale (che include Asia, Cina e Australia), Europa e Sud-Est Asiatico.

OCSE - Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico

L'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE o OECD) è nata nel 1961 ed è la trasformazione dell'OEEC (Organizzazione Europea per la Cooperazione Economica), creata per il piano Marshall (aiuti economici dell'America per l'Europa).

analizza e raccoglie dati sanitari, ha 36 paesi membri. Club di paesi industrializzati che effettua monitoraggio, analisi e proposta in vari settori economici tra cui la sanità, monitorano problemi dal punto di vista dello sviluppo economico e quindi uno dei settori è la sanità, misura dati, offre analisi e studia proposte. Può solo suggerire soluzioni. Croce Rossa e mezzaluna rossa Nasce nel 1919, sede a Parigi, 192 paesi, fornire assistenza senza discriminazioni in caso di disastri, guerre, emergenze sanitarie, offrono servizi di tipo sanitario come trasfusioni o soccorso. Interviene in situazioni precarie, scontri e guerre, epidemie, terremoti, carestie. Intervengono indipendentemente dalle fazioni che si scontrano. Tutte svolgono un azione di raccolta dati, analisi, gestione delle emergenze ma non sono confrontabili alle azioni svolte da ogni singolo stato. NESSUNO HA POTERE DI INTERVENTO A livello europeo non c'è un organizzazione di governo della sanità.

sanità ma solo delle norme e direttive su aspetti specifici ma non su modelli organizzativi. A livello nazionale ogni paese ha un proprio sistema sanitario con caratteristiche organizzative e di governo proprie, ministero della salute ecc.

Banche dati:

  • european health information gateway WHO, ufficio europeo
  • Global health observatory (GHO) data WHO mondiale
  • OECD health data, aggiornata ogni 6 mesi, gratuita, foglio excel con vari settori
  • Health for all Italia ISTAT, suddivisa anche per regioni

Centri studi e organizzazioni italiane:

Ogni regione ne ha uno, agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, agenzie regionali che si occupano di sanità, centri studi (cergas, CREA)..

Poi ci sono delle pubblicazioni, report: report della WHO, World Health statistics, the european Health report, studi WHO e OECD. Poi CREA e Cergas fanno rapporti.

Documenti ufficiali che il ministero della salute per legge deve produrre: relazione sullo stato sanitario del Paese

però l’ultima è del 2012,Monitor dell’ Agenas, non vengono rispettate scadenze.

Lezione 4 e 5 e 6

Demografia

Dati demografici essenziali per programmazione e organizzazione sanitaria. Interessa il numero, distribuzione su territorio, suddivisione uomo donna, tasso di fertilità, composizione per età. Sono alla base per il calcolo di altri indici di salute.

Dal 1990 e 2000 a causa di aumento ricchezze, diminuzione malattie infettive la popolazione anziana ha superato quella dei giovani. In Italia è avvenuto 10 anni prima, paese dove si vive più a lungo. Fenomeno tipico di tutti i paesi industrializzati.

Negli ultimi anni la componente anziana è aumentata e quella giovane diminuita quindi cresce il ricorso ai servizi sanitari, patologie più frequenti, strutture necessarie come assistenza domiciliare, residenze per non autosufficienti ecc.

Piramide demografica = alla base ci sono i più giovani e

In cima gli anziani, è una piramide perché alla fine non ci sarà più nessuno ma questa cosa è cambiata nel tempo. Nel 2020 nel Senegal non è cambiata tanto la forma mentre in Italia si, non è più una piramide, si ha un rigonfiamento al centro intorno a 50-60 anni. Nel 1950 anche il Senegal inizia ad allargarsi mentre l'Italia è quasi una piramide rovesciata, la maggioranza della popolazione sarà di 70 anni ma tra 45-70 anni è un cilindro, non si assottiglia. A partire dal 1970 che la parte larga era da bambino, piano piano la parte larga si sposta fino ad arrivare a 60 anni nel 2020. Il Senegal è in ritardo di 50 anni. Ovviamente le necessità di salute di un anziano sono diverse di quelle di un giovane. Fino a 40 anni fa non c'erano così tanti anziani. In Germania e Giappone hanno introdotto delle assicurazioni per cure obbligatorie per anziani. Per quanto riguarda l'Europa, nel 2050

diventerà una specie di cilindro, si abbassano poco i giovani e si alzano molto gli anziani e vanno a pareggiare con gli altri. Le donne vivono di più negli uomini, per qualsiasi stato. Nel 2080 si abbassano dai 40 ai 60 e si alzano molto dai 75 in su.

Demografia e effetti su spesa, consumo sanitario: ovviamente la spesa sanitaria parte da 5-10 per il parto e poi fino a 4 anni per vaccinazioni, poi la spesa diminuisce per poi ricrescere intorno a 60 anni per avere poi il picco dai 75 in poi, si ha bisogno di più cure, assistenza farmaceutica, si manifestano malattie croniche, non risolvibili, poi dopo i 90 cala perché fare cure e interventi non ha più senso, individuo non regge più interventi.

Ovviamente se demografia cambia aumentando gli anziani, aumentano i soggetti che necessitano cure. Cambia il consumo. Dovrebbe cambiare anche l'offerta dei servizi sanitari in base alle esigenze del nuovo assetto demografico, diminuire servizi per fase acuta e

aumentare quelli per fasi croniche. Comunque l'aumento di persone anziane non è la causa principale dell'aumento della spesa sanitaria ma è l'aumento di tecnologie e innovazioni, usati anche in situazioni che non lo richiedono, non sempre devono sostituire la precedente tecnologia.

132) Salute

Si può misurare in:

Aspettativa di vita LE

Rappresenta lo stato di salute di una determinata popolazione, si basa sulla storia di mortalità delle generazioni precedenti. In una popolazione in un certo anno, può essere alla nascita o a una certa età. Numero di anni che una persona che nasce ora si aspetta statisticamente di vivere, che restano ancora da vivere. Si misura con i dati anagrafici del paese in quel momento, si fa curva di sopravvivenza che per ogni età indica la percentuale di persone che è sopravvissuta fino a quell'età fino a 100 anni quando sono pochi. Più è piena la parte grigia maggiore è.

L'aspettativa di vita a quella età. Per trovare l'aspettativa di vita si può fare l'integrale dell'area che va da 0 se si calcola allanascita o da quanto si calcola fino al limite superiore alla vita, 100 anni. Si calcola l'area sottesa alla curva che va da x a 100. Si può vedere la differenza di aspettativa tra uomini e donne, le donne ce l'hanno maggiore. A 0 anni è circa 70 anni nel mondo, a 30 anni è di circa 45, a 80 anni saranno 10. Alla nascita è 74 ma se io già sono arrivato a 80 vuol dire che ho maggiori probabilità di andare avanti, ho già superato dei problemi. Da cosa è influenzata: sesso, etnia. Gli ispanici o latini vivono di più dei bianchi che vivono di più dei neri, tutti considerati Americani. Donne bianche maggiori, poi donne nere, poi uomini bianchi e uomini neri. Dipende tutto dallo stile di vita, gli americani bianchi hanno alimentazione cattiva.

Esperimento su americani di origine giapponese e non fatto nelle lezioni successive. La mortalità sta sempre diminuendo ma è maggiore per i neri poi bianchi non ispanici, ispanici e asiatici (meno della metà), tutti residenti in America, legato al stile di vita, in primis alimentazione.

La differenza esiste anche in Italia, è stata misurata l'aspettativa di vita a Torino partendo dal centro e andando verso la periferia. In centro l'aspettativa è di 81,2 fino ad arrivare a 77,8 verso la periferia, 3 anni di differenza. In centro abitano i ricchi, le condizioni economiche sociali hanno influenza, hanno anche stile di vita, cultura e istruzione diversa.

Gli africani hanno un'aspettativa di vita minore di 16 anni rispetto all'Europa. La media OECD è 80,7, l'Italia è la terza o quarta con 83. Per esempio l'Inghilterra ha un valore minore, anche la Germania, pur essendo valori buoni e sopra la media. Gli USA sono sotto la media OECD.

Anche la Cina. La Russia ha un valore basso per disuguaglianze sociali improvvise, grande consumo di alcool.. Abbiamo la migliore aspettativa di vita alla nascita, per quella a 75 anni è migliore la Francia, maggiore cura a malattie croniche degli anziani. Anche il reddito influenza molto l'aspettativa di vita, quelli più ricchi hanno aspettativa di vita migliore, la ricchezza comporta una condizione di vita migliore (cibo, servizi, trasporti). La salute è correlata anche al livello educazionale, gli istruiti vivono di più perché si fanno delle scelte diverse riguardanti salute e stile di vita. Viene calcolata la differenza in aspettativa di vita a 30 anni tra popolazione con alto e basso livello di educazione. In Italia sono 3 anni di differenza per le donne e 4.5 per gli uomini ma in Ungheria arriva fino a 6,4.

Curve di sopravvivenza: nel 1851 oltre ad arrestarsi prima c'erano molti morti alla nascita quindi la curva scende subito a livello 0 anni

mentre ora è piatta. Poi tra 1911 e 1931 aumenta molto con scoperta vaccini e vittoria malattie infettive. Dal 1951 le variazioni ci sono ma più ridotte. Aspettativa di vita in buona salute HALE o DALE Non è detto che le condizioni nell'ultima parte di vita siano ideali per questo si misura l'aspettativa di vita che tiene conto della qualità della vita. Si tolgono gli anni in cui si ha una disabilità di un certo livello, si calcolano solo gli anni in cui si vive in buona salute, senza disabilità cioè l'aspettativa di vita meno gli anni passati con disabilità. Aspettativa di vita TOTALE = aspettativa di vita in buona salute + anni che si vivono con una certa disabilità LE = HALE + DLE15 DLE, Disability Life Expectancy, è il periodo di vita, anch'esso in anni, in cui è presente disabilità. La parte beige è l'aspettativa.
Dettagli
A.A. 2019-2020
162 pagine
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/34 Bioingegneria industriale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher www.alle.galas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi e organizzazione dei sistemi sanitari e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Crivellini Marcello.