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Estratto del documento

ROUSSEAU

E' un preromantico, predominante il sentimento della nostalgia e rimpianto, per lui il rimpianto

della patria, rimpianto dello stato di natura che non è mai esistito per lui, rimpianto concettuale,

perché gli ricorda quella natura primordiale dove esisteva la felicità, gli ricorda la mamma che non

ha mai conosciuto, per lui è felice tutto ciò che sta all'inizio sia nella vita(nell'infanzia,

nell'innocenza) che nella società(pura non ancora corrotta), nasce a Ginevra. Scrive libri

autobiografici.

Nasce protestante e si converte al cattolicesimo. Va ad abitare in Francia e entra in amicizia con il

gruppo illuminista che stava scrivendo l'Enciclopedie, che gli commissionano degli articoli.

Il suo amico Diderot viene arrestato perché scrive prima un'opera atea e un'opera pornografica,

poteva comunque ricevere visite e R lo va a trovare. Mentre è in cammino verso la prigione ha una

sorte di illuminazione

Lettura fotocopia: il nostro mondo è fondato sull'ingiustizia ed è tutto da rifare, primo autore che si

può definire un vero rivoluzionario. Rompe poi sia con gli illuministi del presente e con gli autori

del passato. Questo lo esprime nel suo primo scritto, che era in gara ad un concorso dell'accademia

di Digione sul quesito “La scienza e le arti hanno migliorato i costumi” e vince il premio. La

scienza e le arti dice che hanno contribuito a mantenere le catene di chi detiene il potere. La civiltà è

negativa e procedendo si allontana dall'uguaglianza e dalla virtù, per questo guarda alle società

antiche, gli spartani.

Successivamente scrive il suo secondo discorso sulla disuguaglianza degli uomini sempre per il

concorso che anticipa Marx, espone la sua dottrina dello stato di natura, risponde alla domanda:

com'è nata la disuguaglianza?

Inizialmente gli uomini vivevano in uno stato di natura ed erano buoni per natura, essi non

pensavano, si nutriva ed aveva solo rapporti occasionali con gli altri, non c'erano rapporti stabili,

non c'era autorità ognuno era libero e uguale, in questo stato gli uomini sono molto felici; questo

stato si corrompe 12.12.2017

continuo Rousseau

Lo stato di natura: ipotesi della ragione, non uno stato realmente esistito, stato di uguaglianza

naturale dove l'uomo è buono di natura, non si conosce il male (rifiuto della concezione del male

originale) il male non sta dentro l'uomo, ma è dovuto alle istituzioni, nella cattiva organizzazione

della società.

In questa condizione idilliaca prevalgono due sentimenti:

1. l'amore di sé:aver cura di se stessi; pietà, sentimento di compassione e solidarietà nei

confronti altrui;

2. perfettibilità: la causa dell'uscita dallo stato di natura, cioè l'idea che l'uomo non si

accontenta della stato di natura com'è, ma vuole perfezionarsi e mutare la natura, usarla

come strumento, inizia a pensare e organizzare la società con una gerarchia, incomincia a

prevalere la disuguaglianza tra gli uomini, la causa originaria è la volontà dell'uomo di

costituire la società.

Dopo la struttura di questa civiltà, con l'amore diventa amor proprio, dopo questo nasce la proprietà

e si istituti la società civile.

R parla di due fatti:

-da una veste giuridica all...: i più ricchi sono andati dai più poveri e gli dissero che è ora di formare

delle leggi anche per la loro protezione, formano un patto iniquo, che si tratta del patto su cui era

fondata la sua società, vantaggio ai ricchi.

La società che nasce dal contratto sociale si ispira allo stato di natura, dove tutti i cittadini sono

eguali e liberi, ma i diritti non sono più naturali.

Per dar vita a questo tipo di società tutti gli individui devono alienare tutti i propri diritti alla

comunità per averli poi restituiti come cittadini. Non ci sono diritti naturali, ma sono tutti diritti

civili che vengono dallo stato(beni condizionati dello stato, diritti che lo stato ha possibilità di

riprendersi, perché la vita la proprietà ecc. non sono diritti naturali e innati sono diritti civili

attribuiti dallo stato)

Il popolo in quanto sovrano è una garanzia sufficiente che i cittadini abbiamo questi diritti, per

questo non c'è bisogno una legge costituzionale o diritti imprescrittibili, perché basta il popolo non

può volere il suo male. Pensiero molto demografico, è una democrazia non rappresentativa, ma

diretta; il popolo deve decidere le leggi, ha una sua volontà generale e non può essere rappresentata;

si vota non seconda la propria individualistica opinione, ma pensando alla volontà generale. Non

esiste un diritto di minoranza, perciò se si ci si esprime contra la volontà generale, si vota contro se

stessi e bisogna adeguarsi moralmente alla decisione della maggioranza.

Teorizza una democrazia diretta, su un modello antico, con una società di tipo egualitario, dove ci

sono non solo diritti, ma anche doveri. Giustizia sociale con la ricchezza deve essere distribuita.

-non ci sono diritti inalienabili

-non c'è una costituzione, non c'è limite al potere sovrano

-non esiste un diritto di minoranza, ...non c'è l'idea di una coscienza individuale

-la religione: rigetta le religioni istituzionalizzate del passato, d'accordo con gli illuministi, ma

respinge anche le dottrine materialiste del suo tempo, degli illuministi, ci deve essere una religione

civile: basarsi su pochi dogmi stabiliti dallo stato, i cittadini devono crederci, se manifesta delle

opinioni contrarie può essere messo a morte.

riascolta

Esame: AM 16 gennaio 10.15 NZ 17 gennaio 14.00 20.12.2017

BECCARIA

Nasce a Milano, educazione oppressiva dal padre, scrive “Dei Delitti e delle Pene”, scritto con lo

stimolo dei fratelli Verdi.

Centri importanti dell'illuminismo in Italia: Napoli capitale della cultura e Milano cuore

dell'illuminismo del nord Italia.

ei Delitti e delle Pene”

Opera “D

Principali temi:

intento di B influenzato da Locke(prospettiva liberale), Rousseau e Helvétius(rousseiano):

• criticare il sistema penale vigente, in quanto l'idea illuminista era che la libertà politica

dipende dalla severità dalle leggi penali, perciò il diritto vigente deve essere demolito deve

essere più semplice e la capacità di punizione dello stato deve essere limitata

Tre filosofie penali che lo influenzano: filosofia utilitarista(la pena deve essere utile) se

• portato all'estremo si ci finisce con il fine giustifica i mezzi, questo da solo entra in

contraddizione con la filosofia umanitaristica(pena cosciente della persona umana, con la

loro dignità) questa concezione sulla dignità umana deve stare al di sopra delle altre,

principio del proporzionalismo( le pene proporzionate ai reati)

parte dallo stato di natura perché dice che gli uomini sono liberi e uguali per natura, fanno il

• contratto sociale perché nello stato di natura non c'è certezza del diritto, non c'è certezza

che la trasgressione venga punita in maniera adeguata, con il contratto gli uomini cedono

minime porzioni di libertà,, quella necessaria, ogni atto di dominio dell'uomo sull'uomo non

nel confine della necessità è tirannico inaccettabile, lo stato perciò che nasce ha un potere di

punire minimo e massimizzare questo minimo diritto di cui possiede.

L'origine del diritto di punire è quindi dovuto ad un contratto sociale, dove vi si cedono

• minime porzioni di libertà, lo stato che nasce ha quindi il diritto di punire i delitti;

Il fine di punire i delitti: la pena ha due finalità, prevenzione speciale, cioè si commette un

• reato si da una pena affinché non commetta più il reato, impedire la reiterazione del reato;

prevenzione generale, la pena deve essere un esempio per gli altri affinché il reato non

venga imitato.

Riflessione sul limite del suo pensiero nell'uso del principio di utilità, sparisce la funzione

• retributiva, che se regolamentata e non presa letteralmente assicura una funzione di

giustizia

Libro che si occupa del delitto sostanziale, le pene e i reati, si occupa del diritto

• processuale, solo brevemente, ispirazione al processo inglese, accusa e difesa sullo stesso

piano, giudice deve essere terzo, presenza di una giuria e deve essere abolita la relazione

segreta(testimonianza segreta)

Certezza della pena: illuminismo vogliono riformare il diritto penale, con la

• minimizzazione delle pene, con tempi di condanna ragionevoli e certezza in senso che le

pene e gli anni in prigione siano completi senza sconti

Tortura giudiziaria: la tortura vine combinata a qualcuno di cui si ignora se sia innocente o

• colpevole, è già una pena; inoltre vine criticata perché è un marchio d'infamia, si marchia la

persona e si è marchiati tutta la vita; non ha niente a che vedere sul fatto che sia colpevole o

innocente, dipende dalla costituzione della persona e dalla capacità di resistere alla tortura

la pena di morte: non è utile, non è giusta; per lui la risposta è l'ergastolo, ci sono due casi

• in cui è legittima: quando c'è un sovvertitore che vuole fare una rivoluzione e se fosse

l'unico freno per i delitti allora è possibile

KARL MARX

L’idealismo è la versione filosofica del romanticismo, che ha avuto in Germania una forza

imponente, il romanticismo è stato una reazione al classicismo e dal punto di vista filosofico-

politico all’illuminismo. L’ideale romantico si fonda sul recupero della totalità organica, che poi

ritroviamo anche nella versione razionale in Marx. Il comunismo per Marx è un ritorno alla società

organica seppur proiettata nel futuro, invece nei romantici era proiettata nel passato. La filosofia di

Marx prende spunto dalla filosofia hegeliana, che aveva evidenziato che la realtà è contraddittoria,

egli aveva criticato la logica aristotelica che non assumeva la contraddizione come elemento

fondante della realtà. Invece per Hegel la realtà si fonda sulla contraddizione, che non sta nella

materia ma nel movimento dello spirito (tesi, antitesi, sintesi). Questo tipo di struttura concettuale

viene ripresa ed elaborata da Marx, appartiene alla prima parte del suo pensiero che ancora non

presenta una visione materialistica ma dialettica che deriva da Hegel.

Il materialismo storico e dialettico dove spiega la dimensione dialettica della realtà, che non è

qualcosa di statico ma è il frutto di elementi che confliggono fra di loro, le quali sono

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A.A. 2017-2018
30 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/02 Storia delle dottrine politiche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lombmarti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia delle dottrine politiche e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Berti Francesco.