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La nuova legge che attribuisce la materia al dominio del governo
N.B. È la nuova legge (che attribuisce la materia al dominio del governo) ad abrogare non il regolamento precedente,
ma i principi generali che quest'ultima legge regola e che il regolamento deve rispettare.
La legge svolge la funzione di "legge cornice": abbiamo così una materia regolata da un regolamento secondario e una legge che sancisce i principi fondamentali.
Non esiste una riserva di legge assoluta o rinforzata sulla legge che si vuole delegiferare.
La riserva di legge può avvenire solo se la Costituzione prevede che la materia venga regolata con atto con forza di legge.
La ratio è che la disciplina di quella materia venga decisa dai rappresentanti del popolo.
La riserva di legge può essere di tre tipi:
- Assoluta: quando la Costituzione prevede che la disciplina della materia spetta esclusivamente alla legge, es. art.13 Cost. "La limitazione della libertà è solo nei casi"
ammissibile
Rinforzata: quando la materia non solo deve essere regolata dalla legge, ma la stessa Costituzione impone altre limitazioni alla disciplina, es. art.16 Cost. “La sola nei casi previsti dalla legge e limitazione alla circolazione è consentita solo per motivi di sicurezza e sanità”.
Relativa: quando la materia non è regolata esclusivamente dalla legge, ma questa detta solo i principi fondamentali della disciplina, sono per tanto previsti dei regolamenti per disciplinare la materia.
Delegificazione
La ratio maggiore velocità ed efficienza
La della delegificazione è sicuramente una nell’approvazione della disciplina della materia, infatti non è necessario che il regolamento attraversi l’iter legis che una legge ordinaria dovrebbe attraversare e che richiederebbe molto tempo per essere approvata.
Come nel procedimento speciale di approvazione delle leggi, anche con la delegificazione si
incontrano delle problematiche:
- Non rappresenta tutti i cittadini, ma solo la maggioranza.
- Poco trasparente.
Il processo di approvazione del regolamento secondario è troppo generica. Accade spesso però che la legge che delega consente al governo di regolare come vuole la materia e inoltre si è ricorsi troppe volte alla delegazione.
Regolamenti ministeriali, interministeriali e del Presidente del Consiglio sono emanati rispettivamente da un ministro, da più ministri e dal Presidente del Consiglio dei Ministri. L'iter di approvazione è simile per tutti e tre, infatti segue lo schema dell'approvazione di un regolamento ministeriale:
- Iniziativa: da parte di un ministro (in una materia di sua competenza)
- Parere (obbligatorio ma non vincolante): del Consiglio di Stato
- Approvazione: da parte dello stesso ministro
- Emanazione: dello stesso ministro
- Controllo: da parte della
Corte dei Conti
Pubblicazione: sulla Gazzetta Ufficiale
Entrata in vigore: dopo 15 giorni salvo termine di vacatio legis.
Questi regolamenti non sono promulgati dal Presidente della Repubblica e pertanto non prendono il nome di "DPR", ma prendono il nome del/dei ministri che li hanno pubblicati (es. "decreto ministeriale X", oppure "decreto ministeriale X e Y" o ancora "DPCM").
Per essere emanati occorre che vengano autorizzati da una legge o da un atto con forza di legge, e sono gerarchicamente subordinati ai decreto legge governativi.
Infatti, alla base dei DPCM adottati in periodo covid, vi era un regolamento che autorizzava il Presidente del Consiglio ad emanare questi regolamenti.
Se un regolamento è illegittimo:
- Viene disapplicato dal giudice ordinario sulla base del criterio gerarchico (in questo caso però, il regolamento rimane comunque in vigore)
- Viene annullato
Viene dal giudice amministrativo e quindi dall'ordinamento (non può più essere applicato).
La consuetudine è una regola di comportamento giuridicamente obbligatoria che si rifà direttamente ai fatti (è infatti la più importante tra le fonti non scritte).
Per parlare di consuetudine occorre che coesistano due elementi:
- Materiale: comportamento generalmente e da tempo seguito all'interno di una certa collettività;
- Soggettivo: occorre che vi sia una convinzione che la regola seguita sia giuridicamente obbligatoria.
È una fonte riconosciuta dai giudici e non creata, quindi nella sua applicazione il giudice controlla che coesistano i due elementi: viene raccolta degli usi, che non ha nessun valore legale, ma può essere usata come "prova".
Nella gerarchia delle fonti è subordinata a tutte le altre fonti.
La consuetudine è infatti all'ultimo posto fra le fonti del diritto. Gli usi hanno efficacia solo in quanto da essi richiamati, sono le consuetudini contrarie alle leggi e ai regolamenti.
Il Parlamento è un organo costituzionale, è il primo previsto dal Titolo I, Parte II della Costituzione.
È un organo in quanto parte dello Stato; è costituzionale perché è previsto dalla Costituzione e garantisce l'indipendenza.
Sono previste delle garanzie di indipendenza (prima tra tutte il fatto che non hanno nessun superiore) e poteri politici. Ha Parlamento, Governo, Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale.
Il Parlamento è l'organo direttamente eletto dal popolo, quindi è l'unico direttamente rappresentativo.
Il nome "Parlamento" è previsto dall'art. 55 della Costituzione, deriva dall'inglese e dal termine "parlare" e "parlamentare" su questioni di interesse.
statale; sedute devono essere pubbliche
II. Le per una questione di trasparenza, considerata la rappresentanza del popolo; organo collegiale,
È un ovvero composto da più persone. Sono previsti due quorum strutturali di erenti quorum: il (per la validità della seduta, occorre quorum funzionale che siano presenti almeno il 50%+1 dei membri) e il (ovvero per le votazioni, di norma è il 50%+1 dei presenti (maggioranza semplice)); direttamente rappresentativo del popolo
È ed eletto direttamente dai cittadini; bicamerale: Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.
È un organo composto infatti da due Camere, la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica.
Bicameralismo
Molti sistemi utilizzano il bicameralismo per ragioni storiche, infatti:
In Inghilterra, le due Camere rappresentano due ceti sociali di erenti, i "lords" e i "commons";
Oppure nelle federazioni, il Senato rappresenta gli Stati membri, come avviene negli USA, dove il Senato è composto da 2 membri per
Ogni Stato ha un sistema di governo che può prevedere un bicameralismo imperfetto. In entrambi i casi, però, si parla di due Camere che non hanno gli stessi poteri.
Il bicameralismo perfetto, invece, prevede che la Camera dei Deputati e il Senato della Repubblica abbiano gli stessi compiti e poteri. Questo sistema è stato voluto dai costituenti per evitare colpi di mano della maggioranza. Infatti, ogni legge richiede una doppia approvazione da entrambe le Camere.
Con la riforma Renzi del 2016 si è cercato di superare questo sistema, ma la proposta non è passata.
Essenziale per lo studio del Parlamento è lo studio del sistema elettorale, che è alla base dell'elezione dei Parlamentari.
Il corpo elettorale, o elettorato attivo, è composto da tutti i cittadini che hanno diritto di voto. L'elettorato passivo, invece, si basa sulla divisione in circoscrizioni.
L'articolo 48 della Costituzione prevede che "hanno diritto di voto tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età".
1. attivo
Il diritto di voto spetta a tutti i cittadini iracheni, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età (18 anni per l'elezione dei deputati e 25 anni per l'elezione dei senatori).
2. passivo
L'elettorato è composto da tutti coloro che hanno il diritto di candidarsi ad un'elezione. È importante distinguere i concetti di ineleggibilità e incompatibilità. Un soggetto è ineleggibile se non possiede i requisiti per far parte dell'elettorato (ad esempio, ha meno di 25 anni per candidarsi a deputato o meno di 40 anni per candidarsi senatore).
Art.48, comma 2, Cost: il voto deve essere personale ed eguale, libero e segreto. Il diritto di voto è un dovere civico:
- Personale: non esiste nessun modo per delegare il proprio voto, ogni singolo cittadino deve recarsi alle urne per votare;
Pur ottenendo più voti, riceve meno seggi rispetto ad un'altra che ottiene meno voti.
Esempi di sistemi uninominali sono l'Inghilterra (a turno unico) e la Francia (a doppio turno).
Collegi Plurinominali
Collegi nei quali vengono assegnati più seggi in proporzione ai voti presi: questi sistemi elettorali proporzionali danno vita ai dove i seggi vengono distribuiti in proporzione ai voti ottenuti. Clausole soglia di
In questi sistemi possono esistere