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NATURALE NORME DI DIRITTO DIVINO POSITIVO (O RIVELATO).e CONSUETUDINI LEGGI

Le norme di diritto umano a loro volta si divino in eFONTI DI PRODUZIONEdel diritto canonicoDIRITTO DIVINODIRITTO UMANODIRITTO NATURALE DIRITTO POSITIVO CONSUETUDINILEGGI Pag. 37 di 61Nancy Di RolloDIRITTO CANONICODIRITTO DIVINO NATURALEIl è unafonte di produzione del diritto propriadella Chiesa Cattolica, infatti il dirittoislamico e il diritto ebraico nonconoscono il diritto divino naturale, masolo il diritto divino positivo (o rivelato).Tale particolare diritto, il quale fuconcettualizzato per la prima volta daSan Tommaso d’Aquino, consistenell’insieme dei principi non scrittiche sono stati impressi da Dio nellacoscienza dell’uomo all’atto dellacreazione, e che ogni uomo è ingrado di riconoscere facendosemplicemente uso della ragione. Tale diritto è uno strumento fondamentale perla secolarizzazione dei rapporti tra lala Chiesa Cattolica, in quanto ha

permessoChiesa e lo Stato, infatti il diritto divino naturale offre la possibilità alla ChiesaCattolica di distinguere la sfera etica da quella di diritto in senso proprio.Analizziamo ora nel dettaglio i caratteri tipici di questa fonte di produzione.

La Conoscibilità. Il diritto divino naturale, anche se è composto da principi non scritti, è accessibile da chiunque. Infatti, ogni uomo ha ricevuto tali principi al momento della creazione e può riconoscerli utilizzando semplicemente la ragione.

La Validità Universale. Il diritto divino naturale vincola tutti gli uomini, indipendentemente dalla loro appartenenza a una determinata comunità religiosa. Tale validità universale, infatti, è giustificata dal fatto che ogni uomo, a prescindere che abbia ricevuto oppure no il sacramento del Battesimo, ha impresso nella sua coscienza tali principi.

La Meta-positività. Il diritto divino naturale non è un diritto positivo,

In quanto sussiste e prescinde dall'intervento di qualsiasi legislatore positivo. Ma, nonostante ciò, è possibile per la Chiesa Cattolica svolgere un'opera di positivizzazione su tale diritto, infatti essa interpreta il diritto divino naturale. Tale interpretazione che ha il compito di qualificare ed elevare il diritto divino naturale, però, non ha una valenza universale, come per i principi cristallizzati in tale diritto, ma sarà vincolante solo per i membri del Popolo di Dio. Facciamo un esempio concreto per capire al meglio questa particolare caratteristica dei diritti divini naturali, prendendo in considerazione il principio del diritto divino naturale riguardante l'unione tra l'uomo e la donna preordinata alla procreazione. Tale principio, che ricordiamo ha una validità universale, viene nell'interpretazione della Chiesa Cattolica elevato nella disciplina del matrimonio, il quale diviene quindi un istituto giuridico.

dell'ordinamento canonico che però è valido solo per gli appartenenti al Popolo di Dio.

L'Intrinseca Validità. Il diritto divino naturale vige indipendentemente e a prescindere da tutto. Infatti, trattandosi di principi che Dio infonde nella coscienza di ogni uomo all'atto della creazione, è evidente come questo tipo di diritto è esistente a prescindere da qualsiasi altra circostanza.

La Superiore Obbligatorietà. Questa fonte di produzione si trova all'apice della gerarchia delle fonti dell'ordinamento canonico. Quindi, di conseguenza, tutte le fonti di diritto divino umano per essere considerate valide devono rispettare il diritto divino naturale.

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Nancy Di Rollo

DIRITTO CANONICO

il Diritto Divino Naturale

Come abbiamo già accennato, è stato ed è tutt'ora uno strumento fondamentale per la Chiesa Cattolica, in quanto ha offerto la possibilità alla Chiesa Cattolica di

della Chiesa Cattolica. Questo ha portato ad un'ulteriore separazione tra la sfera etica e quella di diritto. La sfera etica riguarda i principi morali e i valori che guidano il comportamento umano. È basata sulla coscienza individuale e sulla ricerca del bene comune. La Chiesa Cattolica, ad esempio, promuove l'importanza della vita, della famiglia e della solidarietà. La sfera di diritto, invece, riguarda le leggi e le norme che regolano la convivenza sociale. È basata sulle decisioni politiche e giuridiche prese dagli ordinamenti secolari. Queste leggi sono applicabili a tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro religione. È importante sottolineare che la sfera etica e quella di diritto possono essere interconnesse, ma non sono necessariamente sovrapposte. Ciò significa che una persona può seguire principi etici anche se le leggi di un determinato paese non li riconoscono o li contrastano. In conclusione, la distinzione tra la sfera etica e quella di diritto è fondamentale per comprendere come la società si organizza e come vengono prese le decisioni che influenzano la vita delle persone.fondamentali dettati dal Diritto Divino Naturale. Tali leggi degli Stati sono per la Chiesa "principi non negoziabili", Cattolica illegittime in quanto violano i cosiddetti tra i quali troviamo ad esempio la complementarietà uomo-donna/l'impossibilità di separare l'atto sessuale dalla procreazione/l'illegittimità della sessualità al di fuori del matrimonio. Nel corso degli anni la Chiesa dinanzi a queste leggi, che in qualche modo contravvengono agli insegnamenti cattolici, ha reagito durante il dibattito pubblico e parlamentare in modi completamente diversi. Se in passato come nel caso della legge sulla fecondazione assistita, la Chiesa ha combattuto a finché il testo di tale legge fosse il più possibile vicino alle sue posizioni, imponendo ad esempio il divieto assoluto a diagnosi preimpianto, al giorno d'oggi invece vi è stato un cambiamento nel modo di affrontare queste questioni. Un esempio di ciòÈ la legge sul Testamento Biologico del 2017, infatti anche se durante la discussione parlamentare vi sono stati degli interventi diretti di politici cattolici contro tale legge, questa è stata completata senza subire eccessivamente l'influenza della Chiesa. Quest'ultima, inoltre, ha compreso come in realtà i suoi fedeli non comprendono eseguono tutti i principi dettati dal diritto divino naturale, in particolar modo i principi sull'impossibilità di separare l'atto sessuale dalla procreazione e l'illegittimità della sessualità al di fuori del matrimonio. A tal proposito, nel 2014 e nel 2015, vennero indetti due Sinodi dedicati appunto al tema del matrimonio e della famiglia nelle società odierne, dai quali si evinse come gli insegnamenti ufficiali della Chiesa Cattolica e la percezione di questi dei fedeli fossero su due strade differenti. Di fatto, al giorno d'oggi per il fedele fare ricorso a qualsiasi

Lo strumento di contraccezione è legittimo, mentre la Chiesa ammette la possibilità, in circostanze ben limitate, di evitare le gravidanze solo tramite metodi naturali di controllo e non quindi con l'uso di anticoncezionali di tipo chimico o meccanico.

Il DIRITTO DIVINO POSITIVO (O RIVELATO) è una fonte di produzione di diritto sia canonico che islamico ed consiste nell'insieme delle norme prodotte dalla Rivelazione Divina. È importante, quindi, sottolineare che tali norme di diritto positivo vengono interpretate.

Più precisamente, le modalità con cui tali principi non sono cristallizzati all'interno delle norme, bensì tali principi vengono applicati. All'interno della Chiesa Cattolica tale compito interpretativo viene affidato al Papa ed ai Vescovi, il primo grazie al Primato e i secondi grazie alla Collegialità Episcopale.

Quest’ultimi due sono dei principi di Governo, oggetto di rivelazione, che hanno subito nel tempo un processo di interpretazione. Analizziamo questi percorsi. Il Primato Pontificio è un potere giuridico che attribuisce al Pontefice giurisdizione sulla Chiesa Universale e su ogni membro della Chiesa stessa. Tale principio ha origine da uno dei versetti del Vangelo di Matteo: "E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli." Ma, nel tempo, il Primato Pontificio ebbe diverse interpretazioni e affrontò quindi diverse modifiche. Di fatto, fin dai primi anni di vita ci si chiese se l’investitura che Gesù fa a Pietro configurasse un potere supremo e assoluto o se fosse semplicemente un riconoscimento di un ruolo di primus inter pares, cioè di primo tra gli uguali.

Chiesa, mero primato dottrinale o anche un primato giurisdizionale. Nel primo caso, il primato del Papa corrisponderebbe così al riconoscimento di una superiorità solo dal punto di vista della funzione di insegnare, mentre con il primato di giurisdizione si affida al Papa anche il compito di governare sulla Chiesa Universale. Su tale questione si scontrarono inizialmente la Chiesa d'Occidente e la Chiesa d'Oriente. Quest'ultima riconosceva al Papa il primato dottrinale ma non quello di giurisdizione, mentre la Chiesa di Roma cercò di giustificare il primato giurisdizionale in diversi modi. Ad esempio, il Papa Leone I affermò che il primato giurisdizionale del Pontefice si fondasse sull'istituto giuridico di origine romanistica della successione, questo poiché i successori di Pietro erano legittimati al potere in quanto da lui direttamente discendenti. Questo conflitto però non si risolse, e dopo l'incoronazione di Carlo

Magno da parte di Papa Leone III, nel 1054 avviene lo scisma di Oriente. La Chiesa di Roma riesce ad affermare il proprio primato nei confronti del potere temporale e viene infatti emanato il "Dictatus Papae". Papa Gregorio VII, nel 1075, sottolinea il punto 12, "per il Papa è lecito deporre l'imperatore". La riforma protestante, critica interna alla Chiesa, introduce per la prima volta la discussione sugli elementi fondamentali su cui si regge il primato del Pontefice. Martin Lutero, autore della riforma, viene scomunicato dal Papa Leone X e prendono piede in Europa i primi movimenti protestanti. Per contrastare tale situazione la Chiesa cerca di agire con il Concilio di Trento.

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Publisher
A.A. 2019-2020
61 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/11 Diritto canonico e diritto ecclesiastico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nancydr di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto canonico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Milani Daniela.