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GLI OTTOMANI

Bursa, Hudavendigar

 Bursa è la prima capitale degli Ottomani (poi Edirne, poi Istanbul)

Costruito dal Sultano Murad I, tra 1365 e 1385; struttura in pietra e tre file di

mattoni.

Nidge, moschea bianca, 1409

 Muqarnas nel portale.

Bursa, Yeshil Cami, 1413-19/20

 Pianta con porticato e stanze laterali. Non abbiamo più l’alternanza pietra-

mattone.

Edirne, Muradiye, 1435

 Masse piuttosto bloccate; le pitture erano rimaste sotto l’intonaco

Edirne, Uch Sherefeli moschea, 1438-47

 Elemento chiave che guida l’architettura. Minareto con tre balconcini. Elementi

che sono costitutivi dell’architettura ottomana (matura nel 1500) quale la corte

e la sala di preghiera, che sono quasi della stessa ampiezza. Nel rettangolo della

corte più piccola, è stata messa una cupola, ma tutto ciò che si vede sono due

pilastri esagonali, che sono tenuti da altri pilastri. C’è quindi il tentativo di

centralizzare una cupola in uno spazio rettangolare.

Costantinopoli, Haghia Sophia

 Costruita in cinque anni, dalla distruzione della chiesa precedente. Antemio di

Tralles e Isidoro di Mileto sono gli architetti che probabilmente avevano già in

mente il progetto. Giuliano Sangallo nel 1463 si reca lì e disegna una pianta

dettagliata. Si tratta di una summa architettonica straordinaria. La struttura è

ribaltata, rispetto ad esempio al tempio di Zeus, con colonne all’interno e muro

all’esterno. L’attenzione è dunque rivolta verso l’interno, dove troviamo una

basilica a tre navate con cupola centrale (che poi implode. Ci vorranno 20 anni

per ricostruirla) e semicupole.

La cupola inizialmente forniva poca luce, non come la nuova cupola. C’è una

proporzione matematica –> l’unità di misura è unica, ovvero il piede bizantino. I

medaglioni vengono aggiunti solo successivamente, quando viene presa

Costantinopoli con Maometto II (la città all’epoca era un borgo). 1459: fa

costruire la sua moschea, che viene giù però dopo un terremoto.

Istanbul, The Fatih Kulliye

 Moschea funzionale, con madrase, biblioteca.

Koca Mimar Sinan (1489-1588) è uno dei più grandi architetti del Mediterraneo.

Trasforma Istanbul e avrà un’influenza grandissima; riflette una grande cultura

ed una grande espansione, dovuto anche grazie all’imperatore Solimano il

Magnifico (1520-1566), con il quale avrà un rapporto estremamente fecondo.

Istanbul, Topkapi Chinili Kiosk, 1473

 Complesso palatino e museo/tempio della ceramica. È l’edificio più antico che si

conosca. Si tratta di un padiglione con quattro ambienti più o meno uguali, un

“belvedere”. Sfrutta la morfologia del terreno.

Edirne, Complesso costruito da Bayazid II, 1488

 Si tratta di un ospedale, con un padiglione per malati di mente (per curarli

veniva usata la musica). Edificio in pietra con cupole abbassate e minareti

altissimi e slanciati.

Istanbul, Rum Mehmed Pasha Mosque, 1469

 Il modello di sviluppo è ancora Bursa. La tessitura della muratura rimanda

sempre all’architettura bizantina. Si eliminano i muri intramezzi, ma abbiamo lo

stesso la centralizzazione della cupola (che rimanda ad Edirne).

Istanbul, Bayazid II Mosque, 1501-1506

 Corte porticata, con fontana centrale, è delle stesse dimensioni della sala di

preghiera, come nella moschea di Uch Sherefeli. Presenti poi stanze laterali, due

minareti, una sala di preghiera.

La moschea è costruita in pietra, la pavimentazione in marmo; è imperiale,

ovvero voluta e fatta dall’imperatore, con i propri soldi.

Istanbul, Sultan Selim Cami, 1522

 Anno in cui sarebbe strano che la moschea fosse voluta da Sinan, perché troppo

giovane.

Istanbul, Haseki Hurrem Sultan Kulliye, 1538

 Voluto da una donna, si tratta di un centro caritatevole. Le strutture sopra le

cupole sono cucine.

Il primo ministro aveva diritto di vita e di morte su tutti i cittadini, anche sul

visir.

A Sinan viene attribuito il genio militare perché “analista strutturale” –> capiva

dove fossero costruite male le mura e lì faceva colpire. Sinan viene infatti messo

a capo dell’ufficio che riguarda l’architettura.

Istanbul, Shehzade, 1543-48

 C’è un mausoleo, una madrasa, due minareti etc, risulta essere dunque un vero

e proprio complesso. La moschea è stata commissionata da Solimano il

Magnifico in memoria del figlio morto, nato dal suo unico amore Rosselana, una

schiava russa. La figlia del sultano, invece, si chiamava Mihrimah (Sole e Luna)

ed era la moglie del primo ministro. Il sultano chiederà una moschea anche per

lei, che verrà costruita su uno spazio complicato, ovvero sul Bosforo.

L’interno e l’esterno sono uguali. Ha una linea molto semplice ed infatti gioca

sulla spazialità. Dall’esterno si vedono i pilastri che vengono fuori –> linea

diretta tra la cupola, il pilastro e la cupola grande.

Uskudar (distretto di Istanbul), Mihrimah Sultan Mosque

 Non avendo lo spazio, non può mettere la corte e quindi costruisce un doppio

porticato. Due minareti tra la sala di preghiera e la corte.

Istanbul, Sulemaniye, 1550-1557

 Solimano vuole una moschea tutta per sé e quindi viene costruita in un

territorio rialzato, per dare importanza alla struttura e al sultano stesso.

Realizzata in uno spazio dove prima sorgeva un gineceo. Caratterizzata dalla

presenza di quattro minareti e da una conformazione molto simile a Santa Sofia,

ma non presenta la stessa ariosità. Fa realizzare anche una biblioteca, cinque

madrase (una per ogni scuola coranica e una dove risiedono i prof in pensione),

la mensa e dei negozi. Inoltre, costruisce la viabilità, per dare una prospettiva

diversa alla moschea.

Istanbul, Rustem Pasha Mosque, 1561 ca.

 Moschea del marito di Mihrimah. Non c’è spazio per la corte e presenta un solo

minareto. In un certo senso è una moschea funeraria. Ha lo stesso schema di

Santa Sofia. La moschea si sviluppa su due piani; al primo presenti dei negozi.

Questa risulta essere la moschea più colorata dell’impero ottomano ed è

decorata con mattonelle.

Istanbul, Skollu Mehmet Pasha Mosque, 1571

 Moschea per il primo ministro, che sposerà Mihrimah. Grande profusione di

mattonelle e ceramica.

Sultan Selim II dice a Sinan di costruire nella vecchia capitale, Edirne. Ad 80

 anni Sinan inizia a costruire il suo capolavoro. Per la prima volta mette 8 pilastri

–> maggiore spazialità, più enfasi la mihrab. Mette inoltre 4 minareti, che

servono a slanciare la moschea.

Achmet Han I ha voluto la moschea azzurra, realizzata tra il 1609 e il 1916.

 Presenta 6 minareti, numero che ha solo la Mecca e risulta essere un po’

blasfemo. Fa’ quindi costruire il settimo minareto alla Mecca. Presenta lo stesso

schema della Shehzade. I pilastri, in proporzione, sono troppo bassi.

TURCHIA

I SAFAVIDI

1501-1732

Shah Isma’il I: fondatore dell’impero persiano, governa dal 1501 al 1524. Si rifà allo

sceicco Sfaeddim, un mistico. Ufficialmente dal 1501 la Persia diventa sciita. In questo

momento i Safavidi sono in contrasto ideologico con gli Ottomani (1514: Tabris viene

conquistata dai Turchi).

I Safavidi spostano la capitale più ad est, a Qazvin; successivamente verrà spostata ad

Isfahan.

Nel 1517 Isma’il verrà sconfitto nella battaglia di Chalbiral.

Shah Tahmasp: governa dal 1524 al 1576. Non ha costruito molto e non viene

ricordato per l’architettura, ma per le arti. Compie l’editto del sincero pentimento, che

comporta un drastico cambiamento di vita. Questo avrà conseguenze locali, ma anche

internazionali perché, in quel periodo, ospitava Umaiun che viveva in esilio in quanto

in India (paese che ha la maggiore produzione di diamanti) non riusciva ad accedere al

trono.

Shah Abbas I il Grande (1588-1629): decide di trasferire la capitale da Bukhara a

Isfahan. Non vuole dare molto potere all’esercito, quindi fa in modo di non dare peso a

nessuno.

Julfa: città armena con grandi mercanti, grandi organizzatori. Sono cristiani ed infatti

su 60mila persone ne fa trasferire 30mila a Isfahan. Da’ libertà di costruzione e gli

concede un quartiere. Il sultano ha una concezione aperta e accetta gli stranieri.

Inoltre, fa due grandi trasformazioni urbanistiche, ovvero la piazza reale e i quattro

giardini.

Caravanserraglio: deposito dei materiali, delle merci –> stoccaggio.

Il lato lungo della piazza misura 500m, il lato corto 180-200m.

Intorno alla piazza sorgono diversi edifici di epoca safavide:

- nel lato sud la Moschea dello Shah, realizzata in onore di Shaik Loftollah.

- nel lato ovest il palazzo ‘Ali Qapu, di fine anni ‘500. Il palazzo ha/è un’immensa area

verde.

- nel lato est la Moschea Sheikh Lotfallah

- nel lato nord la piazza si apre nell'antico Bazar di Esfahan, interessante dal punto di

vista commerciale. Il portale è monumentale.

Nel muro perimetrale c’erano solo botteghe del proprietario, ovvero dello sceicco. Gli

architetti hanno uno straordinario senso dello spazio, creando teatralità ed effetto

ottico.

Shah Abbas II: moschea (1612-1630) che presenta quattro ivan. Quello a sud è l’ivan

qibli, ha una grande cupola ed è più grande degli altri. Presenti inoltre due madrase

(rotazione dell’edifico). La decorazione è tutta in mosaico ceramico; all’interno tutta la

decorazione è in mattonelle.

La moschea di Shaik Loftollah si trova di fronte al palazzo di ‘Ali Qapu. La cupola è

spostata rispetto al portale d’accesso. Il portale è decorato con mosaico ceramico in

color turchese; la cupola è color cappuccino chiaro. Si tratta di una moschea palatina,

anche se manca la corte e il minareto. Decorazione in terracotta invetriata e non. La

cupola presenta un disegno al centro –> medaglione che viene ripreso nella

produzione dei tappeti. Il percorso a gomito ti porta proprio al mihrab.

Isfahan, Chihil Sotun: realizzato nel XVII secolo, significa letteralmente “40 colonne”,

anche se in realtà 20 ce ne sono, 20 si riflettono nell’acqua. Nel 1600 nessuno produce

specchi, se non Venezia. Il soffitto è dunque stato realizzato da Venezia. Le muqarnas

è fatta di mosaico di specchi –> arte del reciclo.

Pol-i Khwaju Ponte: XVII secolo, realizzato su due livelli, sotto pedonale e sopra

animale. INDIA

Deccan: India centrale

Gulbarga, moschea del venerdì, 1367.

 Pianta anomala, ha un recinto rettangolare, ma non ha né un minareto, né una

corte

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
22 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/11 Archeologia e storia dell'arte musulmana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fionamega di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Archeologia e storia dell'arte musulmana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Curatola Giovanni.