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[III]
Metafora→ le nostre vite sono fiumi che vanno in mare e ciò vale per tutti, a
qualunque classe sociale appartenga.
Temi→ 1) La caducità del tempo
2)Elemento nostalgico
3) Vacuità della vita
[IV]
Invocación
Dove aver introdotto i temi, Manrique va al centro del suo intento. Lascia le parole
dei poeti che lo hanno preceduto, sono elaborate e a tratti finte, non vere. L'autore
non vuole fare un'opera filosofica, lascia da parte le finzioni e si affida direttamente a
Gesù. Prende le distanze da un certo tipo di letteratura (es:invocazione alla Musa)
[V]
Questa vita è un cammino per l'altro mondo in cui determinate angosce non ci sono.
Per questo viaggio (della vita) occorre essere saggi per non sbagliare. Il mondo è così
inteso come cammino. Per qualche ragione non chiarita, cerchiamo di conseguire nel
mondo cose futili, vane.
[VII]
Durante il cammino ci soffermiamo su cose che in quel momento sono importanti e
come potremmo pensare di essere validi per l'altro mondo?
[VIII]
Si accumulano bellezze, interessi che, all'accesso nell'aldilà, sono da abbandonare. Il
tema trattato è quello della vanità e della cupidigia.
[IX]
Quegli aspetti che rincorriamo dove vanno a finire? Sono vani, inutili.
[XI]
Che la ricchezza è il dominio ci lascino, è innegabile. Tutto ciò che viene conquistato,
oltre ad essere poi perso, è soggetto al gioco casuale della fortuna che è appunto cieca.
[XII]
I diletti di quaggiù, nell'aldilà, non valgono. Giunge, dunque, tale consapevolezza.
[XIII]
Si va sempre avanti, senza accorgersi di nulla ma quando si arriva la consapevolezza
dell'inganno della vita, è ormai tardi e non si può fare più nulla.
[XIV]
Tema: Ubi sunt
Bisogna lasciare perdere ciò che uno è in vita, la morte tratta tutti allo stesso modo.
[XVI]
Vengono citati Don Juan, gli infantes de Aragón. "Alla fine dove sono?" "Che ne è
della loro cortigianeria?"
[XVII]
Tema Ubi sunt trattato fino a [XXV]
[XXV]
Introduce la figura del padre Rodrigo Manrique. Egli non deve essere celebrato, è già
conosciuto, non ha bisogno di cronache di corte.
[XXVI]
Egli è amico degli amici, è un grande esempio in ogni occasione, comincia poi un
parallelo del padre con i grandi della storia (Giulio Cesare, Ottaviano ecc...) poiché
essi gli sono simili in termini di umanità e misura.
[XXIX]
Il padre non ha accumulato tante ricchezze. Fece una cosa umanamente molto
importante, contribuì alla patria poiché lottò contro i Mori. Non è un uomo nobile di
nascita, ha conquistato le sue ricchezze. Inevitabile una certa somiglianza col Cid.
Descrizione del padre che dura fino al [XXXVIII]
[XXXVIII]
Il morto torna in vita per rispondere al figlio. Si disprezza quanto ha scritto finora,
l'idea di sfidare la fortuna, Dio, è follia.
[XXXIX]
Invocazione a Dio da parte del padre.
[XL]
Il papà torna in vita per consegnarsi al divino (parallelo con Cristo)
Il padre si è affidato a Gesù, in vita ha fatto cose concrete, giuste e durevoli nel tempo.
La vita terrena inizia ad essere progressivamente più attraente. Con Manrique si
chiude il periodo medievale.
La Celestina
1499→ Biblioteca
Fernando de Rojas, giovane ragazzo, si imbatte in un manoscritto, i libri non erano
più incunables ma maggiormente fruibili. Tale manoscritto è povero, scarso di 20
pagine. L'autore rimane però deluso, dal primo capitolo si imbatte nella figura di
Calisto che cerca di conquistare Melibea secondo tecniche amorose smielate, troppo
edulcorate. L'approccio di Calisto è ormai superato ma Rojas intravede degli errori,
dei refusi nell'opera partendo già da Calisto che sbaglia nel solo approccio. Rojas si
appropria dell'opera e decide di continuarla. L'autore supera il canone del romanzo
sentimentale, esso è il primo genere della letteratura di consumo. Uno dei più
importanti romanzi sentimentali è Cárcel de amor. Questi fu pubblicato nel 1492,
firmato da Diego de San Pedro ed ebbe un successo enorme. Un altro genere in voga
era quello del romanzo di cavalleria che, tuttavia, è successivo alla Celestina risale,
infatti, al 1511 con "Amadís de Gaula". Entrambi sono generi propriamente spagnoli ,
da subito tradotti all'estero. In generale l'ambientazione è in una Spagna antica quasi
quella epica. Inizia a perpetuarsi il mito della Spagna antica, inattuale.
Cárcel de amor
Storia dello stesso Diego de San Pedro. Nel cammino egli incontra un uomo legato, è
portato verso una torre. Si tratta di una creatura magica, Desiderio. Quest'ultimo
trasporta coloro che sono caduti nel peccato del desiderio. Leriano è innamorato di
una donna, Aureola, ma non può averla. I due si confessano amore tramite un'epistola,
il padre di lei sembra convinto. Giunge l' elemento negativo, viene detto che Leriano
se la intende con altre donne, molti dubbi serpeggiano, Leriano deve mostrare fedeltà
alla donna ma ciò non funziona.
Caratteristiche generali del romanzo sentimentale→ Tema: amore impossibile
Struttura: rigida
Motivi: epistola
distanza
allegorie
finale tragico
(avvelenamento,
suicidio, omicidio)
Fernando de Rojas è stanco di tali schemi e quando legge il primo capitolo della
Celestina è convinto che ci sia il rischio che sia un romanzo sentimentale. Decide di
sovvertire il tutto. Calisto ha elementi per lui attuali, cerca di parlare come un eroe
dei romanzi sentimentali ma non ci riesce. Nel primo capitolo, Calisto e Melibea già
si parlano, non c'è il classico mezzo dell'epistola. Inoltre, gli altri personaggi danno
una visione della storia molto più materialista e contemporanea. Rojas abbandona gli
studi per dedicarsi pienamente alla storia ("Historia de Calisto y Melibea").
L'interesse del pubblico è quello di sapere delle storie dei personaggi, degli aspetti
più intimi. La nuova edizione, chiamata "La Celestina", presenta la figura della
mezzana Celestina che ora diventa la vera e propria protagonista attorno alla quale i
personaggi e le azioni si sviluppano. Nel 1575 già circolava un edizione commentata
dell'opera, è un monumento della letteratura spagnola.
Teoria del personaggio
Personaggi→ a tutto tondo
bidimensionali
monolitici
Uno degli elementi di innovazione dell'opera è la descrizione di personaggi
multidimensionali, con un processo di caratterizzazione completo.
Prologo secundum litem fiunt"→”tutto
Il prologo si apre con una citazione in latino:"Omnia è
fatto a partire da un conflitto”, senza il conflitto non vi è alcuna azione umana. Noi
esseri umani siamo armonici, basta un conflitto affinché tale equilibrio si rompa. La
occidentale nasce a partire dalle opere come l’Eneide o l’Odissea per le
letteratura
quali il motivo principale è il conflitto. Rojas ribadisce che l'opera nasce dal conflitto,
l'intero sistema dei personaggi è volto verso il desiderio che può essere d'amore, di
denaro, di lussuria o di ascesa sociale. Sempronio, ad esempio, si sente inferiore al
capo Calisto ma crede di poterlo tenere in pugno e sbaragliarlo socialmente.
Il desiderio è qui descritto, non allegorizzato.
Personaggi dell'opera
Calisto→ nome significa “bello”. Giovane innamorato secondo uno schema
il suo
non più contemporaneo, vuole innamorarsi o probabilmente non lo è.
Età→ 15-16 anni
Melibea→ nome affascinante, non comune. Probabilmente appartiene ad un'altra
civiltà
Età→ 15-16 anni
I due non parleranno mai di matrimonio
Sempronio→ uomo molto più anziano di Calisto, servo saggio, colto. È contro il
cliché medievale del servo incolto e ingenuo. Sempronio è scaltro, vuole riscattarsi
socialmente.
Pármeno→ un altro servo , un po' più giovane di Calisto. È la rappresentazione
fisica del dubbio, vive di conflitti interiori.
Nella casa di Calisto vi sono altri due servi (supplementari) Tristán e Sosia
Famiglia di Melinea→ Papà: Pleberio (nome non da nobile, sebbene la famiglia
di Melibea sia una delle più nobili.)
Mamma: Alisa
Amica: Lucrecia
Celestina→ Ha due serve→ Elicia Sembrano personaggi secondari ma
Areúsa non è così, sono fortemente
caratterizzati.
Centurio→ estraneo alle famiglie, viene chiamato per fare un certo servizio.
Celestina è un personaggio mosso dal desiderio→ Denaro-affari: unioni e
matrimoni
È una bravissima ruffiana
Ha una locanda (bordello), Elicia
e Areúsa sono le sue ancelle,
prostitute.
Desiderio della lussuria, sebbene
sia molto grande di età.
Elicia e Areúsa sono donne invidiose, soprattutto di Melibea: nobile, bella e che
dell’amore di Calisto.
gode
Anche Pleberio è mosso dal desiderio ossia quello di contrarre un matrimonio giusto
per la figlia.
La Celestina-Scena iniziale
Huerto (giardino). Primo spazio dell’opera, giardino privato della
Ambientazione:
casa privata di Melibea.
Nel giardino immediatamente adiacente un giovane, Calisto, si sta divertendo con dei
volatili. Uno di questi, un halcón, scappa nel giardino di Melibea. È chiaramente un
pretesto per farli incontrare. La conversazione che avviene tra Calisto e Melibea
presenta, tuttavia, delle problematiche.
Problematiche→ accesso alla casa di Melibea: è un problema tecnico, come fa
Calisto ad avere accesso diretto al giardino Melibea? Anche perché negli incontri
successivi il giardino di Melibea è invalicabile. C'è una sorta di congiunzione astrale
che permette loro addirittura di stare da soli. Difatti, solitamente, il momento di
conversazione è solo in Chiesa. Per il resto il tutto avveniva per mezzo di lettere o per
mezzo della mezzana.
Calisto, da eroe cortese, non avrebbe mai dovuto avere un tale approccio, è
trasgressivo, fuori gli schemi. Tante regole etiche sono trasgredite perché egli è preso
dal desiderio. Ciò che manca a Calisto è il tempo, è impaziente e non sa aspettare
perciò non riesce a conquistarla.
Si nota inseguito un'accelerazione del ritmo narrativo, tipico dell’epoca
rinascimentale. In quest'opera sono presentati tutti i peccati capitali e veniali,