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SPIEGAZIONE:
- Secondo Giancarlo Alfano, le dieci narratrici-levatrici sarebbero in realtà impegnate in un
sortilegio abortivo per punire la schiava e liberare Tadeo da una prole illegittima.
- Secondo Cortini, considerando Zoza e Lucia siano in realtà due aspetti della stessa figura,
propone un’ipotesi sull’identità di Giorgetiello “simulacro di una nascita che sarà non la propria
ma quella della scrittura dei Cunti”.
- Guragnella affianca alla gravidanza di Lucia “un altro difficile parto: quello della verità e della
giustizia ristabilite”.
- Forse Giorgetiello rappresenta la menzogna stessa di cui Lucia si è ingravidata
ASPETTI IMPORTANTI:
- Nel corso del racconto avviene una trasformazione di Tadeo, entra nel racconto come un
personaggio passivo, quasi caricaturale, sottolineato del suo nome, che come visto in
precedenza ricorda “stolto, sciocco” . È infatti un principe dormiente, nel corso del racconto però
avviene una metamorfosi. Se all’inizio si fa “comandare “ da Lucia, il discorso di inizio lo sancisce
come ospite e anfitrione autorevole. Fino alla chiusura in cui accortosi dell’inganno condanna a
morte Lucia. Tadeo ha un corrispettivo fiabesco Cenzullo, ma è un personaggio estremamente
più complesso.
- Tadeo e Zoza sono in realtà mlto vicini come personaggi, entrambi sono vittime delle loro
incapcità affettive.
- Bisogna riflettere sul rapporto tra Zoza e Lucia:
se si osserva il rapporto da un punto di vista superficiale possiamo dire che i due personaggi
sono contrapposti, lo si può notare dall’anatomia dei personaggi stessi (Zoza è una
principessa bianca caratterizzata da immaturità sessuale, mentre Lucia è una schiava nera
sessualmente matura) e dai nomi stessi Zoza si contrappone al significato di Lucia.
Le tre cetra,
Secondo la visione di Cortini, scorrendo la fiaba risolutiva assume consistenza
l’idea che Lucia e Zoza siano in realtà due aspetti della stessa figura.
Secondo Salvatore Nigro, Zoza e Lucia sono due emblemi morali di segno opposto e
inconciliabili.
N.B.
Secondo Nigro la figura di Zoza può essere accostato a un personaggio neotestamentario: piangente e
penitente per lo spazio di tre giorni, risvegliatasi si dispra davanti a un sepolcro vuoto. Questi sono secondo
Nigro le caratteristiche della Maddalena. Nonostante sia così contraddittorio porre questa figura vicino a
Zoza segnata dalla maledizione di un “ventre chiuso”.
- La nona fiaba della quinta giornata “le tre cetra” rappresenta il corrispondente fiabesco del cunto
stesso, ed è inoltre la fiaba risolutiva: ci offre diversi spunti di riflessione.
I personaggi della fiaba corrispondono a quelli del racconto cornice, ma presentano delle
differenze:
Lucia si presenta nei “tre cedri” con lo stesso nome, è di nuovo una schiava nera, ma ci sono
differenze importanti: nella fiaba la schiava ha degli istinti omicidi che non sembra avere nel
“racconto cornice” nonostante minacci Tadeo di uccidere il figlio in grembo.
Lucia che si specchia nell’acqua e inconsapevolmente si scambia con la fata bianca è
secondo Nigro una falsificazione del mito di Narciso. Il corrispondente fiabesco di Tadeo è in
realtà un personaggio molto meno profondo, nonostante siano entrambi caratterizzati da una
certa passività e immaturità sessuale, non avviene ne “le tre cetra” la metamorfosi.
! Analogie con il Decameron :
i nomi parlanti
• il sentimento di malinconia (Zoza e Lucia hanno in comune la malinconia verso un qualcosa).
• Cenzullo, secondo Picone, rimanda a Gualtieri, protagonista della X novella del Decameron.
• Basile legge questa novella non più come la novella di Griselda, bensì come quella di Gualtieri.
Secondo questa visione gli elementi costituiìtivi della fiaba vanno ricercati nella follia di Gultieri
e secondo questa visione, appare più cedibile che Tadeo,Zoza e Lucia sono uniti da
un’inestricabile liaison a trois che si rompe solamente con il termine delle loro mutazioni che
equivale, per Zoza e Tadeo, al raggiungimento di una piena maturità sessuale.
Altro elemento fondamentale è la rilevanza cromatica del bianco e del nero che governa il cunto
- fin dall’inizio. Il binomio viene integrato da un altro colorre topico che è il rosso.
- Infine si deve porre attenzione sul motivo cardine della finestra.
- Ciometiella : personaggio centrale che racconta sempre le none fiabe di ogni giornata, ognuno
di questi racconti merita una particolare attenzione, soprattutto per le tematiche che vengono
introdotte :
*le trame delle fiabe le riportiamo successivamente*
La cerva fatata : si introducono due motivi forti del cunto, in primo luogo quello della gravidanza
• miracolosa e abnorme. E il motivo dei fratelli spesso indistinguibili (Fonzo e Canneloro), richiamo
indiretto ai Menecmi plautini.
Il motivo dei fratelli si ripete per cinque volte nel Cunto (Lo mercante, La cerva fatata, Li due fratielle, Lo
cuorvo, Ninnillo e Nennella).
Lo Catenaccio: che insieme a "lo tuorzo d'oro" fa parte della cosiddetta serie di Psiche.
• Rosella: che ripristina l'equilibrio cromatico
• Lo cuorvo: nuovamente vi è un'analisi della tricromia dal punto di vista erotico.
• Le tre cetra: fiaba finale dove Lucia viene smascherata. questa fiaba ha molto in comune con "lo
• cuorvo", con cui condivide un incipit simile. ma in questa fiaba manca il nero nella tricomia coloristica
caratteristica delle altre due fiabe.
Analizzando dunque le fiabe narrate da Ciommetella, sembra che voglia ricreare, in piccolo, la struttura del
Cunto, scandendo anche cromaticamente il ritmo.
Rielaborazione di Garrone :
(regista di Roma, nato nel 1968)
Perché queste tre fiabe sono state rielaborate da Garrone?
⁃ La pulce
⁃ La cerva fatata
⁃ La vecchia scorticata
[Letteratura per ragazzi, lezione 3, Giovedì 22 Febbraio 2018]
Fiabe di Basile :
Basile crea il modello di fiaba i francesi stravolgeranno il modello aggiungendo nella fiaba moderna la
morale, per cui vincono sempre i buoni e soprattutto chi agisce correttamente. Le fiabe francesi non sono
dettate dalla sorte. Questo tipo di fiaba rappresenta il modello moderno.
Analizziamo i modelli di base introdotti da Basile nelle sue fiabe.
Modelli base :
1) Motivo dell’ “ORCO CIVILE” : una creatura aberrante, appunto un orco, con tutte le fattezze
dell’orco, ma con delle preoccupazioni civili. Questo personaggio è un mix tra l’orco tradizionale e
le sue caratteristiche ( ad esempio mangia gli uomini) e l’uomo civile, per cui ne risulta una creatura
molto particolare che si nutre di uomini, ma ha comunque preoccupazioni civili come il matrimonio
o la preoccupazione del sostentamento della moglie (come accade ne “la pulce”). Questo elemento
viene ripreso nel FANTASY.
In un secondo momento poi Sarnelli scrive la sua raccolta di fiabe sul modello di Basile,
riprendendo le fattezze dell’orco per descrivere il DOTTORE (un pesonaggio quasi disgustoso,
molto forte che mangia e beve molto).
Fiabe dove è presente questo personaggio:
- Cunto dell’orco (I,1) :
Antonio vive con la madre Masella e le sorelle, ma non fa niente per la famiglia e viene cacciato
da casa. Arriva quindi alla caverna di un orco e si mette al suo servizio, anche se passa il tempo
ingrassando e senza alzare un dito fino al giorno in cui sente nostalgia di casa. L'orco gli dona un
asino e gli insegna una formula magica, intimandogli di non recitare la formula finché non sarà a
destinazione. Antonio però recita la formula lungo la strada, scoprendo che l'asino è in grado di
defecare oro.
Antonio si ferma per la notte a una locanda e affida l'asino all'oste, dicendogli scioccamente la
formula e di non recitarla. Ovviamente l'oste è incuriosito e recita la formula scoprendo il segreto
dell'asino: preso dall'avidità scambia l'asino magico con un asino comune, e il mattino seguente
Antonio riprende il viaggio con l'asino sbagliato. Antonio è sicuro di poter rendere ricca la sua
famiglia, ma i suoi tentativi di ottenere oro dall'asino vanno a vuoto e la madre lo caccia di nuovo.
Antonio torna dall'orco, che lo rimprovera ma lo tiene ancora con sé. Un giorno Antonio vuole di
nuovo tornare a casa, così l'orco gli dona un tovagliolo magico e una formula per ricavarci
dell'oro. Anche stavolta Antonio scopre per la strada il potere del tovagliolo, si ferma all'osteria e
rivela troppo all'oste, che ovviamente sostituisce il tovagliolo magico con uno normale. Questo
porta a un nuovo insuccesso di Antonio, che viene cacciato da casa una terza volta.
Antonio resta ancora dall'orco finché non sente di nuovo nostalgia di casa. Stavolta l'orco gli
dona un bastone magico e la relativa formula: Antonio recita la formula magica lungo la strada,
ma il bastone serve solo a riempirlo di botte. Capita la lezione Antonio torna dall'oste e si
comporta come sempre, dandogli il bastone e la formula. L'avido oste recita la formula e il
bastone comincia a picchiarlo senza sosta. L'oste chiede ad Antonio di fermare il bastone, e in
cambio gli restituisce l'asino e il tovagliolo. Antonio così torna a casa con i due doni magici, che
gli permettono di diventare ricco, mantenere la madre e far sposare le sorelle.
! Per la descrizione dell’orco, Basile utilizza alcuni escamotage della tradizione barocca.
! L’elemento macabro è insito nella natura della fiaba, ma anche perché riprende la tradizione
barocca ( che punta a stupire il lettore attraverso l’eccesso). Può essere anche un discorso
derivante dalla cultura mitologica, in quanto essendo due forme pure c’è uno scambio di
elementi e un elemento fondamentale della mitologia è l’elemento macabro.
! Basile descrive un Mondo magico dove la fame non esiste, ma vi è la fortuna e la familiarità tra i
personaggi come le fate e gli orchi, in contrapposizione al mondo reale ceh è contraddistinto
dalla fame.
Gli elementi portanti della fiabe sono lo strano e l’anomalo, soprattutto nelle descrizioni. di
uomini poveri e di fame.
- Viola (II,3):
Colaniello ha tre figlie: Rosa, Garofano e Viola. Quest'ultima è così bella da aver fatto innamorare
il principe Ciullone, ma quando lui la saluta lei lo punzecchia dicendo di saperla più lunga di lui.
Le sorelle la sgridano sicure che un giorno farà arrabbiare il principe, e temendo la sua
sfacciataggine Colaniello manda Viola a vivere dalla zia Cucevannella, che le insegna a fare la
sarta. Ciullone
però vuole rivedere Viola,