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Il genere Agiografico: le origini
Agiografia è la scrittura che riguarda il santo, àgios in greco. Il genere agiografico è uno di quei generi tipicamente cristiani che nascono già nei primi secoli, in età tardoantica, e continuano a essere frequentati per tutto il medioevo. L'intera cultura medievale sarà permeata dalla presenza e dalla lettura o dall'ascolto di queste storie relative ai santi. Sono storie che seguono modelli diversi:
- Al momento della formazione di questo genere, vediamo formarsi dei racconti che seguono un modello che potremmo definire biografico, modello per il quale si racconta l'intera vita di certi personaggi già presenti nel mondo biblico. Ritroviamo queste storie nella Bibbia ebraica stessa, interi libri erano dedicati, a volte, alla vita e all'operato di personaggi importanti per la storia di Israele, oppure, anche se non erano intitolati a un particolare personaggio, si dipanavano come delle storie.
biografie. Anche il nuovo testamento è in buona parte costituito da testi che appartengo a questo genere:
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I vangeli: racconti della vita di cristo
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Gli atti degli apostoli: narrano soprattutto di San Paolo ma anche di altri apostoli
Maria Beatrice De Zuani
Letteratura latina medievale - professoressa Guglielmetti a.a. 2020-2021
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Altri testi formati nei primi secoli in parallelo a questi testi divenuti poi parte del nuovo testamento, canonizzati dalla chiesa, che vengono invece definiti apocrifi.
Sono scritti che hanno come protagonisti Gesù, i genitori, gli apostoli, personaggi che appartengono alle storie dei vangeli e degli atti canonici ma che non sono stati accolti come testi ispirati. Il nome apocrifi che deriva dal greco apokrýfos significa nascosti e nel senso di non ufficiali, circolano ma non con lo stesso grado di autorevolezza di quelli accolti nella Bibbia (esistono apocrifi che sono portatori di deviazioni dottrinali, contenuti che la chiesa respinge).
Quindi nascosti anche nel senso di clandestini, c'erano però tanti apocrifi che pur non essendo ispirati erano comunque accolti e letti in quanto nonostante non si volesse esporre per affermare senza dubbi l'autenticità, li percepiva ugualmente come portatori di valori giusti). Tutti questi tipi di testi, il medioevo li ha sempre portati con sé, sono testi che hanno fatto parte non solo della religiosità, della letteratura medievale ma anche della storia dell'arte, ci sono pagine fondamentali della storia dell'arte medievale che non sono basate su testo biblico ma su narrazioni apocrife (le storie di Maria di Giotto, ad esempio).
Un altro modello di testi agiografici, sempre di tipo biografico, è relativo a quegli eremiti e quei monaci che nei primi secoli andavano nei deserti per vivere una vita di particolare dedizione a Dio. Questi diventano dei modelli di vita, inizialmente in greco vengono composte delle biografie che
Parlano di loro e vengono anche raccolti degli apoftegmi, dei detti di questi padri del deserto. Il complesso di questi testi circolava nei manoscritti con il titolo di Vitae Patrum, proprio perché per eccellenza queste persone venivano percepite come padri, come modelli e fondatori di un'esperienza fondamentale. Questi testi, nati in greco, vengono tradotti in latino e diventano un patrimonio essenziale della spiritualità monastica medievale, ogni monastero possedeva una copia delle opere che appartengono a questa costellazione, erano scritte poi in un linguaggio semplice ed accessibile, in grado di essere letti anche da persone di non eccezionale cultura.
Accanto poi a questi testi biografici vi è un importante filone agiografico relativo ad un'altra categoria di santi: i martiri. Parliamo in questo caso di agiografia martiriale. Il fenomeno del martirio è tipico dei primi secoli cristiani, quel momento in cui la nuova religione non è
ancoraaccettata e anzi è oggetto di persecuzioni che spesso hanno preso un aspetto violentoportando moltissime vittime e hanno fatto si che le comunità colpite da questi martirivolessero mantenere una memoria dei loro martiri, memoria di quanti all'interno dellacomunità si erano esposti a dare la vita per testimoniare la loro fede cristiana. Il martire infattiè il testimone, colui che accetta anche di subire la morte pur di non rinnegare la sua fede. Iluoghi dove le violenze hanno fatto più vittime sono stati l'Africa settentrionale, Roma ed è daquiche provengono la maggior parte dei più antichi testi relativi ai martiri. I primissimi traquesti vengono chiamati acta (nel senso di atti come testi giudiziari) martyrum; in una fase piùavanzata parliamo di passiones. Gli acta martyrum La caratteristica degli acta martyrum è quella di presentarsi come dei verbali giudiziari, come se sitrattasse di atti, di sempliceTrascrizione di com'era avvenuto il processo a un martire. Il processo avveniva di fronte a un funzionario romano che contestava al martire le accuse per le quali era stato deferito alla giustizia e, in base alle sue risposte (ovviamente di rifiuto d'abbandonare la fede cristiana), arrivava a mettere la sentenza di morte. La lettura di questi testi può dare l'impressione di essere una trascrizione di ciò che avveniva in un tribunale romano, c'è un linguaggio tecnico, preciso, estrema sobrietà, non si aggiungono commenti, non si racconta quello che era successo prima al protagonista, non si racconta l'intera vita del santo martire, ma solamente l'arresto, il processo e l'esecuzione. Di fatto sembra che questi testi abbiano voluto imitare verbali, non siano nati da vere e proprie trascrizioni, ma è importante che le comunità cristiane che li hanno raccolti e messi per iscritto abbiano voluto dare questa impressione: una resa
Documentaria oggettiva di quanto era avvenuto.
Maria Beatrice De Zuani
Letteratura latina medievale - professoressa Guglielmetti a.a. 2020-2021
Grazie a questi testi le comunità potevano far memoria dei loro santi e attraverso questa confermare la loro nobiltà d’origine, la loro purezza, il fatto di essersi distinte per un’adesione così eroica alla fede.
Antologia, testo 2, pagina 4, Acta Gallonii
Il titolo deriva dal nome del protagonista, Gallonio. L’ambientazione è africana; si tratta di uno di quegli antichi testi martiriali che provengono dall’Africa latina cristiana e che diverranno modello per i testimartiriali europei. Questi testi, quando l’Africa si svuoterà progressivamente dei suoi abitanti latini, vengono trasferiti insieme alle persone stesse in Spagna, in Italia, e di qui passano a diventare un modello per tutti.
Il testo ha inizio, come tipico che sia, con una definizione cronologica basta su chi è
Durante l'impero di Diocleziano e Massimiano, il proconsole Anolino ha tenuto le assise giudiziarie in Timida Regia contro i cristiani. Sono state sistemate tribune distinte per uomini e donne. L'ufficiale di polizia ha detto: "Sono qui, mio signore, gli imputati che tu hai fatto inquisire dalle guardie in nome del tuo potere pretorio con l'accusa di aver compiuto in questa località una riunione che contravveniva alle disposizioni imperiali. Gli imputati si trovano agli arresti. Sono a disposizione anche i verbali dell'arresto, che con il tuo consenso verranno letti". Vi è un linguaggio assolutamente tecnico che dà l'impressione di assistere a un processo. Il proconsole Anolino ha detto: "Si leggano".sono stati letti. L'ufficiale di polizia ha detto: "Rendo noto a voi che alcuni abitanti di Timida hanno denunciato l'arrivo di stregoni cristiani, nonaltrimenti definiti, che facevano riunioni proibite contro le disposizioni di legge-I cristiani venivano percepiti come magos (per fare riferimento al testo latino), come stregoni, comeconventicole dedite a chissà quali riti strani, anche perché il concetto complesso e raffinatodell'eucaristia poteva dare adito a fraintendimenti, all'idea che si praticasse il cannibalismo, era faciledunque che vi fossero incomprensioni riguardo a quello che avveniva nelle comunità cristiane e neiloro momenti liturgici. Testo: Ci siamo recati da loro con le guardie e abbiamo chiesto: 'Cosa fate qui?'. Quelli hanno rispostodi compiere il servizio del signore. Li ho uditi personalmente dichiarare: 'Siamo cristiani e compiamo ilservizio del signore'. Per questo, mio signore, hodetto: "Io osservo le leggi di Dio, che sono superiori a quelle dell'impero". Il proconsole ha risposto: "Non mi interessa la tua religione, devi rispettare le leggi dello stato". Gallonio ha ribattuto: "La mia fede in Cristo è più importante delle leggi umane, non posso tradire la mia coscienza". Il proconsole, infuriato, ha sentenziato: "Sei condannato a morte per disobbedienza alle leggi imperiali". Gallonio ha accettato la sentenza con serenità, dicendo: "Preferisco morire per la mia fede che tradire il mio Signore".Risposto: "Osservosolo gli ordini di Cristo nostro salvatore, che valgono in eterno". Il proconsole ha detto a tutti i cristiani: "Voi siete stati traviati da costui e vi siete riuniti a celebrare il servizio del signore per sua istigazione?". Hanno risposto: "Non siamo stati traviati, l'abbiamo fatto perché siamo cristiani".-Anche qui persiste la contrapposizione di registri, di sistemi che non possono intendersi.
Maria Beatrice De Zuani
Letteratura latina medievale - professoressa Guglielmetti a.a. 2020-2021
Testo: Il proconsole ha detto a Gallonio: "Tieni presso di te delle scritture sacre?". Gallonio ha risposto: "Sì"-Questo era effettivamente uno degli atti proibiti, tenere presso di sé la Bibbia o comunque più ingenerale i libri con cui era trasmessa la religione cristiana
Testo: Il proconsole ha detto: "Consegnale, perché siano bruciate, come vogliono le disposizioni imperiali".
Gallonio ha risposto: "Non mi è consentito consegnare scritture che sono sacre e vengono da Dio" - Di nuovo, la legge di Dio è superiore a quella degli uomini, e se le