Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 1 Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Legislazione dei Beni Culturali Pag. 26
1 su 30
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

ESPROPRIAZIONE DEI BENI

L'istituto dell'espropriazione rappresenta uno degli strumenti fondamentali cui il legislatore ricorre per assicurare l'esercizio della funzione di tutela. Il Codice offre una tripartizione delle tipologie di espropriazione: - espropriazione di beni culturali in senso stretto; - per fini strumentali; - per interesse archeologico. L'espropriazione consiste in un trasferimento coattivo del bene dalla sfera giuridica del proprietario a quella di un altro soggetto. L'art. 95 afferma che i beni mobili o immobili possono essere espropriati dal Ministero per fini di "pubblica utilità", quando l'espropriazione risponde ad un importante interesse a migliorare le condizioni di tutela. Il Ministero, ai sensi del secondo comma, può autorizzare altri enti territoriali all'espropriazione. Il terzo comma prevede, infine, che il Ministero può imporre l'espropriazione per persone giuridiche private senza fini di lucro. Il bene peressere espropriato non deve solo essere di interesse pubblico, ma già dichiarato bene culturale a tutti gli effetti e rientrante negli articoli 10/11. L'art.96 disciplina le espropriazioni per "fini strumentali", i beni possono essere espropriati per causa di pubblica utilità quando ciò sia necessario per restaurare o isolare beni, assicurarne la luce, la prospettiva, il decoro ed il godimento. L'espropriazione è un provvedimento amministrativo di tipo ablatorio che si realizza nella privazione di un bene ad un cittadino a favore dello stato, il cittadino viene così privato del suo DIRITTO DI PROPRIETÀ (disporre di un bene in maniera piena ed esclusiva). Cosa lo giustifica? In generale l'espropriazione (requisizione-confisca) viene adottata dove c'è interesse pubblico che determina la necessità da parte dello stato di intervenire sul bene e destinarlo ad un fine pubblico. ESPROPRIAZIONE DEI BENI CULTURALI: ART.95 Il presupposto di parte è la pubblicautilità data dall'interesse culturale. Lo Stato può arrivare all'espropriazione al fine di tutelare l'interesse culturale, quando non ritiene idoneo il privato. espropriazione per fini commerciali. per interesse archeologico. dichiarazione di pubblica utilità con un decreto ministeriale. prevista un'indennità di esproprio. rinvio a tutte le norme riguardo l'espropriazione presenti nel nostro ordinamento. Ci sono situazioni in cui un privato può mettere in pericolo un bene culturale, per via di mutamenti di salute o finanziari, ovvero non può più far fronte alle spese richieste per la tutela, a quel punto l'espropriazione da parte dello Stato si rivela una necessità, lo Stato esercita il suo dovere di continuare a garantire la tutela. espropriazione dell'edificio di fianco ad un bene per facilitarne il restauro, la luce o la prospettiva qualora il privato non fosse più in grado di garantire queste condizioni.espropriano quei beni che sono soggetti a tutela indiretta.
ART.97: l'espropriazione di interesse culturale è l'ultimo atto dell'occupazione temporanea.
FUNZIONE DI FRUIZIONE (godere del bene-poterlo conoscere)
La fruizione si connota come funzione amministrativa autonoma che, però, rimane alla stregua della valorizzazione in quanto è una delle attività che la garantisce.
Lo Stato deve creare i presupposti (mezzi, attività e risorse) perché avvenga la fruizione. È collegata alla valorizzazione ovvero creare le migliori condizioni per la fruizione, infatti si è molto discusso sul fatto che la fruizione sia una funzione amministrativa autonoma oppure sia intermedia al di sotto della valorizzazione: nella volontà del legislatore c'è una tripartizione delle funzioni amministrative.
ART.101: disciplina i luoghi di cultura dove si esercita la funzione, così è un museo (struttura permanente), una biblioteca, un archivio, un'area archeologica, un parco archeologico o un

complessomonumentale.Un museo e una struttura permanente che acquisisce, raccoglie, cataloga ed espone una serie di beniculturali. Una biblioteca raccoglie e conserva un insieme organizzato di libri. Un archivio documentistorici, un’area archeologica e un sito caratterizzato dalla presenza di resti fossili, un parcoarcheologico e un ambito territoriale caratterizzato da importanti evidenze archeologiche ed, infine, uncomplesso monumentale e un insieme formato da una pluralita di fabbricati edifici anche in epochediverse. Si intuisce la distinzione tra “istituti” e “luoghi della cultura” laddove i primi sono strutturepermanenti, contenitori di beni culturali e non necessariamente beni culturali essi stessi. Nel caso incui i due appartengono a soggetti pubblici espletano una funzione pubblica; in caso di privati espletanoun servizio privato di utilita sociale.ART.102:lo Stato e gli enti pubblici territoriali hanno l’obbligo di assicurare la fruizione

Stato e delle Regioni. Il Ministero può affidare a questi ultimi istituti o luoghi di cultura al fine di assicurare un'adeguata fruizione e valorizzazione. ART.103: disciplina le modalità di accesso. In caso di luoghi privati per l'apertura e l'orario si crea un accordo con il soprintendente. L'articolo prevede che l'accesso ai luoghi di cultura possa essere gratuito o a pagamento. Nei casi di accesso a pagamento, il Ministero, le regioni e gli altri enti pubblici territoriali determinano: - i casi in cui è consentito libero accesso; - le categorie di biglietti e i criteri per la determinazione del relativo prezzo; - le modalità di emissione, distribuzione e vendita del biglietto d'ingresso; - l'eventuale percentuale dei proventi da assegnare all'Ente nazionale di assistenza e previdenza per gli artisti. La FRUIZIONE viene tutelata anche all'estero, attraverso istituti di cultura di competenza dello Stato e delle Regioni.Stato Italiano. LE FORME DI GESTIONE DEI BENI CULTURALI: L'INTERVENTO DEI PRIVATI In base al disposto dell'art.104 possono essere assoggettati a visita da parte del pubblico per scopi culturali: - i beni culturali immobili che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico di interesse eccezionale, nonché quelli che rivestono interesse eccezionale a causa del riferimento con la storia; - le collezioni dichiarate ai sensi dell'articolo 13. La terza funzione amministrativa è, appunto, la valorizzazione che chiama a partecipare i PRIVATI, si crea così una partnership tra pubblico-privato per un miglioramento della qualità del servizio pubblico. L'imprenditore privato mosso anche dal rischio d'impresa può migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione. L'intervento dei privati assolve ad una necessità impellente: la mancanza di risorse o fondi. L'intervento è quindi di natura: - giuridico/pubblicitaria; - economico.

Libro Verde opera una distinzione tra due forme principali di partenariato:

  • il partenariato di tipo contrattuale, in cui il rapporto tra soggetto pubblico e privato si imposta su legami esclusivamente contrattuali;
  • il partenariato di tipo istituzionalizzato che prevede la creazione di un'entità detenuta congiuntamente dal partner pubblico e da quello privato.

In passato si concretizzava nel MECENATISMO, una contribuzione volontaria, liberale, una sorta di DONAZIONE = atto giuridico di forte rilevanza, senza chiedere conto, non vi è reciprocità; nel diritto romano il dono avveniva davanti ad un testimone, un pretore. Un atto di donazione prevede una forma pubblica: il notaio redige un atto alla presenza di due testimoni.

L'intervento moderno si basa sul COINVOLGIMENTO con apporto di professionalità e competenza imprenditoriale: lo Stato coinvolge i privati per imparare la loro competenza.

RISCHIO connaturato all'attività d'impresa, il rischio è quello di perdere il denaro.

Investito in un'attività. Ci sono dei musei che dal 2004 sono gestiti da imprenditori privati. Il Ministero attesta di non avere risorse e personale e quindi trova più conveniente affidarlo ad un privato che possa garantire la fruizione. Un privato corre un rischio imprenditoriale ma aumenta, allo stesso tempo, l'efficienza della fruizione di un bene culturale. Un imprenditore che voglia candidarsi dovrà munirsi di uno staff competente rivolto al settore dei beni culturali.

ART.115: forme di gestione dei beni culturali, che può avvenire in forma INDIRETTA con l'intervento di privati, oppure in forma DIRETTA, quella tradizionale, affidata allo Stato.

Il privato deve avere una serie di requisiti formali e deve rispettare delle cautele. Allo stesso tempo, essendo un procedimento di natura competitiva si basa sul denaro, su un'offerta di natura economica detta CANONE DI CONCESSIONE.

L'unico introito dell'imprenditore è dato dalla vendita dei biglietti: UTILE

IMPRENDITORIALE.

La scelta di un privato non è di evidenza pubblica, per cui si svolge una GARA o BANDO in cui il privato deve portare:

  • un'offerta economica vantaggiosa;
  • progetto con evidenziazione delle competenze richieste.

Si stipula, poi, il CONTRATTO DI SERVIZIO e lo Stato negozia con il privato i termini dell'accordo, si tratta di un contratto vincolato in cui lo Stato, nel suo esercizio della funzione di tutela, continua a svolgere un'attività di vigilanza.

Inizialmente l'applicazione di questo modus operandi nel mondo dei Beni Culturali fu problematico poiché i funzionari erano refrattari ad un dialogo con i privati, che poi divenne necessario.

La FONDAZIONE, a differenza di un imprenditore, non ha scopi di lucro, sono le cosiddette associazioni NO-PROFIT.

Possono partecipare a gare/bandi anche le SOCIETÀ MISTE (pubblico-private), che sono organizzate come imprese ma hanno una natura pubblica (es. ENEL, ENI).

In passato il dirigente di un museo veniva scelto

tra i funzionari/dirigenti del Ministero. L'Italia, però, fa parte dell'Unione Europea e quindi la direzione di un museo può essere affidata anche ad un non-italiano. Il bando è, quindi, a livello europeo. RUOLO DELLE FONDAZIONI BANCARIE E SPONSORIZZAZIONE Le Fondazioni Bancarie sono persone giuridiche di matrice pubblica poiché derivano dalla banche pubbliche. Le Case di Risparmio, ad esempio, partivano dal denaro del pubblico. Secondo un fenomeno di scorporo dalla Cassa di Risparmio rimane la FONDAZIONE (no-profit e si occupa di settori quali i Beni Culturali) e poi nasce una SOCIETÀ. Con la Legge Amato si sancisce la nascita della fondazione bancaria. Sono importanti poiché hanno un grande capitale e conservano risorse. La legge dice loro di non occuparsi più di economia, ma di rivolgersi ad altri ambiti che necessitano di finanze. Sono organizzate con: un consiglio amministrativo e comitati scientifici che vengono costituiti appositamente in determinati momenti a seconda del

campo/bene a cui si rivolgono. Rispondo all'associazione LACRI.

Dettagli
A.A. 2020-2021
30 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher valentinadesa99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Morrone Alfredo.