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LEZIONE 8

27.03.2018

Ricorda: un bene culturale passa automaticamente a bc se il proprietario è morto,

sono passati oltre 70, è contenuto in un museo (in ambito pubblico), bisogna fare la

dichiarazione se è privato.

Tutti gli oggetti sacri che sono in una chiesa sono considerati beni culturali

(ovviamente se le premesse sopra indicate sono rispettate). Nei casi delle “casi natali”

la dichiarazione è obbligatoria, anche se è di proprietà pubblica, poiché bisogna

controllare chi veramente è passato per quella casa. Gli archivi sono automaticamente

beni culturali nel caso di archivi di enti pubblici, non archivi presenti nelle case private.

La protezione e la conservazione del bene culturale. Lo scopo del codice deve mettere

in atto questa azione affinchè questa affermazione viene mantenuta nel tempo. Una

volta che viene individuato un bc l’ente deve anche controllare che le generazioni

future potranno vederlo così come quando viene dichiarato. Protezione sono tutte

quelle misure che sono dettate per controllare comportamenti umani che possono

danneggiare il bc. Queste misure si concretizzano in limitazioni.

Lo stato è incaricato di sorvegliare l’interesse pubblico della conservazione, può farlo

tramite divieti assoluti o tramite un processo di verifica della sovrintendenza.

Protezione

La prima misura di protezione massima è presente nell’art. 20 del codice. Tra gli

interventi vietati vengono indicati la distruzione, il deterioramento, il danneggiamento,

gli usi non compatibili con il carattere storico-artistico orali da recare pregiudizio alla

loro conservazione. Ribadisce inoltre (secondo comma) il divieto di smembrare gli

archivi pubblici e privati (in quest’ultimo caso ovviamente solo per quelli in cui ci sia

stata una dichiarazione di interesse culturale). Nel momento in cui questa legge non

venga rispettata, gli studiosi dichiarano l’art. 733 del codice penale adatto per

spiegarne le conseguenze.

L’art. 21 specifica quali interventi su bc sono soggetti ad autorizzazione da parte del

Ministero:

la rimozione o la demolizione delle cose costituenti beni culturali anche con

 successiva ricostruzione;

Lo spostamento, anche temporaneo, dei beni culturali. In questo caso di intervento

 il secondo comma dell’articolo disciplina lo spostamento di un bc dipendente dal

mutamento di dimora o sede del proprietario. Perciò sussiste l’obbligo di denuncia

al soprintendente, che entro 30 dal suo ricevimento deve notificare al proprietario

le misure necessarie per far in modo che il bc non subisca danni durante il

trasporto;

lo smembramento di collezioni, serie o raccolte;

 lo scarto dei documenti degli archivi pubblici e privati (dotati di dichiarazione di

 interesse culturale), di materiale bibliografico di biblioteche pubbliche e private

(dotate di dic);

il trasferimento ad altre persone giuridiche di complessi organici di documentazione

 di archivi pubblici e di archivi di soggetti giuridici privati.

L’art. 22 dispone gli interventi di edilizia che necessitano di autorizzazione da parte

del Ministero. Il soggetto interessato deve presentare la dichiarazione alla

soprintendenza ad almeno 30 giorni dalla data di inizio lavori. Quando la dichiarazione

arriva, l’amministrazione deve valutare la sussistenza dei requisiti prescritti in modo

tale che l’interessato posso esercitarne autonomamente l’attività edilizia.

L’autorizzazione deve essere rilasciata entro 120 giorni.

L’art. 23 prevede un adeguamento della denuncia di inizio attività in materia di

interventi di edilizia su immobili sottoposti a tutela. (?)

L’art. 24 stabilisce che nel caso di interventi su bc pubblici, e quindi di proprietà dello

Stato o di altri enti, l’autorizzazione può essere espressa tramite accordi tra il

Ministero e il soggetto pubblico interessato.

L’art. 26 si occupa di quei casi in cui il bc è assoggettato a V.I.A., Valutazione di

Impatto Ambientale e l’autorizzazione rilasciata dal Ministero è basata sul progetto

definitivo da presentare ai fini della V.I.A. I progetti di opere sottoposti a via sono

progetti che possono avere un effetto rilevante sull’ambiente come gli impianti ad alto

potenziale inquinante oppure le opere che comportano trasformazioni sul territorio.

Nel caso in cui l’opera non risulti in alcun modo compatibile con le esigenze di

protezione dei bc sui quali è destinata a incidere, il Ministero si pronuncia

negativamente dandone comunicazione al Ministero dell’ambiente. La procedura di via

quindi si considererà col usa negativamente.

L’art. 27 si riferisce agli interventi di assoluta urgenza, indispensabili al fine di evitare

dei danni ai beni tutelati. Di tali interventi bisogna inviarne un’immediata

comunicazione alla soprintendenza, la quale invierà tempestivamente i progetti degli

interventi necessari.

L’art. 28 è una norma di carattere un po' più generale, posta al termine della sezione

dedicata alle misure di protezione sui bc, che riconosce in capo al Ministero la facoltà

di sospendere qualsiasi intervento sui beni culturali che sia eseguito in assenza di

autorizzazione e/o difformità da essa.

Il Codice si occupa anche di altre forme di protezione. Gli artt. 45-47 parla di tutela

indiretta, ovvero di limitazioni che l’amministratore dispone circa l’uso di beni immobili

continui, confinanti o prossimi ad un bene culturale, oggetto di tutela diretta. Ciò è per

evitare che l’integrità dei bc immobili sia messa in pericolo, ne sia danneggiata la

prospettiva o la luce, ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro. Si deve

tenere presente che la tutela indiretta necessita dei presupposti affinché venga

istituita:

1. Dovrà necessariamente interessare beni immobili;

2. Dovrà essere conseguente a una tutela diretta d’un un altro bene;

Quanto al procedimento per la tutela indiretta, il soprintendente lo avvia dandone

comunicazione al proprietario, possessore o detentore a qualsiasi titolo dell’immobile

cui le prescrizioni si riferiscono.

L’art. 49 rappresenta il divieto di collocazione o affissione di cartelli o altri mezzi

pubblicitari sugli edifici e nelle aree tutelate come bc, salvo nel caso in cui il Ministero

ne autorizzi la collocazione quando non ne derivi danno all’aspetto, al decoro e alla

pubblica fruizione degli edifici e delle aree tutelate. A tal proposito il Codice dispone

un’innovazione: utilizzo a scopo pubblicitario delle coperture di punteggi relativi ad

interventi di restauro su edifici riconosciuti bc, ovviamente dopo autorizzazione da

parte della soprintendenza e per un periodo di tempo non oltre alla durata dei lavori.

L’art. 50 vieta il distacco di beni culturali, quali affreschi, stemmi, graffiti, lapidi,

iscrizioni, tabernacoli ed altri elementi decorativi di edifici, anche non esposti alla

pubblica vista.

L’art. 52 disciplina l’esercizio del commercio in aree di valore culturale. La norma

pone delle condizioni e dei limiti per i Comuni interessati che hanno l’obbligo di

informare la soprintendenza prima di individuare le aree pubbliche nelle quali è vietato

o limitato l’esercizio del commercio.

Conservazione

Il primo articolo dedicato alla conservazione dei bc, l’art. 29, non da una vera e

propria definizione di conservazione, ma indica le modalità con cui essa viene

assicurata, ossia mediante una coerente, coordinata e programmata attività di studio,

prevenzione, manutenzione e restauro (comma 1).

1. Per prevenzione si intende l’insieme di attività idonee a limitare le situazioni di

rischio connesse al bene culturale nel suo contesto.

2. Per manutenzione il codice intende l’insieme delle attività e degli interventi

destinati al controllo delle condizioni del bene culturale e al mantenimento

dell’integrità, dell’efficienza funzionale, dell’identità del bene e delle sue parti.

3. Per quanto riguarda il restauro (comma 4) si intende l’intervento diretto sul bene

attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale e al

recupero del bene medesimo, alla protezione e alla trasmissione dei suoi valori

culturali. E’ inserita poi una specificazione in merito al restauro di beni immobili

situati in zone sismiche, per i quali il restauro deve comprendere necessariamente

l’intervento di miglioramento strutturale.

Successivamente l’articolo specifica che Ministero, Regioni, Università e istituti di

ricerca si devono impegnare per trovare un punto di incontro in merito a linee di

indirizzo, norme tecniche, criteri e modelli di intervento in materia di conservazione

dei bc (comma 5). Nei commi successivi, l’articolo propone indicazioni relative alla

formazione professionale di settore, come la figura del restauratore.

L’art. 30 fa riferimento agli obblighi conservativi che devono essere tenuti dai

soggetti interessati. In particolare:

1. Per lo Stato, le Regioni, gli altri enti pubblici territoriali e pubblici l’obbligo di

garantire la sicurezza e la conservazione dei bc di loro appartenenza.

2. Per lo Stato, le Regioni, ^^ ^^ e le persone giuridiche private senza scopo di lucro

compresi gli enti ecclesiastici riconosciuti, il sovrintendente indica il modo in cui

devono essere fissati i bc di loro appartenenza, ad eccezione degli archivi correnti.

3. Per i privati proprietari, possessori o detentori di bc con l’obbligo di garantirne la

conservazione.

4. Per lo Stato, Regioni ed enti terr e pubb l’obbligo di conservare i propri archivi nella

loro organicità e di ordinarli. Gli stessi soggetti hanno anche l’obbligo di inventare i

propri archivi storici, costituiti dai documenti relativi agli affari esauriti da oltre 40

anni ed istituiti in sezioni separate;

5. Per i proprietari, detentori o possessori, a qualsiasi titolo, di archivi privati l’obbligo

analogo fissato per i soggetti pubblici, nel caso sia intervenuta la dichiarazione di

interesse culturale.

Negli articoli successivi viene disposta una differenza tra interventi conservativi

volontari ed imposti. Nel primo caso, l’intervento è ad iniziativa non solo del

proprietario, ma anche del possessore o detentore a qualsiasi titolo e deve essere

autorizzato. Anche sul piano economico l’intervento sarà a carico del proprietario, ^^.

Per quanto riguardo gli interventi imposti il Ministero può attuare un intervento nei

confronti del proprietario, indicando gli interventi necessari ^^. Sul piano economico

anche in questo caso la spesa sarà a carico del proprietario, ^^, ad eccezione del caso

di bc di particolare rilevanza pubblica, infatti qui il Ministero può concorrere i

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
13 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vsimeoni di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Primerano Domenica.