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DECENTRAMENTO LEGISLATIVO E AMMINISTRATIVO

Art 5 della cost. la repubblica è unica e indivisibile e riconosce e

promuove le autonomie locali e adegua i principi e i metodi della sua

legislazione alle esigenze dell’autonomia e del decentramento

- Introduzione di figure degli STRUMENTI DELLA DEMOCRAZIA

DIRETTA i singoli cittadini possono partecipare alla funzione

legislativa.

DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA il diritto di voto del cittadino per

la rappresentanza politica all’interno delle assemblee statali o territoriali.

DEMOCRAZIA DIRETTA Il potere è dei singoli cittadini è dato da:

Petizioni art 50 – i cittadini si rivolgono alle camere per richiedere

l’intervento per esporre problemi comuni alla società

Art 71 – iniziativa legislativa popolare: i cittadini possono fare delle

proposte di legge predisposte in singoli articoli (strumento debole perché

dopo essere stato depositato alle camere la commissione può giudicarla

e decidere anche di non mandarla mai all’assemblea camerale)

Strumenti referendari:

REFERENDUM ABROGATIVO (art 75 Cost.) – ha a soggetto il voto da

parte dei cittadini su una legge che è già stata approvata dal parlamento

ed è già entrata in vigore. Possibilità di eliminarla

REFERENDUM SOSPENSIVO (art 138 Cost.) – la pronuncia del corpo

elettorale sospende l’efficacia della legge che è stata approvata dal

parlamento con la doppia approvazione

REFERENDUM CONSULTIVI (art 132 Cost.) servono per la modifica

delle circoscrizioni (=confini territoriali) regionali e provinciali. Si effettua

da quando si fondono dei comuni nuovi per crearne uno nuovo. La legge

regionale deve essere preceduta da un referendum Non hanno nessun

effetto giuridico ma sono preparatori alla modifica territoriale che avviene

attraverso una legge (ultimo comma art 133 cost).

Art 75 cost formulazione di una clausola sospensiva per i referendum. La

legge determina le modalità di formazione dei referendum. Solo nel 1970 è

stata approvata una legge per mettere in pratica la legge 75 quindi attivando

le forme di referendum.

Dal 1948 al 1970 gli elementi di novità introdotti dalla costituzione sono rimasti

sulla carta perché solo nel 1970 sono state approvate:

- la legge finanziaria regionale delle regioni (come distribuire i contributi

alle regioni) Le regioni hanno iniziato a funzionare solo nel 1970

- la legge sui procedimenti referendari.

Il primo referendum in Italia è avvenuto nel 1974 per approvare la legge sul

divorzio.

Dal 1968 in poi sono iniziati gli scioglimenti anticipati delle camere

Art 75. - Creazione dell’UFFICIO CENTRALE PER I REFERENDUM PRESSO

LA CORTE DI CASSAZIONE che serve per verificare il rispetto di tempistiche e

termini entro i quali si deve svolgere una consultazione referendaria. Vengono

assegnati ai cittadini dei termini entro i quali si devono svolgere le varie fasi del

referendum abrogativo:

1) Creazione di un comitato promotore che identifichi la legge che si vuole

sottoporre all’abrogazione e deve essere depositato presso l’Ufficio. Raccolta

delle firme da completarsi entro il 31 luglio di ciascun anno che deve

raggiungere la soglia di 500 mila elettori. L’ufficio è chiamato a pronunciare la

regolarità della raccolta delle firme.

2) L’ufficio trasmette il quesito alla corte costituzionale – sentenze

sull’ammissibilità del referendum abrogativo. L’assemblea costituente deve

pronunciarsi perché la costituzione dichiara alcune categorie di legge che non

possono essere sottoposte al referendum e sono le leggi di indirizzo politico:

leggi di bilancio, leggi di autorizzazione a ratificare i trattati internazionali (ad

esempio il brexit non si potrebbe effettuare per l’Italia), leggi tributarie, leggi di

amnistia e di indulto.

Sentenza del 1978 della Corte Costituzionale esistono delle cause implicite

di inammissibilità – contrasti impliciti con altri precetti costituzionali:

- principio della libertà di voto

- quando il referendum ha ad oggetto una pluralità di norme tra di loro non

omogenee, perché il singolo cittadino potrebbe orientare alcune leggi ma

mantenere in vigore altre (es. eliminazione di reati diversi che sono di

oggetto disomogeneo)

Quindi la Corte si pronuncia per l’ammissibilità del referendum (dal 15

dicembre al 15 febbraio dell’anno successivo)

Poi ci deve essere un Decreto del presidente della repubblica anche se è

sostanzialmente governativo (tra il 15 aprile al 15 giugno)

Legge 1970 in ogni momento il parlamento può intervenire modificando con

una sua legge modificando l’oggetto del quesito referendario con elementi di

oggettiva novità cessazione delle operazioni referendarie da parte

dell’Ufficio

Se c’è uno scioglimento anticipato delle camere il Referendum viene rinviato

all’anno successivo perché si vuole dare la priorità al parlamento

Il referendum non è approvato se non partecipa al voto almeno la metà + 1

degli aventi diritto al voto (quorum deliberativo)

Chi non vota è come se votasse per il no perché non concorre a formare il

quorum

3) L’Ufficio centrale del Referendum pronuncia se la legge è approvata o non

approvata.

4) Decreto presidenziale che dispone l’abrogazione della legge entro 60 gg. Il

governo può emanare un decreto legge per coprire i 60 giorni di rinvio

legislativo e può convertire d’urgenza il referendum che dovrebbe essere

approvato in 60 giorni

21.10.2016

REFERENDUM COSTITUZIONALE 2016

Decreto del presidente della repubblica emesso il 27/09/2016 che fissa la data

del 4 dicembre per lo svolgimento del referendum costituzionale.

Quesito del referendum su pluralità di contenuti:

- superamento del bicameralismo parlamentare (la camera funzione

legislativa, senato collabora)

- riduzione del numero di parlamentari da 315 a 100 senatori che saranno

eletti dal consiglio regionale quindi sono

- contenimento dei costi dei senatori e CNEL che viene considerato un

ufficio sovrabbondante, le sue funzioni sono già messe in atto da altri

uffici

- revisione del titolo 5 sui poteri delle autonomie territoriali (art 117)

Questo è il testo approvato dalle due camere del parlamento con doppia

approvazione.

Giudice ordinario: giudice dei diritti politici del cittadino il diritto di voto è un

diritto politico soggettivo

Il controllo sulla regolarità del quesito referendario è garantita non dal tribunale

ma dall’ufficio centrale dei referendum.

Introduzione del principio del DECENTRAMENTO LEGISLATIVO E

AMMINISTRATIVO DELLO STATO (soggetto di riforma costituzionale)

Come nasce nel Regno d’Italia scelta per un sistema accentrato amministrativo

e legislativo:

anni 1860/61 – 1865

Elezioni del gennaio febbraio 1861 il parlamento deve affrontare la questione

dell’ordinamento amministrativo e quindi il dibattito sulla regolazione dei poteri

tra centro e periferia

In questi 4 anni vengono prese le decisioni che rimarranno tali fino all’avvento

del fascismo.

Nel dibattito erano presenti anche orientamenti a favore del decentramento

amministrativo (legislativo solo con costituzione):

- Legislazione austriaca che si applicava nella Lombardia austriaca che

entra a far parte del regno d’Italia con la seconda guerra d’indipendenza

– Carlo Cattaneo lascia l’Italia e va a vivere in svizzera continuando a

sostenere un orientamento federale come quello svizzero.

In Lombardia non era riconosciuta neanche la divisione dei poteri –

mancava la trasformazione della monarchia asburgica da assoluta a

costituzionale, mancava una camera elettiva. Cioè c’era un

decentramento amministrazione ma era concesso da Vienna con

meccanismi di elettività con organi locali.

- Gran ducato di Toscana nel periodo di stato di polizia, nel passaggio da

monarchia assoluta a costituzionale. Primo stato italiano che abolisce la

pena di morte e la tortura. La toscana riforma la procedura criminale.

Cesare Beccaria che aveva denunciato la tortura e la pena di morte. Non

c’era un parlamento toscano ma la cara dei morena aveva introdotto un

principio non accentrato del potere

Le popolazioni degli stati preunitari acquistano il diritto di mandare i propri

rappresentanti della camera dei deputati a Torino quando si estende lo statuto

albertino. La maggioranza dei deputati era dello stato borbonico. Il parlamento

del 1861 mette insieme sia gli stati che avevano conosciuto il dispotismo

illuminato sia gli stati del regime borbonico.

Questione delle rivolte popolari (Brigantaggio) – contestazione dello stato

unitario promossa dal re borbonico ritirato a Roma che è ancora sotto il potere

temporale del papa. Contestazione da parte del papato nei confronti del Regno

d’Italia. Il regno quindi vede contestazioni per il ripristino delle tradizioni della

monarchia borbonica e della chiesa cattolica. Principio della mano morta:

soppressione delle proprietà ecclesiastiche e degli ordini ecclesiastici che

entrano a far parte del libero mercato delle proprietà (regola dello statuto

albertino).

Introduzione della coscrizione obbligatoria: obbligo di entrare a far parte

dell’esercito. Non è più un esercito mercenario ma si vuole la coscrizione

obbligatoria. Il brigantaggio – i maschi lasciano il villaggio ed entrano a far

parte delle bande perché rifiutano il regno d’Italia e di entrare a far parte

dell’esercito. Spaccatura sociale – parte della società entra a far parte di questi

gruppi leggitimisti.

Il parlamento di tornino percepisce la necessità di un sistema

amministrativo accentrato: i poteri locali sono organizzati non secondo le

tradizioni differenti dei singoli stati, ma richiedono la rappresentanza di un

rappresentante dello stato che garantisca il rispetto delle leggi emanate dal

parlamento unificato. Le leggi sono votate da tutti i rappresentanti degli stati

preunitari ma queste leggi devono essere rispettate da tutti gli stati preunitari.

Modello preso da quello francese di Napoleone: SISTEMA PREFETTIZZIO –

mettere a capo di ciascuna circoscrizione provinciale un prefetto che opera in

una posizione di raccordo tra centro o e periferia. C’è un’autorità che

garantisce l’applicazione delle leggi emanate a livello nazionale. Libertà politica

ma autonomia amministrativa = applicazione della legge. Il prefetto opera

come un Giano (figura della tradizione greca e latina con due facce che

guardano verso Tornino e verso gli enti territoriali). Il prefetto &egra

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
90 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/09 Istituzioni di diritto pubblico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher romanchiara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Legislazione dei beni culturali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Marpillero Marco.