vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Il teatro e la critica cristiana
Pompeo era nato vicino al tempio di Venere, Venere e Dioniso un elemento culturale quindi queste divinità patrocinano il teatro, si venerano gli dei pagani, i termini che ricorrono più spesso sono quelli di sfrenatezza, libidine questa libidine che il teatro sembra suscitare, noi ridiamo ma il tema della passione è l'origine del peccato, noi forse un po' ci siamo liberati da queste cose, però la dottrina cristiana è molto precisa, è proprio in questo contesto che affiora un discorso in polemica con il teatro e sul quale fa leva poi tutto l'anatema quindi la critica cristiana. Il De Spectaculis di Tertulliano ci dice e soprattutto viene richiamato anche il corpo perché Venere e Dioniso sono le divinità che in qualche misura attengono alle passioni dice Tertulliano è evidente l'influenza di Venere, e di Libero che è un altro nome che assume Dioniso anche sulle arti sceniche ma come? Gioveappartiene tipicamente alla scena, ciò che si riferisce al gesto o alla flessione del corpo consacrala risolutezza a Venere e Libero, rammolliti l'una dal sesso l'altro dal vino, ciò che si compie poi con la voce poi con il ritmo, con gli strumenti musicali e con la scrittura addirittura, a giudicare gli apolli, le muse, le minerve e i mercuri.
Subito viene creata una distinzione: il teatro è il corpo quindi è negativo, la letteratura è la musa e quindi l'accettiamo, ma tutto quello che io faccio con il corpo perché il gesto scenico lo si fa col corpo, l'attore si offre anche con la voce è negativo, è da eliminare, il teatro induce alla volontà degli occhi, Tertulliano parla di desiderio degli occhi perché il teatro dice oltretutto con la presenza dell'attore più immediata e forte l'immedesimazione del pubblico, il fascino è molto più difficile immedesimarsi con un.
personaggio che io leggo, che in un personaggio che io vedo e che posso desiderare, è anche ovvio che noi lo ricordiamo che il teatro latino è il primo a produrre dei mimi, quindi proprio degli attori che io desidero, che io seguo e mi piacciono e questo per la dottrina cristiana è impensabile perché esiste dio e l'uomo non può diventare una divinità, quindi da un lato le questioni sono due: da un lato c'è una questione di fondo che riguarda la dottrina pagana, che sembra che il teatro promuova a discapito della religione cristiana; dall'altro lato c'è il problema del corpo, cioè la passione che un attore esibisce sempre, comunque un attore esibisce passione anche in un ruolo tragico, questa passione che induce il meccanismo dell'immedesimazione da parte del pubblico, del coinvolgimento, cioè il problema è che il pubblico è portato a sentire delle passioni false che sono create da.quell'attore in scena, certamente la passione viene portata in scena in particolare dal teatro latino, ma già il teatro greco era fondato sulla catarsi, che si basava appunto sull'immedesimazione cioè il coinvolgimento da parte del pubblico che doveva vedere in scena quello che proprio non doveva fare, e doveva provare delle sensazioni per purificarsi. Questo non è più possibile, queste fonti di turbamento sono criticate. Tertulliano è molto assertivo, è uno proprio di quelli che porrà le basi della fine del teatro. Poi, per l'epoca medievale, sant'Agostino anche lui è più lucido e mediato. In realtà, è uno dei pochi, forse l'unico, a fare differenza fra i ludi scenici e i ludi circenses. È l'unico a parlare comunque di un teatro drammaturgico per il teatro antico. Lui erano amici e dice vabbè, un conto sono i ludi che si fanno negli anfiteatri e questi sono da criticare, un conto...È quello che fa Plauto, Terenzio e Seneca qui fa una distinzione tra drammaturgia e spettacolo come sempre è molto più attento pur nella critica, in un passo di un testo di S.Agostino relativo ai ludi viene spiegata la capacità coinvolgimento ludi verso lo spettatore. Altro autore da ricordare perché fonda la critica cristiana in questo senso è Lattanzio in varie opere leggermente più tarde siamo già nel V secolo, Lattanzio sottolinea il risultato di questi spettacoli sul pubblico soprattutto anche il pericoloso sociale perché la folla che viene portata all'esaltazione, questi spettacoli inducono alla follia a portare il pubblico al furor a essere fuori controllo, quindi il vero anatema è contro la spettacolarità non tanto il teatro, anzi non si parla neanche di teatro a parte Sant'Agostino gli altri si focalizzano solo sui ludi, ecco questo è il germe che poi porterà a tutta l'impostazione.cristiana e darà distinguere il teatro, dovremo aspettare il rinascimento in qualche forma addirittura della commedia dell'arte per ritrovare il teatro come istituzione, quindi dobbiamo aspettare almeno la fine del '400 e l'inizio del '500 perché il teatro torni ad essere un luogo istituzionale, e non sto dicendo chissà che cosa io se voglio vedere uno spettacolo devo andare in quel luogo preciso nel medioevo questo non esiste e si fa spettacolo in luoghi vari non adibiti al teatro e questo significa impoverirlo se io tolgo il luogo ho tolto l'importanza. In tutto questo periodo che è molto lungo, non emerge neanche il problema della conservazione il teatro antico verrà ripreso dal rinascimento, quindi passeranno molti secoli prima che si porti avanti una riflessione del teatro antico e lo si recuperi, non c'è interesse alla salvaguardia di questo teatro, si può dire che tra il V-VI secolo d.C. lo spettacoloistituzionalizzato non esiste più, gli attacchi cristiani hanno colto il segno ma non solo in senso astratto ma reale, perché vengono distrutti i teatri su quelle pietre vengono costruiti altri teatri, altri edifici, altro punto fondamentale è l'ambiguità di tutto questo atteggiamento che sta dietro questa critica cioè se la cultura cristiana da un lato distrugge il teatro dall'altro lo porta avanti, comunque anzi più che mai perché vediamo anche oggi lo si vede rappresentato anche dalla chiesa, che gioca molto sulla messinscena ha giocato da sempre sulla teatralità, la chiesa è noto che è uno dei poteri più forti non è una novità e questo si è protratto per moltissimi secoli e fa un po' anche come il capitalismo assume diverse forme, diventa mimetico, assorbe il nemico e intanto mantiene il proprio potere, usa dei simboli e conserva se stessa e usa anche il teatro infatti una dellemaggior forme del teatro è proprio religiosa, quando parleremo di teatralità medievale, di festa sarà per lo più religiosa, guarda caso i cristiani affossano il teatro ma in realtà capiscono che il teatro è uno strumento di potere molto efficace, con il teatro tu indottrini perbene, riesci a formare, il teatro medievale si fonda in parte su testi biblici non così che cosa, viene usato per diffondere la parola biblica, quindi più ambiguità di questa. Questo è la prima forma di teatro ufficiale, istituzionalizzata nell'ambito medievale è appunto il dramma liturgico, il dramma liturgico che è un po' il nucleo forte di questa cultura del medioevo, però anche qui badiamo bene che accanto al dramma liturgico che si fa nelle chiese, quindi incredibile addirittura il nuovo teatro diventa la chiesa che però non è un teatro ma una chiesa, quindi vediamo che non è.più proprio un luogo specifico, è stato assorbito, fagocitato accanto a questo esiste un teatro tutto profano, un teatro molto vario, interessante di cui vorremo sapere tante cose ma le fonti sono marginali ed è il teatro giullari, cioè accanto a questo teatro religioso esiste tutta una compagine molto varia di teatralità diffusa, che è un po' quello che oggi chiamiamo il teatro di strada oggi, vari performers non si possono chiamare attori, professionisti del teatro dice l'allegri, non chiamateli attori perché sono persone varie, questi inizialmente giullari poi entreranno nelle corti ma inizialmente gente vagabonda, si perché c'è proprio un problema legato alla mancanza del luogo, dell'edifico, quindi questa gente è nomade e quindi ancora più criticata, perseguitata sono delle persone con varia professionalità artistica cioè dall'invomitore, all'incantatore di serpenti, al funambolo,
Pure anche all'attore, al musicista a quello che resta dei mimi che si esibisce dove capita chiedendol'elemosina, in un mondo dove non ci sono più i luoghi teatrali, gli spazi scenici quindi questa gente è per strada, e stando per strada non solo rischia la vita ed altro, ma stando per strada si attira proprio le critiche è un circolo vizioso dei padri chiesa e in generale di chi ha potere, vedremo quali sono le critiche precise che la chiesa muove contro i giullari, il problema non è solo il corpo ma c'è tutta una questione politico sociale molto forte, quindi piano piano si profila una cultura egemone che è quella cristiana, che è contro la spettacolarità e anche qui attenzione anche a dire che il medioevo è cristiano, il potere è cristiano cioè nel senso che la chiesa, la cultura egemone è cristiana, ma in realtà poi la popolazione è molto più variegata, forse anche molto
più laica, il cristianesimo non penetra inizialmente così facilmente in tutte le pieghe sociali, ci sono varie parti della popolazione che ancora sono pagane o niente, cioè vivono in un momento di transizione religiosa e culturale dal mondo latino a quello medievale, e quindi così accettano anche la spettacolarità molto diversa da quella del dramma liturgico, quindi occhio a parlare di medioevo cristiano è più una categoria che ha alimentato gli studiosi che non come spesso accade non troppo corrispondente alla realtà, quindi è un'epoca questa in cui la transizione della cultura pagana a quella cristiana si fa molto lentamente. Teatralità diffusa è questo, cioè la teatralità diffusa consiste in tutte le forme sceniche, le più svariate che si praticano nei luoghi più diversi per lo più di passaggio, non istituzionalizzati e messe in scena, praticate non da professionisti, non da
nià locale. Questi spettacoli sono caratterizzati da una forte interazione con il pubblico, che viene coinvolto attivamente nelle performance. Gli attori utilizzano costumi elaborati e trucco teatrale per creare personaggi fantastici e surreali. Le performance possono includere acrobazie, danze, canti e recitazioni. Questi spettacoli sono un modo per celebrare la cultura e la tradizione locale, e offrono un'esperienza unica e coinvolgente per il pubblico.