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La morfologia delle parole

–A,1. -E -> morfi flessivi, hanno la funzione di creare le varie forme del lessema (Parol-a, parol-e).

–AIO,2. -IERE -> morfi derivativi fanno derivare lessemi nuovi a partire da lessemi già esistenti (Parol-aio, Parol-iere)

MORFEMA: unità minima del contenuto morfologico.

> morfema “singolare” e “maschile”

Es.: -OL’italiano quindi può esprimere più significati con un solo morfo, ma non può attribuire ad ogni parte del morfo un morfema.

Questo perché è una lingua a morfologia flessiva o fusiva.

Lo stesso morfema può essere espresso da morfi diversi detti allomorfi o varianti:

–o –a- il morfema singolare è espresso da in morfo, da in morfema, da -e in variante.

–o,Dunque -a, -e, sono allomorfi del morfema singolare.

BASI > lessemi che costituiscono la base per le modificazioni morfologiche;

AFFISSI > sono i morfi che si attaccano alle Basi, si dividono in:-

PREFISSI: messi prima della base; - SUFFISSI: messi dopo la base; AFFISSI + BASI = DERIVATI Le basi possono anche unirsi tra di loro per formare lessemi nuovi, come succede in: biancospino, cavolfiore. Questi lessemi sono detti COMPOSTI. I derivati e i composti costituiscono la classe dei lessemi dotati di struttura (morfologicamente complessi). I lessemi dotati solo della base si definiscono invece semplici o privi di struttura. Esistono infine unità lessicali formate da gruppi di parole che occorrono sempre insieme. Esempio: dovizia di dettagli, errore madornale, pioggia torrenziale... queste sono COLLOCAZIONI poiché il loro significato è prevedibile solo grazie alla parola successiva. Quando invece il significato è prevedibile a partire da quello dei componenti si definiscono POLIREMATICHE (o locuzioni o lessemi complessi). Esempio: carta carbone, vuotare il sacco, giacca a vento etc... 4.2 La formazione delle parole in italiano La formazione delle parole è dal puntodi vista quantitativo la tecnica preminente.Il vocabolario di base contiene un 53% di lessemi ereditati dal latino, 12% di lessemi proveniente dialtre lingue, 35% di lessemi formati in italiano.GRADIT 260mila lemmi:
  • DERIVATI -> 93mila
  • COMPOSTI -> 35mila
Derivati: ca. 60mila formati per “suffissazione”, 17mila con prefissi, 15mila a “suffisso zero”. Suffissi: verbi (955 in -izzare), nomi e aggettivi. Prefissi: verbi. Composti: maggior parte nomi, avverbi (anzitutto, lassù, stanotte) da considerare però più comefrutto dell’unione di parole (univerbazione). Più della metà dei composti appartiene alla categoriadei “neoclassici” (idrogeno, perimetro), derivanti dalla giustapposizione di ca. 2600 semiparole(idro, geno, peri, metro, iso, logo etc...). 4.2.1.Tendenze nella formazione delle paroledall’italiano elitario (1800) all’italiano nazionale (1950), sonoEVOLUZIONE DELLA LINGUA:intercorsi 150

di cambiamenti; la grande maggioranza di lessemi dotati di struttura si sono formati proprio in quei due secoli (76% del totale) e sempre sul totale di lessemi attuali, si sono formati il 70% dei derivati e il 96% dei composti.

I neologismi dotati di struttura sono cresciuti sensibilmente di secolo in secolo a differenza dei neologismi semplici che del resto sono praticamente tutti prestiti di lingue straniere!

Il lessico italiano ha aumentato progressivamente la sua regolarità interna.

PARADIGMI A VENTAGLIO: lavorare > lavorabile > lavorante > lavorativo > lavorazione etc...

PARDIGMI A CUMULO: forma > formale > formalizzare > formalizzazione etc...

Questi paradigmi contribuiscono ad un aumento quantitativo e un rafforzamento qualitativo dei rapporti tra le parole già esistenti e quelle di nuova formazione.

4.2.2. Affissi, regole e produttività

La produttività degli affissi è molto variabile nel tempo.

Con produttività intendiamo la

probabilità che un dato affisso o un dato procedimento formativoall’interno di un periodo storico determinato.possano produrre NEOLOGISMI –aioAd un esame condotto con criterio storico il suffisso si rivela presente in 600 lessemi, perlopiùdi origine latina, ma la cui produttività è andato sempre più calando!

Altri affissi invece monopolizzano la formazione di neologismi:

  • -ista: metà delle migliaia di voci novecentesche sono nate grazie a questo suffisso e i–istico,seguenti -izzare, -zione;
  • : più dell’80% dei verbi nati nel ‘900 usano questi prefissi;

Dis- , in- , ri- , s-, de-

Nel primo caso i suffissi formano soprattutto nomi d’azione (-zione) e d’agente (-ista), nel secondo caso tutti quei prefissi servono soprattutto ad esprimere negazione, privazione, contrarietà,ripetizione etc...

In base alla produttività possiamo classificare gli affissi in :

  • morti
  • vivi: non

produttivi e produttivi (che si dividono in regressivi o progressivi) non è più segmentabile all'interno della parola che lo contiene, cioè non ci AFFISSO MORTO: accorgiamo della sua esistenza. Es.: rapido < rapire+-ido / umido < umore+ido

Altri affissi del genere: emettere, estirpare (e-) / facile, fragile, utile (-ile)

La verità è che si tratta di affissi latini che non hanno mai avuto vitalità nell'italiano, ma sono morti prima di diventare italiani!

AFFISSO NON PRODUTTIVO: appare in formazioni di struttura riconoscibile, ma non forma più neologismi; -icare (nevicare), -estre (alpestre), -ìle (canile), -ime (concime), bis- (bisunto, bisurata)

AFFISSI CON PRODUTTIVITÀ REGRESSIVA: formano sempre meno parole nel corso del tempo. L'80% dei prefissati con tra- –aio, si è formano prima del 1500. Altri affissi -iere, -essa, con-.

AFFISSI CON PRODUTTIVITÀ PROGRESSIVA: formano sempre più

parole nel corso del–izzare, e molti “prefissoidi” come auto-,tempo. -ista, -istico, -zione mega-, neo- ...

REGOLE DI FORMAZIONE:

  • morte: impossibilità di formare comparativi per suffissazione -> migliore, seriore,peggiore...
  • non produttive: unione di elementi che ha prodotto voci come anzitutto, perciò,buonanotte, infatti etc...
  • produttività in regresso: formazione dei nomi deverbali (derivati da verbi) a suffisso zero,cosiddetti perché il passaggio di categoria avviene senza che alcun morfo specifico losegnali (es.: accordo-accordare, scippo-scippare).

Quasi tutti i nomi deverbali si sono formati tra il ‘300/’500 e la produzione odierna è–zione –aggio.monopolizzata dai suffissi e

Un altro caso: verbi parasintetici (basi nominali o aggettivali + un prefisso e un suffissozero) -> corpo = accorpare / lento = allentare / nervoso = innervosire. Questa regola però ètuttora vitale vedasi “impasticcare”,

“imbruttire”...L’ultimo caso è la composizione di verbonominali, ovvero verbo+nome come marciapiede,portacipria, tritatutto. Questi composti sono sempre meno vitali e quando lo sono indicanomestieri o attività di basso prestigio sociale (rompipalle, leccapiedi, portaborse), mentrequelli che indicano attività premianti contengono elementi neoclassici o forestierismi.

produttività in progresso: vi si annoverano le composizioni neoclassiche (fotografia,osteoporosi) e la determinazioni a sinistra che comprende sia derivati che composti(cronotappa, megaconcerto, trimotore).

4.2.3. Tendenze produttive

ILLUMINISMO ‘700 -> cominciano a circolare parole composte, derivate dal latino: bio-grafo,epato-logo, leuco-cita etc... questi termini si dicono COMPOSTI NEOCLASSICI

Questi lessemi sono composti da elementi non autonomi di origine greca o latina, che presi da solinon avrebbero alcun senso (es.: ho un epato gonfio).

Questi lessemi hanno

contribuito all'europeizzazione del lessico intellettuale. Dal punto di vista linguistico, in italiano troviamo una grande quantità di composti formatisi tutti tra l'800 e il '900: questi composti sono in larga parte composti neoclassici che, seppure si collocano nel lessico medio-alto e dunque appaiono ridotti in un vocabolario di base, sono riusciti ad insinuarsi anche nel lessico corrente. Es.: semaforo, pediatra, citofono... Rivestono quindi un ruolo quantitativamente centrale nella formazione delle parole dell'italiano moderno. RAGIONI DELLA CENTRALITÀ: - Lingue classiche offrono un serbatoio illimitato di elementi lessicali - Sono considerate prestigiose e spesso preferite agli elementi nativi - La struttura tipica della parola greca è la modularità della formazione: molti confissi possono funzionare sia come base che come affisso. Es.: fono-grafo/tele-fono. Questa possibilità permette di esprimere sinteticamente concetti.che altrimenti richiederebbero lunghi giri di parole

CATEGORIE DEI COMPOSTI NEOCLASSICI:

  • composti di due elementi non liberi (omofobo, talassemia);
  • composti di elemento libero + elemento non libero (tangentopoli, diplomificio);
  • composti di elemento non libero + elemento libero (criptocomunista, oligoelemento, pornofilm);

Osservando la produttività di questi 3 tipi:

  1. Il primo è in calo e tende a restare confinato negli ambiti tecnico-specialistici;
  2. Il secondo è stabile, ma con degli alti e bassi;
  3. Il terzo tipo cresce regolarmente e costantemente.

L'ultimo tipo infatti si è rivelato più plastico e capace di superare i vincoli semantici e morfologici che legano l'espansione dei composti nativi.

Questo perché l'elemento non libero si comporta come un prefisso, accettando basi derivate (cardio-stimolatore), formando voci che a loro volta possono essere derivate (fotocopia > fotocopiare), producendo verbi come i prefissati e

contrariamente ai composti nativi che formano ormai solo nomi e aggettivi. Questo insieme di condizioni comuni avvicina la composizione "semiparola+parola" alla prefissazione e rende questi due processi tendenti alla DETERMINAZIONE A SINISTRA, l'aggiunta o vero di elementi non liberi con funzione di determinante a basi libere con funzione di determinato. La determinazione a sinistra è estremamente produttiva grazie anche all'espansione del modulo "determinante + determinato" ai composti formati da due parole libere (calcio-mercato, siero-positivo, muli-uso etc.) In conclusione: - il ruolo della componente colta nel lessico italiano è sicuramente preponderante: in molti dei casi di competizione tra formazioni ereditarie e formazioni colte è oggi più facile che "leggere" vincano le seconde (-izzare su /
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Publisher
A.A. 2009-2010
25 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/12 Linguistica italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ninja13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Dialettologia italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Vignuzzi Ugo.