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TESSUTO CONETTIVO
PROPRIAMENTE DETTO
E’ composto da:
-Matrice extracellulare:
Sostanza amorfa:
Gag, polimeri di disaccaridi carichi negativamente capaci di attrarre ioni sodio e acqua;
Proteoglicani, composti da un asse proteico legato covalentemente a Gag;
Glicoproteine adesive;
Fibre: Collagene: composto da sub unità di tropo collagene, costituisce il 20% delle proteine del
corpo, sono bianche all’osservazione macroscopica, rosa alla colorazione ematossilina-
eosina e celeste alla colorazione tricromia di Mallory, In base alla sequenza aa del tropo
collagene il collagene si divide in 15 classi. Viene sintetizzato del RER ed esocitato
dall’apparato del Golgi. Sono fibre resistenti alla trazione;
Elastiche: composte da un asse centrale di elastina e una guaina di fibrillina, sono capaci di
stendersi di una volta e mezzo la loro lunghezza;
-Componente cellulare:
Cellule fisse:
Fibroblasti: sintetizzano la matrice extracellulare. Possono essere attivi, associati a fibre
collagene, possiedono abbondante RER e Golgi e sono in attiva sintesi, oppure a riposo, più
piccoli e scarso RER;
Adipociti: cellule completamente differenziate e incapaci di dividersi. Si dividono in
uniloculari, contenente una singola goccia di lipidi che schiaccia il nucleo alla periferia
(cellula castonata) o multiloculari, contenenti numerose gocce più piccole, nucleo eccentrico
ma non adeso alla parete;
Mastociti: cellule ovoidali coinvolte nella risposta infiammatoria. Contengono granuli di
eparina e istamina inoltre sono capaci di sintetizzare mediatori secondari come i tromboxani,
i fattori chemio tattici degli eosinofili, prostaglandine e fattori attivatori delle piastrine;
Macrofagi: cellule fagocitarie derivanti dai monociti sanguigni che compiono una
migrazione intraepiteliale fino al connettivo. Fagocitano detriti cellulari e materiale estraneo
e possono essere oltre che residenti anche evocati. In base al tessuto in cui si differenziano
prendono il nome di cellule del Kupffer nel fegato, cellule di Langherans nella pelle,
nell’osso e microglia nel tessuto nervoso;
osteoclasti
Cellule mobili:
Plasmacellule: derivano dai linfociti B, producono anticorpi e sono facilmente riconoscibili
grazie alla cromatina a ruota di carro e la porzione chiara perinucleare corrispondente al
Golgi;
Linfociti: si trovano in quantità variabile e sono richiamati nei processi infiammatori;
Neutrofili, eosinofili e basofili:
Monociti
Macrofagi 7
Il tessuto connettivo propriamente detto si divide in:
-Embrionale:
Mesenchimale: cellule mesenchimali pluripotenti immerse in un gel lasso di sostanza amorfa;
Mucoso maturo: chiamata anche gelatina di Wharton, maggiormente rappresentata nel cordone
ombelicale, è un tessuto altamente idratato e evita lo schiacciamento e l’occlusione dei vasi che
passano al suo interno. Nell’adulto lo ritroviamo nella polpa del dente e nella cresta del gallo;
-Lasso: la componente prevalente è la matrice è la matrice extracellulare e lo ritroviamo in punti in cui non è
richiesta una resistenza meccanica come la cavità peritoneale e pleurica e intorno ai muscoli;
-Denso: la matrice extracellulare è in quantità minore rispetto al lasso.
Regolare: grossi fasci di fibre collagene disposti in modo regolare. Va a formare tendini, legamenti,
aponeurosi e la cornea;
Irregolare: va a formare le capsule degli organi, circonda i nervi, i tendini e nel periostio;
-Reticolare: composto da col.III e va a formare gli organi parenchimatosi, circonda gli adipociti e costituisce
l’endomisio e l’endonevrio. La colorazione d’elezione di questo tessuto sono i sali d’argento;
-Adiposo: composto da adipociti, cellule altamente differenziate incapaci di dividersi e caratterizzate da un
inclusione cospicua di lipidi:
composto da adipociti uniloculari in cui l’inclusione di grasso
Bianco: è costituita da una singola
goccia che spinge il nucleo alla periferia. Compone la maggior parte del tessuto adiposo corporeo;
Bruno: composto da adipociti multiloculari in cui le inclusioni sono molteplici e il nucleo è centrale.
regioni come l’interscapolare e intorno all’aorta e ha una funzione di
Lo troviamo in poche
produzione di calore;
Specializzato
-Cartilagine: tessuto costituito da condrociti, sostanza amorfa e fibre. Non è vascolarizzata ne innervata e trae
nutrimento dal connettivo che lo circonda (pericondrio) o dal liquido sinoviale delle articolazioni.
Nei tessuti eletti a diventare cartilagine le cellule mesenchimali ritirano i propri prolungamenti e formano i
centri di condrificazione. Si differenziano i condroblasti che secernono sostanza amorfa e si differenziano in
condrociti. Le mitosi dei condrociti provocano la crescita per apposizione, la secrezione di sostanza amorfa
divide le lacune formando i gruppi isogeni, la cartilagine aumenta di volume e questa viene chiamata crescita
interstiziale.
La matrice secreta dai condrociti è composta da col.II, proteoglicani legati a cheratan-solfato e condroitin-
solfato e da ioni carbossile e solfato, questi ioni sono carichi negativamente e si auto respingono evitando lo
schiacciamento totale del tessuto. Al microscopio ottico la matrice extracellulare appare più intensamente
colorata nelle lacune e prende il nome di matrice territoriale, quella meno colorata fra le lacune è chiamata
interterritoriale.
Ialina: nella laringe, negli anelli tracheali, nelle superfici articolari e nei processi delle coste. Si
riconosce dai gruppi isogeni di 4/6 condrociti;
nell’orecchio interno ed esterno e nell’epiglottide. Si riconosce dai gruppi isogeni 2/4
Elastica:
condrociti;
Fibrosa: o fibrocartilagine, è molto simile al tessuto connettivo denso regolare, la troviamo in
continuità con quest’ultimo e nei dischi intervertebrali intorno al nucleo polposo;
8 un’impalcatura
-Osso: tessuto costituito da cellule e matrice extracellulare calcificata. Oltre a costituire di
supporto e protezione, offre attacco ai muscoli, costituisce un deposito mobilizzabile di calcio e contiene il
tessuto ematopoietico.
Acellulare: unico esempio è la dentina prodotta dagli odontoblasti, cellule dotate di polarità che
secernono la dentina solo in direzione dello smalto.
Cellulare che si divide in:
Lamellare: va a costituire le ossa e può essere compatto o spugnoso. Le ossa lunghe sono composte
da una diafisi, un cilindro cavo con parete di osso compatto e cavità interna dove alloggia il midollo
osseo e due epifisi, circondate da una sottile corteccia di osso compatto e una prevalenza di osso
Nell’animale in crescita epifisi e diafisi le troviamo separate da un disco epifisario
spugnoso.
cartilagineo che nell’adulto non troviamo e che lascia quindi in comunicazione epifisi e diafisi. Le
ossa piatte invece sono composte da due tavolati di osso compatto che racchiudono uno strato di osso
spugnoso chiamato diploe. Il connettivo che va a circondare il tessuto osseo è detto endostio se si
trova a rivestire la cavità midollare, periostio se riveste l’osso, Quest’ultimo non lo troviamo nelle
d’intersezione
ossa sesamoidee, nelle aree a contatto con le cartilagini e nei punti di tendini e
legamenti. I connettivi del tessuto osseo sono caratterizzati dall’avere una capacità osteogenica
“dormiente”che si va ad attivare in caso di fratture.
Nel tessuto osseo riconosciamo 3 sistemi:
Sistema di Havers o osteone: in sezione trasversale
appare come una serie di anelli concentrici costituiti da
4/20 lamelle, disposte in direzioni tutte diverse che
circondano un canale chiamato di Havers. Questo canale è
costituito da tes. connettivo in cui decorrono vasi
sanguigni. I canali di Havers si trovano connessi fra loro
tramite canali vascolari trasversali e obliqui chiamati di
Volkmann;
Sistema interstiziale o breccia: porzioni angolari di osso
lamellare appartenente a generazioni passate di osteoni. Il
loro perimetro è costituito dalle linee cementanti;
Sistema circonferenziale esterno e interno: il primo si trova sotto il periostio e il secondo
sull’endostio;
La matrice ossea risulta al 65% inorganica, composta da sali di fosfato di calcio e al 35% organica,
con fibre collagene di tipo I e sostanza amorfa ricca in condroitin-solfato e cheratan-solfato. La
componente cellulare prevede cellule osteoprogenitrici, osteoblasti, osteociti e osteoclasti.
Quest’ultime sono cellule fagocitarie derivanti dai macrofagi, capaci di rimodellare l’osso sotto
l’influenza di paratormone. Sono alloggiati una depressione chiamata lacuna di Howship, prodotta
dall’azione erosiva degli osteoclasti stessi. Riconosciamo 4 regioni chiamate: zona basale, bordo a
spazzola, zona chiara e zona vescicolare.
L’osso si sviluppa sempre a partire da un connettivo pre-esistente che può essere connettivo
primitivo o cartilagine.
Ossificazione intramembranosa da connettivo primitivo
1. Condensazione del mesenchima embrionale in lamina riccamente vascolarizzata con fibre
collagene in tutte le direzioni e cellule unite tra di loro da lunghi processi affusolati;
2. Deposizione di matrice ramificata in posizione equidistante dai vasi che formano una rete le
cellule si differenziano in osteoblasti;
L’osso primitivo viene definito intrecciato in quanto le
3. fibre sono orientate in modo casuale
successiva trasformazione in osso lamellare;
4. Gli osteoblasti vengono sequestrati dalla matrice ma rimangono dei canalicoli attraverso i quali
passano i processi cellulari;
Ossificazione encondrale da cartilagine
1. Ipertrofia dei condrociti della zona centrale del modello cartilagineo (diafisi);
2. Accumulo di glicogeno e vacuolizzazione;
3. Vascolarizzazione a partire da pericondrio con differenziazione delle cellule condrogeniche in
cellule oste progenitrici, il pericondrio diventa periostio;
9
4. Formazione intramembranosa di tessuto osseo subperiostale a formare un manicotto che impedisce
la diffusione verso i condrociti ipertrofici che degenerano;
Non lamellare: che può essere a fibre intrecciate, lo ritroviamo a livello delle suture dopo le fratture
ossee, nelle inserzioni legamentose e tendinee e nel cemento dei denti, oppure a fibre parallele.
uniformemente a tutto l’organismo, l’equilibrio
-Sangue: Distribuito mantiene biologico e la stabilità
dell’ambiente interno. È costituito da una porzione extracellulare detta plasma e una componente cellulare
detta anche corpuscolare che rappresenta circa il 32-45% del volume (ematocrito). La sua origine è
mesodermica, più precisamente dalla splancnopleura. Le funzioni di questo speciale connettivo sono il
trasporto di O2 e CO2, la termoregolazione, il trasporto di substrati energetici e ormoni, inoltre