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ANALISI DI UN CASO 73
Le differenze internazionali del PIL e la qualità della vita. Un modo per valutare l'utilità del PIL come indicatore del benessere economico è l'esame dei dati internazionali. I paesi ricchi e quelli poveri hanno livelli molto differenti di PIL pro capite: se il tenore di vita è positivamente correlato al PIL, allora si dovrebbero riscontrare una forte relazione tra il valore del PIL e quello di altri indicatori della qualità della vita.
La tabella mostra dodici dei paesi più popolosi del mondo elencati in ordine descrescente del PIL pro capite; accanto a questo dato, nella tabella sono elencati anche i dati sulla rispettiva attesa di vita, sul numero medio di anni di scolarizzazione e la percentuale della popolazione che si ritiene soddisfatta dalla qualità dell'acqua di cui ha disponibilità. Questi dati mostrano un andamento chiaro: nei paesi più ricchi, come Stati Uniti, Germania e Giappone,
Gli individui hanno un'attesa di vita di quasi 80 anni e circa 12 anni di scolarizzazione; inoltre, 9 persone su 10 sono soddisfatte dalla qualità dell'acqua potabile a loro disposizione.
Nei paesi più poveri, come Bangladesh, Nigeria e Pakistan, le persone hanno un'attesa di vita inferiore di 10-20 anni e la metà di anni di scolarizzazione; inoltre, da un terzo alla metà della popolazione non è soddisfatta della qualità dell'acqua potabile a cui può accedere.
Lezione 19 (20/04/2021) Prof. Salsano
MISURARE IL COSTO DELLA VITA
Nel capitolo precedente abbiamo visto che gli economisti ricorrono al prodotto interno lordo (PIL) per misurare la quantità di beni e servizi che l'economia produce. In questo capitolo esamineremo come gli economisti misurino il costo della vita. Per confrontare gli 80.000$ di Babe Ruth con gli stipendi di oggi, si devono trasformare i valori espressi in moneta corrente in una
misurasignificativa del potere d'acquisto: una misura statistica detta indice dei prezzi al consumo (IPC). L'indice dei prezzi al consumo permette di stabilire come varia il costo della vita nel tempo: seaumenta, la famiglia media deve spendere una somma maggiore per acquistare la medesimaquantità di beni e servizi. Gli economisti usano il termine inflazione (il contrario è deflazione) perdescrivere una situazione nella quale il livello generale dei prezzi tende ad aumentare; il tasso diinflazione è la variazione percentuale del libello dei prezzi rispetto al periodo precedente.
Il tasso di inflazione è un indicatore della variazione relativa (nel tempo) del livello generale deiprezzi (inflazione) ed indica la variazione del potere d'acquisto della moneta. Viene espressa quasisempre in termini percentuali. Il tasso di inflazione viene calcolato a partire dell'indice dei prezzi alconsumo (IPC), un modo alternativo è usare il
deflatore del PIL. L'inflazione è uno dei fenomeni macroeconomici più osservati ed è una delle variabili chiave per la determinazione delle politiche economiche.
L'INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO
L'indice dei prezzi al consumo (IPC) è un indicatore del costo complessivo dei beni e dei servizi acquistati dal consumatore tipo. Ogni mese, un'agenzia pubblica (il Bureau of Labor Statistics negli Stati Uniti, l'Eurostat in Europa e l'Istat in Italia) calcola e pubblica l'indice dei prezzi al consumo.
Come si calcola l'indice dei prezzi al consumo
Per calcolare l'indice dei prezzi al consumo e il tasso di inflazione, le agenzie preposte rilevano i prezzi di mercato di migliaia di beni e servizi. Per capire con precisione le modalità di rilevazione e di calcolo, prendiamo in considerazione l'esempio di un'economia nella quale esistono soltanto due beni: pizzette e panini al prosciutto. La tabella illustra le
- Determinazione del paniere. Il primo passo è stabilire quali siano i prezzi importanti per il consumatore tipo: se questi acquista più pizzette che panini, il prezzo delle pizzette ha un'importanza maggiore del prezzo dei panini e, perciò, gli deve essere attribuito un peso maggiore nella determinazione del costo della vita. Il BLS (Bureau of Labor Statistics) determina questi pesi analizzando il comportamento dei consumatori e definendo un paniere di beni e servizi acquistati dal consumatore medio.
- Rilevazione del prezzo. La seconda fase richiede di rilevare il prezzo di vendita di ogni bene o servizio del paniere nei diversi momenti in cui viene venduto.
- Calcolo del costo del paniere. Nella terza fase si utilizzano i dati rilevati per calcolare il prezzo del paniere di beni e servizi in ciascuno dei tre anni. Nel calcolo cambiano solo i prezzi: tenendo costante il paniere isoliamo gli effetti del cambiamento di prezzo.
è del 75% nel 2014 e del 43% nel 2015.
Il nostro esempio semplifica considerevolmente il processo, perché prendiamo in esempio solo 2 anni.
Oltre all’indice dei prezzi al consumo per l’economia in generale, il BLS calcola anche un indice dei prezzi alla produzione, che misura la variazione del prezzo di un paniere di beni e servizi acquistati dalle imprese, invece che dai consumatori. Dato che le imprese riescono a trasferire i propri costi sui consumatori, alzando i prezzi dei beni e sei servizi finali, le variazioni dell’indice dei prezzi alla produzione sono utili per prevedere le variazioni future dell’indice dei prezzi al consumo.
POST SCRIPTUM
Cosa c’è nel paniere dell’IPC?
Nel computare l’indice dei prezzi al consumo, il Bureau of Labor Statistics (BLS) statunitense cerca di includervi tutti i beni e i servizi acquistati dal consumatore medio; inoltre, cerca di ponderare questi beni e servizi in funzione della quantità.
La figura mostra la suddivisione della spesa del consumatore tra le maggiori categorie di beni e servizi. La voce di gran lunga più rilevante è quella relativa all'abitazione, che rappresenta il 41% del budget totale del consumatore tipo: nella categoria sono comprese le spese per l'alloggio (32%), i combustibili da riscaldamento e le altre fonti di energia (5%), l'arredamento e la manutenzione (4%).
La seconda categoria in ordine di importanza, con il 17% della spesa totale, è rappresentata dai trasporti, che comprendono il costo d'acquisto e di esercizio dell'automobile, la spesa per i trasporti pubblici, e così via.
La terza categoria, con il 15% della spesa, è quella dell'alimentazione, che include il cibo consumato a casa (8%), i pasti consumati fuori casa (6%) e le bevande alcoliche (1%).
Seguono le voci relative alle spese mediche, al tempo libero e a istruzione e comunicazione (circa il...
7% ciascuna). L'ultima categoria include, tra l'altro, le tasse universitarie (3%), i servizi telefonici (2%), personal computere Internet (1%) e libri scolastici (0,3%). L'abbigliamento, che include anche gioielli e calzature, conta per il 4% della spesa del consumatore medio. Nel grafico è inclusa anche, con il 3% del totale, la categoria "altri beni e servizi", nella quale vengono raccolte le spese per beni e servizi della più varia natura, che non rientrano tra queli elencati nelle categorie precedenti.
I problemi nella misurazione del costo della vita Lo scopo dell'indice dei prezzi al consumo è misurare le variazioni del costo della vita. In altre parole, l'indice dei prezzi al consumo cerca di stabilire di quanto debbano aumentare i redditi per poter mantenere inalterato il tenore di vita. L'indice dei prezzi al consumo, però, non è una misura perfetta del costo della vita, essendo inficiato da tre
dalla distorsione da qualità. I prezzi di beni e servizi possono variare non solo in base alla loro quantità, ma anche in base alla loro qualità. Ad esempio, un prodotto di marca potrebbe essere più costoso rispetto a un prodotto generico. Il consumatore può reagire a queste variazioni acquistando beni di qualità inferiore quando i prezzi aumentano e beni di qualità superiore quando i prezzi diminuiscono. Tuttavia, l'indice del costo della vita non tiene conto di queste variazioni di qualità e assume che il consumatore acquisti sempre lo stesso livello di qualità. Di conseguenza, l'indice può sovrastimare o sottostimare l'aumento del costo della vita a seconda delle variazioni di qualità dei beni e dei servizi. 3. Il terzo problema è legato alla distorsione da nuovi prodotti. Nel corso del tempo, vengono introdotti sul mercato nuovi beni e servizi che possono offrire un miglior rapporto qualità-prezzo rispetto a quelli già esistenti. Tuttavia, l'indice del costo della vita non tiene conto di questi nuovi prodotti e assume che il consumatore acquisti sempre gli stessi beni e servizi. Di conseguenza, l'indice può sottostimare l'aumento del costo della vita se non tiene conto delle nuove opportunità di acquisto. In conclusione, l'indice del costo della vita può essere influenzato da diverse distorsioni che possono portare a una sovrastima o sottostima dell'aumento del costo della vita. È importante considerare questi fattori quando si utilizza l'indice per valutare l'andamento dei prezzi nel tempo.dall'introduzione di nuo