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NORME: REGOLE E PRINCIPI (LEZIONE 11)

Herbert Hart => sostiene che il diritto è un insieme di rules, norme primarie (norme di comportamento, indicano ai consociati ciò che devono e non devono fare => coincidenza con la norma secondaria di Kelsen) e norme secondarie (norma che accompagna la norma primaria => sono metanorme che hanno ad oggetto le norme primarie). Le norme di comportamento prevalgono alla mia affermazione e le metanorme hanno per oggetto le norme primarie (metanorme: parlano delle norme primarie).

Le norme secondarie si dividono in:

  • Norme secondarie di riconoscimento: norme che ci permettono di identificare condizioni che devono soddisfare una norma giuridica per poterla definire tale. Hanno la funzione di attribuire poteri a determinati organismi per creare norme giuridiche di comportamento secondo procedure stabilite.
  • Norme secondarie di mutamento: metanorme rispetto alle norme primarie perché consistono nell'attribuzione di potere a

Qualcuno per modificare le norme di comportamento, adeguandole alle condizioni sociali

Norme secondarie di giudizio: sono norme che hanno ad oggetto le norme di comportamento e consistono nella attribuzione di poteri ai giudici e non al legislatore, che hanno il compito di applicare le norme di comportamento.

Egli cerca di risolvere alcune questioni che riguardano il diritto moderno, risolvendo 3 problemi, come riconoscere e identificare le norme giuridiche, come cambiarle e applicarle.

Ronald Dworkin - La critica a Hart

Critica il pensiero di Hart: "quando i giuristi ragionano o discutono sui diritti e sugli obblighi giuridici, in particolare in quei casi complessi in cui si acuiscono i problemi con questi concetti, essi fanno uso di standard che non funzionano come regole, ma operano in modo diverso, ovvero come principi, policies e standard di altro tipo."

Dworkin dice che sono principi che contengono delle idee di equità, moralità e giustizia.

Principi e policies

Policies: definite come una sorta di direttive, che stabiliscono obiettivi da raggiungere in genere per migliorare una società in quanto ad aspetti economici, sociali o politici nella vita della comunità => sorta di indirizzo.

Principi: sono standard che devono essere osservati non perché promuovono o assicurano un miglioramento in ambito economico, sociale, o politico, ma consistono in un requisito di giustizia, equità e dimensione della

moralità. Stabilisce questa distinzione, ma finisce per prendere in considerazione solo in principi e riduce tutti gli standard a principi.

Caso Riggs vs Palmer (New York 1889)

In sostanza, Francis B. Palmer, che aveva fatto testamento lasciando la maggior parte delle sue sostanze a suo nipote, Elmer E. Palmer, viene da questi ucciso. Dal carcere, cui è confinato a seguito della sua condanna per omicidio, Elmer E. Palmer rivendica l'eredità, pretesa alla quale si oppongono le sue zie (Riggs).

La Corte d'Appello di New York, dato che le norme non vanno oltre le modalità da seguire affinché un testamento sia ritenuto valido, decide, a maggioranza, che ad Elmer non vadano attribuiti i beni secondo quanto stabilito nel testamento, sulla base del principio secondo cui nessuno può ottenere un beneficio derivante dal proprio atto illecito.

Ci presenta i principi come standard che contiene principi di giustizia, equità e moralità. Corte

diNew York si trova questo caso => attribuire a Palmer le norme che stabiliscono i testamenti, non cisono norme che dicono cosa deve fare o no Palmer, se attribuire a lui o no le regole.Le norme di comportamento funzionano in base al metodo della sussunzione => previsioneastratta, fatto concreto, si sussume e si prevede quanto detto nella previsione astratta => se i fattioggetto della regola hanno luogo e se la regola in questione è valida, allora la risposta in essacontenuta deve essere accettata, se i fatti, al contrario, non hanno luogo, in tal caso la regola nonha ruolo alcuno nella decisione. Quando non è possibile utilizzare le norme perché non ci sono, lequestioni si risolvono attraverso i principi => laddove le regole non vi sono arrivano i principi. Ilprincipio non è riconoscibile dalle regole secondarie di riconoscimento perché nulla dicono deiprincipi; è stato ricostruito andando a prendere pezzi di ordinamento in

Il corredo alla tradizione.

Principi

Indicano solo un indirizzo da prendere e sembra che ci sia un collegamento con policies. Essi non operano come regole, ma mediante il loro peso, importanza, bilanciamento => dimensione del peso significa se si considera il fatto che un principio non pretende di fissare le regole che rendano necessarie la propria applicazione. Possono esserci altri principi che spingano in un'altra direzione.

Il principio non è in grado di fissare regole di una sua applicazione necessaria. Il giudice dice che i giudici non possono andare oltre ciò che dice la legge, principio che limiti le sanzioni a quanto stabilito dalla legislazione, non possono aggiungere alla sanzione.

Alexy riprende il pensiero di Dworkin però poi lo critica perché prende sul serio ciò che Dworkin ha trascurato => sostiene che ciò che manca in Dworkin è una teoria della argomentazione, cosa c'è alla base della sentenza.

maggioranza…ROBERT ALEXY E I PRINCIPI

Manca in Dworkin una robusta teoria dell'argomentazione. Con Alexy comincia a prendere forma le teorie dell'argomentazione. Anche per Alexy il diritto è formato da norme che sono regole e norme che sono principi. Norme: stabiliscono un dovere (di fare o non fare) e funzionano come tutto o niente:

  • Se un comportamento corrisponde con il dovere allora non si applicano le conseguenze previste dalla norma
  • Se un comportamento si discosta dal dovere allora al responsabile si applicano le conseguenze previste dalla norma

È un altro modo della sussunzione.

Principi: sono mandati di ottimizzazione attraverso i quali si stabilisce che qualcosa deve essere fatto, ottenendo il migliore risultato possibile, ma se e solo se le circostanze fattuali e giuridiche lo permettono, lo consentono insomma. Di fronte ai principi le norme soccombono, rendono il diritto migliore. L'utilizzo dei principi è subordinato alla presenza di

queste due condizioni, materiali e giuridiche. Si applicano i principi non mediante il metodo della sussunzione ma mediante il metodo della ponderazione del bilanciamento (in base al loro peso). Alexy ha buon gioco a prendere in considerazione ciò che D aveva trascurato ovvero la possibilità di collisione tra più principi suscettibili di essere usati come standard applicativi. Egli si sbilancia verso il formalismo interpretativo, parla della risposta razionale e non della right answer => risposta migliore per un caso, lo fa in modo più articolato. Alexy cerca di farlo attraverso una formula aritmetica, formula del peso è possibile giungere a stabilire qual è il principio che ha maggiore peso; in questo modo la risposta sarebbe quella più razionale. Alexy formula del peso Il peso del principio Pi, nel caso concreto, risulta dal quoziente tra il prodotto di: 1. Il danno prodotto se applicato il principio Pj nel caso concreto: danno che l'uso del principio Pj provocherebbe nel caso specifico; 2. Il grado di certezza che il principio Pj sia applicabile nel caso concreto: quanto è sicuro che il principio Pj sia applicabile nel caso specifico; 3. Il grado di importanza del principio Pj: quanto è importante il principio Pj rispetto agli altri principi in gioco nel caso specifico. e la somma dei prodotti di: 1. Il danno prodotto se applicato il principio Pk nel caso concreto: danno che l'uso del principio Pk provocherebbe nel caso specifico; 2. Il grado di certezza che il principio Pk sia applicabile nel caso concreto: quanto è sicuro che il principio Pk sia applicabile nel caso specifico; 3. Il grado di importanza del principio Pk: quanto è importante il principio Pk rispetto agli altri principi in gioco nel caso specifico. La formula del peso può essere espressa come: Peso(Pi) = (danno(Pj) * certezza(Pj) * importanza(Pj)) / (danno(Pk) * certezza(Pk) * importanza(Pk))

principioopposto produrrebbe2. Il suo peso in astratto3. Certezza del danno che si produrrebbe

E il prodotto di:

  1. a. Il danno prodotto a Pj se applicato il principio Pi concretamente
  2. b. Il suo peso (di Pj) in astratto
  3. c. La certezza del danno che si produrrebbe

Si attribuisce un valore numerico alle variabili in gioco:

Al danno prodotto e al peso in astratto un valore così definito:

  1. a. 1 lieve
  2. b. 2 medio
  3. c. 4 intenso

Alla certezza del danno:

  1. a. 1 se il danno è certo-sicuro
  2. b. 1/2 se è probabile che ci sia il danno (plausibile)
  3. c. 1/4 se è evidentemente falso che ci sarà il danno

Esempio:

Principio Pi

Es. Diritto alla vita e alla salute del minore:

  • il danno ha valore di 4 perché si tratta della vita, è un danno intenso e concreto perché perderebbe la vita
  • Il peso astratto del principio Pi sarebbe alto perché si tratta della vita; quindi, avremmo un valore di 4
  • La certezza del danno è di 1 perché abbiamo la certezza che
senza la trasfusione il minore morirebbe. Gpi,jC = 4x4x1/2x2x1 = 16/4 = 4 => il valore del principio è dunque 4 Principio PjEs: Libertà di culto e libero sviluppo della personalità Il valore corrisponde a 2 in quanto soddisfare questo valore nel caso concreto avrebbe un'intensità piuttosto ridotta rispetto al salvataggio della vita del minore. Il peso in astratto di questo valore è minore rispetto al 4 della vita del minore quindi è 2 La certezza del danno ha sempre il valore di 1 perché si ritiene che in questo modo venga danneggiato il principio della libertà di culto Gpj,iC = 2x2x1/4x4x1=4/16= 0.25 Conclusione: prevale il diritto alla vita e alla salute del minore 11/11/2021 Le variabili si applicano in funzione del danno, il peso (valore in astratto dei principi in gioco) e il danno che si fa al principio che non si predilige. La critica di Alexy a Dworkin => modello di D sembra ad Alexy troppo semplificato

Perché anche se ci fossero le norme, ci sono clausole di eccezione che mettono in discussione la potenza normativa delle norme -> questo non è presente in D. Queste clausole ci sono già o possono presentarsi in futuro secondo A. Le clausole consistono nel fatto che, ad esempio, si vieta l'omicidio ma ci sono clausole che dicono che la responsabilità di omicidio può venire meno, ad esempio, per legittima difesa. Nel modello di D, pur presenti le regole, non si tiene conto di queste clausole. Le clausole di eccezione fanno venire meno la possibilità di applicare le norme mediante il metodo della sussunzione. Il tutto o niente della sussunzione viene meno in ragione delle clausole di eccezione. Alexy dice che i principi possono presentarsi negli ord giuridici come due diversi modelli: un modello forte e uno debole. Il modello forte è ideale perché i principi sono organizzati in un sistema chiuso e significa che c'è un elenco dei principi.

ben determinato e sono organizzati i

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Publisher
A.A. 2021-2022
34 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/20 Filosofia del diritto

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher _ladyele di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filosofia del diritto e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Renteria Diaz Adrian.