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FISSAZIONE ESTERNA

Gli strumenti di fissazione esterna sono utilizzati per trattare fratture esposte con danno dei tessuti molli

e per dare supporto a fratture composte mentre si trattano attivamente le lesioni del tessuto molle.

Si impiegano fissatori esterni per trattare le fratture complicate dell’omero, dell'avambraccio, del femore, della tibia e della

pelvi.

Si riduce la frattura, la si allinea e immobilizza con una serie di chiodi inseriti nei frammenti ossei. I chiodi vengono

mantenuti in posizione mediante una struttura portatile che li sostiene.

L’infermiere deve:

Ø incoraggiare gli esercizi isometrici e attivi nei limiti del danno subito;

Ø osservare frequentemente la parte per evidenziare precocemente la comparsa dei segni di compressione dell'apparecchio

sulla cute, sui nervi e i vasi sanguigni;

Ø prevenire lesioni prodotte da spigoli e punte dell'apparecchio, coprendoli;

Ø incoraggiare la (possibile) mobilità del paziente quando il gonfiore si è ridotto.

ASSISTENZA A PAZIENTE IN FASE PRE­OPERATORIA

Accertamento

L'infermiere valuta il paziente per un'idratazione adeguata, un'anamnesi

farmacologica e possibili infezioni.

Diagnosi infermieristiche

Le principali diagnosi infermieristiche pre­operatorie possono essere:

§ Dolore relativo alla frattura, al gonfiore o all'infiammazione.

§ Potenziale alterazione della perfusione tissutale periferica dovuta al gonfiore, agli strumenti costrittivi e al ritorno venoso

compromesso.

§ Carenza nel mantenimento della salute per la perdita di indipendenza.

§ Mobilità fisica ridotta in conseguenza del dolore, edema e degli strumenti di immobilizzazione impiegati.

§ Alterazioni nella percezione di se, nell'autostima o nel proprio ruolo sociale per l'impatto delle disfunzioni

muscoloscheletriche.

interventi infermieristici riguardano:

• Sollievo dal dolore

• Mantenimento di una perfusione adeguata

• Prevenzione delle complicanze

• Miglioramento della mobilità

• Miglioramento nella percezione di se stesso.

RIABILITAZIONE NEUROLOGICA

riabilitazione neurologica

Secondo l’OMS la è il processo che, attraverso un approccio comprensivo e multidisciplinare,

tende a migliorare le funzioni, a ridurre i sintomi e incrementare il senso di benessere, all’interno del proprio specifico

sociale, dei soggetti con problemi neurologici e delle loro famiglie.

La riabilitazione neurologica ha come scopo prioritario il recupero delle disabilità neuromotorie e cognitive, In esiti di un

intervento neurologico acuto (ictus, trauma cranico) o nel contesto di malattie neurologiche croniche (morbo di Parkinson,

sclerosi multipla)

presa in carico inter­multidisciplinare (medico riabilitatore, infermiere, fisioterapista, logopedista, ergoterapista,

neuropsicologo, assistente sociale) e l’approccio riabilitativo si basa essenzialmente su un programma creato sull’esigenza e

sulla risorsa del paziente. scopo ultimo è il miglioramento dell’autonomianelle attività della vita quotidiana e, quando

possibile, la ripresa dell’attività lavorativa, attraverso un adeguato ripristino delle funzioni cognitive, della motilità attiva

segmentaria e delle prestazioni funzionali. formazione

l’OMS sottolinea che occorre puntare sulla degli operatori sanitari nella cura degli anziani, nella prevenzione e

gestione delle malattie associate all’età, nelle malattie croniche, nei disturbi neurologici e mentali.

Il compito dell’infermiere consiste

•Nell'adeguare continuamente i metodi di cura alle esigenze organiche e funzionali del paziente,

•Nel contribuire ad individuare e risolvere i suoi problemi

•Nello stabilire obiettivi comuni

•Nell’ orientare il suo comportamento proponendogli programmi di attività coordinate

•Nel valutare, discutendone col paziente, i risultati del trattamento.

Scopo dell’assistenza infermieristica è quello di aiutare il malato ad adattare alla sua disfunzione il suo stile di vita,

cercando di renderlo quanto più possibile ricco di significato.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

Per i pazienti affetti da disturbi neurologici esiste una vasta gammadi possibili diagnosi infermieristiche, quali per esempio:

• Difficoltà di respirazione: debolezza diaframma

• Disfagia: sondino naso gastrico

• Fragilità cutanea: alto rischio piaghe da decubito

• Danno motorio: impedire deformazioni, mobilità fisica

• Cura trasandata della propria persona: accrescere autonomia

• Dolore

• Nutrizione insufficiente per le esigenze dell'organismo

• Alterazione delle funzioni urinarie e intestinali

• Alterazione dei processi mentali

• Disfunzioni sessuali

• Capacità di adattamento insufficiente

• Deterioramento dei rapporti con i familiari

ICTUS perdita della funzione cerebrale

è una improvvisa risultante dall’interruzione del flusso ematico

(ossigeno e sostanze nutritive ) a una parte del cervello, provocando un danno cerebrale a lungo termine e spesso

causando

irreparabile, delle alterazione cognitive, sensoriale, motoria e emotiva.

Rappresenta in generale il momento culminante di una patologia cerebrovascolare presente da molti anni.

ictus avviene

Un generalmente in conseguenza di uno di questi quattro eventi:

trombosi

1) (un coagulo in un vaso sanguigno del cervello o del collo);

embolia cerebrale

2) (un coagulo o altro materiale trasportato da un'altra parte del corpo al cervello);

ischemia

3) (diminuzione del flusso cerebrale in una zona del cervello)

emorragia cerebrale

4) (rottura di un vaso sanguigno cerebrale con conseguente emorragia nel tessuto cerebrale o negli

spazi limitrofi).

Il danno cerebrale

non può essere completamente riparato.

- Perdita motoria che si manifesta con la perdita del controllo del movimento volontario.

- Perdita di comunicazione la causa più comune è l’ afasia.

- La disfunzione del linguaggio e della comunicazione si può manifestare con:

• Disartria (difficoltà nel linguaggio), che si manifesta con un eloquio poco comprensibile a causa della paralisi dei muscoli

responsabili dell'articolazione della parola.

• Disfasia o afasia (linguaggio difettoso o mancanza di linguaggio), che è principalmente espressiva o ricettiva.

• Aprassia (incapacità di ripetere correttamente un'azione imparata n in precedenza), che si nota per esempio quando un

paziente afferra una forchetta e cerca di pettinarsi con quella.

- percezione visiva

Disturbi percettivi: La percezione è la capacità di interpretare le sensazioni. Le disfunzioni nella sono

dovute a disturbi nel percorso sensoriale principale tra l'occhio e la corteccia visiva.

L'emianopsia omonima (perdita di metà del campo visivo) e può essere temporanea o permanente. Il lato della vista colpito

corrisponde a l lato paralizzato del corpo.

- Indebolimento dell'attività mentale ed effetti psicologici Se l'ictus ha colpito il lobo frontale possono risultare

indebolite la capacità di apprendimento, la memoria e altre funzioni superiori intellettive.

Per cui il paziente avrà : una scarsa capacità attentiva, difficoltà di comprensione, dimenticanza, mancanza di motivazione

- Disfunzioni viscerali Dopo un ictus il paziente può avere un'incontinenza urinaria transitoria, dovuta a : confusione,

incapacità di comunicare i suoi bisogni e incapacità di usare la padella a causa del controllo motorio e posturale indeboliti.

La riabilitazione,accanto principale forma di intervento

agli interventi farmacologici della fase acuta,si può ritenere la

per i pazienti che hanno subito un ictus.

finalizzata

E’ ad ottenere il recupero della menomazione, l’ottimizzazione delle abilità residuce il miglioramento della

partecipazione. si sviluppa

La riabilitazione attraverso 5 linee di intervento:

1)prevenzione, individuazione e trattamento delle malattie associate e delle complicazioni legate alla fase acuta;

2)sostegno al paziente ed a quanti si occupano di lui, finalizzato a sopportare il peso psicologico della malattia ea facilitare

l’adattamento;

3)prevenzione della disabilità secondaria, promuovendo la reintegrazione nella famiglia, come nucleo essenziale della

comunità in cui il soggetto viveva, ma anche se possibile, nelle attività lavorative e ricreative;

4)miglioramento della qualità della vita ottimizzando la gestione della disabilità residua

5)prevenzione delle recidive e delle altre patologie vascolari associate.

DIAGNOSI INFERMIERISTICHE

Mobilità fisica indebolita a causa dell'emiparesi, perdita di equilibrio e coordinazione, spasticità e lesione cerebrale.

Dolore

• (spalla dolorante) a causa dell'emiplegia e del disuso.

Deficit nella cura personale

• (igiene, pulizia, alimentazione) relativi ai postumi dell'ictus.

• Alterata eliminazione urinaria (incontinenza) a causa della flaccidità vescicale, instabilità del muscolo detrusore,

confusione, difficoltà di comunicazione.

Processi intellettivi alterati

• a causa del danno cerebrale, confusione, incapacità di seguire le istruzioni.

Capacità di comunicazioni verbali compromessa

• a causa del danno cerebrale.

rischio per cutanea

• Alto l'integrità a causa dell'emiparesi dell’emiplegia e della diminuita mobilità.

Processi familiari sconvolti

• dalla patologia catastrofica e dal carico di cure da prestare.

INTERVENTI:

- Migliorare la mobilità

- Prevenire il dolore alla spalla mano Più del 70% dei pazienti colpiti da ictus soffrono di forti dolori alla spalla che sono

d'ostacolo all'apprendimento di nuove abilità perché la funzionalità della spalla è essenziale per il mantenimento

dolore

dell'equilibrio e per tutte le attività di spostamento e di cura personale. Possono presentarsi tre problemi: alla spalla,

sublussazione spalla­mano

della spalla e sindrome

- Tornare a occuparsi della propria persona

- Attività di abbigliamento

- Ripristinare il controllo vescicale

- Migliorare processi intellettivi

- Recupero della comunicazione, afasia per 15­20%

- Mantenimento integrità cutanea

- Migliore le capacità della famiglia per affrontare i problemi

- Cura a domicilio

- disfagia

La deglutizione normale è composta da 4 fasi in relazione alle diverse sezioni anatomiche e funzionali coinvolti nella stessa.

preparazione orale, fase che comprende tutte le modificazioni di consistenza, viscosità, temperatura e dimensioni del

cibo introdotto nella bocca;

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Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nurse.d92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica nella cronicità e disabilità e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Innocenzi Camilla.
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