Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
RIDIMENSIONATO, cioè CONTROLLA MENO LA RAI, CHE OGGI DEVE RISPONDERE MENO A
QUESTA COMMISSIONE RIPSETTO A PRIMA, che oggi non può più mettere il naso in tutte le
decisioni. La politica quindi quando perde spazi di potere si ribella e in questi mesi, dopo la nuova
legge, ci sono molte polemiche politiche, poiché la RAI è formalmente + autonoma di prima. Ma se
la commissione parlamentare di vigilanza si sostituisse a Palazzo Chigi peggioreremmo solo le
14
cose, perché si alternerebbe sempre il governo. Quindi bisogna evitare che si sostituiscono i
membri importanti nella commissione, e lasciare membri fissi. L’ultima parola spetta ai vertici della
RAI che si assumono oggi la responsabilità delle loro scelte. Se invece la gestione della RAI si
rivelerà ancora + succube della politica sarà stata un fallimento anche di questa ultima riforma di
dicembre. Bisogna quindi vedere i fatti e vedere che conseguenze serie ci saranno.
!
La legge istitutiva della RAI nel ‘75 nei primi articoli parla di imparzialità e pluralismo, indipendenza
RAI!ma poi tuto questo non c’è stato. Con la riforma si parla però di autonomia gestionale e
speriamo che questi poteri vengano utilizzati in modo corretto.!
Negli anni 70 la RAI inizia l’organizzarsi come un’azienda e vive un REGIME DORATO DI
MONOPOLIO perché le tv private trasmettono solo in ambito locale, e gli unici canali abilitati su
livello nazionale sono quelli RAI, che ha IL MONOPOLIO SU BASE NAZIONALE---> per questo
era necessario che fosse pluralista perché la gente non poteva molto scegliere.!
Negli anni 80 le cose iniziano a cambiare perché alcune tv private hanno fatto massicci
investimento e sarebbero pronte per trasmettere su base nazionale. Nell85 c’è già un primo
scossone-> viene data temporaneamente una concessione a trasmettere ad alcune tv minori locali
che iniziano a fare tra di loro network--> in alcune fasce orarie TeleMilano trasmetteva lo stesso
telegiornale di TeleCatania. Quindi trasmettevano GLI STESSI CONTENUTI. Questo è l’embrione
delle tv private , ma tutto è stato poi fermato da un giudice. Tuttavia i tempi erano maturi per
cominciare a riconoscere anche a soggetti privati la possibilità di trasmettere anche su base
nazionale. I tempi erano maturi anche dal puto di vista legislativo perché UE aveva emanato la
direttiva 599 TV ENZA FRONTIERE che liberalizzava il mercato televisivo e in Italia c’era stata a 3
delle 4 sentenze:
! 1.! 826 dell’88 che parlava non solo di pluralismo interno ma apre LA STRADA A
QUELLO ESTERNO. Quindi si apre il varco per l’ingresso di privati nell’ ambito televisivo
nazionale. Quindi le tv commerciali.-! vengono legalizzate in Italia da legge Mammì- !
!OSCAR
! 2.! LEGGE MAMMI’ MAMMì era il Ministro delle Poste e telecomunicazione
del governo Craxi e del partito repubblicano. La legge è 6 agosto ’90 n*223 che introduce il
sistema delle CONCESSIONI RADIO TELEVISIVE.-!1* merito queste sono le concessioni che il
governo da ad alcuni operatori pubblici e privati per trasmettere su base nazionale. La legge
Mammì prevede 8 concessioni, che vengono assegnate alla rai ( 3 per i 3 canali )+ 3 alle tv
Mediaset + 1 a reteA + 1 a Telemontecarlo ( di Giorgio Cecchigori!poi diventerà la 7) le 8
concessioni offrono la possibilità di tramettere su base nazionale. Sul piano fattuale le 2 tv
Mediaset sono + pronte delle altre perché hanno fatto investimenti massici nel tempo, e creduto
nel business televisivo da + tempo, quindi sono anche + attrezzate. Chi voleva intraprendere la
carriera giornalistica in quegli anni si è trovato al posto giusto ( perché la Mediaset dovendo fare 3
tg assunsero giornalisti tv prese da tv locali, Telelombardia, antenna 3) 3 concessioni sono le
stesse della Rai se ci pensiamo, quindi dal punto di vista NUMERICO SI CREA UNA POSIZIONE
DOMINANTE perché i canali Mediaset iniziano a fare CONCORRENZA ALLA RAI.--> soprattutto
sul piano pubblicitario (Berlusconi non era ancora in politica ) e le risorse pubblicitarie venivano
quasi per il 90 % assorbite da Mediaset e Rai e il restante 10 % tra rete A , la 7 e 450 tv locali. Il
fatturato pubblicitario di Rai e Mediaset era 9 volte superiore alle altre tv. Con questo si formava un
duopolio e un sistema povero non in grado di fare investimenti e non in grado di acquistare grandi
produzioni ( la 7 infatti proprio perché non ha soldi per pagare grandi produzioni produce in house).
Invece i canali mediate con le risorse pubblicitarie riescono a fare investimenti massicci. In
generale tutti i canali dovrebbero fare servizio pubblico anche quando va contro il governo. Questo
sistema duopolistico di sostanziale concentrazione di risorse pubblicitarie in 2 colossi del mercato
tv porta alle dimissioni da quel governo Craxi che aveva fatto la legge di 5 ministri della
democrazia democristiana, e tra questi 5 che si dimisero per questa legge che consideravano un
favore a Mediaset, Sergio Mattarella): questo sistema di legge Mammì ha avuto molti meriti-> ha
finalmente fatto crescere il sistema di emittenza commerciale e fatto crescere il settore, e portato
ad un incremento di investimenti pubblicitari. 2* merito legge Mammì: quello di aver esteso ai
mezzi radiotelevisivi le norme previste fin dal 1948 per la carta stampata. Nel ‘48 fu fatta la legge
sulla stampa che obbliga chiunque volesse aprire un giornale a recarsi in tribunale per depositare
la testata. Ma la legge prevede anche la rettifica delle notizie sbagliate o diffamatorie. Stessa legge
15
che vieta anche ai minori di pubblicare immagini violente. Questi principi sono estesi dalla legge
Mammì anche ai mezzi radiotelevisivi : FATTO POSITIVO perché CONSENTE PROTEZIONED
DEI DIRITTI DELLA PERSONE E MAGGIORE CORRETTEZZA. Questo quindi è un ennesimo
merito. 3* merito!Un altro merito è di introdurre delle regole SULLE PUBBLICITA’-> prima della
legge Mammì le tv private potevano mandar e in onda qualunque cosa e non avevano vincoli. Oggi
vanno fissati dei tetti per adempiere a obblighi di affollamento pubblicitari.
!
Quali sono invece i punti NEGATIVI DELLA LEGGE MAMMì:
! .! 1) L’aver cristallizzato, formalizzato e rafforzato la posizione del gruppo Mediaset.
Qualcuno obietta questa cosa sostenendo che all’epica erano i + pronti e attrezzati a trasmettere
su base nazionale, in quanto gli altri broadcaster non erano molto attrezzati. Tuttavia una legge
non dovrebbe cristallizzare quello che c’è già, perché l’esistente si gestisce da solo. Il legislatore
avrebbe dovuto invece invogliare altri soggetti ad investire nell’emittenza commerciale e preparar il
terreno all’ingresso di novi operatori, creando condizioni ottimali per l’ingresso di altri. Oggi
assistiamo ad un governo che danno molti incentivi e sgravi fiscali per fomentare lo sviluppo,
l’economia e fare investimenti. Questo approccio dell’incentivo a intraprendere azioni
imprenditoriali in una certa dimensione non c’è stato con l’emittenza privata. Quindi nel 90 si
sarebbe già potuto offrire incentivi. Invece sembra quasi che si sia voluta cristallizzare la
situazione, impedendo ad imprenditori e canali tv di affacciarsi sul mercato, come se la decisione
di dare il primato alla Mediaset e rai andasse bene a tutti. Il gruppo Mediaset è quindi cresciuto
negli anni, e inoltre è cresciuto quando gli equilibri di governo erano a sinistra. Nel 1998 fino al
2001 il gruppo Mediaset è cresciuto più che negli altri anni a seguire. Questa ci fa notare
l’atteggiamento di partisan tipico della tv. La legge Mammì fu quindi attaccata per non aver
concesso l’ingresso di nuovi operatori ( 3 concessioni allo stesso soggetto erano troppe). Questa
situazione si esaspera verso la fine del ’93 quando viene annunciata la discesa in campo del
proprietario di Berlusconi. Questa situazione viene attenzionata dai governi dell’epoca ma esplode
nel ’94 quando Berlusconi vince le elezioni, assume la guida del governo e come i governi
precedenti ( dal 54 in poi, cioè da quando la rai inizia le trasmissioni) aveva cercato di attentare la
RAI. In questo caso però la Mediaset aveva già 3 concessioni private, quindi dal punto di vista
formale c’era il rischio concreto che il DUOPOLIO! diventasse OLIGOPOLIO, perché Berlusconi
si dava le concessioni da solo ( visto che il Governo dava ae assegnava le concessioni alle tv): lo
stesso Berlusconi ammette di voler dividere la sua persona dalla tv affidandone la gestione ad altri,
ma questo chiaramente non comporta un distacco totale e soprattutto + che generare polemiche
insinua UN DUBBIO: se io avessi una mia azienda privata (Mediaset) e temporaneamente fossi
anche capo del Governo e potessi influenzare l’azienda competitor ( RAI), è evidente che potrei
essere tentato di travasare un po’ di risorse pubblicitarie verso la mia azienda. Infatti negli anni
successivi i dati documentano un fatturato Mediaset + alto della RAI ( piccoli scostamenti) che
comunque fanno riflettere!le risorse pubblicitarie della RAI si riducono e crescono i fatturati
Mediaset. Tuttavia il governo Berlusconi dura 9 mesi, che cade per la LEGA e la Corte
Costituzionale nella sentenza 420 del 7 Dicembre del ’94 denuncia la situazione che si era
presentata con Berlusconi-> tendenza di duopolio che era destinato a diventare monopolio. !
! .! 2) Pluralismo esterno-> il governo è stato attaccato per fare di tutto per impedire a
nuovi operatori di entrare !
! ! 3) Pluralismo interno! far passare contenuti che erano graditi solo a Berlusconi!
Soluzione: cambiare la legge Mammì e i TETTI ANTICONCENTRAZIONISTICI! ovvero la
possibilità che un soggetto abbia 3 concessioni, cioè bisogna averne di meno in modo che controlli
meno mercato tv. La corte costituzionale mette sul tappeto questa emergenza “democratica”. Il
governo Dini che susseguì quello Berlusconi è trasversale perché appoggiato da tutti, ma chiamato
a gestire poche cose per preparare le nuove elezioni politiche anticipate: UN GOVERNO DI
TRANSIZIONE. La riprova del fatto che la corte costituzionale pur puntuale, avesse esagerato si
ha perché nel’95 molti TG non erano filo-berlusconiani come la corte insinuava. Nel ‘96 gli italiani
tornano a votare e il 21 aprile il centrosinistra presieduta la Romano Prodi vince le elezioni. I
passaggi elettorali scandiscono i mutamenti in legislazione televisiva. Dal ’96 il problema del
duopolio che diventa monopolio si ridimensiona perché il centrosinistra cerca di occupare la RAI.
Ma tra le leggi del governo Prodi c’è stata la modifica della legge Mammì. Il ministro delle
Telecomunicazioni Antonio Maccanico presenta una proposta di mo