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LE MISURE DI PREVENZIONE DI INCENDI

Quell'insieme di misure che hanno i seguenti obiettivi:

  • Riduzione al minimo delle occasioni di incendio; la stabilità delle strutture portanti per un tempo utile ad assicurare il soccorso agli occupanti;
  • Limitata produzione di fuoco e fumi all'interno delle opere e la limitata propagazione del fuoco alle opere vicine;
  • Possibilità che gli occupanti lascino l'opera indenni o che gli stessi siano soccorsi in altro modo;
  • Possibilità per le squadre di soccorso di operare in condizioni di sicurezza.

Tutte le attività devono rispettare misure di prevenzione incendi? Sì, per lo meno tutte le attività in cui venga svolta un'attività lavorativa (D. lgs. 81/2008: Testo Unico della Sicurezza). Tutte le attività sono soggette al controllo da parte dei Vigili del Fuoco? No, perché esiste un DPR 151/2011 che dà informazioni su quali siano le attività che devono

essere soggette al controllo tecnico da parte del Comando competente dei Vigili del Fuoco. Le attività elencate sono 80 e vengono divise per destinazione d'uso e per mansione. Si distinguono: categoria A, B e C, che riguardano il rischio di incendi A: rientrante nelle attività soggette a rischio basso; categoria B: medio rischio; categoria C: alto rischio. Per espletare tutte le istanze che permettono di avere il nulla osta a svolgere l'attività in esame c'è bisogno di capire quale sia l'iter procedurale da seguire. Prima si deve capire se l'attività rientra nelle 80 del DPR e poi capire qual è la categoria oggetto di studio; infine si deve conoscere l'iter procedurale che permetta di svolgere l'attività in esame. Le attività devono ottenere il nulla osta dai Vigili del Fuoco.

Prevenzione antincendio | [Nome dell'autore]

Viene espletato in base alla categoria. Si possono distinguere due

fasi: la prima di progettazione, la seconda di autorizzazione per espletare l'attività. Nel caso di categoria A non si ha la fase di valutazione del progetto; si va direttamente all'avvio dell'attività tramite SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Nella pratica di SCIA si devono certificare tutte le misure di prevenzione incendi applicate all'attività. Chi certifica? Lo certifica un tecnico abilitato, ma serve anche che il tecnico sia iscritto a una particolare lista ministeriale degli esperti antincendio. Per iscriversi a questa lista occorre fare un corso di 120 ore che viene erogato da parte dei Vigili del Fuoco o Enti certificatori autorizzati dai Vigili del Fuoco. Tutto ciò che è stato adottato per prevenire l'incendio è a norma rispetto a quello richiesto dagli organi competenti; dopo aver certificato questa cosa il Comando ha 60 giorni per effettuare i controlli. Per quanto riguarda le categorie

visita tecnica.

visita tecnica che attestila completa aderenza alle norme. Per la categoria B: l'iter è quasi completo, in questo caso bisogna progettare, quindi far valutare ai Vigili del Fuoco il progetto di prevenzione incendi. Il tecnico progetta le misure di prevenzione incendi e queste vengono sottoposte al Comando, che può esprimere un parere favorevole o contrario. Nel caso in cui sia contrario: se è molto negativo bisogna riprogettare le misure, se c'è qualcosa di meno grave e non rispettato, la valutazione potrebbe essere positiva ma con prescrizioni. L'iter è lo stesso della categoria A. Il caso più complesso è quello della categoria C: sicuramente ci sarà una progettazione di misure di prevenzione incendi; c'è in questo caso un controllo con sopralluogo (non a campione, è assicurato). Si rilascia il CPI (Certificato di Prevenzione Incendi). I certificati hanno entrambi validità di 5 anni,

dopodiché si fa un'istanza di rinnovo sia del CPI, sia del mantenimento delle misure di prevenzione incendi relazionate nel verbale di visita tecnica delle categorie A e B. Anche in questo caso è necessario l'intervento di un tecnico abilitato e iscritto alle liste ministeriali, che accerti che nei cinque anni le condizioni e le misure di prevenzione incendi adottate non sono variate. Le misure di prevenzione si progettano attraverso una normativa.

La regola tecnica orizzontale è quella regola che può essere applicata a tutte le attività, indistintamente.

RTV: regola tecnica verticale.

Termini e definizioni

Geometria:

  • Piano di riferimento del compartimento: piano del luogo sicuro esterno verso cui avviene prevalentemente l'esodo degli occupanti e da cui accedono i soccorritori. Un compartimento è quella porzione di superficie
del suo utilizzo. La superficie utile può essere inferiore alla superficie lorda a causa di elementi strutturali, spazi non utilizzabili o aree di servizio.- Superficie netta di un ambito: superficie utile di un ambito al netto delle pareti divisorie interne.- Superficie di base di un edificio: superficie lorda dell'edificio al piano terra, compresa la superficie dei porticati esterni.- Superficie di progetto: superficie lorda dell'edificio, comprese le superfici dei porticati esterni, al netto delle pareti divisorie interne.- Superficie di pavimento: superficie lorda di un piano, compresa la superficie dei vani scala, al netto delle pareti divisorie interne.- Superficie di parete: superficie delle pareti di un piano, compresa la superficie delle porte e finestre.- Superficie di copertura: superficie della copertura di un edificio, compresa la superficie delle luci di copertura.- Superficie di facciata: superficie delle facciate di un edificio, compresa la superficie delle aperture (porte, finestre, ecc.).

dellafunzionalità richiesta (superficie utile delle aperture di ventilazione, superficie al netto dieventuali telai – grate – alette).

Distanza di separazione: distanza di sicurezza interna, esterna o di protezione. Distanza disicurezza esterna: distanza tra perimetro di un elemento pericoloso e i confini di areeedificabili o perimetro del più vicino fabbricato o di altre opere esterne. Distanza disicurezza interna: distanza tra i perimetri dei vari elementi pericolosi di un’attività. Distanzadi protezione: distanza tra il perimetro di ciascun elemento pericoloso di un’attività e ilconfine dell’area.

Compartimentazione:

- Spazio a cielo libero: luogo esterno alle costruzioni non delimitato superiormente (pioveall’interno). Definizione in linea con quanto si intendeva in precedenza, seppur noncompariva nelle definizioni del DM 30/11/1983.

- Spazio scoperto: ha caratteristiche da contrastare temporaneamente l’incendio

tra le costruzioni che lo delimitano. In genere non è un luogo sicuro. Definizione analoga al DM30/11/1983.

Prevenzione antincendio | [Nome dell'autore]- Compartimento antincendio: parte organizzata e delimitata da prodotti o elementi costruttivi idonei a garantire per un dato intervallo di tempo la resistenza al fuoco, ossia:

  • capacità portante: attitudine della struttura, parte o elemento, a conservare una sufficiente resistenza meccanica R sotto l'azione del fuoco, tenendo conto delle altre azioni agenti.
  • Capacità di compartimentazione: attitudine di un elemento costruttivo a conservare, sotto l'azione del fuoco, sufficiente isolamento termico I e tenuta ai fumi e gas caldi della combustione E.

Il numero n è il tempo in minuti attraverso il quale l'elemento può garantire la capacità portante, la tenuta e l'isolamento.

Prevenzione antincendio | [Nome dell'autore]- Intercapedine antincendio: vano di distacco

adeguatamente dimensionato per l'areazione, laventilazione o lo smaltimento dei prodotti della combustione, superiormente delimitato daspazio scoperto e longitudinalmente delimitato da muri perimetrali (con o senza aperture)appartenenti alla costruzione servita e da terrapieno o da muri di alta costruzione, con pariresistenza al fuoco. Non sono specificate le dimensioni, a differenza del DM 30/11/1983.

Filtro: compartimento antincendio nel quale la probabilità d'innesco è trascurabile, grazieall'assenza di inneschi e al ridotto carico di incendio ammesso (carico di materialesuscettibile a combustione). 7Prevenzione antincendio | [Nome dell'autore]

Filtro a prova di fumo: filtro con una delle seguenti caratteristiche aggiuntive di aerazione direttamente all'esterno con aperture di superficie maggiori di 1mq, permanentementeaperte o dotate di chiusura facilmente apribile in caso di incendio in modo automatico omanuale (è escluso

l'impiego di condotti); camino di ventilazione sfociante sopra la copertura dell'edificio di sezione maggiore 0,10 mq; sistema di sovrappressione maggiore di 0,3 mbar in emergenza.

Canna Shunt: camino di ventilazione diviso in due sezioni, di cui una prende l'aria da ogni piano in cui è disposto il filtro e l'altra fa in modo che questa venga direttamente scaricata verso l'esterno.

Elemento protetto qualificazione di un volume dell'attività costituente compartimento antincendio (scala, locale, vano, percorso).

Elemento a prova di fumo capacità di un compartimento di limitare l'ingresso di fumo generato da incendio che si sviluppi in compartimenti comunicanti (scala, vano, percorso). Si riesce a smaltire il fumo.

Elemento esterno qualificazione di una porzione dell'attività esterna all'opera da costruzione, con caratteristiche tali da contrastare temporaneamente la propagazione dell'incendio.

provenientedall’opera da costruzione (scala, percorso).
<span class="highlight">Scala a prova di fumo</span> scala in vano cost
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Publisher
A.A. 2020-2021
15 pagine
1 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiaannaf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Impianti termotecnici e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Grignaffini Stefano.