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La tragedia di Seneca nell'età imperiale

Un po' per quanto possiamo dire in generale della tragedia diremo poco, ci è già stato anticipato del nome principale che è quello di Seneca, Seneca siamo nell'età imperiale più o meno nel II secolo d.C. di lui ci restano pochissime opere integre circa 9 e hanno la caratteristica di avere lunghe tirate, il dialogo è ridotto al minimo ciò che fa pensare che non dovessero essere inscenate ma più che altro lette, all'interno di circoli eletti, intellettuali infatti Seneca faceva parte del circolo degli Scipioni, gli Scipioni e noi conosciamo questo circolo che contribuiva gli intellettuali e i politici pure più importanti dell'epoca, c'è una componente filosofica molto forte e noi sappiamo che Seneca è stato uno dei maggiori esponenti di una corrente filosofica che è tra le principali correnti filosofiche in ambito latino, quindi la tragedia va esclusa da tutto questo mondo che andremo poi.

A definire meglio, altri generi che stanno dalla parte del comico sono il mimo e il pantomimo, che sono i due generi di punta oltre tutti i ludi circenses, detto fra noi entro i ludi scenici quei generi che hanno più peso e che piacciono di più sono il mimo e il pantomimo, anche qui cosa dobbiamo dire rapidamente il mimo ha una derivazione greca, il mimo già esisteva tramite i greci, presenta una forma semplice, quindi una trama molto breve è una scenetta di solito, un atto unico breve da momenti di vita quotidiana, i romani amano molto questo genere che prevede anche talvolta l'assenza della maschera quindi è molto libero dell'attore soprattutto in ambito romano e in via inedita prevede la presenza di attrici per la prima volta le attrici possono salire sulla scena e se lo fanno badiamo bene in queste scene dei mimi, permettere in scena delle parti erotiche che ha la natura erotica danze con pochi veli, insomma una gestualità tutta erotica.

quindi vediamo che se la donna entra in scena ha questo valore e solo nel mimo, la pantomima invece è più che altro di natura romana etrusca. Tra i maggiori attori di pantomime abbiamo attori etruschi. La pantomima reca due grandi differenze rispetto al mimo: la prima è che prevede la presenza di musica e la danza come elementi costitutivi, cosa che il mimo non ha. La seconda è la presenza di una maschera triplice, cioè una maschera unica che presenta tre volti in gradazione da comicità a tragicità. Pare che in ambito latino abbia goduto di molto prestigio, perché sappiamo addirittura dei nomi di danzatori come quello di Pilade. E ancora sappiamo che c'è stato un autore che si è preoccupato di stilare una sorta di manuale, con l'intento di codificare questa pantomima. Costui è Luciano di Savosata, o meglio noto come Luciano. Questo è.

importante e bisogna ritenerlo perché è l'unico trattato non solo dell'antichità, ma diciamo anche quasi della modernità perché il problema della danza che comprende la pantomima è che non dispone di trattati, ancora oggi gli studiosi si interrogano e si preoccupano dello statuto della storia della danza che non esiste la danza viene più o meno impartita all'interno di qualche corso di storia del teatro o si cerca di darle un po' di autonomia all'interno dei dams, ma noi sappiamo che oramai i dams nella loro forma soprattutto il dams quello di Bologna è un po' finito, a parte questo caso la danza non ha uno statuto fino con difficoltà all'800 ci prova Nover nel '700 c'è un lungo dibattito proprio sulla pantomima ma nel '700, tuttavia Luciano aveva scritto questo a dire dell'importanza di questo genere, evidentemente non solo per il pubblico ma anche per gli

intellettuali dell'epoca. Ora uno sguardo molto specifico su tutti i generi e che va a riassumere questa mappa un po' complicata dei ludi andremo ad analizzarli tutti generi, sottogeneri andremo a capire qual è il ruolo dell'attore un po' per bene, le compagnie e la recitazione e solo una volta fatto ciò potremo capire e passare un po' a Plauto, qui vedremo dei punti in parte a noi noti molto importanti anche per chi sosterrà la prova scritta note in modo molto specifico e magari non troveremo sui testi, il primo punto non c'è estetica autonomia artistica non c'è estetica il teatro romano non da valore estetico e istituzionale al teatro almeno fino all'età imperiale, addirittura abbiamo visto che la gente o addirittura gli attori improvvisano così su dei palchi improvvisati e nulla al più, se si parla di teatro si parla sempre di ludus che sia scenico che siano dei ludi circenses, in ogni casoc'è questa connotazione di ludus, gioco, divertimento in senso ampio. Ludus al singolare, in ambito teatrale, viene usato al plurale, anche questo dà un'idea un po' generalistica al plurale ma ci dà anche l'idea della non varietà di generi che esistono nel teatro latino. Tutto questo discorso approfondito non l'abbiamo fatto sul teatro greco, non è perché amiamo in particolare il teatro latino, è che non esisteva tutta questa varietà di generi nel teatro greco. Ludi sono anche cerimonie oltre che spettacoli. Lo vedremo quali in particolare e qui lo vediamo siamo dentro a delle feste legate alle divinità. Quindi viene mantenuta l'origine religiosa greca, feste legate alle divinità. Però attenzione, c'è anche la novità che è la commemorazione di eventi sociali, funerali di personaggi importanti e trionfi. Cos'è il trionfo? Il trionfo dentro dei trionfi c'è un tipo di spettacolo che.

è lapompa, la pompa magna viene da li il trionfo è celebrare un eroe di guerra, quindi èlegato al trionfo di una persona che si è distinta in guerra, allora insceno unospettacolo però in quel contesto.

L'abbiamo già detto lo vediamo schematizzato in età repubblicana perché etàrepubblicana è tutto questo? Banalmente viene prima l'età repubblicana e c'è unaforte specificità già legata a questi ludi circenses gladiatori sotto quelli scenici chesono improvvisati, circenses è corsa dei carri, cavalli i ludi gladiatori combattimentidei gladiatori lo abbiamo già detto chi sono questi gladiatori i ludi scenici e noivedremo Plauto si inserisce in questa realtà, rappresentazione di formedrammatiche importate dalla Grecia tragedie commedie mimi pantomimi tuttoquesto mondo, che qui dentro in questo periodo dell'età repubblicana è moltoprecario e

anche dopo cosa diciamo anche quando i teatri vengono costruiti in muratura sono più che altro adibiti a ludi circenses e gladiatori e quant'altro sono più che altro anfiteatri, abbiamo detto che il teatro Marcello è un po' un'eccezione. Altre tipologie di ludi sono le venationes, combattimenti di gladiatori con animali feroci, ospettacoli di caccia di varie tipologie, naumachie, riproposizione di battaglie navali reali, agones, gare che abbiamo già visto così in ambito greco qui sono gare atletiche che si tengono negli stadi come quello di piazza Navona attuale, certamina greca, atletica o anche gare musicali, poetiche poi andremo a descriverle tutte altrimenti non capiamo nulla, questi ludi stanno nell'ozium quindi quei giorni di festa tempo dedicato all'interruzione dell'attività politica e militare che è il negozium, giorni di svago altra questione già detta questi giorni di svago verso.

L'impero si moltiplicheranno a dismisura, tanto da raggiungere persino la metà dell'intero anno e perché? Va bene la famosa decadenza che anche noi stiamo vivendo, ma più che altro perché in quell'ambito imperiale ormai il teatro è strumento di propaganda, quindi si ritiene essere un momento di grande investimento, non è che si vuole essere semplicemente dissoluti è chiaro ha una connotazione politica e sociale, proprio quella connotazione politica e sociale che in epoca repubblicana si è cercato in tutti i modi di contenere, di vietare addirittura. In epoca imperiale con diciamo lo spettacolo si lega all'importanza dei singoli e del loro potere cosa che il teatro medievale contrasterà facendo leva sul cristianesimo in tutti i modi, il circo cosiddetto le gare equestri prima del 366 assolutamente in epoca repubblicana esisteva questa forma di spettacolo la più antica e già in epoca monarchica.

oligarchica abbiamo detto quella repubblica oligarchica c'è il circomassimo, queste gare equestri erano inizialmente parte di riti funebri di funerali, o comunque riti religiosi, e piano piano via via si trasformano in gare a squadre, testimoniate le fonti poi ci dicono che avevano poi i nomi dei colori perché ci sono poi delle attestazioni, poi queste gare equestri diventano più complesse si sviluppano in acrobazie caroselli corse di bighe e carri caroselli trainati da cavalli, cioè il cavallo è uno dei primi animali forse veramente il primo animale che viene usato per lo spettacolo. Vediamo come vengono organizzati questi giochi ci sono dei magistrati che se ne occupano, fiancheggiati da appaltatori privati proprietari di scuderie che affittano il necessario, cavalli, carri e quant'altro tutti questi appalti poi diventano monopolio di stato, questo serve saperlo ci da la dimensione di complessità dello spettacolo e di quanto lo spettacolo aLa differenza dell'ambito greco diventa questo tipo di spettacolo dato dai ludi scenici, che diventa monopolio di stato e parte integrante, nel tempo, di una politica statale. Lo stato se ne impossessa principalmente per il guadagno e l'investimento, oltre all'accesso gratuito a questi giochi e spettacoli. I giochi gladiatori o munera, di derivazione etrusca, erano originariamente riti funebri che si trasformarono in spettacolo durante l'età repubblicana. Il termine "munera" riassumeva tutti gli obblighi dei discendenti degli eredi del defunto, cioè ciò che dovevi dare al morto in termini di funerale. Più importante era il personaggio, più spettacolare sarebbe stato il suo funerale. I gladiatori erano professionisti di varia natura e provenienza, anche se in minima parte uomini liberi.
  1. Etruschi
  2. Prigionieri di guerra
  3. Criminali
  4. Condannati al gladium ad essere trafitti
  5. Cittadini
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
5 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher SorliniGia97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e tecnica della messinscena e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Mazzoleni Elena.