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3. GRUPPI E PREZZI DI TRASFERIMENTO
Quando vi sono operazioni all’interno di un gruppo, e quindi operazioni che avvengono da H ad A o
viceversa abbiamo sempre la presenza di prezzi di trasferimento. Questi prezzi possono essere
utilizzati per molteplici finalità, di solito per un’ottimizzazione del gruppo, perché dipenderà molto da
chi sono gli azionisti di minoranza della controllata, da dove sono ubicate le società controllate e la
controllante, e quindi tendenzialmente con il gruppo i prezzi solo lo strumento che consente di
raggiungere finalità meramente di conquista di nuovi mercati, a volte di gestione delle risorse
finanziarie o a volte di natura prettamente fiscale.
Di solito ci viene in mente cessione di beni e prestazione di servizi, ma di solito i prezzi di
trasferimento traggono origine da operazioni diverse: la società H fa per conto delle società
controllanti attività di reclamazione prodotti nell’ambito di siti internet ecc. . quindi attribuisco i costi
di pubblicità sostenuti da H alle controllate in modo proporzionale a quelli che sono gli esiti delle
vendite delle controllate. Il problema è che molte volte la ripartizione viene attuata attraverso anche
dei ricarichi, il servizio della H viene pagato con delle maggiorazioni. Questa cosa può essere fatta
anche con attività operative, come anche attraverso un servizio di consulenza finanziaria da parte della
holding. Già in questi esempi semplici possiamo capire come la gestione e i prezzi di trasferimento non
tanto nell’ambito degli scambi di beni e servizi ma solo con eventuali ribaltamenti di costi per servizi
prestati dalla holding in termini generici danno luogo a differenziazioni e quindi a trasferimenti di
valore da una società all’altra.
IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO
Codice di autodisciplina della borsa valori: il
sistema di controllo interno nasce con l’esigenza di
tutelare gli stakeholder, perché la governance
(attività svolta per gestire l’impresa e perseguire
obiettivi e utili del gruppo) ha un rischio che deve
essere allontanato affinché si perseguano gli
obiettivi della società e del gruppo. Il rischio nella
gestione e nella governance societaria è
quell’elemento che caratterizza i controlli interni.
Cerco di capire in un’azione quali sono i rischi ad
essa collegati -> sistema di controlli affinché il
rischio che impedisce al raggiungimento del mio
obiettivo venga eliminato. Devo identificarlo e soprattutto quantificare il costo da sostenere in modo
tale che il rischio non avvenga. Inoltre i rischi li devo monitorare continuamente.
Nell’ambito dei principi di governance una definizione del sistema del controllo interno è: l’insieme
delle regole, delle procedure, e delle strutture organizzative volte ad assicurare il corretto
funzionamento e il buon andamento dell’impresa. Capiti i rischi, creo le regole, e successivamente delle
procedure, e infine delle strutture organizzative che vanno ad attuare quelle che sono le procedure
(altrimenti il sistema do controllo interno non rimane vivo). È un processo svolto da tutti gli organi
dell’impresa -> ci deve essere un buon ambiente di lavoro per il quale i sistemi sono elemento
caratterizzante del lavoro stesso. Quali sono i controlli che possono essere attuati? Li
possiamo dividere essenzialmente in controlli
organizzativi e controlli informativi.
I controlli organizzativi:
separazione dei compiti. Il tipico esempio è che se A
fa gli ordini, e quindi acquista, A non può essere il
soggetto che effettua il pagamento. Distinguo i due
soggetti perché se l’acquisto è fatto nei confronti
della società X il pagamento deve avvenire nei
confronti della società X, perché se l’ordine fatto alla
società X che ha sede in italia, il pagamento deve avvenire in Italia. Se nelle grandi società vi sono
soggetti che eseguono operazioni legate agli acquisti dopo un po’ vengono spostati alle vendite -> per
garantire la trasparenza sulle operazioni (l’importanza è che vi sia una separazione nei compiti).
Un’altra caratteristica è il livello di autorizzazione associato ad ogni soggetto, possono essere previsti
diversi livelli di autorizzazione come i livelli di spesa (controlli continui perché quello che sta nella
fascia alta sa sempre cos’hanno fatto nelle fasce inferiori). Rotazione delle mansioni: è opportuno che
di volta in volta ci sia una rotazione delle mansioni. Adeguatezza delle risorse: affinché un sistema di
controllo interno sia efficiente necessita che le risorse siano adeguate. Se io ho un’azienda di cinque
persone controllo tutti personalmente, faccio fatica a formare un comitato del controllo interno,
dipende dalle risorse, più l’azienda è strutturata più vi è necessità che vi sia un controllo interno, ma
che questo sistema sia dotato anche di adeguate risorse che sono legate anche a procedure e a controlli
che si differenziano in livelli diversi.
I controlli informativi:
precisione e completezza dei documenti contabili: più c’è precisione più diventa efficace la
rappresentazione aziendale -> facilità di avere un dato corretto nel mio lavoro. Sicurezza dei data base:
al riparo di eventuali rischi di danneggiamento (sempre più in voga il fatto che vengano i database
dislocati rispetto alla sede operativa). Tempestività dei rapporti al management: per implementare più
velocemente il sistema di controllo interno (prima arrivano le info prima i manager riescono ad
evitare rischi). Quando si vuole prendere a riferimento un sistema
conforme ad un sistema di controllo interno basta
rifarsi al Codice di autodisciplina della borsa valori.
Poi per le quotate ci potrebbero essere anche altri
aspetti legati al mondo finanziario (tuf) che detta la
figura del dirigente preposto al controllo.
Per le non quotate dec L 231 del 2001 che
introduce la responsabilità penale delle società e
degli enti, in capo quindi non solo alle persone
fisiche ma anche alle persone giuridiche. ->
potenziale sistema di controllo interno.
Nell’ambito del controllo interno il management è
il principale conoscitore dei punti di forza e di
debolezza dell’azienda e pertanto è quel soggetto
che deve costantemente monitorare, valutare,
intervenire al fine di migliorare il sistema della
gestione dei rischi. È fondamentale che il
management sia quotidianamente impegnato nel
sistema di controllo interno per verificarne e
assicurarne l’efficacia. Sono delle responsabilità
che non può delegare a terzi ma deve svolgere in
proprio, perché è colui che conosce al meglio
l’azienda e che ha il polso della situazione.
I soggetti del controllo interno sono: consiglio di amministrazione (si suddivide tra consiglio di
amministrazione e alta direzione e comitato di controllo interno), organo di controllo (che è il collegio
sindacale), e dirigenti e altri operatori della struttura aziendale (vengono creati dei soggetti che hanno
operatività quotidiana nell’ambito del controllo interno).
Questi soggetti devono partecipare ad un processo
per stabilire gli obiettivi del sistema del controllo:
- Efficacia ed efficienza della gestione dei
controlli aziendali: meno rischi ci sono nella
gestione più i processi gestionali sono efficaci ed
efficienti
- devo creare poi un adeguato controllo dei
rischi, e quindi creare dei livelli di controllo che mi
consente il monitoraggio dei rischi
- attendibilità dell’info di bilancio (dal
bilancio emerge se all’interno dell’impresa vi è un
dato è attendibile e se quindi l’impresa stessa sia
attendibile)
- il sistema di controllo interno è rivolto anche a far si che la gestione sia conforme alla
normativa, quindi è rivolto a far si che non vi siano violazioni della normativa (il bilancio deve
essere attendibile e quindi non falso -> conformità alla norma)
- salvaguardia del patrimonio aziendale: perché il sistema di controllo interno comporta la
tutela del mio patrimonio e quindi la conservazione del valore dell’azienda in tutti i suoi aspetti
e in tutte le sue peculiarità.
Questi sono sostanzialmente gli obiettivi del controllo interno, che non è altro che corretto
funzionamento e buon andamento d’impresa. Componenti del sistema del controllo interno
- l’ambiente di controllo, dove quindi si opera
(più l’ambiente di lavoro è stato sensibilizzato sulla
rilevanza dei controlli e delle procedure, più si è
efficienti)
- La valutazione dei rischi, bisogna sapere e
conoscere quali sono i rischi insiti al nostro
ambiente di lavoro, considerando anche costi e
benefici, perché se il rischio comporta dei costi
sproporzionati per la sua salvaguardia verrà fatta
un’attenta annotazione se è opportuno che quel
rischio vada monitorato in un certo modo o in un
altro
- Attività di controllo: attività che deve essere svolta quotidianamente, vanno dati indirizzi,
politiche aziendali, procedure, e applicate quotidianamente perché devono essere contenuti i
rischi.
- Informazioni e comunicazioni: più il sistema di raccolta e scambio di info è efficiente più il
sistema di controllo può operare in modo corretto.
- Monitoraggio: non è altro che apporto tempestivo delle modifiche necessarie al sistema del
controllo.
Il sistema di controllo interno dipende dal tipo di
attività, dalla dimensione della società, dalla
struttura del gruppo e dal contesto regolamentare
-> perché potrebbero esserci delle attività che
hanno un contesto regolamentare specifico.
(dimensione) Più la società è strutturata più il
controllo interno deve essere complesso e
strutturato, altrimenti c’è un problema di
monitoraggio delle diverse attività che vengono
svolte.
In tutto questo è fondamentale l’assetto
organizzativo, amministrativo, e contabile perché
da la possibilità di avere dati e info attendibili.
L’architettura del sistema di controllo interno prevede la separazione di controlli (più io separo più io
ho efficacia nel controllo) e la responsabilità dei processi (nel momento in cui io creo dei processi di
controllo deve esserci un soggetto che ne è responsabile). Perché se io eseguo un controllo sul settore
amministrativo e da quel controllo risulta che la
struttura è gravemente insufficiente, deve esserci
un responsabile, il quale deve essere attenzionato
del