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POLICOLTURA E MONOCOLTURA.
Policoltura – caratterizza un terreno che deve produrre più specie vegetali è tipica dei contadini
che appartengono ad una società più tradizionale
Viceversa la monocultura, è tipica dei grandi sistemi di mercato.
Gli elementi dell’attività agricola sono:
la proprietà { privata – pubblica o mista – affitto- mezzadria – enfiteusi}
la conduzione { diretta – collettiva}
l’impresa { numero di aziende – superficie coltivata – densità colturale (SAU/SAT)}
il prodotto { uso – specie- diffusione – importanza sociale – importanza economica}
Quando si parla dello spazio agricolo e di come esso sia strutturato e organizzato lo si può fare
o guardando al rapporto tra suoli e produzione o in base alla struttura dei sistemi produttivi.
Forme di agricoltura e sistemi di produzione in base al rapporto tra SUOLI e PRODUZIONE
Si distinguono:
Un’agricoltura attiva, tipica delle società semplici, dei sistemi agricoli più elementari, perché
- caratterizzata dallo sfruttamento del terreno al solo fine di garantire la sopravvivenza al
contadino.
Un’agricoltura intensiva, caratterizzata da una produzione tesa ad ottenere le più alte rese per
- unità di superficie. O attraverso l’impiego di una massiccia quantità di manodopera oppure
impiego di grossi capitali che danno accesso ad alte tecniche.
Un’agricoltura estensiva, mira ad incrementare i guadagni attraverso la coltivazione di vaste
- porzioni di terreno. Condizione indispensabile sono ampia disponibilità.
In base alla struttura dei SISTEMI PRODUTTTIVI
Si distinguono:
Sistemi tradizionali, basati sulla policoltura, conduzione diretta, rapporto con il mercato molto
- limitato e un livello molto basso di tecnica produttiva. (Es contadino che lavora il campo a
livello familiare)
Sistema capitalistico, comprende al suo interno le strutture agricole meglio organizzate, più
- evolute. Sono quelle orientate al mercato, guidate dalla realizzazione di alti profitti,
caratterizzate da monocultura, a fronte di un volume di produzione massiccio la quantità di
addetti è minima.
Sistemi socializzati infine sono quelli che per tanto tempo hanno caratterizzato molte aree
- geografiche, non solo nei paesi dell’ex unione sovietica. Un sistema basato sulla
collettivizzazione dei fattori produttivi. E’ un sistema basato sulla pianificazione statale.
Tipi di organizzazione territoriale agricola:
Agricoltura di sussistenza: agricoltura itinerante e generalmente praticata nelle aree
subecumeniche.
Agricoltura speculativa di piantagione: “speculativa” mira a realizzare degli ampi profitti, al
lucro . “Piantagione” perché la piantagione tendenzialmente è caratterizzata dalla monocultura.
Agricoltura capitalistica dei grandi spazi: tipica soprattutto del nord america, caratterizzata dai
belts. “fascia del mais” – corn belt/ “fascia del latte” dairy belt nella zona dei grandi laghi/
“fascia del grano” wheat belt nella parte più centrale e tra le più famose la “cotton belt” fascia
del cotone.
Agricoltura commerciale o di mercato: tipica delle aree a ridosso delle grandi città. La
popolazione urbana no può procacciare i prodotti nella città, li deve comprare nel mercato
urbano. Rifornisce l’utenza urbana.
Agricoltura socializzata.
Paesi ex unione sovietica:
Kolchoz: cooperativa gestita da un’assemblea di membri, ognuno dei quali retribuito in denaro
e in natura, a giornata. L’attività si svolge collettivamente, in squadre di lavoro. Lo stato
contempla la proprietà individuale della casa, concepita come piccola azienda domestica
Sovchoz: fattoria gestita direttamente dallo Stato in cui i lavori sono compiuti da squadre di
salariati sotto la direzione di tecnici funzionari amministrativi. Mentre il kolchoz abbraccia
poche migliaia di ettari, il sovchoz ne investe decine di migliaia.
Altri esempi di agricoltura socializzata sono la Cina e lo stato di Israele.
Kibbutz: il regime che sottintende questo tipo di agricoltura è il regime comunista, in cui la vita
si svolgeva in forma comune non soltanto per quel che riguardava il lavoro nei campi, ma
anche la vita sociale, anche nella cina. Centro di produzione e di consumo a regime comunista,
dal lavoro all’educazione dei figli. Ci sono i mochavim, villaggi formati da aziende familiari che
si riunivano in cooperativa: ogni famiglia gestisce il proprio appezzamento e resta sempre
proprietaria dei mezzi di produzione, mentre la cooperativa interviene x la compravendita dei
prodotti.
Per migliorare insieme alle rese agricole, anche le condizioni sociali che ruotano intorno alla
produzione. Lo si può fare in tre modi:
RICOMPOSIZIONE FONDIARIA
Accorpamento delle proprietà frammentate cioè costituite da minuscoli appezzamenti lontani
per ottenere un’estensione di terra compatta e continua all’interno di un’unica azienda. Si
superano così molti inconvenienti legati allo spreco di terreno di tempo e lavoro, di capitale.
Restano 2 DIFFICOLTA’.: il superamento del legame affettivo del contadino al proprio campo e
l’impossibilità di stimare con esattezza la resa produttiva di terreni differenti. Non comporta un
ampliamento della dimensione della proprietà, perché spesso si limita a semplici scambi di
particelle tra proprietari.
RISTRUTTURAZIONE FONDIARIA
Processo di trasformazione del regime di proprietà, soprattutto dove questa è caratterizzata da
una forte contrapposizione tra microfondo e latifondo ( forte disparità tra proprietari di
grandissimi appezzamenti di terreno e altri che hanno pochi) , utile a riequilibrare le classi di
ampiezza delle aziende.
In senso più limitativo, indica un ampliamento delle aziende più piccole in modo da renderle
autonome cioè in grado di assicurare redditi sufficienti alla famiglia coltivatrice e di renderla
ricettiva alle innovazioni tecnologiche.
RIFORMA AGRARIA
Più strettamente normativo.
Trasformazione della struttura fondiari di uno Stato o di una regione attraverso modifiche dei
rapporti sociali per migliorare le tecniche colturali e incrementare la produzione. Lo stato
interviene espropriando terreni ai latifondisti affidandoli a braccianti, fittavoli, piccoli contadini,
gratuitamente o a fronte del pagamento di un compenso inferiore al reale valore del terreno da
corrispondere in un arco di tempo molto lungo.
RIFORMA AGRARIA IN ITALIA
Molti i precedenti storici: Solone nell’antica Grecia, i fratelli Gracchi a Roma, la Rivoluzione
francese, la Rivoluzione russa del 1917.
In Italia, la Riforma agraria del 1950. I latifondisti, soprattutto nel meridione, possedevano
molte terre ma se ne disinteressavano; i contadini non avevano terreni da lavorare e
versavano in gravi condizioni socio-economici. La riforma dispose l’esproprio dei grandi
possedimenti incolti o condotti in maniera estensiva, soprattutto quelli superiori ai 300 ettari.
Ai proprietari fu concesso di conservare 1/3 delle terre espropriate purchè si impegnassero a
valorizzarle. In realtà, le terre affidate ai contadini erano di pessima qualità o difficilmente
raggiungibili, dunque, comunque abbandonate.
Mentre ‘Italia con la Riforma agraria favoriva la diffusione della piccola proprietà, negli statti
anni L’EUROPA PROCEDEVA IN SENSO INVERO agevolando, cioè l’ampliamento delle aziende
incoraggiandone la crescita in termini di produttività e meccanizzazione.
Geografia 11
STRUTTURE AGRARIE
Tutte le società rurali hanno instaurato rapporti durevoli e più o meno complessi con lo spazio agricolo da
sfruttare, hanno cioè creato delle strutture agrarie o paesaggi agrari che si caratterizzano per:
Tecniche e sistemi di coltura
- Morfologia agraria, cioè il tipo di forma che i campi hanno acquisito nel corso del tempo
- Tipi di insediamento
- Forme di proprietà e conduzione
-
Sono elementi che sia la geografia agraria che quella rurale possono studiare.
I gruppi umani hanno così scoperto le diverse forme di adattamento delle piante domestiche ai
condizionamenti ambientali, hanno assicurato una certa varietà nella dieta, hanno scongiurato il rischio
che l’eventuale distruzione dell’unico raccolto potesse condurre alla carestia, hanno praticato
policoltura e allevamento.
Le struttura, o paesaggi agrari della vecchia Europa sono:
1. Paesaggio Mediterraneo
2. Paesaggio a campi aperti (openfield)
3. Paesaggio a campi chiusi (bocage)
Paesaggio mediterraneo:
Ubicazione : troviamo queste strutture agrarie in aree immediatamente a ridosso del bacino
mediterraneo.
Morfologia agraria: campi discontinui alternati a pascoli. C’è poco spazio x coltivare la terra: lì dove c’era
possibilità hanno piazzato un campo, si sono dovuti interrompere dove la morfologia non lo permetteva.
Scelta insediativa: Insediamenti accentrati ed arroccati in siti difensivi.
Tecnica : coltivazione a secco con rotazione biennale. Coltivazione a secco tipica di quelle aree
geografiche caratterizzate da un regime climatico con scarse precipitazione. Nella parte a riposo il terreno
veniva continuamente rimestato affinché il terreno non potesse soltanto acquisire ma anche conservare la
maggiore umidità possibile catturata dalle poche piogge. OPPURE terrazzamento, ferita, taglio
longitudinale, perpendicolare rispetto alla montagna, per cercare di strappare un po’ di terreno alla
montagna stessa, che avendo un pendio non è favorevole all’agricoltura.
Paesaggio a campi aperti (openfield):
Ubicazione: nel bassopiano franco germanico-polacco. In quell’area pressocchè pianeggiante che
grossomodo corrisponde alla parte occidentale della francia, germata, fino ad arrivare alla polonia.
Morfologia agraria: campi aperti, cioè privi di recinzioni.
Ogni campo veniva seguendo i principi della rotazione triennale veniva diviso in maniera nastriforme.
Ogni contadino deteneva la proprietà di un nastro della parte a frumento, di un nastro della parte
leguminosa e di un nastro della parte lasciata incolta. Perché c’è questo tipo di proprietà comunitaria?
Perché si tratta di aree influenzate dalla civilizzazione germanica che non contemplava la proprietà
privata. Poiché non c’era la proprietà privata non c’era bisogno di abitare sul campo.
Scelta insediativa: insediamento accentrato.
Ad un certo momento anche nelle aree formate da questo tipo di campi iniziò ad essere introdotta la
proprietà privata. In gran bretagna, tra la fine del XVI e XVIII secolo cominciò a manifestarsi il fenomeno
delle e