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Modello di localizzazione agricola - Johann Heinrich von Thünen
Prima che gli interventi governativi diventassero norma, Johann Heinrich von Thünen osservò che i suoli dotati in apparenza di medesime caratteristiche fisiche venivano impiegati per scopi agricoli diversi. Notò che attorno a ciascuna delle più importanti città si sviluppa una serie di anelli di terreno, ciascuno usato per produrre prodotti agricoli differenti.
1. Anello più vicino: prodotti deperibili, costosi da trasportare e molto richiesti.
2. Anelli più lontani dal centro urbano: usati per derrate meno deperibili, con costi di trasporto più contenuti e domanda meno continua. Punto marginale esterno è più redditizio, quindi più lontani si trovano i pascoli per usi estensivi del suolo.
Il modello di von Thünen serve per spiegare perché questo accadesse e per analizzare la redistribuzione territoriale delle attività economiche. Le parcelle, nonostante simili, hanno diversi valori di rendita.
Queste differenze riflettono il costo necessario per superare la distanza che separa una fattoria da una città centro di mercato. Quando i costi produttivi di un bene più quelli di trasporto equivalevano al valore di mercato, questo bene si situa al margine estremo. Più elevati sono i costi di trasporto, più bassa è la rendita che si poteva pagare per la terra.
Nel modello della forma più semplice, le spese di trasporto sono le sole variabili. Il rapporto tra rendita della terra e distanza dal mercato si può facilmente calcolare facendo riferimento al gradiente di trasporto (GRADIENTE = variazione per unità di lunghezza che una grandezza subisce da un punto all'altro dello spazio lungo una certa direzione) di ogni coltura implicata.
L'intensità colturale cresce dal centro alla periferia. Nella periferia troviamo prodotti con costi di trasporto decrescenti:
- Colture con alto valore commerciale + alti costi di trasporto
collocazione vicino al mercato2- colture meno deperibili+ costi inferiori di produzione e trasporto= collocazione lontana
ANELLI VON THUNEN=1- appezzamenti terreno più vicino al mercato hanno grande valore, PARCELLE PIUPICCOLE= sfruttati intensivamente
2- appezzamenti di terreno più lontani = terreno si usa estensivamente in più vaste unità
però dove dominano dinamiche di urbanizzazione la distribuzione delle attività agrarie registra incremento di intensità all'aumentare della distanza dal centro urbano praticamente l'opposto
agricoltura di mercato intensiva= 2 TIPI=agricoltura commerciale intensiva =contadini che impiegano grandi quantità di capitali per macchinari fertilizzanti per unità di superficie . ad esempio frutta ortaggi e prodotti caseari alimenti ad alta deperibilità. in quasi tutte le città Ci sono aziende ortofrutticole e stabilimenti caseari. è deperibile e quindi ha costi di
trasporto alti dato che servono spedizioni speciali, ad esempio camion refrigerati. Dunque è vicino aziende con cerealicoltura finalizzata all'allevamento, coltivano cereali per il bestiame. Ovviamente, anche se lavorata la terra in maniera intensiva per questo prodotto, il valore è inferiore rispetto a quello di un'azienda ortofrutticola. Nel Nord America, queste aziende sono più lontane dai mercati delle aziende ortofrutticole, e gli agricoltori nutrono il bestiame con il loro frumento, evitando costi d'acquisto. Laddove invece, specie nei pressi urbani, la terra è troppo cara per essere destinata al foraggio, quest'ultimo deve essere acquisito all'esterno dell'azienda, che spesso sono vicino ai maggiori mercati delle zone urbane. Aziende di allevamento industrializzato soppiantano allevamenti gestione familiare per allevamenti intensivi di bestiame su larga scala in spazi ristretti. Per produrre tanto ha un costo unitario il più elevato.Contenuto possibile: in queste gigantesche aziende si somministrano antibiotici per mantenerli in salute e accelerarne la crescita, mangime artificiale tipo scarti e poi li consegnano per contratto alle industrie di trasformazione e imballaggio. Ci sono comunque problemi di smaltimento delle tane in letame e inquinamento dell'aria e delle falde acquifere. L'agricoltura di mercato estensiva, che utilizza terreni meno costosi e richiede meno sfruttamento intensivo del suolo, è diffusa. Troviamo grandi fattorie produttrici di cereali o allevamento di bestiame al pascolo. Penso che più che la semplice distanza dal mercato, siano i climi a determinare la presenza di agricoltura estensiva. Le regioni con pascoli in cui c'è l'allevamento di bestiame brado hanno visto ridursi la superficie a loro riservata perché le colture ne hanno eroso i margini più umidi e al posto delle erbe autoctone sono state introdotte coltivazioni di cereali. In Francia è stata rimossa la maggior parte di quei vitelli.
da carne che poi vengono trasferiti in Italia per la crescita, la macellazione e il consumo, rappresentano il 30-40% del consumo totale italiano di carne bovina. In queste aree, dove si pratica il pascolo all'aria aperta, si caratterizzano per la bassa densità demografica e per una richiesta relativamente limitata di manodopera in colture specializzate. Questa è l'agricoltura mediterranea, con terreni tra i più produttivi al mondo. In queste aree soleggiate, i problemi legati al clima sono eventi rari. La specializzazione in vino, uva, olio, olive, agrumi, ecc. è molto diffusa. Un'altra forma di agricoltura è quella di piantagione, dove il clima è un elemento vitale. La piantagione è una tenuta in cui si producono uno o più raccolti specializzati e richiede investimenti, gestione e commercializzazione esterni. Spesso questi raccolti, seppur estranei alla terra degli indigeni, erano punti di interesse per gli investitori, come ad esempio il caffè, lo zucchero, il cacao, il tabacco e la gomma.Paesi occidentali iniziano a interessarsi ai tropici perché offrono opportunità di soddisfare richieste di aree temperate per beni agricoli non producibili nelle zone di smercio... in piantagioni i principali coltivati sono il tè, il cacao, il caffè e le banane. Sono facilmente accessibili via mare dato che le colture si trovano lungo le coste in genere e sono pensate per l'esportazione piuttosto che per il consumo interno.
AGRICOLTURA NELLE ECONOMIE PIANIFICATE:
- Alto grado di controllo centrale sulle risorse su settori chiave dell'economia, pur di permettere di perseguire gli obiettivi stabiliti dal governo.
- Il controllo si estende alle fattorie collettive che sostituiscono le aziende private e i prezzi vengono stabiliti a tavolino invece di essere determinati dalla domanda o dai costi di produzione.
Prima c'era in posizione di un controllo centralizzato, è così il paesaggio rurale nel risultato alterato... ad esempio nell'economia pianificata.
Della Repubblica Popolare Cinese nel 1949 il regime comunista distribuì fondi rurali a circa 350 milioni di contadini in parcelle da 0,2 ettari, troppo piccoli per la sussistenza e inadeguati per il fabbisogno crescente del paese. Dopo la morte di Mao Tse tung nel '76 fu introdotto un sistema di agricoltura privata. La superficie coltivabile rimane dello Stato e la maggior parte dei raccolti dei prodotti di base è venduto a prezzo fisso mediante contratto obbligatorio alle agenzie governative acquirenti.
Sfruttamento delle risorse nelle attività primarie: miniere, estrazioni minerali, pesca, selvicoltura. Sfruttamento di risorse naturali non uniformemente disponibili nell'ambiente, vengono sfruttate dalla consapevolezza culturale del loro valore.
Attività economiche di raccolta: utilizzo di risorse naturali rinnovabili che corrono seri rischio di estinzione a causa dello sfruttamento (pesca, selvicoltura e caccia per animali da pelliccia).
Attività estrattive:
prelevano da crosta terrestre minerali metallici e non metallici non rinnovabili come i combustibili minerali e sono materie prime essenziali per le moderne economie industriali. Le risorse o risorse naturali sono presenti in natura e sono utili per il benessere economico della popolazione umana. Una risorsa deve essere riconosciuta come tale ed è un fenomeno culturale. Ad esempio, in Germania durante l'età romana imperiale, si consideravano le foreste come una risorsa nazionale essenziale che fungeva da rifugio, fonte di combustibile ed habitat per la selvaggina, quindi sostentamento. Le risorse rinnovabili sono consumabili e possono essere rimpiazzate abbastanza rapidamente con processi naturali o favoriti dall'uomo. Tuttavia, si esauriscono se sfruttate fino all'estinzione o distruzione. Ad esempio, il suolo può erodersi, quindi alcune risorse sono rinnovabili solo con una gestione oculata. La massima resa sostenibile di una risorsa è il massimo volume o ritmo di utilizzo che non indebolisce la risorsa.Capacità di rinnovarsi o di mantenere in futuro la stessa produttività. Se si supera la massima resa sostenibile, la fonte rinnovabile si trasforma in non rinnovabile. Risorse non rinnovabili = non si possono rigenerare con un processo naturale, ci mettono troppo.
Entrambi i tipi di risorse vengono sfruttati da attività primarie non agricole: il pesce risorse alimentari, foreste fonte di materiali da costruzione e cellulosa intensamente sfruttate, oppure i minerali non rinnovabili. Per economie industrializzate, la pesca: la maggior parte del prodotto ittico mondiale consumato da esseri umani e il restante è trasformato in alimenti per il bestiame oppure usato come fertilizzante. Dunque, questi due mercati aumentano la domanda e il volume del pescato. Infatti, si sta superando la massima resa sostenibile.
- Cane le acque interne stagni, laghi e fiumi - né proviene la minor parte di pescato
- Allevamento ittico ambiente controllato
- Pesca marittima