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GEOGRAFIA QUANTITATIVA

neopositivismo

paradigma generale dello strutturalismo: il movimento strutturalista (dopo WWII)

filosofico, scientifico, critico-letterario, antropologico, psicoanalitico …

→ comune area culturale anti-storicista, anti-umanistica, anti-esistenzialista che sostituiva

al primato della soggettività, della storia, della coscienza dell’individuo, il primato della

struttura: mondo umano considerato dagli studiosi come un qualsiasi altro campo della

ricerca scientifica, delle scienze naturali e quindi indagato per scoprire le relazioni

sistematiche, costanti (>> le strutture >> strutturalismo) che potessero intercorrere tra i

fenomeni socio culturali. >> ricerca di leggi che aiutassero a fare previsioni e generalizzare

Quando sembrava di aver trovato un’unità (tutte le scienze si devono studiare nello stesso

modo) metodologica, epistemologica, invece si vennero presto a creare delle crepe di

dubbio. Dispersione delle discipline secondo linee di attenzione tutt’altro che oggettive,

anzi molto soggettive (quantitativa >> qualitativa).

>> geografi radicali (di formazione marxista …). Non pochi erano stati esponenti molto

convinti della geografia quantitativa > ripensamento molto forte

Scopo della ricerca geografica doveva cambiare da quello di SPIEGARE IL MONDO a

quello molto più affascinante ed utile di CAMBIARE IL MONDO (>> renderlo più giusto ed

equo).

Grande sfida raccolta da questi geografi respirando aria delle grandi rivoluzioni culturali

dei 60s.

>> rimettere in discussione la presunta oggettività della stessa ricerca

scientifica/ geografica >> prendere in considerazione fatto che stessa realtà può essere

ben diversamente percepita e valutata da soggetti diversi es a seconda che la si guardi

dall’esterno o la si viva dall’interno

Si affermò che tutti gli sforzi dei geografi quantitativi di oggettività (es nell’analisi di

fenomeni antropici) non erano altro che un mezzo per legittimare delle situazioni di fatto

inaccettabili.

→ visione retrograda

Molte di queste critiche giunsero anche da parte di cultori di altre discipline, anche da

postazioni scientifiche differenti.

Es si affermò il pensiero degli studiosi di psicologia ambientale.

In una posizione critica nei confronti dell’unitarietà è la geografia umanistica (=/=

geografia umana; è una delle sue branche): diede spazio a discipline diverse es

letteratura, storia dell’arte, cinematografia … utili per ampliare la lettura del territorio che

non doveva limitarsi a dati statistici, ma anche alle visioni che artisti, scrittori, letterati,

davano del territorio (non dovevano sostituire in toto quelle precedenti, ma affiancarsi ad

esse)

>> Ai lavori dei geografi professionisti si affiancano per elaborazione di un quadro più

ampio anche letture es di Pasolini, di Moravia, Verga etc

GEOGRAFIA SISTEMICA

paradigma dello strutturalismo >> paradigma sistemico

In questo paradigma viene immaginata la realtà come un aggregato di oggetti attivi e

stabili che si trasformano in un ambiente e si dirigono verso un obiettivo

>> mondo considerato un holon, impasto inscindibile (umanità+ecosistema)

Il pensiero strutturalista concepiva la realtà come strutture che si evolvono >> INVECE il

pensiero sistemico concepisce la realtà come un’organizzazione di elementi che

producono funzioni, interagiscono tra loro e con l’esterno e si trasformano.

Evolversi: passaggi prevedibili, inevitabili, da A a C attraverso B.

Trasformazione: più complesso, meno prevedibile ed individuabile. >> sistema

(=complessità)

In questa teoria ci sono 3 importanti componenti

1. Ambiente esterno

2. Concetto di cambiamento

3. Concetto di obiettivo

Sistema generale del paradigma sistemico più ricco di quello strutturalista perché nel

passaggio la regione non più considerata area gravitante su territorio, INVECE sistema

territoriale aperto.

Novità Al concetto precedente di struttura è sostituito quello di organizzazione >> no

1. limitazione a descrivere l’oggetto geografico, INVECE che cosa faccia (>>

organizzazione)

Introduzione concetto di “ambiente esterno”: è l’insieme di tutti gli elementi che

2. esistono al di fuori dell’oggetto studiato ma con i quali l’oggetto interagisce.

Molta importanza al concetto di “trasformazione”: generata dalle relazione tra

3. oggetto ed ambiente esterno.

Introduzione del concetto di “obiettivo”: traguardo verso cui la trasformazione

4. conduce.

Esempio

L’obiettivo verso cui molti studiosi oggi si dirigono è quello dello sviluppo sostenibile.

>> regione = organizzazione

Non solo si guada com’è costituita, ma anche come si comporta, com’è organizzata

rispetto al raggiungimento di una sostenibilità ambientale (es troppe industrie di un

certo tipo etc)

>> ambiente esterno

Tutti gli elementi esterni alla regione ma con cui essa interagisce; se c’è

inquinamento, non si ferma ai confini politici

>> trasformazione

trasformazioni in risposta all’utilizzo che si fa dell’ambiente (deforestazione >>

problemi idrologici)

>> obiettivo

sostenibilità ambientale, economica, sociale

Logica DISGIUNTIVA e logica CONGIUNTIVA

Pensiero strutturalista fondato su logica cartesiana espressa dai quattro principi di

- evidenza

- riduzione

- causalità

- esaustività Principi cartesiani Principi sistematici

(logica disgiuntiva) (logica congiuntiva)

Evidenza Pertinenza

Riduzione Olismo

Causalità Teleologia

Esaustività Aggregatività

La logica cartesiana appartiene al filone delle logiche disgiuntive che si basano sui tre

assiomi aristotelici di:

Identità

non contraddizione

esclusione della terza ipotesi

>> logiche che tendono a scomporre l’oggetto in parti descrivendo nel dettaglio ciascuna

di esse e per questo non di rado indulgendo al descrittivismo fine a se stesso

La logica sistemica appartiene alle logiche congiuntive

No impo cosa sia l’oggetto ma che cosa faccia, come si trasformi nel tempo >> quattro

principi cartesiani contrapposti da altri quattro antinomici:

- Pertinenza

- Olismo

- Teleologia

- Aggregatività

Sulla base di essi la regione viene descritta

Non in sé e per sé ma in rapporto alle intenzioni dichiarate dall’osservatore

(pertinenza).

Considerato nel suo insieme sia in rapporto all’ambiente esterno (olismo).

➔ Non in base a relazione di causa ma al comportamento che assume in relazione ad

un determinato obiettivo (teleologia).

Non percepito in rapporto alla totalità dei propri componenti ma in rapporto ai gruppi

di componenti che sono funzionali ai fini che il ricercatore vuole raggiungere

(aggregatività) Evidenza VS Pertinenza

Strutturalisti: ogni oggetto è evidente in quanto tale e quindi si deve accettare ciò che è

ben chiaro, evidente, distinto, oggettivamente riconoscibile.

Sistemici: nessun oggetto è oggettivamente evidente, lo studioso si pone nei confronti di

un oggetto su una base di intenzioni che lo studioso ha (come avvicinarlo, come studiarlo

…) >> stesso oggetto può assumere interpretazioni diverse >> il ricercatore corretto deve

fin dall’inizio della sua indagine dire che cosa i propone di fare e secondo quale

metodologia. L’oggettività non esiste.

Riduzione VS Olismo

Strutturalismo: i casi troppo complicati si risolvono scomponendo in tante parti l’oggetto

che si vuole analizzare. Ogni parte studiata singolarmente per giungere a soluzione del

problema.

Sistemici: l’oggetto deve essere considerato qualcosa di immerso in una realtà molto più

grande di cui fa parte e deve essere percepito come tale, nelle sue relazioni con ciò che gli

sta intorno. Causalità VS Teleologia

Strutturalismo: Conoscenza parte da oggetti più semplici si risale tramite cause prevedibili

a quelli più complessi.

Sistemici: Il concetto di teleologia dice che oggetto deve essere considerato nei suoi

comportamenti in rapporto agli obiettivi che l’osservatore attribuisce all’oggetto.

Esaustività VS Aggregatività

Strutturalismo: Bisogna sempre fare censimenti così analitici da essere certi di essere

esaustivi.

Sistemici: ogni rappresentazione della realtà è partigiana per influenza del soggetto che la

studia. Solo per il fatto che un oggetto venga studiato da un certo studioso, non è possibile

che esso venga studiato completamente, verranno studiate solo le parti che interessano a

tale studioso. No illusoria oggettività >> “Ben più onesta aggregatività” 07/03

COMPLICAZIONE E COMPLESSITÀ

Riduzione – dovuta al fatto che la realtà è creduta complicata → disgregazione (strutt)

La realtà non è complicata, ma complessa e non scomponibile → no isolamento (sist)

Obiettivo – non produrre spiegazioni, ma proporre comprensione

>> le ragioni sono descritte in dettaglio MA no sintesi

Contraddizione di base: da logica disgiuntiva si vuole giungere a conclusioni che

suppongono logica congiuntiva, ottenendo dei “riassuntini”

→ min 24

Regione sistemica risulta sistema bidimensionale formato da moduli:

- ecosistema

- popolazione

Solita domanda: come interagiscono i due moduli?

Nel pensiero sistemico oggi è stata introdotta la distinzione tra macchina banale e

macchina non banale.

Sistema si comporta da MACCHINA BANALE se costituito da struttura che

• ricevendo un impulso dall’esterno (in entrata) reagisce sempre nello stesso modo

(sempre stesso impulso in uscita). → sistema deterministico (risposte prevedibili)

non sa auto-organizzarsi e cambiare

Sistema che si comporta da MACCHINA NON BANALE in presenza dell’impulso

• esterno produce una pluralità di impulsi possibili. In grado di modificare proprio

stato interno. → non deterministico

Esempio ecologista:

Per il determinismo la natura era una macchina banale.

La società era una macchina banale (perché prodotto stesso della natura).

Per il possibilismo la natura è macchina banale.

La società è macchina non banale.

Per paradigma sistemico natura è macchina non banale.

Società è macchina non banale.

Ecosistema e popolazione sono macchina non prevedibile.

Se uno dei due elementi si comporta in un certo modo, l’altro reagisce in modo

imprevedibil

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
37 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_tvb_97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Lucchesi Flavio.