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DI «NON LUOGHI» (AUGE’)
FENOMENI GLOBALI: CRISI ECONOMICHE, DISOCCUPAZIONE,
CAMBIAMENTO CLIMATICO, TERRORISMO ….
I primi approcci all’idea della globalizzazione iniziano negli anni ’60: metafora del “villaggio globale”
di McLuhan (1964), ovvero ci sarà una sorta di creazione di modelli e prodotti culturali tutti uguali.
T.Levitt (1983) leggeva la globalizzazione solo come un’integrazione economica su scala
mondiale.
Queste definizioni non sono più adeguate a spiegare la globalizzazione, almeno dal punto di vista
geografico. Es. globalizzazione alimentare: es sushi, couscous, hamburger.
In realtà dovremmo parlare quasi di glocalizzazione, cioè un incrocio tra globale e locale.
Come definire questo fenomeno?
1_ Da quando esiste il commercio internazionale c’è sempre stata interrelazione tra paesi molto
lontani tra loro (es. via delle spezie/via della seta), una prima vera e propria forma di
globalizzazione si è avuta con la rivoluzione industriale, grazie al trasporto navale e ferroviario che
ha velocizzato scambi e relazioni. Dopodichè l’impresa fordista nel ‘900 è l’inizio vero e proprio
delle multinazionali, che inizialmente di rivolgono ai paesi esteri per le materie prime. Tutto questo
ci permette di vere la globalizzazione come la visione di un processo.
È cambiata l’estensione del processo, la liberalizzazione dei mercati, alla caduta di muri geopolitici,
per un insieme di fattore dagli anni ’80 si è assistito ad una intensificazione, ampliamento,
velocizzazione di relazioni che legano soggetti localizzati in punti diversi del pianeta.
La globalizzazione raggiunge più dimensioni, non solo quella economiche. È un processo specifico
dagli anni ’80 ad oggi. Deriva da un percorso storico, abbiamo visto l’accelerazione di un
fenomeno che si è costruito un po’ alla volta nel tempo. -Dematteis
2_ Globalizzazione non è sono omogeneizzazione di culture forti (modelli americani), ma in realtà
c’è una glocalizzazione, ci sono delle forti spinte per conservare le culture locali. In realtà non
siamo davanti a un mondo tutto uguale. Le multinazionali dominano il mondo ma nel nostro
mercato il 90% delle imprese sono di piccole e medie dimensioni.
La globalizzazione riduce le distanze fisiche, non le annullano.
3_ compressione o convergenza spazio-temporale lo troveremo nello sviluppo dei trasporti, perché
ha ridotto l’importanza della distanza fisica, perché la distanza spazio-temporale si è ridotta.
Distanza fisica: distanza chilometrica che separa due luoghi.
Distanza funzionale: distanza che si misura in termini di percorrenza.
Questo aspetto della compressione spazio-temporale è un’esperienza sociale, legata al contesto in
cui un individuo vive. Le esperienze di vita, i modelli non sono uguali in tutto il mondo, dipende dal
contesto in cui siamo localizzati (es contadino indiano), ci sono delle popolazioni che non
partecipano a questo sviluppo della globalizzazione.
DIVERSE DIMENSIONI DELLA GLOBALIZZAZIONE
- Economica
- Sapere scientifico
- Ambientale: cambiamento della terra
- Culturale: in relazione a modelli e prodotti
- Geopolitica: grandi decisioni del mondo sono prese da organizzazioni sovranazionali
- Flussi migratori
- Turismo: continuamente cresciuto
- Fenomeno urbano
Altre definizioni Globalizzazione:
1. «Ampliamento, intensificazione e accelerazione delle relazioni tra soggetti localizzati in differenti
aree del pianeta, che coinvolge più dimensioni (economica, ambientale, culturale …) e che deriva
da un percorso storico» (Dematteis et al., 2010
2. «Aumento delle interdipendenze territoriali in cui giocano un ruolo rilevante la scala globale e
quella locale» (Veltz, 1998)
3. «Il fenomeno della globalizzazione può essere interpretato come un’esperienza sociale:
compressione spazio-temporale» (Harvey, 1989) ECONOMIA
FENOMENO URBANO SCIENZA
TECNOLOGIA
FLUSSI:
MIGRAZIONI AMBIENTE
TURISMO
GEO-POLITICA MODELLI CULTURALI
GLOBALIZZAZIONE ECONOMICA ORGANIZZAZIO
INNOV IMPRE NI
AZIO INTERNAZIONA
LI
TRA POLITICHE
DIVISI LIBERALIZ
ONE ZAZIONE
Scambi
commercial
I temi del commercio estero, investimenti diretti esteri e flussi finanziari sono tre fenomeni che
vanno di pari passo.
- Nuova divisione internazionale del lavoro: gli scambi non avvengono più per gruppi di paesi
specializzati in un settore, ma c’è una frammentazione dei cicli produttivi, delle catene del
valore. La frammentazione circolazione di componenti e di semilavorati, è una causa
dell’aumento del commercio estero.
- Altro fenomeno è lo sviluppo e la crescita dei trasporti e comunicazioni materiali: ci sono
una serie di innovazioni più recenti che hanno cambiato il commercio internazionale e
hanno portato allo sviluppo de commercio internazionale e ha creato nuova forme di
commercio.
- Politiche di liberalizzazione sono più forti rispetto al fenomeno del commercio estero. La
fase di liberalizzazione commerciale che si è sviluppata grazie all’abbattimento dei dazi
doganali.
Innovazione tecnologica: riguarda i trasporti e i nuovi modi di produzione.
Imprese multinazionali: governano la globalizzazione, sono collegate direttamente con la divisione
internazionale del lavoro. Ci sono anche piccole-medie imprese che si inseriscono nella divisione
internazionale del lavoro, favorendo così il commercio internazionale
Organizzazioni sovrannazionali: Word Trade Nation, istituzione che più delle altre controlla e guida
l’apertura del commercio internazionale, l’abbattimento dei dazi.
Caratteristica della globalizzazione economica sono la crescita di questi fattori: commercio estero,
investimenti esteri e flussi finanziari. Da sempre progressivamente c’è sempre stata un’apertura
economica tra le nazioni, nel passato con la rivoluzione industriale grazie alle ferrovie, o nel
mediterraneo con le navi, l’applicazione del vapore alla navigazione, nel secondo dopoguerra c’è
stata la grande rivoluzione dei trasporti, grazie ad un insieme di innovazioni tecnologiche ed
innovative. Tutte queste innovazioni hanno contribuito all’esplosione del commercio internazionale.
Trasporti e commercio internazionale sono strettamente legati: continuità tra l’evoluzione nei
trasporti e la crescita degli scambi.
La WTO raccoglie i dati sul commercio internazionale su scala globale. Ci sono anche dei rapporti
annuali su quello che è l’andamento anno per anno, ci sono delle analisi e delle interpretazioni del
perché il commercio internazionale si muove in quel modo. La WTO prende i dati dai singoli istituti
di statistica dei vari paesi (es. ISTAAT in Italia, EUROSTAT in UE). Questi dati dovrebbero essere
confrontabili.
GRAFICO: c’è stata una crescita continua nel commercio internazionale, soprattutto negli ultimi
decenni (anni 80 e 90 soprattutto). Quando si paragonano dei dati su scala temporale in epoche
lontane da noi c’è un aumento della possibilità d’errore, molto maggiori rispetto ad oggi.
Il trend negli anni è continuo. Oggi? È molto meno stabile
BENI MATERIALI
Come si scambia e com’è cambiata la composizione del commercio internazionale? Dimensione
storica
Tipologia 1950 2008 2015
Prodotti agricoli 47 8,5 10
(Agricultural products)
Carburanti e prodotti minerari 15 22,5 18
(Fuels and mining products)
Prodotti manifatturieri (Manufactures) 38 66,5 70
Fonte: elaborazioni su dati WTO
1950: molte economie occidentali uscite dalla IIGM cominciano a crescere
2008: anno della crisi economica e anni presentati del nostro testo.
2015
Cambiamento dal 1950 al 2008: Vediamo una riduzione della quota dei prodotti agricoli e un
aumento di quelli manifatturieri. La quota dei carburanti e prodotti minerali è un po' oscillante: dato
dal prezzo del petrolio. Passaggio da un’economia agricola a una industriale, l’agricoltura perde
peso sia nelle importazioni che esportazioni.
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0,00 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015
Vediamo per la prima parte degli anni 2000 un trend di crescita: fino al 2007 crescita continua. Per
la prima volta nel passaggio dal 2008 al 2009, che è la crisi economica globale. Subito dopo si
vede una ripresa del commercio internazionale e negli ultimi anni 2013-2014 c’è un assestamento.
Nel passaggio dal 2014 al 2015 il trend di crescita si interrompe di nuovo: per la WTO il fatto è
legato alla caduta del prezzo del petrolio, all’andamento a ribasso del prezzo del petrolio, Ha inciso
anche un rallentamento dell’economia cinese e la recessione di alcuni grandi economie, come
l’economia brasiliana. Cambiano le quantità, l’andamento dei prezzi e i tassi di cambio, ci sono
delle dimensioni che spiegano la diminuzione dei flussi.
Ci sono anche altre letture rispetto a quelle della WTO: sui giornali al momento in cui sono usciti
questi dati vi è stato un certo senso d’allarmismo. La spiegazione che alcuni davano era il
rallentamento del processo di produzione dell’economia, che la globalizzazione sta arretrando. In
realtà bisogna vedere i dati dei prossimi anni, quindi questo 2015 resta un punto di domanda.
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SERVIZI
Il 25% dei servizi che si scambiano su scala internazionale sono i servizi turistici. I trasporti sono
altre grosse componenti, dopo ci sono servizi informatici, finanziari, etc…
Dal grafico bisogna osservare l’andamento: rispecchia l’andamento delle merci, anche i servizi
hanno avuto una crescita esplosiva negli ultimi decenni, seguono il trend, con la decrescita nel
2008 e nel 2015.
Come si lega questo col discorso precedente: in realtà si collega perché le componenti dei servizi,
la componente trasporti è molto legata al commercio delle merci, quindi è collegato al commercio
internazionale delle merci, quindi uno traina l’altro.
Un altro fatto interessante è la differenza tra le barre di merci e servizi, ma questo perché i servizi
sono radicati localmente, serve la vicinanza tra chi vende e chi acquista. (4000 vs 16000)
CHI CONTROLLA IL COMMERCIO ESTERO IN TERMINI DI MACROAREE?
Merci
2003: inizio del trend
2007: data a scavalco della crisi economica
2014
Il commercio internazionale è con