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ALTROVE OGGI

Non si parla più di qualcosa di lontano ma di vicino, e quando parliamo di altrove adesso, cioè l'altrove post-coloniale, contemporaneo, i soggetti sono gli altri che percepiscono il nostro territorio come altrove: i migranti che arrivano qui e non conoscono il nostro territorio.

L'immigrazione, tra le tante cose, ha influenzato il nostro modo di guardare le cose: non siamo più solo noi a guardare e osservare loro, andando nell'altrove → sono anche loro che viaggiano e guardano noi.

È emersa una dimensione incontrovertibile: è la posizione dell'osservatore a determinare e identificare chi è l'altro, e di quale altrove si sta parlando.

Si ribalta quindi la prospettiva:

  • altrove in passato erano i luoghi non-europei visti dagli europei
  • altrove oggi sono i luoghi europei osservati dai non-europei.

Tutto è da collegare al fenomeno migratorio: ad un certo punto della storia sono stati gli altri.

aggiungere lungo le nostre coste e dentro la nostra società. Sono entrati dentro la nostra organizzazione familiare, dentro le nostre strutture di assistenza, dentro i nostri luoghi ricreativi, dentro le nostre organizzazioni criminali, dentro le nostre aziende, insomma sono divenuti parte della nostra vita. Quindi l'altrove oggi è un QUI a livello spaziale ma anche a livello temporale, ossia un ORA in venir e in continuo cambiamento grazie all'immigrazione: un qui e ora sul nostro territorio, gli ALTRI siamo adesso noi. IMMIGRAZIONE IN ITALIA La legge Turco-Napolitano del 1998 è ancora la legge più importante in materia di immigrazione: lo scheletro, la struttura, che regge normativamente l'approccio italiano all'immigrazione. Ovviamente poi ci sono state altre leggi nel corso degli anni → il cosiddetto testo unico, l'insieme delle leggi fatte negli anni entrate nella Turco-Napolitano e poi arricchito con l'accorpamento delle

L'approccio geografico all'immigrazione può dirsi basato sull'altrove: non bisogna dimenticare che gli immigrati si spostano non solo da un luogo all'altro ma anche da una società all'altra, e questo vale per qualsiasi tipo di migrante. 8 - 9/03/2021

Abbiamo detto che immigrare è un movimento da un luogo ad un altro, dunque un fenomeno specificamente geografico che riguarda gruppi umani su un territorio politico e internazionale; questo meccanismo, come l'immigrazione in Italia, si può applicare anche ai fenomeni migratori interni italiani da sud a nord.

Il concetto di Altrove vale per ogni contesto e periodo storico, sia su scala grande che piccola. Ci sono territori e società, di partenza e arrivo (T1-T2, S1-S2).

La società dalla quale il migrante parte (S1) non è uguale, non è simile a quella in cui si arriva (S2): può avere delle similitudini ma mai uguale. La popolazione di

arrivo è inoltre attaccata ad alcunivalori, alcuni orizzonti culturali, i cosiddetti comportamenti istituzionali: ad esempio comportamento conforme alla legge e al vivere civile. Questo modello può funzionare con qualsiasiesempio: il T1 può essere ad esempio un paese come il Senegal, con una sua lingua, una religione (che è l'Islam mescolato a tradizioni più antiche), ed una cultura che producono dei comportamentiche nel corso dei secoli rendono i senegali in un certo modo → quando il senegalese si sposta dalT1 al T2 che può essere l'Italia, il migrante trova un contesto diverso: geograficamente passa dallasavana o da città grandi africane di epoca coloniale, così come da un clima caldissimo, per passarein Italia in un paesino di montagna magari dell'aquilano; oltre al territorio, da S1 a S2 il migrantepassa in un contesto sociale completamente diverso, basti pensare al diverso bagaglio culturale estorico che

Un cittadino italiano ha un bagaglio culturale diverso da quello di un senegalese. Il bagaglio culturale di un senegalese è incentrato sul colonialismo, sulla lingua francese e sulla religione islamica. Una cosa che farà un senegalese è quella di trovare una moschea, tuttavia l'Islam del Senegal è di tipo sufista, una variante diversa da quella che può trovare in Italia. Si può poi pensare a come questo bagaglio culturale si combini con i rapporti familiari, ad esempio i senegali che partono sono quasi esclusivamente maschi, e sono rari i ricongiungimenti familiari, mentre ad esempio nel caso dei migranti dell'est Europa sono di solito le donne a partire per prime. Quello che porta con sé un migrante dunque è un bagaglio culturale, come una chioccia porta il suo guscio. Ogni migrante porta una sua identità, una linea verticale che parte da T1, legata a S1, una dimensione identitaria e anche collettiva: un'identità che si scontra con un'alterità. Si pensi

adun'alterità come quella italiana che costituisce collettivamente una certa specificità culturale, la quale è in contrasto con l'identità senegalese, ossia la collettività italiana nel suo insieme non può accogliere l'alterità senegalese come parte della propria società. C'è poi da analizzare come una società, tipo quella italiana, non sia omogenea e schierata sulla stessa posizione sul tema dell'alterità: c'è una spaccatura forte su questo tema, con una parte importante della collettività che rifiuta e non accetta l'identità straniera. Tornando alla dimensione individuale, ciascun senegalese riconosce se stesso come appartenente a questo percorso, ossia si riconosce come tale perché appartiene a quell'universo valoriale, culturale, religioso: si pensi al Ramadan. Il senegalese quindi si riconosce come io, tramite un percorso.diidentità collettiva che fa riferimento a un territorio particolare alla società connessa ad esso. Se si mette a confronto un senegalese con un altro, un italiano ad esempio, il senegalese lo riconosce diverso da sé: questo percorso tuttavia, ad un livello individuale, non è così complesso come quello a livello collettivo. Comunque, l'impatto di un migrante con la nuova realtà dell'Altrove produce in prima istanza insicurezza: trovare una casa, un lavoro e altro. Un'insicurezza che ha come primo elemento il trovarsi in un territorio non riconosciuto come suo dal migrante, fatto che produce di solito l'appoggio del migrante ad una catena, una rete di connazionali già presente sul territorio. L'insicurezza, oltre a derivare da un territorio con costruito e pensato per un senegalese, è prodotta da un senso di esclusione dai valori fondamentali della società: ciò genera, in una prima fase,

Una differenza del migrante nei confronti dell'Altrove. Questa esclusione comporta per il migrante la mancata ricezione di una serie di privilegi e opportunità che invece sono riservate agli italiani, ad esempio in campo scolastico, lavorativo, sanitario. La diffidenza che si crea, quando diventa esasperata, può portare ad una degenerazione in forme di violenza. Una delle conseguenze di tutto questo è l'emarginazione del migrante rispetto alla società. C'è anche, in contrasto con la parte superiore dello schema che porta all'emarginazione, la parte inferiore, positiva, che porta all'integrazione: l'Altrove, inteso come la società italiana ad esempio, è retto da un insieme di regole che reggono la società → dentro questo sistema di regole generali, ci sono anche le leggi sull'immigrazione. Questo sistema di regole immigratorie necessita di riforme e procedure che garantiscano l'arrivo

Dei migranti in modo regolare, andando a ridurre quell'irregolare. Oltre a ciò, per ottemperare all'insicurezza del migrante, si dovrebbero praticare politiche più forti di sostegno ai migranti, i quali invece di solito ricevono meno di quello che danno (tasse). In tal modo il migrante può iniziare a riconoscere il territorio italiano come un qualcosa di suo, un territorio che diventa efficace anche per lui, ad esempio acquisendo dei diritti.

9 - 11/03/2021

EMPATIA → Chiamata in passato dai filosofi "simpatia", indica un'apertura del soggetto all'altro; non è pregiudizialmente chiuso. Lo sguardo dell'altro assume rilevanza e diventa un fondamento perché è coinvolto in ciò che accade e in chi accade. L'alterità è un qualcosa con cui bisogna fare i conti tutti i giorni. Di conseguenza l'apertura all'altro diventa ineluttabile.

XENOFOBIA → Il modo con cui percepiamo gli

altri ha molto a che fare con gli aspetti esteriori dell'altro: elementi del corpo in primis, più in generale con tutti i sensi che fanno percepire gli altri. Questo porta a negare spesso la specificità storica dei gruppi umani, creando un immaginario che trasforma la cultura in una sorta di conseguenza necessaria della corporeità: come se un individuo fosse il suo corpo.

CITTADINANZA → I diritti democratici pieni oggi spettano solo a chi possiede, in un paese, la cittadinanza. Tuttavia ogni migrante è cittadino di una nazione. Il tema diventa dunque quello dei diritti umani, al di là delle giurisdizioni. I diritti umani universali infatti, pur essendo riconosciuti a livello teorico, non vengono spesso inclusi nei diritti democratici.

GLOBALIZZAZIONE → Lo sviluppo del capitalismo internazionale che ha assunto un livello nuovo rispetto al passato. Esso oggi tende ad evocare solo gli aspetti indesiderati sul piano sociale e politico della

globalizzazione: l'immigrazione è una naturale conseguenza della globalizzazione. Prima del 1989 il mondo era grosso modo diviso in tre grandi blocchi: Occidente, Comunismo e Terzo Mondo. Con la fine di questa tripartizione, è caduta la logica dei blocchi e si è andato affermando il modello capitalista in tutto il mondo, trascinando in parte il Terzo Mondo.

Oggi ci sono circa una ventina di paesi ricchi (G8, G20), preoccupati e insicuri di un'economia fragile e in crisi, che si confrontano con il resto del pianeta. Una situazione di crisi generale del Welfare, con conseguente agitazione sociale.

L'insicurezza sociale viene subito riservata sui migranti, la quale talvolta sfocia in episodi di xenofobia e violenza. 10 - 15/03/2021

In un mondo in cui sembra tutto omogeneo si tende a perdere il senso dell'unicità, della diversità di individui e della diversità delle loro aspettative: una diversità in prima battuta legata

alla diversità dei luoghi di provenienza. Si tende ad immaginare masse indistinte di persone che si spostano da un posto ad un altro, senza valutare la complessità delle motivazioni e degli obiettivi dei soggetti

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-GGR/01 Geografia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matteofranchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Geografia culturale M e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Gaffuri Luigi.