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Varietà di stili, approcci, personaggi, tempo, sentimenti e psicologia

Varietà di strutture:

Notre Dame è composto da 11 libri, intesi come raggruppamento di capitoli. Per ogni libro non c'è un numero uniforme di capitoli, ma il numero e la lunghezza sono variabili. Gli stessi capitoli non hanno lunghezza uniforme e ognuno ha un suo titolo, che può essere:

  • Nomi di personaggi
  • Avvenimenti
  • Alcuni brevi
  • Altri lunghi
  • Titoli metaforici
  • Titoli latini
  • Titoli con un fondo satirico e ironico

Ciò corrisponde sempre all'idea di varietà e di unione di elementi opposti per aderire al reale e rendere il tutto unitario. Vi è una compenetrazione di tutto nella sua diversità.

Inoltre, a capitoli della storia effettiva, si alternano capitoli di storia vera e propria.

Storia architettonica

Alcuni capitoli, nella versione definitiva del romanzo, sembrano apparentemente inutili ai fini della trama, quasi digressioni. Aggiunte editoriali nella versione definitiva:

Alcuni capitoli, inoltre, non erano presenti nella prima versione come afferma l'autore stesso nell'aggiunta del 1832 della versione definitiva in cui disse che erano stati scritti insieme agli altri ma poi li raggiunse successivamente.

Inoltre afferma che tutto ha un senso ed è utile nel romanzo. Nella giunta affermò che gli smarrì ma in realtà non era vero, si tratta di finzione narrativa, in realtà c'erano stati problemi editoriali con l'editore della prima versione che lo aveva obbligato a toglierli perché per lui erano troppi capitoli e il romanzo era troppo disomogeneo ma per l'autore anche quest'idea era parte integrante del romanzo.

In questa aggiunta, inoltre, dice che i capitoli, come quelli in cui descrive il passato storico-architettonico di Parigi e della cattedrale,

magari non sono stati importanti per chi ha letto la trama ma dice che per chi ha trovato nel romanzo qualcosa di diverso dal romanzo stesso, forse per loro questi capitoli, di riflessione storico-filosofica e storico-architettonica, sono stati utili. Nella seconda edizione cambia editore e inventa la cosa dei capitoli perduti per non fare polemiche e lo riporta alla sua struttura originale. È importante l'idea della varietà per come la vuole lui, come abbiamo visto. Quei capitoli in più, avevano lo scopo di far entrare in maniera profonda nello spirito del romanzo, nonostante apparentemente potessero sembrare delle digressioni inutili. Tutto ciò rientra anche nella sua volontà di rendere il suo romanzo storico simile a quello di Walter Scott. Una Parigi pronta ad una nuova era (richiamare il passato per rivendicare il presente): Egli vuole rendere l'immagine di una Parigi pronta ad aprirsi ad una nuova era, questo lo fa guardando indietro al basso.

medioevo che di li a poco avrebbe aperto le porte al Rinascimento.> inoltre nel 1482 fu l’ultimo anno di Luigi XI che muore un anno dopo le vicende narrate e quindi in questomodo vuole rispecchiare l’idea di un mondo nuovo che si apre a nuove prospettive.Luigi XI era un re terribile E per questo fu soprannominato il ragno, in quanto intrappolava i nemici e liuccideva senza pietà.era connotato da una crudeltà che è espressa in delle pagine pietose di Victor Hugoriallacciandosi alla questione sociale.Sulla base di questo quadro storico-sociale, Victor Hugo scrive una storia con personaggi ben delineati, cherappresentano i poli della realtà, il contrasto tra il bene e il male esistente in Francia. E ogni personaggio hain sé qualità specifiche che vogliono ritrarre un aspetto del tempo in modo mirato.Tema della fatalità e la seconda Grande protagonista femminile del romanzo:Nell’avvertenza del libro, la fatalità

Condiziona la storia dei personaggi e in qualche modo condiziona anche il destino dell'altra grande protagonista femminile, colei da cui si trae il titolo ovvero la cattedrale di Notre-Dame de Paris. Essa non è solo un luogo importante ma diviene un vero e proprio personaggio a sé stante, ha delle caratteristiche quasi animate ed è centrale come personaggio vero e proprio prende quasi vita.

Storia architettonica della cattedrale:

L'intenzione di Victor Hugo era quella di attirare l'attenzione sulle condizioni disastrose in cui alla sua epoca la cattedrale versava. È iniziato a costruire nel 1163 e consacrata nel 1182 ci furono molti anni di lavori e per questo era costituita da un'ibridazione di stili, ci misero molti anni per le problematiche architettoniche a concludere i lavori e anche per questo fu influenzata da vari stili e per questo l'autore l'amava e la prese come personaggio della sua opera.

Quando inizia andava di moda il romanico

con torri campanarie poi lo stile gotico prende piede e quindi si evolve più su stile gotico. È splendida anche per la sua unione compenetrazione di vari stili. Fu finita di costruire in epoca medievale ma poi viene danneggiata durante la rivoluzione francese e durante i moti del 21 e del 30 di cui l'autore fu testimone. Nel momento in cui scrive il romanzo le condizioni terribili della cattedrale non erano considerate da nessuno ed egli cercò di risolvere la questione. Quindi il giovane scrittore, appassionato di architettura e lo si capisce bene dal testo, scriverà un Pamphlet dal titolo Guerra ai demolitori (1830). Rivolto sia coloro che durante i moti demolirono, a causa della fatalità della storia, ma anche a chi ha lasciato la situazione così come era e gli architetti restauratori che hanno fatto ulteriori danni. Egli, come detto già, cerca di attirare l'attenzione nei confronti di questa problematica e utilizza una

dei più grandi armi ovvero il romanzo, il cui scopo oltre a quello letterario è anche quello di mettere in rilievo la bellezza ma soprattutto l'importanza storico-architettonica della cattedrale e quindi anche della sua salvaguardia.

Quindi il romanzo è una doppia opera di combattimento, sia sociale, sia architettonica.

Infine riuscì nel suo intento e nel 1840 grazie al successo del suo romanzo ci fu un rinnovato interesse per la cattedrale e fu fatto un concorso per il restauro della cattedrale di cui i lavori iniziarono nel 1845 e finirono nel 1864, questa fu la sua grande vittoria che potete anche ammirare con i vostri occhi al ritorno dal suo esilio.

Egli fu il principale artefice di questo restauro grazie all'immenso successo del romanzo e non solo per la vendita di copie ma per tutti i simboli che divennero popolari, da ogni punto di vista.

Non solo per il romanzo ma anche perché l'autore fu l'ispiratore indiretto di questi.

restauri.Infatti il concorso fu vinto da un architetto che gli storici dell'architettura conoscono molto bene di nome Violett-le-duc il quale sosteneva che restaurare un edificio non significa mantenerlo, ripararlo o rifarlo, ma ripristinarlo in uno stato di integrità che potrebbe non essere mai esistito.

Dopo la riscoperta dell'architettura medievale del tempo, egli cercò di riportare Notre Dame appunto alla sua origine medievale e non solo riportarla, ma anche rimuovere tutte le aggiunte posteriori per renderla come doveva essere. Il problema era ricostruire la sua forma medievale: nei documenti non c'era tutto, per questo il restauratore fece grandi studi storici, ma nessuno sapeva la sua vera forma, nemmeno per i particolari. Ci fu un'idea di ciò che forse poteva essere verosimilmente, e in questo sta il senso della frase del restauratore.

A metà dell'ottocento, Violett-le-duc inserì molti elementi che non sappiamo se sono aderenti.

all'originale o meno e le ricostruzioni di Violett-le-duc furono diverse: - rifece il rosone - Aggiunte 25 statue in stile medievale - Ricostruita la Flesch, non era la medievale ma quella dei restauri ottocenteschi I restauri salvarono la cattedrale ma ovviamente ci furono anche delle critiche, in quanto egli eliminò anche elementi aggiunti dopo tra il 500 e il seicento. Ormai facevano parte della memoria dell'edificio e fu accusato di aver tolto della storia di Notre Dame ma anche di aver raggiunto molto del suo e fu accusato per aggiunta arbitraria. In questo l'architetto fu molto influenzato dal romanzo di Victor Hugo e in particolare dalle descrizioni della prima versione del romanzo e fu fondamentale (purtoppo nell'edizione della BUR italiana non ci sono ma sono state recuperate nell'edizione francese in cui ci sono illustrazioni oltre alle parole che accompagnano il romanzo). Queste le trazioni furono fondamentali perché all'epocaindirizzarono l'immaginario dei lettori, tra cui l'architetto e anche lo scultore dei gargoyle, alcuni sono ispirati anche a Quasimodo. La meraviglia di un libro che oltre a salvare un edificio si unisce indissolubilmente adesso e nei ispira le forme successive > il romanzo e la cattedrale sono legate per sempre, monumento e libro un tutt'uno. CAP.2, libro 5> il libro non solo non avrebbe ucciso l'architettura ma in questo modo l'avrebbe magnificamente salvata. Il romanzo: Ci sono due piste di lettura, quella dell'intreccio, e quella della questione architettonica che è un tentativo di salvezza della cattedrale, il personaggio inanimato che agisce sul destino dei personaggi ed è il ponte che unisce le tue chiavi di lettura. Come già detto, ci sono passi in cui esso sembra quasi che prenda vita come nel capitolo febbre. Qui l'autore non solo descrive la febbre morale del personaggio ma anche rende l'idea.dell'inpersonificazione della cattedrale che ha una vita e merita quindi una salvezza. Cap.1, libro 3 dedica allo stato della cattedrale un capitolo importante e fa nomi importanti. Riprende il duplice carattere di varietà ed eternità che sono elementi importanti come abbiamo visto per l'autore, descrive minuziosamente e tecnicamente gli aspetti architettonici della cattedrale, ritorna al tema della varietà nella descrizione della cattedrale e alla questione della salvaguardia architettonica che aveva affrontato già anche nell'avvertenza e ma qui rispetto alla vertenza del 1832 ancora più esplicito. Cap.2, libro 5 Questo ucciderà quello> Uno dei più bei scritti di architettura mai esistiti, citazione a lui contemporanea. L'autore riflette sulla formula che l'arcidiacono dice nel capitolo precedente. Critica esplicita ad un certo tipo di credenza cattolica nei confronti della politica, associata alla

Censura etempi dell'autore esisteva ancora. La censura ufficiale non colpì Notre Dame ma esso fu colpito invece dallacensura ecclesiastica. In Italia si dovette aspettare il 1860 per la sua traduzione. Esprime anc

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Publisher
A.A. 2020-2021
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/03 Letteratura francese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher kari07 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura francese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Innocenti Barbara.