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RIPRODUZIONE SESSUALE NELLE FANEROGAME (P. OCEANICA)
I fiori si formano all'interno del fascio, con un peduncolo che poi si distacca. È formato da più spighe, avvolte da due brattee. Ci interessa sapere quanti fiori vengono prodotti da un'infiorescenza e quindi quanti potenziali frutti da una singola infiorescenza; ossia misurare la densità dei fasci riproduttivi. Inoltre ci interessa sapere il successo riproduttivo, ossia quanti di questi fiori hanno poi portato a frutti maturi. In questo modo possiamo stimare quanti potenziali frutti per m2 di prateria e confrontare poi questa stima con ciò che accade nella realtà. Settembre è il periodo di uscita dell'infiorescenza, non sappiamo quando si forma. Tra novembre e dicembre si formano i frutti.
Infiorescenza matura: 4 antere (sacchi pollinici). All'interno c'è l'ovario con lo stigma. Granuli pollinici allungati o aggregati.
Le infiorescenze riescono solitamente a
produrre un solo frutto, detto oliva di mare perché gli altri vengono abortiti o mangiati. Frutti sfasati tra praterie superficiali e praterie più profonde, di qualche mese, tra aprile e maggio a seconda della profondità. È un frutto galleggiante, positivo, trasportato dalle correnti. Si apre il frutto e dentro lascia cadere il seme che è negativo, va sul fondo e ha una forma che facilita la deposizione sul fondo.
In alcuni casi ci sono due o più semi all'interno dello stesso frutto. Si può parlare in alcuni casi, non frequente in posidonia, di pseudoviviparia. C'è lo sviluppo del germoglio e della radice primaria sull'infiorescenza. Raramente avviene viviparia, ossia la germinazione del seme dentro al frutto.
In alcuni casi il frutto che appariva maturo non aveva il seme, quindi contare i frutti maturi poteva trarre in inganno. L'aborto può avvenire sia a livello di fioritura sia a livello di frutto.
sono in grado di svilupparsi fino alla maturazione. Questo significa che solo una piccola percentuale delle infiorescenze prodotte dalla Posidonia riesce a generare frutti. L'erbivoria e l'aborto dei frutti sono due fattori che contribuiscono a questa riduzione della capacità generativa della Posidonia. Durante i mesi da novembre a febbraio, si stima che solo il 10% delle infiorescenze con frutti in via di sviluppo riesca a sopravvivere. Questo rappresenta una grande perdita per la pianta. Sono stati condotti degli esperimenti di esclusione per valutare l'impatto dell'aborto dei frutti e dell'erbivoria sulla perdita di potenziale riproduttivo. È emerso che gli erbivori mangiano circa l'84% delle infiorescenze, mentre il resto viene perso a causa dell'aborto. È interessante notare che l'erbivoria maschera l'effetto dell'aborto, poiché molte delle infiorescenze che vengono mangiate sarebbero comunque abortite prima di svilupparsi completamente. Tutto ciò solleva la domanda: perché investire così tanto nella produzione di infiorescenze se poi solo una piccola percentuale di esse riesce a maturare? Un'altra causa della riduzione della capacità generativa della Posidonia è rappresentata dalle mareggiate, che causano ulteriori perdite. In definitiva, solo il 6-10% delle infiorescenze riesce a svilupparsi completamente e generare frutti.produce frutti, dei quali il 97% non si impianterà. Potenziale riproduttivo teorico: 200/900 semi per metroquadro. Successo riproduttivo: tra 5-21 semi per metroquadro. C'è una perdita successiva poi per l'insediamento sul substrato. Ci sono diverse ipotesi per uno sforzo riproduttivo così elevato e per la percentuale di aborti così alta (riferito alle piante terrestri): - Non ci sono riserve disponibili - Ne vengono prodotti molti di più per riserva - Ci potrebbe essere una rivalità tra embrioni della stessa pianta. Conclusioni: Sono state osservate 10 fioriture tra il 1983 e il 1999 e una fioritura massiva si osserva circa ogni 10 anni in più località contemporaneamente. Durante un evento normale fiorisce circa il 10% dei fasci mentre in una fioritura massiva il 26%. Differenze su scala spaziale non consistenti con differenze di età e densità. Ciclicità nella fioritura si pensa legato ad un ciclicità.nella temperatura. Perché la maggior parte dei rizomi rimane allo stato vegetativo? La fioritura è molto più probabile quando l'età del fascio aumenta fino verso i 6 anni poi la probabilità decresce di nuovo. Anche i meristemi terminali di rizomi plagiotropi possono produrre fiori. Uno stesso rizoma può fiorire in anni consecutivi, quindi può dare più infiorescenze durante il proprio ciclo vitale. La produzione di infiorescenze non determina l'arresto della propagazione vegetativa.
Lezione 14 26/04
Posidonia oceanica
La matte, tipica di P. oceanica, può essere suddivisa in matte viva e matte morta, in cui non troviamo nessuna parte viva della pianta. È data dall'equilibrio tra accrescimento dei rizomi ortotropi e accumulo dei sedimenti che vengono intrappolati dalle foglie e poi si depositano, quindi la pianta tende a crescere in verticale per mantenere libere le foglie. In zone più riparate con un
Il maggior tasso di sedimentazione favorisce la crescita ortotropa della prateria, facendo sì che le foglie della pianta possano arrivare a lambire la superficie dell'acqua. In zone con maggiore idrodinamismo, la crescita delle foglie si ferma a una profondità di 1-2 metri e può verificarsi l'erosione della prateria, con conseguente regressione.
Esistono diversi tipi di prateria, che dipendono da vari fattori:
- Natura del substrato su cui si sviluppa la prateria:
- Sabbia o roccia, in cui Posidonia sfrutta le zone in cui può accumularsi il sedimento
- Matte, quindi impiantate su strutture biogeniche autocostruite
- Numero di fanerogame presenti:
- Monospecifica, quindi prateria costituita solo da P. oceanica
- Plurispecifica
- In relazione alla morfologia della matte:
- Distribuzione omogenea
- Distribuzione disomogenea
- In base alla distribuzione della matte:
- Prateria continua, in cui la matte ricopre
Interamente il substrato;o prateria discontinua, la matte è interrotta da canali o radure e prende il nome dio intermatte;
prateria a macchie, in cui ci sono piccoli isolotti di matte.
Sono esempi di praterie:
- prateria piana e continua: matte continua e omogenea. Diffusa nel Mediterraneo occidentale, possono essere presenti inframatte naturali;
- prateria a pan di zucchero: matte continua e disomogenea, si trova a bassa profondità;
- prateria a terrazze: matte continua ed esposta ad intervalli, forma dei terrazzamenti, si trova in condizioni di forte pendenza ed intenso idrodinamismo;
- prateria tigrata: matte discontinua, cordoni di prateria su matte perpendicolari alla costa alternati a matte morta o a canali sabbiosi, occupati da Cymodocea nodosa o Caulerpa prolifera, si trova a profondità inferiori a 10 m;
- prateria a collina: isolotti di matte che si elevano rispetto alle aree sabbiose, in aree ad elevato idrodinamismo;
- prateria a macchie: piccoli isolotti di matte circondati da aree sabbiose, si trovano in aree ad elevato idrodinamismo.
macchie: tipica su roccia;
- prateria ad atollo: formazione ad anello tipica di zone a basso fondale e molto riparate, probabilmente causata da alte temperature;
- prateria di barriera (récif barrière): si trova solo in zone riparate di basso fondale, nella parte interna si ha sostituzione di P. oceanica con C. nodosa e Z. noltei. La crescita della matte porta a raggiungere la superficie e forma una barriera. Nella zona tra il fronte di emersione della barriera e la costa le condizioni diventano sfavorevoli per Posidonia e si forma una laguna. Lo stadio precedente al récif barrière è il récif frangeant;
- Prateria di frangente (récif frangeant): stadio precedente alla prateria di barriera, non si forma la laguna. P. oceanica può colonizzare fondi sabbiosi, rocciosi e detritici; è una specie stenoalina, quindi ha un intervallo di tolleranza per la salinità ristretto (deperisce sotto al 33‰) e non è presente nelle
aree salmastre ovicino alle foci di fiumi; è euriterma, quindi ha un ampio intervallo di tolleranza per la temperatura (10°C-28°C); necessita di una forte illuminazione, infatti non supera i 40 m di profondità anche in acque molto limpide.
Le praterie di Posidonia sono importanti perché: grazie alla fotosintesi liberano fino a 15-20 litri di ossigeno al giorno per m2; producono ed esportano una grande quantità di biomassa, sia negli ambienti limitrofi che in profondità (della produzione primaria netta, il 3% resta nella prateria, il 12% arriva alle spiagge, il 48% resta nella colonna d'acqua come particolato e il 37% scende in profondità); favoriscono un'alta biodiversità, fornendo un habitat protetto; svolgono la funzione di nursery per molti animali marini; hanno un ruolo importante nel consolidamento dei fondali e prevengono l'erosione costiera, attenuando la forza delle onde soprattutto nei periodi invernali.
- La Posidonia oceanica è una fanerogama marina che forma praterie sottomarine.
- Queste praterie sono importanti habitat per numerose specie marine.
- La Posidonia oceanica svolge un ruolo fondamentale nell'ecosistema marino.
- Questa fanerogama rappresenta un accumulatore di energia che viene trasmessa ai livelli trofici superiori attraverso complesse reti trofiche.
- Le attività umane minacciano lo stato di salute delle praterie di Posidonia.
- Le principali minacce sono l'inquinamento, l'ancoraggio e successivo disancoraggio e la pesca a strascico.
- L'inquinamento può danneggiare la pianta e alterare la sua funzione fotosintetica.
- L'ancoraggio e successivo disancoraggio danneggiano i rizomi e possono portare alla regressione della prateria.
- La pesca a strascico può danneggiare irrimediabilmente la prateria anche con una sola passata.
- La pesca a strascico è vietata entro 3 miglia dalla costa o sui fondali al di sotto dei 50 metri di profondità.