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BORGHESIA.
REALISMO CRITICO - LUCHINO VISCONTI
Bisogna ricordare l’attrice interprete Rina Morelli. Attrice brutta che interpreta il ruolo della
locandiera nello spettacolo di Luchino Visconti. Rina è brutta ma dotata di un tale carattere, di un
tale carisma che fa capire subito la vera bellezza. La bellezza che secondo Goldoni è importante
non è quella esteriore è il suo carisma. La locanda, nella mente di Goldoni, è un luogo di lavoro
quindi Visconti decida di rappresentarla come un luogo spoglio, realistico con solamente dei panni
stesi, delle sedie ecc. Luchino Visconti è pieno di REGIA CRITICA ovvero quando IO regista leggo
l’opera e comprendo il messaggio dell’autore.Visconti è stato bravo a capire ciò che realmente
voleva trasmettere Goldoni. 200 anni dopo è riuscito a rappresentare la realtà. Io regista leggo e
interpreto criticamente il testo.
1753-1756 PERIODO DI STANCHEZZA. Goldoni perde un po' la fiducia, la forza che ha nelle
opere precedenti. Un’opera fondamentale di questo periodo è sicuramente “IL CAMPIELLO” (per
campiello a Venezia si intende la piazza, quindi anche qui un luogo in cui si incontrano le classi
sociali). La piccola piazza dell’opera è rivolta a un mondo corale fatto di persone più o meno
normali che appartengono a una piccola borghesia che non hanno nulla di particolare da
raccontare. Non propone nulla di speciale. Ci propone la quotidianità.
REALISMO POETICO - GIORGIO STREHLER
Con Strehler parliamo di “REALISMO POETICO”. Nel ’75 mette in scena questo testo e lui stesso
ci parla di “ho voluto rappresentarlo attraverso il realismo poetico”. Realismo poetico per Strehler
vuol dire che quello che noi vediamo è la rappresentazione della realtà stessa, è il riferimento
realistico della piazza ma filtrato attraverso la poesia. Ovvero la realtà può essere brutta, difficile,
può non arrivare allo spettatore. Per arrivare allo spettatore, infatti, deve essere filtrata dalla lente
di ingrandimento della poesia. Quest’ultima stempera la realtà, la rende più emozionante. (es.
neve fatta di carta; es. per rappresentare Venezia il regista decide di introdurre nel palcoscenico
delle chiazze d’acqua che rappresentino la città. All’occhio dello spettatore che non vede l’acqua,
non la percepisce è di impatto lo schizzo d’acqua. Effetti poetici.
1759-1762: grande fertilità, ritorno alla nuova comicità. Appartengono a questo periodo una serie di
opere importanti: “Gli innamorati” “Trilogia della Villeggiatura” “I Rusteghi”. Questa fase, dal punto
di vista della scrittura, è molto vitale, ha un grande ritmo, una grande comicità. Qui avviene una
straordinaria invenzione degli intrecci, una straordinaria osservazione della realtà. Ma è una fase
della totale messa in discussione, dal punto di vista delle classi sociali, della fiducia che Goldoni
aveva in precedenza. Viene decisamente meno la sua fiducia perché il tempo passa, perché c’è un
rimprovero alla borghesia di voler imitare l’aristocrazia invece di costituirsi come classe sociale
autonoma trainante. (es.”Trilogia della Villeggiatura” è articolata su tre opere LE SMANIE, LE
AVVENTURE, IL RITORNO DELLA VILLEGGIATURA: su queste tre opere si sviluppa la storia di
una classe sociale che si indebita fino al colla pur di imitare gli aristocratici. La villeggiatura è la
vacanza. Il trionfo della logica dell’apparire sull’essere. Invece di diventare il punto di riferimento
del paese la borghesia si incrina).
Toni Servello “Trilogia della Villeggiatura”
Massimo Castri “I Rusteghi” 26/11/2015
Periodo di Goldoni molto lungo, quindi non omogeneo. All’inizio vicino alla commedia dell’arte, poi
si muoverà verso il teatro riformato. Opere non omogenee nemmeno nella fiducia che lui ripone
nelle diverse classi sociali.
- 1° periodo 1738-49
- 2° periodo 1750-53: periodo particolarmente produttivo, 16 commedie, Goldoni lavora per
Medebach, compagnia importante che gli commissiona molte opere.
La locandiera (il realismo ‘critico’ di Luchino Visconti)
Il Campiello: opera centrata sul popolo (dal punto di vista della drammaturgia)
(Dal punto di vista della regia) Il realismo ‘poetico’ di Giorgio Strehler: realtà non è così
emozionante da raggiungere il cuore dello spettatore, per Strehler deve essere poeticizzata per
raggiungere il cuore dello spettatore.
Quarto periodo 1759-62: nuova comicità. In termini sia di scrittura, sia in termini di contenuto
sociale e politico. Declina l’accusa sempre sotto un velo di comicità.
“La trilogia della villeggiatura”. Tema della trilogia molto cara alla drammaturgia classica. Al
drammaturgo non bastava un’opera per raccontare tutto, quindi la spezzetta.
• 1759-1762: grande fertilità, ritorno alla nuova comicità in termini di scrittura e in termini di
contenuto sociale e politico poiché la fiducia che lui aveva riposto nella classe borghese (la sua)
viene meno. Come tipico di Goldoni non spara a zero sulle sue opere ma le declina e le descrive
sempre attraverso la sua comicità. Appartengono a questo periodo una serie di opere importanti:
“Gli innamorati” “Trilogia della Villeggiatura” “I Rusteghi”. Questa fase, dal punto di vista della
scrittura, è molto vitale, ha un grande ritmo, una grande comicità. Qui avviene una straordinaria
invenzione degli intrecci, una straordinaria osservazione della realtà. Ma è una fase di totale
messa in discussione, dal punto di vista delle classi sociali, della fiducia che Goldoni aveva in
precedenza. Viene decisamente meno la sua fiducia perché il tempo passa, perché c’è un
rimprovero alla borghesia di voler imitare l’aristocrazia invece di costituirsi come classe sociale
autonoma trainante. La ”Trilogia della Villeggiatura” è articolata su tre opere LE SMANIE, LE
AVVENTURE e IL RITORNO DELLA VILLEGGIATURA. Su queste tre opere si sviluppa la storia di
una classe sociale che si indebita fino al collo pur di imitare gli aristocratici. La villeggiatura è la
vacanza. Il trionfo della logica dell’apparire sull’essere. Invece di diventare il punto di riferimento
del paese la borghesia si incrina. Quindi tre opere autonome e ciascuna ha un proprio inizio, uno
sviluppo e una fine. Nella SMANIE noi vediamo il confronto tra due famiglie, una borghese e una
aristocratica, che smaniano, che si affannano per andare in villeggiatura. Per essere una famiglia
“IN”, infatti, bisognava andare in Montenegro, bisognava avere determinati ospiti ed offrire loro il
meglio. La famiglia, a cui fa riferimento il Sign. Leonardo, si affanna per scimmiottare i modi
dell’aristocrazia. Ma non ce la fa e si indebita pur di andare in Montenegro e pur di avere un
determinato ospite. Le SMANIE di conclude con le famiglie pronte per partire. Durante la seconda
opera, LE AVVENTURE, si vede il sismo della famiglia aristocratica e della famiglia borghese.
Passano il tempo ad oziare in mezzo agli ospiti. Nel “IL RITORNO ALLA VILLEGGIATURA” ovvero
nell’ultimo libro tutti rimangono scornati, senza un soldo. Manifesto della città veneziana che va a
rotoli. Epilogo estremamente amaro per Goldoni. In questa trilogia ci sono personaggi importanti
come Scrocco. Lo scrocco è colui che appunto scrocca. Lo scrocco dell’opera prende il nome di
Ferdinando. Quest’ultimo è uno specchietto per le allodole, è colui che vuole farsi invitare in
villeggiatura ma non sa bene come fare. Il tema è proprio quello del volerlo fare. Provando con
entrambe le famiglie. Tutta la trilogia procede per coppie e solo Ferdinando che è l’OSPITE, che
sta in mezzo e crea stizza tra le due famiglie poiché in ambedue le famiglie dice che è la
MIGLIORE. TEMA: apparire sull’essere (base della critica sociale). Filippo e Giacinta (padre e
figlia) sono i personaggi componenti della famiglia aristocratica. Mentre Leonardo e Vittoria (fratello
e sorella) sono i componenti della famiglia borghese (Episodio: Vittoria vende le posate d’argento
ereditate per farsi fare un abito uguale a Giacinta nell’atelier di Parigi). La denuncia di Goldoni è
forte. Anche se con il sorriso mette di fronte allo spettatore la Venezia del ‘700. Il panorama, il
palcoscenico della città è sconvolgente.
• 1762-1793: PERIODO DEL SOGGIORNO FRANCESE. Opera fondamentale “I Rusteghi” (uomini
rudi, con modi rustici). L’opera parla di quattro borghesi di cui Goldoni assegna tutti i difetti. Quattro
capi di famiglia che hanno quattro storie differenti ma che tutti e quattro hanno una medesima
attitudine: costringere le moglie a rimanere a casa per far si che non spendano alcun denaro e di
conseguenza fare in modo che il loro patrimonio non diminuisca. Fa una critica feroce. Quello
specchio sociale, quella decadenza borghese non è piaciuta a nessuno e quindi fugge in Francia.
Lo spettatore predilige altri due autori come abbiamo già detto. Opere fondamentali di questo
periodo: “Il Ventaglio” (1765) e “Le mie memorie” (opera non teatrale). In Francia Goldoni si trova
davanti ad un contesto molto differente, un contesto diverso. Si trova davanti, ancora una volta,
alla Commedia dell’Arte. Quindi ad un pubblico abituato ad opere leggere deve offrire altrettante
opere leggere. Con l’opera “Il Ventaglio” (oggetto paragonabile al fazzoletto di Shakespeare) c’è un
ritorno alla vanità della società, un ritorno alla leggerezza. Il ventaglio viene considerato un oggetto
di grande seduzione nella cultura settecentesca. E’ un oggetto strettamente personale e
difficilmente cedibile per una donna. Nel caso ci fosse un cedimento c’è intorno un disegno, un
messaggio particolare. Decide di mettere, quindi, come protagonista dell’opera un oggetto futile: il
ventaglio. Goldoni ci vuole dire che siamo ritornati alla futilità delle cose. “Memoire” è un’opera in
prosa nella quale ci racconta tutta la sua carriera. Restituisce delle riflessioni importanti con le sue
opere. E’ un autore di grande profondità nonostante parli di svariati temi (come il gioco d’azzardo:
tema leggero).
REGIA NELLE OPERE DI GOLDONI
La regia è il compromesso tra la rappresentazione della realtà e quella poetica.
Il regista NON è un illustratore del testo. Egli deve consentire allo spettatore un duplice racconto di
leggibilità. Infatti egli presuppone il fatto che gli spettatori non siano tutti uguali. Si pone tra due
livelli di lettura: quella futile e quell