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DUE STRATI ORIZZONTALI
Al solito abbiamo la fase delle onde diretta, la seconda incide con l'angolo di incidenza critico. La terza incide con un angolo minore, quindi l'angolo di rifrazione sarà minore di 90° e riuscirà ad arrivare alla seconda discontinuità. Quando arriva alla seconda discontinuità incide con un nuovo angolo di incidenza critico, perché ciò che vediamo è che nel terzo mezzo c'è una rifrazione di 90°.
I due angoli di rifrazione critica non sono uguali, perché l'angolo dipende dalle velocità del mezzo, e il primo mezzo ha una velocità minore rispetto al secondo.
Le incognite da trovare in questo caso saranno v1, v2, v3 e gli spessori z1 e z2.
Procediamo per gradi come fatto in precedenza: si fa il picking dei primi arrivi delle onde e si tracciano le rette. Ciò che ottengo sono delle informazioni di distanza e tempo per
Daniel Cucugliato | Sismica a rifrazione 78
rifrazione è una tecnica geofisica utilizzata per studiare la struttura del sottosuolo. Consiste nell'invio di onde sismiche attraverso il terreno e nella registrazione dei tempi di arrivo di queste onde su una serie di geofoni posizionati lungo una linea. I geofoni sono dispositivi che convertono le onde sismiche in segnali elettrici che possono essere registrati e analizzati. Nel caso della sismica a rifrazione, le onde sismiche vengono generate da una sorgente e inviate verso il terreno. Queste onde si propagano attraverso il terreno e vengono riflesse o rifratte quando incontrano un'interfaccia tra due materiali con diverse proprietà elastiche. Le onde riflesse e rifratte vengono poi registrate dai geofoni. L'analisi dei tempi di arrivo delle onde sismiche registrate permette di determinare la profondità e la velocità di propagazione delle interfacce tra i diversi strati del sottosuolo. Queste informazioni possono essere utilizzate per studiare la geologia del sottosuolo, individuare la presenza di falde acquifere, identificare la presenza di rocce o terreni instabili e per scopi di ingegneria civile, come la progettazione di fondazioni di edifici o infrastrutture. La sismica a rifrazione può essere eseguita utilizzando diverse configurazioni di geofoni e sorgenti sismiche, a seconda degli obiettivi dello studio e delle caratteristiche del terreno. È una tecnica molto utilizzata in campo geofisico e fornisce informazioni preziose per la caratterizzazione del sottosuolo.Le caratteristiche dei survey sono differenti a seconda della scala del survey, e del fatto che si faccia su terra o in mare.
Se si considera un survey a piccola scala su terra, per esempio per la creazione di fondamenta, la sismica a rifrazione può essere usata per individuare la superficie della falda o il basamento roccioso. In tal caso:
- Gli stendimenti dei geofoni sono pari a circa 100 m. La profondità di indagine raggiunta è circa 1/3 della lunghezza dello stendimento (30 m). Se si volesse aumentare la profondità occorrerebbe aumentare la lunghezza.
- Si possono utilizzare 24-48 geofoni, collegati da un medesimo cavo, ed equidistanti.
- Dato le distanze d'indagine, come sorgente basta un martello su piastra (onde sismiche superiori a 100 Hz), tuttavia se i terreni da attraversare sono fortemente attenuanti si possono utilizzare piccoli esplosivi, baffalo guns o fucili.
- L'accuratezza richiesta nella stima dei travel
Daniel Cucugliato | Survey sismica a rifrazione 84
Daniel Cucugliato | Survey sismica a rifrazione 85
Questo tipo di disposizione è importante quando occorre ricostruire interfacce curvilinee.
Esempio applicativo
Daniel Cucugliato | Sismica a riflessione 86
Sismica a riflessione
La riflessione ci permette di ricostruire con molto dettaglio la porzione superficiale della Terra.
Ha largo impiego nella ricerca di idrocarburi, ma sicuramente anche altri impieghi in cui sinecessita di una ricostruzione di dettaglio.
Anche con questa tecnica si energizza il sottosuolo e si va a registrare le onde riflesse. Qui lacondizione essenziale è che la velocità, andando in profondità, cambi (non importa se è mag-giore o inferiore) per avere la riflessione. Nella rifrazione la
La condizione prevedeva che la velocità dovesse essere maggiore all'aumentare della profondità. La determinazione della distanza critica è importante perché sappiamo che oltre tale distanza le onde non verranno rifratte ma solo riflesse, ciò implica che avranno una maggiore ampiezza. Generalmente però si utilizzano le onde della zona subcritica, uno dei motivi è che in questa zona non arrivano i raggi criticamente rifratti, al contrario arrivano nella zona supercritica costituendo un noise. Un altro motivo è che quando si utilizzano gli algoritmi per il processing, più raggi tendono alla verticalità e più semplice sarà l'elaborazione dei dati, quindi, più i raggi saranno vicini alla sorgente e più saranno verticali.
Il tempo impiegato dall'onda è praticamente doppio, cioè il tempo di propagazione e poi il tempo di ritorno.
In superficie, si dice two-way time, esso dipende al solito dalla velocità del mezzo e dalla profondità. La velocità del singolo strato nella sismica a riflessione si definisce velocità intervallare. Essa equivale al rapporto tra lo spessore e il one-way travel time (solo andata o solo ritorno). L'assunzione è che il raggio sia verticale affinché l'equazione sia valida, diversamente, se il raggio fosse obliquo la sua distanza non corrisponderebbe allo spessore reale dello strato.
Dromocrona delle onde riflesse: termine con cui si indica la relazione matematica che unisce il travel time con l'offset, quindi il tempo di tragitto con la distanza tra sorgente e geofono. Nel caso in cui l'interfaccia è planare, metà del tempo di tragitto impiegato da A a B nella distanza è uguale al tragitto sorgente-B. Per calcolare metà del tragitto percorso dall'onda sfruttiamo...
il teo-rema di Pitagora, perché sostanzial-mente corrisponde all'ipotenusa. Volendo ragionare con il tempo, non facciamo altro che considerare adesso l'intero tragitto (doppio di AB) e la velocità del mezzo in cui si propaga (V). Se mettessimo un geofono a lato la sorgente, il tra-gitto compiuto corrisponderà perfettamente allo spessore. Il tempo di tragitto sarà dato dal doppio dello spessore fratto la velocità. Daniel Cucugliato | Sismica a riflessione 89 Daniel Cucugliato | Sismica a riflessione 90 Se prendiamo i nostri dati e li riportiamo in un grafico offset tempo di tragitto otteniamo un'iperbole equilatera. Luogo geometrico di punto la cui la differenza tra le distanze tra i due fuochi è costante. In seguito, si va a ricavare l'equazione. Un'altra cosa importante dell'iperbole è che ha degli asintoti. La retta d'asintoto della dromo-crona delle onde riflesse coincide con la dromo-crona delle onde dirette, questo.significa che se xlo tendessimo all'infi-nito, cioè allontanassimoil geofono dalla sorgenteall'infinito, i due tempi ditragitto coincideranno.
Daniel Cucugliato | Sismica a riflessione 91
Le onde riflesse arrivano sempre in coda (per ultime), significa che arrivano su un segnale di-sturbato, ed è questo il motivo per il quale il processing del dato è molto complesso.
C'è un punto tra le onde riflesse e le onde rifratte comune, un punto tangente. Significa che aquell'offset le onde hanno lo stesso tempo di tragitto.
Il primo raggio, che incide con un angolo di incidenza critico, produce un raggio criticamenterifratto e un'onda riflessa (che ci permette di determinare la distanza di crossover).
La prima onda riflessa che si produce è praticamente la prima onda criticamente rifratta, il cui tragitto nel secondo mezzo è pari a 0. Cioè quest'onda incide con l'angolo di incidenza critico,
Daniel Cucugliato |
Sismica a riflessione 92ma piuttosto che propagarsi risale subito come onda riflessa. Questa è la spiegazione del perché un punto in comune tra onde riflesse e rifratte, perché sostanzialmente in quel dato offset le due onde coincidono, perché sono la stessa cosa, l'onda criticamente riflessa corrisponde alla prima onda criticamente rifratta. La notevole curvatura indica che c'è un'ampia differenza di tempo tra i geofoni vicini e i geofoni lontani. C'è un'elevata differenza di tempo perché lo spessore è piccolo, e se lo spessore è piccolo il tragitto percorso dalle onde riflesse nel caso di geofoni vicini alla sorgente (10m) e quelli lontani dalla sorgente (60m) è anch'esso notevole. Se è notevole la differenza di tragitto sarà notevole la differenza di travel time. Se è notevole la differenza di travel time la curvatura aumenterà. Oltre allo spessore ilIl raggio di curvatura dipenderà dalla velocità di propagazione. All'aumentare della velocità si riduce la curvatura dell'iperbole, perché si riducono i tempi.
Per entrambi i fattori (spessore e velocità) la relazione con la curvatura è inversa, all'aumentare di uno diminuisce l'altro.
Per ricavare spessore e velocità con un'iperbole usiamo il metodo t-x:
Con questo metodo trasformiamo l'iperbole in una retta, potendo determinare la velocità e lo spessore come facevamo per onde dirette e rifratte. (Valido per superficie planare e perfettamente orizzontale) La profondità di investigazione nella rifrazione è circa pari a 1/3 dello stendimento dei geofoni (qui è scritto che è circa 1/10). Per la riflessione la profondità di investigazione corrisponde alla lunghezza dello stendimento.
Daniel Cucugliato | Campo
gravitazionale e metodi gravimetrici
Le indagini gravimetriche misurano le variazioni spaziali dell'accelerazione di gravità. L'accelerazione di gravità dipende molto dalla massa, e quindi dalla densità, dalle distribuzioni delle densità. Un eccesso di massa determina un aumento dell'accelerazione di gravità, o al contrario una piccola massa (cavità) determina una diminuzione dell'accelerazione
Le basi fisiche dei metodi gravimetrici si basano su due delle leggi di Newton
Daniel Cucugliato | Campo gravitazionale e metodi gravimetrici