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ELETTROSTATICA
Esistono 2 tipi di CARICHE riconducibili ai protoni qp>0 e agli elettroni qe<0. Le particelle possono attrarsi o respingersi grazie all'acquisizione di una carica.
- +-> si respingono
- +-> si attraggono
Le proprietà elettriche si tramettono; il primo a capirlo fu B. Franklin, il quale osservò che l'attrazione elettrostatica dipende dalla distanza.
La materia è aggregata in ATOMI. A sua volta l'ATOMO è formato da un nucleo di dimensione 10-12 m, immerso in una nuvola di elettroni. Il nucleo è formato da protoni + neutroni.
La CARICA è una GRANDEZZA FISICA, indicata con il COULOMB (C):
- |qe| = |qp| = 1,6 - 10-19 C
- mp = 1,7 10-27 Kg
- me = 1/1800 mp
Gli atomi sono oggetti NEUTRI; asportando o "strappando" elettroni, possiamo indurre una carica alla materia.
Possiamo parlare di 2 TIPI DI MATERIALI:
CONDUTTORI: Sono i METALLI
In questo caso le cariche sono libere di muoversi e quindi è possibile riorganizzare la struttura.
F1 > F2 perché le cariche + e - sono più vicine.
INDUZIONE ELETTROSTATICA
mi permette di generare una polarizzazione della materia
DIELETTRICI O ISOLANTI
Le cariche non possono orientarsi liberamente.
LEGGE DI COULOMB
- q1 e q2 segno uguali (H) → FORZA REPULSIVA
- q1 e q2 segno diverso (F) → FORZA ATTRATTIVA
la FORZA GRAVITAZIONALE è immediata e decede al quadrato della distanza: Fg = G m1m2 / r2
- ε0 = 8,85 × 10-12 C² / m² N → COSTANTE DIELETTRICA DEL VUOTO
Fe = 1/4πε0 q2/d2 → REPULSIVA
Fg = G mp/d2 → ATTRATTIVA
Fe/Fg = 1/4πε0G q2/mp2 = 1036
Da qui possiamo osservare che la FORZA ELETTRICA, domina sulla FORZA GRAVITAZIONALE
Da qui si introduce la FORZA FORTE
tutte le forze hanno una loro funzione in
forza sul + spinge nella direzione di E→,
mentre nel - andrà dell’altra parte.
Il cerchio di inari all’inizio non può traslare, ma
solo ruotare, ne ricaviamo l’equazione cardinali:
→ → Fd sen Θ û + Fd MOMENTO Ù → ⊗ DELLE COPPIE MG = Fd sen Θ û + Fd sen Θ û DI FORZE ΔFd → → = → → Fd sen Θ û = P^ Λ E→ MOMENTO DELLE -> P→ Λ E→ -> P→ E sen Θ = qd E sen Θ = Fshell COPPIE DI FORZE qd→ tutte le volte che abbiamo un dipolo immerso
in un campo ruota per effetto di queste forze e
non trasla, a meno che non avesse velocità iniziale.
→ Mgext = 0 quando le cariche sono dentro
racconto le linee del campo elettrico e quindi
quando sen Θ = 0
→ se metto tanti dipoli in un campo elettrico
anche tutti questi si agirteranno come il campo
elettrico dandoci una visione
i dipoli alla fine si agirturno sempre.
Nel caso in cui abbiamo delle cariche dentro
in un campo elettrico:
ρ = dq dv ρ = DENSITÀ DI VOLUME DI CARICA dq = ρ dv ← DISTRIBUZIONE 3D dv→ l’idea è quella di “montare" il volume
Allora:
E_p = Q / 2ε0 × \[1/x √(x² + R²)\]
E_p = Q / 2ε0 × \[1/x √(x² + R²)\]
E_p = Q / 2ε0 × \[1 - x / √(x² + R²)\]
- campo elettrico prodotto da un anello di raggio R e densità sup di carica
Distribuzione di carica su un piano infinito
(Carica infinita)
(Carica uniforme)
Utilizzando la formula precedente:
R → ∞
E_p = Q / 2ε0
ed è ortogonale al profilo del piano
Definisco: dΦ(E) = Ē·m dS = Ē·dS
dS = dS m
Φ = flusso
dΦ(E); E cosθ dS ≥ 0
[Φ] => N / C m²
Calcolo il campo elettrico prodotto da un filo infinito: carica lineare
Devo scegliere la superficie chiusa su cui applicare il calcolo, che rispetti la simmetria del problema.
Scelgo un cilindro che abbia come asse di simmetria il filo.
Linee del campo elettrico escono dal cilindro (verso), con direzione ortogonale alla superficie del cilindro e al filo.
Se avessi scelto una superficie irregolare avrei distanze diverse dal filo con conseguenti moduli del campo elettrico diversi.
Superfici di base hanno il campo normale alla mezzeria con cui è flusso l = 0 e quella laterale.
Per cui nel calcolo le superfici di base non si considerano.
Φ(E) = sup laterale E∫m ds - sup laterale ∫ ds - sup laterale ∫ 2πxh
Siccome la carica si trova su una linea intQ = int ∫ λ dl = λh
le cariche interne sono distribuite sull'altezza h, le altre sono esterne AP E02πxh = λh.
ε = x λ 1
abbiamo usato Gauss
Carica puntiforme
Immettere o levare energia significa variare la velocità delle particelle.
V = vuoto delle particelle (cariche)
Considero una sola sup potenziale: sono superfici a potenziale costante, quindi:
ΔV = 0 ⇒ V = U/q
Il moto delle cariche nello spazio equivale allo studio del passaggio di una carica da una superficie equipotenziale all’altra, perché la velocità delle particelle su una stessa sup. equipotenziale è uguale tra loro.
U(R) = ∫∞R Ex · dℓ = ∫∞R Fe · dℓ’ / q =
VA = ∫Ab E’ · dℓ‘
VB = ∫Ab E’ · dℓ‘ (A e B punti generici)
Calcoliamo la differenza di potenziale tra i due punti:
VA - VB = ∫Ab E · dℓ =
VA - VB = -ΔV
Ma il parametro che ci riguarda è la densità di carica.
VB = qB/(4πRB²) + RB / RA * qA / (4πRA²) = qA * RA / RA =
Definizione di densità superficiale della sfera di RB:
σB = qA/(4πRA²) ; σA = qA * RA / RB
σA - densità sup. di carica del corpo centrale di RA.
Allora:
VB / VA = RA / RB > 1
Densità sup. di carica maggiore nello punto che nello spazio.
La densità sup. di carica è correlata direttamente con il campo elettrico del conduttore.
Materiale conduttore.
Calcolo E (modulo) applicando il Teorema di Gauss.
Considero un cilindro con base dS ed altezza dh.
∯(E) = Qint / εo => il campo elettrico esce dalla superficie per la base del cilindro.
E·dS / εo = σ / εo => E = σ / εo n TEOREMA DI COULOMB
Il campo elettrico è maggiore dove è maggiore la σ