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REALIZZATI OTHER
REDDITO NETTO COMPREHENSIVE
INCOME
RISULTATO ECONOMICO
COMPLESSIVO
3.3 Le modalità di presentazione e il contenuto minimo di voci
Lo IASB permette di scegliere fra 2 diverse alternative di presentazione:
Unico prospetto formato da 2 sezioni (single statement approach)
Due prospetti (two statement approach)
Anche in questo caso è richiesto un contenuto minimo di voci; la sezione relativa al reddito netto deve
comprendere oltre alle voci richieste da altri IFRS:
a) Ricavi
b) Oneri finanziari
c) Quota dell’utile o della perdita di imprese collegate e join ventures contabilizzate con il metodo del
patrimonio netto
d) Oneri tributari
e) Un unico totale.
La sezione relativa alle altre componenti del conto economico complessivo deve presentare le voci riclassificate
per nature e raggruppate in 2 sub categorie:
a) Voci che non saranno successivamente riclassificate nella parte relativa al reddito netto
b) Voci che saranno riclassificate nella parte relativa al reddito netto
3.4 L’informativa sul realizzo delle altre componenti di conto economico complessivo
Un altro aspetto di rilievo riguarda il momento in cui avviene il realizzo di valori in precedenza riconosciuti
come altre componenti di conto economico complessivo. Quando, infatti, tali valori trovano la loro
realizzazione in via diretta o indiretta si pone il problema se dare rappresentazione a tale momento, trasferendo
tali valori al reddito netto, oppure no.
La metodologia che da evidenza al realizzo (recycling) si utilizza nei casi in cui la realizzazione del valore
viene considerata un momento critico; con tale metodologia il valore viene rappresentato sia nell’esercizio in
cui matura (OCI) sia nell’esercizio in cui si realizza (NET INCOME).
Se invece la realizzazione del valore non è considerata un momento critico, non verrà data evidenza. 8
Nel caso in cui si proceda al recyicling nell’esercizio a cui avviene la realizzazione si trasferisce il valore
dall’OCI al reddito netto: il valore realizzato viene inserito nel reddito netto e contemporaneamente scaricato
dall’OCI.
Nel caso in cui non si proceda al recycling, si pone il problema di come dare evidenza all’eventuale differenza
tra il valore realizzato e quello in precedenza riconosciuto. In tal caso la questione si risolve inserendo a reddito
netto soltanto la differenza tra i 2.
ESEMPIO LIBRO A PAGINA 126-127
3.5 La classificazione dei costi (non fatto)
4. Il prospetto delle variazioni di patrimonio netto dell’esercizio.
Tale prospetto rappresenta le variazioni che il patrimonio netto subisce in un determinato periodo. Le
determinanti di tali variazioni possono essere sintetizzate nelle 2 seguenti:
Owner changes in equity operazioni effettuate con i soci (aumenti e diminuzioni di capitale sociale,
pagamento di dividendi)
Non-owner changes in equity cioè derivanti da risultato economico complessivo di esercizio
Il prospetto deve contenere:
Il totale conto economico complessivo dell’esercizio distinguendo in consolidato gli importi attribuibili
ai soci della controllante e quelli attribuibili alle minoranze
Per ciascuna voce del PN gli effetti dei cambiamenti di principi e la correzione degli errori (IAS 8)
Per ciascuna voce del PN una riconciliazione tra valori di inizio e di fine periodo.
Lo IASB non ha previsto una forma obbligatoria. La forma che più si adatta alle richieste è la tabella a doppia
entrata: nelle colonne troviamo le voci del PN mentre nelle colonne le cause di variazione delle voci stesse.
5. Il rendiconto finanziario Principio dedicato (IAS7)
La performance finanziaria ha sempre avuto un ruolo fondamentale nel mondo per la centralità di tale
anglosassone ed è uno degli ambiti che presentano minori controversie. Inoltre, nel statement negli IFRS.
sistema IFRS il framework pone al centro della rappresentazione dei risultati di
gestione non solo la situazione patrimoniale e l’andamento economico ma anche le variazioni nella struttura
finanziaria mostrando la centralità del ruolo del rendiconto, che rappresenta quindi un pilastro dell’info esterna
secondo gli IAS/IFRS.
Il rendiconto finanziario illustra la dinamica finanziaria mediante l’evidenza di due aspetti:
Flusso finanziario di una predefinita risorsa (cassa, banca c/c) in un certo periodo;
Cause di tale flusso.
Ciò consente di: Monetario non è inteso
Valutare la capacità dell’impresa di generare e gestire risorse finanziari; in senso assoluto ma con
riferimento ad uno
Stimare i flussi finanziari futuri; specifico conto. Nel caso
Confrontare i risultati con imprese competitor in maniera oggettiva; del rendiconto finanziario si
Esaminare la relazione tra capacità di generazione di redditi e di flussi di fa riferimento ai conti
cassa. cassa, banca c/c.
La risorsa finanziaria oggetto di studio è data dalle disponibilità liquide e mezzi equivalenti.
Le disponibilità liquide comprendono la cassa e i depositi a vista mentre i mezzi equivalenti sono formati da
investimenti finanziari a breve termine e alta liquidità che sono soggetti ad un irrilevante rischio di variazione
del loro valore (in genere 3 mesi a scadenza).
Il principio IAS 7 prevede che i flussi finanziari siano ripartiti in 3 aree di attività: operativa, di investimento e
finanziaria.
L’area operativa contiene i flussi derivanti dalle principali attività generatrice dei ricavi di impresa. La
rappresentazione di tali flussi può avvenire con 2 metodi alternativi:
Metodo diretto esposizione dei soli ricavi e costi che hanno avuto manifestazione monetaria. 9
Metodo indiretto esposizione del flusso “a ritroso”, partendo dal risultato netto di esercizio e
rettificandolo per escludere costi e ricavi non monetari.
L’area di investimento contiene i flussi in entrate e in uscita derivanti dalle attività di acquisto e vendita
delle immobilizzazioni tecniche e finanziari, di acquisizione e cessione di titoli di partecipazione o di debito di
altre imprese e da erogazione o rimborso di prestiti fatti a terzi.
L’area finanziaria contiene i flussi in entrata e in uscita relativi all’ottenimento di finanziamenti (sia a titolo
di credito che a titolo di capitale) e al loro rimborso.
Per il trattamento di alcune voci significative ai fini del loro collocamento lo IAS 7 specifica che:
ITEM IFRS US GAAP
Interest Paid Operating o Financial Operating
Interest Received Operating o Investing Operating
Dividend Paid Operating o Financial Financial
Dividend Received Operating o Investing Operating
Bank Overdraft (conto corrente Considerato cash equivalent Non considerato cash equivalent e
bancario) classificato in financial
Taxes Paid Generalmente operating, ma una Operating
porzione può essere allocata in
investing o financial
Capitolo 5 – L’informativa di corredo nel financial reporting
Talune imprese di grandi dimensioni e quotate hanno sentito l’esigenza di arricchire il contenuto del bilancio in
modo volontario allo scopo di rivolgersi ad una più ampia platea di soggetti.
2. Le note al bilancio
Lo IAS 1 affronta la tematica da diverse angolazioni illustrando in primis la tipologia e la struttura delle note.
Nelle note non solo deve essere possibile comprendere quali siano stati i criteri di formazione del bilancio, ma
si devono approfondire alcuni aspetti qualitativi non esplicitati nelle voci comprese nei prospetti.
Per cominciare lo IAS 1 propone che per ogni elemento dell’attivo e del passivo sia indicata una descrizione
dettagliata sulla natura e sul valore contabile delle poste alla data di riferimento del bilancio. Lo IAS
richiede inoltre che siano evidenziate le possibili cause di incertezza che possono colpire le stime effettuate e
che possono provocare significative rettifiche ai valori iscritte.
In una apposita sezione devono inoltre essere sintetizzati i principi contabili applicati soprattutto quando i
relativi principi offrono la possibilità di scegliere tra diverse alternative di valutazione.
Ove presenti, devono inoltre essere sposti separatamente tutti i requisiti patrimoniali ai quali l’azienda è
soggetta, nel caso l’esposizione aggregata non sia sufficientemente chiara.
Infine vanno fornite una serie di informazioni collaterali relative alla politica di distribuzione dei dividenti e ai
caratteri generali dell’azienda (residenza, forma giuridica…).
3. La relazione sulla gestione (management commentory
La relazione sulla gestione è un documento supplementare (non obbligatorio) e complementare al bilancio
d’esercizio che ha ad oggetto la situazione economica aziendale e pone enfasi sull’andamento prospettico con
approccio narrativo e aneddotico.
Attualmente non esiste un principio dedicato alla relazione ma lo IASB ha emanato un practice statement
non vincolante finalizzato ad illustrare le modalità di presentazione del management commentary da parte dei
redattori. In primis viene stabilito che il contento di tale documento deve essere conforme a quanto sancito dal
framework.
Il contenuto della relazione deve riguardare almeno i seguenti aspetti:
Esposizione ai rischi e politiche di contenimento di tali rischi
Risorse non iscritte in bilancio che possono influire sull’operatività aziendale 10
Variabili non finanziarie che hanno avuto impatto sui risultati
Il practice statement suggerisce anche una articolazione della struttura:
Natura del business: ambiente esterno, analisi mercato e concorrenza…
Obiettivi gestionali e strategie perseguite
Risorse rischi e relazioni
Risultati operativi e prospettive
Misure critiche di performance e indicatori che il management impiega per valutare la performance
aziendale rispetto agli obiettivi dichiarati.
3. I settori operativi (Segment reporting)
Il settore operativo è una componente di un’entità:
In cui è svolta una specifica attività imprenditoriale tesa al sostenimento di costi e al conseguimento
di ricavi;
I cui risultati ottenuti sono rivisti periodicamente;
Per la quale sono disponibili info di bilancio distinte dalle altre attività.
L’IFRS propone un approccio all’identificazione dei settori basati sull’identificazione di un manager di settore
che assume decisioni (management approach) e si interfaccia direttamente con il più alto livello decisionale.
L’informativa sui settori operativo va presentata solo in presenza di determinate soglie operative:
1. Ricavi settore (sia con l’esterno che con altri settori) almeno 10% ricavi totali
2. Utile/Perdita settore almeno 10% di Utile/Perdita totale
3. Attività del settore almeno il 10% attività totali.
Possiamo distinguere settori per:
Natura dei prodotti e servizi