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Estratto del documento

AREA PERDITA CT>RT EBIT <0

AREA PROFITTO CT<RT→EBIT>0

Questa analisi è dunque importante per capire da quale Q* in poi si inizia a guadagnare. La

distanza fra le 2 rette è l’EBIT, quindi distanza fra costi e ricavi (RICAVI-COSTI=EBIT). Più ci si

allontana da Q* verso destra meglio è, perché la distanza fra le 2 rette aumenta.

Calcolare Q*:

RT=CT

P*Q=CF+CV

Pu*Q=CF+ Cvu*Q

Q(Pu-Cvu)=CF

Q*= CF

(Pu-Cvu) MdC ( MARGINE DI CONTRIBUZIONE)

MARGINE DI CONTRIBUZIONE: Indica quanto resta all’impresa dalla vendita di 1 unità, dopo aver

coperto i Cvu per poter coprire i CF. Es. vendo 1 pennarello a 5 £, è costato 1£, MdC=4

Da 0 fino a Q* MdC serve a coprire i CF, ovviamente più alto , meglio è, perché si arriva prima a Q*

e quindi si è già coperto i CF e dopo Q* sarà MARGINE DI CONTRIBUZIONE= cosa resta dopo aver

coperto i CV; quindi prima per coprire i CF, dopo quello che resta è guadagno. Da capire quindi, in

Q* si è coperti i CF, si sono coperti i CV fin lì( poi continueranno ad esistere) e si inizia però a

guadagnare, perché se p>cvu come DEVE essere , si inizia a guadagnare. 64

SENSITIVITY ANALYSIS (ANALISI DI SENSITIVITA’)

Se varia un elemento cosa varia all’interno del grafico e dell’analisi di break-even point.

Partendo da una situazione iniziale, cosa può variare facendo ruotare le rette RT e CT?

I Cvu oppure il Pu oppure i CF. Queste sono le 3 variabili che si analizzeranno.

Se cambia Cvu , e si supponga aumenti, nel

grafico si modifica l’inclinazione della retta dei

CT e si muoverà verso le ordinate, perché si

sta aumentando l’angolo, si ha una rotazione

verso l’alto (o verso l’asse delle ordinate) della

retta dei CT, con CT’.

Il BEP si è spostato verso destra , ciò vuol dire

che si è alzato e che si raggiungerà ad una Q*1

maggiore della precedente, per cui si deve

produrre e vendere di più per raggiungere il

punto di pareggio e poi guadagnare.

Dal punto di vista reale cosa potrebbe essere successo, che ha aumentato il Cvu? ESEMPIO:

aumento delle materie prime, energia elettrica che si può verificare per unità ecc.

Variabile Prezzo: Si supponga che aumenta il Pu, quindi aumenta

l’angolo della retta dei RT, quindi significa che

ruota verso l’alto( o verso l’asse delle ordinate) e

il nuovo BEP1 sarà spostato. La situazione è

migliorata, perché il nuovo BEP1 lo si raggiungerà

prima essendo Q*1 <Q*. Da un punto di vista

operativo l’impresa ha aumentato il prezzo del

suo prodotto , ciò però non è sempre possibile e

facilmente implementabile, dipendendo dal

prodotto/servizio, dal mercato, competitors ecc.

Il margine di contribuzione è aumentato essendo aumentato P, anche se per tale motivo si

raggiunge prima il BEP, per cui si coprono prima i CF. 65

Movimento variano i CF: Si supponga aumentino i CF, si sposta la retta dei

CT parallelamente e avrà origine nel nuovo

ammontare di CF , si sposta anche il BEP,

raggiungendo il punto di pareggio più tardi. In

questo caso il MdC non è variato

DECISIONE DI OUTSOURCING :

OUTSOURCING= esternalizzazione di una produzione, la c.d. decisione make or buy , si pensa che

acquistare all’esterno sia più conveniente. Si abbassano i CF e aumentano i CV, perché ora si

acquistano i prodotti che rilevano come se fossero materie prime.

Nello scenario (1) è una scelta vantaggiosa perché si raggiunge il BEP prima, ciò dipende

dall’inclinazione della retta, perché è vero che i CF si abbassano e aumentano i CV totali, ma questi

possono aumentare più della riduzione dei CF (2) e succede che la retti dei CT ultima incrocia la

retta dei RT dopo, per cui si ha un BEP maggiore. Quindi la situazione (2) non è conveniente.

Per cui la decisione di outsourcing non è sempre conveniente, ma bisogna valutare bene quanto si

risparmia a quanto costa comprare all’estero. 66

12 lezione

TARGET PROFIT: Profitto target che si vuole raggiungere, detto anche profitto obiettivo( un

numero)

L’analisi del BEP , indica il punto di pareggio dove costi e ricavi si eguagliano. Introducendo il

concetto di TARGET PROFIT (TP), si inserisce nell’analisi un obiettivo, cioè quanto si vuole

guadagnare da quel prodotto:

Q* = CF

BEP (Pu-Cvu) MARGINE DI CONTRIBUZIONE

La quantità alla quale si raggiunge il profitto obiettivo (quanto si vuole avere di EBIT) :

Q = CF+TP

TP (Pu-Cvu)

In questa formula si sta indicando un numero preciso di denaro al quale si vuole arrivare, quindi

Q , indica la quantità da produrre e vendere per ottenere il profitto obiettivo. Quando si legge il

TP

numero dell’analisi si deve sempre tener presente che si è di fronte ad una stima (per le diverse

ipotesi fatte), dopo è possibile adattarla alle diverse realtà aziendali.

ANALISI DI LEVA OPERATIVA

La differenza fra i due grafici è la distanza fra le rette, e l’ammontare differente di CF. La BASSA

LEVA OPERATIVA, i CF sono bassi , i CV alti, perché l’angolo che indica il Cvu è ampio, più di quello

dell’ ALTA LEVA OPERATIVA del 1° grafico. I RT sono uguali per vedere la differenza di come si

comportano i costi. L’effetto è che una volta raggiunto il BEP nel 2° se si aumenta di 1 la 1 prodotta

e venduta, si guadagna, perché si è nell’aria di profitto ma non si guadagna molto (MdC basso). Nel

1° grafico, se ci si pone dopo il BEP e si aggiunge quindi 1 q , il guadagno atteso è molto più elevato

del 2° caso. Da ricordare, l’EBIT si vede dalla distanza tra le 2 rette quindi ad ogni quantità, si ha

una certa distanza, che rappresenta il guadagno (Ricavi-costi). 67

Quindi con BASSA LEVA OPERATIVA, si hanno costi fissi bassi , costi variabili alti e MdC basso. Nella

ALTA LEVA OPERATIVA si hanno costi fissi alti, costi variabili bassi e MdC alto.

E’ meglio ALTA o BASSA LEVA OPERATIVA? Dipende dal business, ci sono business che non

possono avere alta L.O. e business che non possono avere bassa L.O., dipende quindi molto

dall’attività che si svolge , poiché l’impresa può far poco per ottimizzare la sua struttura di costi.

Le imprese che lavorano con alto grado di L.O. si intendono business più rischiosi da un punto di

vista operativo, perché se si è nel BEP e si vendono unità in meno, ci si sposta verso l’asse delle

ordinate molto di più rispetto alla stessa perdita che si avrebbe nel caso di bassa leva operativa. Di

contro se lo spostamento è verso destra(quindi più unità vendute dopo il BEP) il profitto in alta

L.O. è molto più alto che in bassa L.O.

Alta leva operativa esempio: società nei trasporti, questa vende un servizio, il posto, il biglietto, e

se ne vende 1 o 10 ha tutti i CF da sostenere mentre i CV pari a 0. Il concetto è si deve riempire il

mezzo per prima cosa per coprire i CF dopo di questi di guadagnare, tanto più la leva operativa è

alta, tanto più dopo il BEP quello che è MdC è guadagno.

I margini operativi sono molto ristretti per cui se si opera in un business con alta L.O. non si può

operare a bassa L.O. , il focus sarà spingere sulla quantità .

ESEMPIO di bassa leva operativa sono le imprese commerciali come possono essere supermercati

e alimentari. Qui il settore è con margine di contribuzione che solitamente non è elevato. E’

possibile cambiare la tipologia di costi? Il business detta la struttura, si deve puntare al prezzo , se

si può aumentare , altrimenti il rischio può essere che non si vende. Si può anche cercare di

diminuire il Cvu, cercando ad es. accordi migliori con i fornitori.

Come si fa a capire se un costo è variabile o semi- variabile in un esercizio? Si prende il costo e lo si

divide per la quantità prodotta/venduta, poi lo si fa con una secondo costo e quantità

prodotta/venduta , facendo così si calcola il Cvu , che qualora cambiasse vorrebbe dire di essere di

fronte ad un costo semi-variabile. Per calcolare la parte fissa e quella variabile:

Cvu= ∆costo ( costo anno1/produzione 1 – costo anno2/produzione 2)

∆Q( Q anno1/produzione 1- Q anno2/produzione 2)

Poi si calcolano i CV totali→ CV tot= Cvu * Q in maniera speculare i CF = CT-CV

13 lezione

Esercizio leone film group

BEP MULTIPRODOTTO

Analisi del break even point, nel caso produca più di un bene. Si vuole andare a cercare 2

informazioni : 68

- Le q al break even point (quindi il punto di pareggio che permette poi di entrare nell’area di

profitto)

- Il BEP per ogni singolo prodotto, per comprendere quanto del BEP è del prodotto 1 e

quanto del prodotto 2.

L’informazione di BEP totale non basta , è un’informazione in termini di produzione ,ma

l’informazione di dettaglio necessaria è la 2° , cioè il BEP del prodotto 1 e del prodotto 2 , si vedrà

il processo che poi è lo stesso per n prodotti.

Il BEP TOT di tutta la produzione senza entrare nel dettaglio del singolo prodotto:

BEP = CF

TOT MdC medio ponderato E’ un MdC che esce fuori da una media che va a

Considerare il peso di ogni prodotto, in termini di

produzione totale.

Dobbiamo capire come ricavare questa informazione. Sappiamo calcolare MdC→(p - Cvu)

Una volta che si ha l’informazione del BEP tot, come si va a calcolare il BEP dei singoli prodotti? Si

va a moltiplicare il BEP per il peso del prodotto. Calcolato MdC unitario, serve un’altra

informazione: SALES MIX oppure MIX DI VENDITE, cioè quante unità vendute/prodotte di A e

quante di B (da qui verranno ricavati anche i pesi dei prodotti) , si avrà un totale che indica la

produzione totale che si effettua.

Considerando 2 prodotti A e B A B TOT

Prezzo unitario (P)

Cvu (per ogni prodotto)

MdC unitario (p-Cvu) Unità A Unità B TOT

PRODUZIONI

Mix di vendite

MARGINE DI CONTRIBUZIONE TOTALE MdC TOT A MdC TOT B MdC TOT della

produzione

Peso dei prodotti Unità di A Unità di B

Tot produz. Tot produz. 69

Successivamente al MIX DI VENDITE , si traccia una linea e si calcola il MdC totale, si moltiplicano le

unità vendute di A per il MdC di A e si ha MdC di A , si farà lo stesso per B e si avrà MdC di B.

TOT TOT

Sommandoli si ottiene il MARGINE DI CONTRIBUZIONE TOTALE, riferito all’intera produzione.

Andando a dividere questo numero per il totale della produzione si ottiene MARGINE DI

CONTRIBUZIONE MEDIO PONDERATO. Per cui:

MD

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Publisher
A.A. 2017-2018
81 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ToroSeduto14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Analisi finanziaria e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Magnanelli Barbara Sveva.