Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LIBRI: ‘GENEALOGIA DELLA MORALE’ DI NIETZSCHE
‘COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA’ DI NIETZSCHE
‘FILOSOFIA DELLA RELIGIONE’ DI ANDREA AGUTI (DA PAGINA 5 A PAGINA 128)
3 PUNTI:
1. Il concetto di filosofia della religione e un corso su Nietzsche.
2. L’ateismo di Nietzsche.
3. Biografia di Nietzsche.
1 - Problema di Nietzsche; egli (Nietzsche/Zarathustra) si dichiara senza Dio (dialogo pagina 109 o 199 /
dialogo con l’ultimo Papa pagina 301).
La controfigura di Nietzsche si definisce senza Dio.
3 precisazioni:
1. La filosofia della religione NON DEVE per forza parlare bene della religione e indurre gli uomini a credere
in Dio.
2. La filosofia della religione NON DEVE per forza parlare male della religione dicendo che essa non conta e
che Dio non esiste.
3. La chiave della filosofia della religione è proprio la filosofia (cioè esercitazione del pensiero)
In termini generali la filosofia della religione è una speculazione, una meditazione sul fenomeno della
religione svolta nel elemento del pensiero.
La religione - appartiene al mondo del pensiero
- pone domande sul pensiero
- nasce dal pensiero
Dal punto di vista della filosofia della religione quindi è irrilevante il fatto che Nietzsche creda o meno in
Dio.
Come riflettere sulla religione quindi?
Due possibili errori:
Non si tratta di riflettere su come è o come dovrebbe essere una religione perfetta o ideale che
vada bene per tutti.
Non si deve far riferimento a un fatto astratto ma anzi a un fatto reale, storicamente esistente ma
non si deve prendere in considerazione solo il cristianesimo; se si prendono in considerazione solo
fatti astratti non si è filosofi della religione ma fondatori di una religione.
Il pensiero astratto falsamente concreto
Il pensiero concreto unilaterale e non consapevole della complessità delle cose
MODI PER FARE FILOSOFIA DELLA RELIGIONE:
1. In modo concreto ma bisognerebbe essere a conoscenza di tutte le religioni senza farsi
condizionare da una singola di esse e essere liberi nella mediazione.
2. Riflettendo sul modo in cui i filosofi hanno pensato la religione (Nietzsche). In Nietzsche c’è un
interconnessione tra etica e religione.
2 - Ateismo di Nietzsche
Nietzsche, senza dubbio, è un filosofo ateo, non è un ateo comune però. L’ateo comune è colui che
sostiene che l’esistenza di Dio sia indimostrabile, è colui che sostiene che è meglio vivere senza Dio ed è
colui che è contro l’istituzione delle chiese e dei preti.
L’ateismo di Nietzsche si può definire in due aggettivi:
Ateismo TRAGICO > sente l’angoscia della mancanza di Dio, senta la problematicità.
Ateismo PENSANTE > a questa mancanza egli cerca delle soluzioni, dei sostituti adeguati. La morte
di Dio crea un vuoto enorme e è necessario riempire con dei sostituti adeguati, ma cosa può
sostituire un Dio se non un altro Dio?
Luise Von Salome osservò che nel suo ateismo Nietzsche cercava Dio (pagina 304 ‘Così parlò
Zarathustra)
Ciò che c’è in comune tra Nietzsche e la religione del cristianesimo è la questione del male e della
sofferenza. Nietzsche vuole dare un senso alla sofferenza; se il cristianesimo risponde che la sofferenza va
accettata perché Dio l’ha condivisa con noi, Nietzsche stesso è il Dio sofferente.
1889 testi ‘Ecce homo’ testi della pazzia, in questi testi Nietzsche si firma con il nome ‘il crocifisso’.
la pazzia può essere anche vista come una via d’uscita, però Nietzsche sembra presentarsi con la maschera
di Cristo. Più Nietzsche respinge il cristianesimo più si immedesima e si impersona.
Il rapporto tra Nietzsche e il cristianesimo è ambiguo, il significato ultimo della filosofia di Nietzsche è il
rapporto dialettico tra Dio e la sofferenza, il male.
Dare un significato divino alla sofferenza umana, Dio al di là del bene e del male.
3 - Biografia
1. Giovinezza e studi
2. Peregrinazioni e attività filosofica
3. Fine del calvario
4. Opere
La filosofia di Nietzsche prende le mosse dal suo complesso retroterra culturale, specialmente di filologo
classico, ammiratore della tragedia greca e poi entusiasta estimatore della nuova musica post-romantica di
Wagner, della quale si fa promotore sul piano estetico e filosofico, scorgendo in essa una spinta per la
rinascita dello spirito tedesco.
1. Giovinezza e studi
Friedrich Wihelm Nietzsche nasce nell’autunno del 1844 a Rocken, villaggio della Prussia meridionale,
primo di tre figli, Elisabeth e Joseph. Appartiene a una stirpe di pastori protestanti, il padre era un pastore
luterano del paese, la madre figlia di un pastore luterano.
Due eventi segnano la vita del filosofo:
- morte del padre a 5 anni (sifilide, patologia cerebrale)
- morte del fratello a 6 anni
Il 27 luglio 1849 muore il padre, dopo un anno di "apatia cerebrale" (probabilmente un tumore, o la stessa
malattia cerebrale che colpirà il figlio). In seguito a tali disgrazie la famiglia si trasferisce nella vicina
Naumburg dove Nietzsche viene allevato dalla madre, dalla nonna e due zie. Questo ambiente familiare
femminile svilupperà in Nietzsche un forte senso narcisista, egocentrico, sensibile al dolore e non virile nei
confronti delle donne. La mancanza di una figura maschile provocò in Nietzsche una forte presunzione di sé
trasformata in una manieria di sé e per le parate militari e le uniformi.
Qui Friedrich inizia gli studi di lettere classiche e religione; frequenta la scuola pubblica maschile e poi,
successivamente, una scuola privata. In casa apprende la musica e il canto.
Tra il 1851/58 avendo mostrato particolari talenti sia in musica che nel campo linguistico, viene ammesso
con una borsa di studio alla scuola di Pforta, un complesso collegiale riconosciuto a livello internazionale.
Qui studia tra il 1858-1864, sperimentando per la prima volta la lontananza dall'ambiente familiare. Il
collegio però aveva orari massacranti, vigeva ordine e disciplina rigidissimi.
a 17 anni scrive due saggi sul concetto di destino ‘Fato e volontà’ e ‘Libertà della volontà e fato’.
Nel 1863 scrive la sua biografia, compone anche delle preghiere, all’esame di maturità scrive un saggio su
Teognide.
Conclusi gli studi secondari nel 1864, comincia gli studi nella facoltà teologica all'Università di Bonn per
volere materno, studi che reggerà per appena una sessione, e s'iscrive assieme all'amico e compagni di
studi Deussen alla Burschenschaft (corporazione studentesca) Franconia.
Nel 1865 si iscrive all'Università di Lipsia per continuare a seguire le lezioni di filologia classica (per interesse
personale) di Friedrich Ritschl, già suo insegnante a Bonn di cui diventerà l’alunno preferito. E’ affascinato
da Platone e soprattutto da Arthur Schopenhauer, che influenzeranno tutta la sua produzione. Soprattutto
quest'ultimo, con la sua opera ‘Il mondo come volontà e rappresentazione’ doveva risvegliare un
appassionato e duraturo interesse filosofico.
Il 9 ottobre comincia il servizio militare ma nel marzo dell'anno successivo si infortuna seriamente allo
sterno. Tornato a Lipsia, nel 1868 redige un lavoro di critica ‘Diogene Laerzio’ che sarà premiato
dall'Università, Ritschl lo assumerà come insegnante privato a Basilea. Grazie all'appoggio di Ritschl quindi il
13 febbraio 1869 ottiene la cattedra di lingua e letteratura greca dell'Università di Basilea come filologo
classico, non avendo ancora completato né il proprio dottorato né ricevuto alcun certificato di abilitazione
all'insegnamento; diventa così professore ordinario a 24 anni. La sua carriera da insegnante non durerà
molto perché andrà in pensione a 34 anni.
L'8 novembre 1868 conosce Richard Wagner e ne rimane molto affascinato.
Dal 17 maggio aveva cominciato a frequentare, sul lago dei Quattro Cantoni, Richard e Cosima Wagner,
rimanendone fortemente colpito. Nel periodo fra il 1869 e il 1870 collabora, come correttore di bozze alla
redazione di un'autobiografia di Wagner. Anche dopo la rottura ideologica con Wagner, conserverà sempre
grande stima per Cosima, considerandola, tra le sue conoscenze, l'unica persona al suo stesso livello
intellettuale. A Basilea conosce il già famoso storico Jacob Burckhardt e strinse amicizia col vicino di stanza
alla pensione in cui risiedeva, il professore di teologia Franz Overbeck, che gli rimarrà vicino fino alla morte
e sarà grande estimatore delle sue opere, nonostante la sua posizione accademica rendesse la cosa
alquanto imbarazzante, considerate le vedute di Nietzsche in materia di religione. Iniziò anche una stretta
amicizia e collaborazione con Paul Rée, studioso di filosofia di origine ebraica il quale a partire dal 1876 lo
influenzò positivamente nel respingere il pessimismo tragico che pervadeva i suoi primi scritti, volgendosi
così ad un fase "illuministica".
Relazione tra Nietzsche e Wagner e tra Nietzsche e Cosima
Wagner divenne per Nietzsche come un padre, il suo modello paterno, Nietzsche presentava anche forme
di fanatismo che in seguito si trasformerà in odio. Cosima era una donna molto intelligente, sensibile e
devota al suo uomo, sposa e madre (per Nietzsche) ideale, la madre perfetta che Nietzsche non aveva mai
avuto, era il paradigma ideale di femminilità che Nietzsche desiderò per tutta la vita ma che non ebbe mai.
In chiave freudiana il legame di Nietzsche con Wagner e Cosima può essere analogo al complesso di Edipo.
Wagner > modello paterno ideale la cui stima si trasformerà in odio a causa dell’amore e stima che
Nietzsche prova nei confronti di Cosima. Cosima aveva sette anni in più di Nietzsche e non aveva nessun
interesse per Nietzsche e ella fece di tutto per far finta di non accorgersi di questa situazione. Ospitava
Nietzsche solo per Wagner e perché Nietzsche era utile alla propaganda del marito. Cosima riteneva
Nietzsche ‘indifferente’ o addirittura ‘repellente’ e ‘pauroso’ e con la rottura tra Wagner e Nietzsche,
Cosima si sentì libera di esprimere il proprio giudizio senza timore definendolo anche ‘strano, brutto e
pericoloso’. Wagner era amato e venerato da Nietzsche ma allo stesso momento tradito perché Nietzsche
avrebbe voluto rubargli la moglie, voleva sostituirsi al padre. Nietzsche, in seguito, si rappresenterà come il
nuovo Wagner della filosofia, il figlio sostituisce il padre come nella mitologia greca Zeus sostituisce Crono.
Wagner e Nietzsche avevano in comune tre cose:
L&rsq