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La concezione volontaristica del giusto
Lagiustizia è ciò che il Sovrano dice essere giusto. L'elemento più interessante, in confronto a Bodine, è quel governo che attua lo scambio protezione/obbedienza si articola in una prospettiva individualistica, non si richiede obbedienza per famiglie, ma si governa ciascun individuo. Ciascuno contrae individualmente il patto sociale in modo autonomo.
Per Hobbes le famiglie non esistono per natura, criticando apertamente Aristotele. L'esempio della madre che nutre il figlio, sono in rapporto uno ad uno. Qualcuno che protegge e qualcuno che obbedisce.
Base di asocialità: l'essere umano per natura deve essere pensato come individuo poiché non legato a nessuno, qualcosa che basta a sé stesso. Non dobbiamo più pensare al soggetto come ad una piccola parte di un corpo, al contrario dell'antica concezione organicistica aristotelica. "È sull'atto della nostra sottomissione"
che poggiano sia sull'obbligazione, sia sulla libertà. Ed è quindi con argomenti tratti dal nostro atto che esse vanno dedotte, poiché essendo tutti gli uomini egualmente liberi per natura, non c'è obbligazione cui qualcuno possa essere soggetto che non sorga dall'atto volontario di sottomissione che egli stesso ha compiuto. È come se anche l'atto della nascita ciascuno di noi scegliesse volontariamente di assoggettarsi alla famiglia e allo stato. Basta guardare cosa può fare un uomo da adulto con la decisione di recidere il legame con la sua famiglia e con lo Stato in cui si trova a vivere: può decidere di andare da un'altra parte e farsi proteggere meglio da un altro sovrano. TERMINI POSITIVI -> Questa prospettiva individualistica ci pone sempre di fronte a delle scelte. Si nasce libero, indipendente e uguale a tutti gli altri, e ci si può assoggettare a chi vuoi decidendo a chi obbedire. IL PATTOSOCIALE
Hobbes parla di patto sociale, nel contratto i protagonisti sono gli individui che lo sottoscrivono.
Il raggiungimento del potere sovrano avviene in due modi:
- Forza Naturale, Modo per acquisizione: "come quando un uomo costringe i propri figli, a sottomettersi e i loro figli al proprio governo, in quanto è in grado di distruggerli se rifiutano. O come quando un uomo sottomette per mezzo della guerra i propri nemici alla propria volontà, condonando loro la vita a questa condizione."
- Stato Politico, Modo per istituzione: "gli uomini si accordano fra di loro nel sottomettersi ad un uomo o ad una assemblea di uomini volontariamente e con la fiducia di essere protetti nei confronti di tutti gli altri."
LA PROPRIETA' PER HOBBES: Non esiste qualcosa che appartiene a qualcuno prima del sovrano, non esiste la proprietà.
prima del potere sovrano, quella distinzione può esserci solo con l'istituzione di esso e in virtù del fatto che il sovrano stabilisce che cosa è mio e che cosa è tuo. Il sovrano può anche espropriare e affidare a qualcun altro, se è questo quello che vuole.
LA DISTINZIONE TRA BODINE E HOBBES
La distinzione tra Bodine e Hobbes è che da un lato abbiamo un autore che ci dice che il sovrano assoluto deve legittimarsi in un determinato modo che riguarda la sovranità stessa, mentre dall'altro questo non compare seppur rimanendo nello sfondo per esigenza autoritaristica. Per Hobbes non è necessario che il sovrano abbia una legge di natura a cui attenersi, la sovranità è un contenitore nel quale interagiscono gli individui con il sovrano per sottomissione volontaria. Hobbes deliberatamente non crede che il potere debba avere delle qualità e dei limiti, deve essere un meccanismo puro. Il potere nasce sulla base di
Questo contratto sociale che vede ciascun individuo sottomettersi alla volontà del sovrano in cambio della protezione del sovrano stesso.
L'IMMAGINE DEL FRONTESPIZIO DEL LEVIATANO (1651)
Il "Diritto del Leviatano", fu uno dei pochi libri che uscivano nel 1600 con una grande immagine. Questa cosa fu voluta proprio da Hobbes, perché voleva già a livello simbolico comunicare e rappresentare qualcosa: la sovranità. Qui la si può trovare sotto forma di un'immagine.
Dal punto di vista dello spazio: troviamo questo paesaggio composito, con la natura, le montagne, città in primo piano, dove dietro tutto questo si erge una figura di tipo mostruoso.
La figura mitologica: il Leviatano (Leviathan) è un mostro mitologico di cui si parla nelle sacre scritture, la Bibbia, nel passaggio dedicato a Sodoma e Gomorra. Sorge dalle acque e viene sulla Terra questo mostro anfibio e si scontrerà con un altro mostro che è il Behemoth.
Invece viene raffigurato nelle forme di un grande bisonte, in forma terrestre, rappresenterà in Hobbes la forza della resistenza, al nuovo che avanza. "Behemoth", infatti, sarà un'altra opera di Hobbes, che non avrà la stessa fortuna del Leviatano, in cui mostrerà come ci possano essere delle forze resistenti al potere sovrano e come queste debbano essere il più possibile annientate. La forza del potere sovrano non deve ammettere resistenza, deve essere irresistibile. Le forze di resistenza: propagano idee di tipo sovversivo, di tipo sedizioso, tutte quelle teorie che vengono sostenute da intellettuali, politici ed insegnanti e che sono tese proprio a suscitare una disobbedienza nei confronti del potere sovrano. Alla prova dei fatti, non tutti sono così obbedienti come si erano impegnati a fare. Chi disobbedisce sa bene di andare in contro alle sanzioni del Leviatano.
HOBBES E LA RIFORMA AGLI STUDI
Hobbes si rende conto che nelle scuole, nelle
Università, in modo particolare, si sostenevano delle tesi, si facevano conoscere dei testi che potevano portare i giovani ad avere dei dubbi sulla obbedienza del potere sovrano. Dobbiamo pensare a quei modi in cui manteniamo la sovranità, e uno di questi modi è quello di riformare gli studi e sostituire a quei pochi ma sediziosi docenti che sostengono teorie contrarie all'obbedienza del potere sovrano, con insegnanti che insegnano ad amare l'obbedienza. INDOTTA–SOVRANITÀ (PROCESSO), per natura gli uomini non sono per Hobbes sottomessi a qualcuno, quindi l'obbedienza va insegnata.
IL GIORNO PER L'OBEDIENZA
Un altro modo per Hobbes che si può usare per indurre gli uomini ad amare l'obbedienza, e a fare di loro dei cittadini obbedienti in modo automatico, è quello di convocare, in un giorno fisso a settimana, tutti i cittadini nella pubblica piazza dove incontreranno un emissario del governo del potere sovrano, che parlerà.
loropubblicamente e che ricorderà quali siano i loro doveri dicittadini e gli obblighi a cui devono sottostare.I simboli:
La figura del Leviatano tiene in mano due simboli, cioèuno scettro chiamato pastorale (simbolo del poterespirituale), e la spada (simbolo del potere temporale,serve per applicare le sanzioni). Hobbes è impressionatodello scontro religioso, al punto che scrive di essere natoinsieme ad una gemella che è la paura. Paura dellaguerra, di una morte violenta, viene impedita grazieall’esistenza delle sanzioni, che scongiura ladisobbedienza. Nello schema di Hobbes la paura giocaquindi un ruolo importante, perché la ritroviamo nellosvolgimento della sovranità, come paura della sanzione.
IL TEMA DELLA PAURA
La paura si sposta da un piano orizzontale, ad un pianoverticale. Nello Stato di Natura la paura è estesa,ciascuno ha paura di ciascun’altro (paura orizzontale).Nello Stato politico, la paura si trasforma da una
La figura del Leviatano nell’addome porta delle squame,che in realtà vengono rappresentate come delle personein carne ed ossa, che sembrano fungibili e che sono dispalle rispetto a noi che osserviamo l’immagine, questepiccole teste sono rivolte verso la testa del Leviatanoquasi come se dovessero aver timore di lui. Non loguardano dritto negli occhi, ma dal basso verso l’alto.L’idea del patto è raffigurata con l’idea che siano lepersone, o meglio i cittadini a costituirlo.Gli individui sono tutti attaccati tra di loro, ognuno persé, Hobbes non li ha fatti rappresentare legati tra di loro,sono solo posti accanto, sono fitti per raffigurare il fattoche ognuno guarda individualmente il Leviatano, nonguarda l’altro. DELLA SOCIALITA’, laSOSPENSIONEpaura di tutti si concentra solo verso il Leviatano.IL PUNTO
GIURIDICO
Hobbes costruisce tutto l'impianto della sovranità attraverso escamotage giuridici, ovvero quello del contratto.
Contratto = atto tipicamente giuridico che avviene per sottoscrizione, funziona in modo sinallagmatico ovvero costituisce diritti e obblighi da una parte e dall'altra.
Hobbes usa il contratto per costituire qualcosa di pubblico come il potere sovrano: parla di un patto costituente e di un risultato del momento costituente (atto del passaggio, compendio), cioè del potere costituito.
Ipotizza una situazione in cui tutti gli uomini sottoscrivono un patto di unione fra di essi, momento costituente, individui slegati l'uno dall'altro che popolano lo stato di natura che si accordano per formare una pluralità, un popolo.
L'accordo consiste nel cedere il nostro ius ad omnia nel patto di unione, e che nel momento in cui questo accade l'unione deve essere una sottomissione ad un qualcuno o ad una assemblea che prende tutta questa forza.
la tiene per sé e la esercita per proteggere tutti coloro che si stanno unendo e assoggettando a lui, e da loro pretende obbedienza.
Il potere ha come contenuto solo i sudditi che lo stanno animando, e non limiti nel suo esercizio.
LA CESSIONE DELLO IUS AD OMNIA
Hobbes viene collocato formalmente nel giusnaturalismo moderno, ma le conclusioni dell'esame del suo pensiero lo proiettano più sul giuspositivismo.
L'unico diritto che conta è solo quello del sovrano, ci saranno delle limitazioni.