Anteprima
Vedrai una selezione di 5 pagine su 17
Appunti Farmacologia Pag. 1 Appunti Farmacologia Pag. 2
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Farmacologia Pag. 6
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Farmacologia Pag. 11
Anteprima di 5 pagg. su 17.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Farmacologia Pag. 16
1 su 17
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

LOSARTAN

VALSARTAN

TELMISARTAN

CANDESARTAN

Bloccano il recettore per l’Angiotensina II, hanno proprietà simili agli ace-inibitori ma non inibiscono il

catabolismo della bradichinina e di altre chinine e pertanto non sembrano causare la tosse secca degli altri

EFFETTI COLLATERALI generalmente lievi, ipotensione, ipercalcemia

CALCIOANTAGONISTI

I bloccanti dei canali del calcio, comunemente chiamati calcio antagonisti, interferiscono con il flusso di ioni

calcio verso l’interno delle cellule attraverso i canali lenti della membrana plasmatica. Il tono della

muscolatura liscia vasale è determinato dalla concentrazione citosolica di Ca++. Agiscono sulle cellule

miocardiche, cellule specializzate del sistema di conduzione del cuore , cellule della muscolatura liscia

vascolare. In questo modo, la contrattilità miocardica si riduce, la formazione e la propagazione

dell’impulso elettrico all’interno del cuore risultano depresse, il tono vascolare coronarico o sistemico

diminuisce.

Ci sono importanti differenze tra

VERAPAMIL, DILTIAZEM e

 CALCIOANTAGONISTI DIIDROPIRIDINICI AMLODIPINA, FELODIPINA, ISRADIPINA,

 LACIDIPINA, LERCANIDIPINA, NICARDIPINA, NIFEDIPINA, NIMODIPINA E NISOLDIPINA

LA NIFEDIPINA rilascia la muscolatura liscia vascolare e dilata le arterie coronariche e periferiche.

Ha più influenza sui vasi e meno sul miocardio rispetto al verapamil e a differenza di questo non ha attività

antiaritmica. Raramente precipita uno scompenso cardiaco poiché ogni effetto inotropo negativo è

compensato da una riduzione del lavoro ventricolare.

Il DILTIAZEM è efficace nella maggior parte delle forme di angina la formulazione a lunga durata d’azione è

usata anche nell’ipertensione.Può essere utilizzato nei pazienti nei quali i betabloccanti sono controindicati o

inefficaci.

Ha un effetto inotropo negativo minore del verapamil e raramente induce una depressione significativa del

miocardio.

Tuttavia a causa del rischio di bradicardia dovrebbe essere usato con cautela in associazione ai

betabloccanti.

Farmaci antipertensivi vasodilatatori Sono farmaci potenti, soprattutto se usati in associazione a

betabloccanti e a tiazidici.Importante: attenzione al rischio di una caduta rapida della pressione arteriosa 1)

diazossido è usato per via endovenosa nelle emergenze ipertensive.

sodio nitroprussiato viene somministrato per via endovenosa per controllare crisi ipertensive gravi nelle

rareoccasioni in cui si rende necessaria la terapia parenterale.Esso si decompone nel sangue e libera ossido

nitrico (NO) un composto instabile che causa vasodilatazione.

minoxidil dovrebbe essere utilizzato per l’ipertensione grave resistente agli altri farmaci. E’ un potente

vasodilatatore che causa una forte ritenzione dei fluidi ed edema il minoxidil apre i canali del K+ ATP sensibili

nelle cellule della muscolatura liscia vasale causando iperpolarizzazione e rilasciamento.

Prazosin, doxazosin e terazosina hanno proprietà alfabloccanti e vasodilatatorie, bloccano selettivamente

i recettori adrenergici alfa 1

Simpaticomimetici

Le proprietà dei simpaticomimetici variano a seconda che agiscano sui recettori adrenergici alfa o beta.

L’adrenalina agisce su entrambi i tipi di recettori e aumenta sia la frequenza sia la contrattilità cardiaca

(effetto beta 1); può causare vasodilatazione periferica (effetto beta 2) vasocostrizione (effetto alfa).

SIMPATICO MIMETICI INOTROPI

Gli stimolanti cardiaci dobutamina e dopamina agiscono sui recettori beta 1 del muscolo cardiaco e

aumentano la contrattilità con scarsi effetti sulla frequenza.

La dopexamina agisce sui recettori beta 2 del muscolo cardiaco per produrre un effetto inotropo positivo e

sui recettori periferici della dopamina per aumentare la perfusione renale; non induce vasocostrizione.

SIMPATICOMIMETICI VASOCOSTRITTORI

 RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE

SHOCK

Lo shock è un’emergenza associata a un’alta mortalità. Dovrebbero essere corrette le cause sottostanti

come emorragia, sepsi o insufficienza cardiaca. La grave ipotensione dello shock deve essere trattata

prontamente per prevenire un’ IPOSSIA tessutale e un’insufficienza d’organo. Il ripristino del volume è

essenziale per correggere l’ipovolemia associata a emorragia o a sepsi, ma può essere dannoso nello shock

cardiogeno.

shock settico, quando il ripristino del volume e il supporto inotropo falliscono nel mantenere la pressione

arteriosa, si può prendere in considerazione il vasocostrittore Noradrenalina

shock cardiogeno la resistenza periferica è spesso alta e un suo ulteriore aumento può peggiorare l’attività

miocardica ed esacerbare l’ischemia tessutale.

Simpaticomimetici vasocostrittori

I simpaticomimetici vasocostrittori aumentano la pressione del sangue in modo transitorio agendo sui

recettori alfa adrenergici che inducono vasocostrizione periferica. Sono talvolta usati come metodo

d’emergenza per aumentare la pressione arteriosa quando altre misure sono risultate inefficaci

Posologia Per la correzione dell’ipotensione dopo anestesia spinale o epidurale, iniezione endovenosa

lenta di una soluzione contenente efedrina cloridrato 3 mg/ml, 3-6 mg (massimo 9 mg) ripetuta ogni 3-4

minuti fino a un massimo di 30 mg.

Noradrenalina

Controindicazioni Ipertensione, gravidanza.

Effetti indesiderati Ipertensione, mal di testa, bradicardia, aritmie, ischemia periferica.

Ipotensione acuta, per infusione endovenosa, tramite catetere venoso centrale, di una soluzione

 contenente noradrenalina tartrato acido 80 µg/ml (equivalenti a noradrenalina base 40 µg/ml)

RIANIMAZIONE CARDIOPOLMONARE Nell’arresto cardiaco l’adrenalina in rapporto 1 a 10.000 (100

µg/ml) è raccomandata in dosi di 10 ml per iniezione endovenosa, di preferenza tramite catetere centrale. Se

si usa una vena periferica, occorre diluire il farmaco con almeno 20 ml di cloruro di sodio 0,9% (per favorire

l’entrata in circolo).

L'adrenalina viene utilizzata al dosaggio di 0,5-1 mg per via endovenosa, ripetuta eventualmente ogni 3-5

minuti; se la via venosa non è disponibile si può ricorrere alla via endo-tracheale.

Dopo la somministrazione di adrenalina dovrebbe essere presa in considerazione quella di 300 mg di

amiodarone (per mezzo di una siringa preriempita o diluito in glucosio al 5% per infusione endovenosa) per

trattare la fibrillazione atriale o la tachicardia ventricolare senza polso nell’arresto cardiaco refrattario alla

defibrillazione.

Effetti indesiderati Ansia, tremore, tachicardia, mal di testa, estremità fredde; in caso di dosaggio eccessivo

aritmie, emorragia cerebrale, edema polmonare; riportati anche nausea, vomito, sudorazione, debolezza,

vertigini e iperglicemia.

ANTICOAGULANTI

L’uso principale degli anticoagulanti è quello di prevenire la formazione di trombi o l’estensione di un

trombo preesistente nelle sedi del circolo dove il flusso è più lento, un trombo è formato da una rete di

fibrina, da piastrine ed eritrociti. Questi farmaci perciò sono ampiamente usati nella prevenzione e nel

trattamento delle trombosi venose profonde degli arti inferiori.

ANTICOAGULANTI PARENTERALI

 ANTICOAGULANTI ORALI

 PROTAMINA

ANTICOAGULANTI PARENTERALI

Eparina

 Eparine a basso peso molecolare

 Eparinoidi

 Irudine

 Flush di eparina

 Epoprostenolo

 Fondaparinux

eparina inizia la sua attività anticoagulante rapidamente ma ha una breve durata d’azione. E' oggi spesso

indicata come eparina standard o eparina non frazionata per distinguerla dalle eparine a basso peso

molecolare che hanno una più lunga durata d’azione. Per pazienti ad alto rischio di sanguinamento

l’eparina è più adatta delle eparine a basso peso molecolare perché i suoi effetti possono essere interrotti in

modo rapido sospendendo l’infusione

Per il trattamento iniziale della

trombosi venosa profonda

 embolia polmonare l’eparina è somministrata come dose endovenosa di carico, seguita da

 un’infusione endovenosa continua (usando una pompa d’infusione) o da iniezioni sottocutanee

intermittenti;

In alternativa, per il trattamento iniziale della trombosi venosa profonda e dell’embolia polmonare va

somministrata una eparina a basso peso molecolare.

Profilassi

Nei pazienti che devono essere sottoposti a un intervento di chirurgia generale, basse dosi di eparina per

iniezione sottocutanea sono in genere indicate per

prevenire le

 trombosi venose profonde post operatorie e

 l’embolia polmonare nei pazienti ad alto rischio (per esempio pazienti obesi, con patologie tumorali,

 storia di trombosi venosa profonda o embolia polmonare, pazienti sopra i 40 anni, con un disturbo

trombofilico già

accertato o che vengono sottoposti a procedure chirurgiche estese o complicate);

Circolazione extracorporea

L’eparina è anche utilizzata nel mantenimento della circolazione extracorporea durante

bypass cardiopolmonare ed emodialisi.

Emorragia Se compare un’emorragia è di solito sufficiente sospendere l’eparina; nel caso fosse necessaria

una rapida soppressione dell’effetto dell’eparina, l’antidoto specifico è il solfato di protamina ( Protamina)

EPARINE A BASSO PESO MOLECOLARE Bemiparina, certoparina, dalteparina, enoxaparina,

reviparina e tinzaparina

Nella prevenzione della tromboembolia venosa le eparine a basso peso molecolare sono efficaci e sicure

quanto l’eparina non frazionata; nella pratica ortopedica sono probabilmente più efficaci. Hanno una durata

d’azione più lunga rispetto all’eparina non frazionata; la singola somministrazione giornaliera sottocutanea

ne rende l’utilizzo conveniente.

Irudine lepirudina, un’irudina ricombinante, usata per la terapia anticoagulante in pazienti con

trombocitopenia di tipo II (immune) indotta da eparina che richiedono un trattamento antitrombotico

parenterale. La dose di lepirudina è corretta in base all’aPTT (tempo di tromboplastina parziale attivata).

Indicazioni Patologie tromboemboliche che richiedono terapia anticoagulante parenterale in pazienti con

trombocitopenia di tipo II indotta da eparina.

Effetti indesiderati Manifestazioni emorragiche; riduzione della concentrazione di emoglobina senza

un’evidente fonte di sanguinamento; febbre, reazioni da ipersensibilità (incluso rash); reazioni nel sito

d’iniezione.

Posologia All’inizio 400 µg/kg per iniezione endovenosa lenta (di una soluzione da 5 mg/ml) seguiti da

un’infusione endovenosa continua di 150µg/kg/ora massimo 16,5 mg/ora), corretti in base all'aPTT, per 2-10

giorni (più a lungo

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
17 pagine
1 download
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nurse.d92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Infermieristica clinica in area critica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma Tor Vergata o del prof Perazzi Maria Elena.